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L'inverno che manca

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  • #31
    eheheheh sandro sono d'accordo con te ma come hai messo tu il discorso e paurosamente simile all'apocalisse biblica...e chissa che non sia cosi^^

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    • #32
      Comunque anche il discorso che l&#39;economia sarebbe in qualche modo messa a repentaglio dalle azioni per la riduzione delle emissioni non regge.<br>E&#39; <b>&quot;UN&quot;</b> tipo di economia che viene messo in discussione, ma d&#39;altra parte questo tipo di economia è gi&agrave; ampiamente in discussione ora e per tutt&#39;altri motivi.<br>Se si continua a ritenere necessaria l&#39;iperproduzione a basso costo in numeri enormi tramite produzione manifatturiera ed energetica centralizzata è ovvio che il trattato di Kyoto crea problemi.<br>La grande sfida è invece il cambiamento graduale (ma non lento&#33 verso un&#39;altra forma di economia, dove la ricchezza e l&#39;energia vengano prodotte in modo diffuso, rinnovabile e sostenibile. Che non significa affatto rinunciare al progresso e rassegnarsi a un pauperismo fuori dal tempo. Ma anzi usare al meglio le tecnologie avanzate (che gi&agrave; esistono) per mantenere i livelli di benessere attuale.<br>Questo lo si otterr&agrave; soltanto quando si accetter&agrave; il concetto che non si può basare ogni scelta solo sulla convenienza economica di brevissimo periodo. Occorre imparare a volgere lo sguardo oltre l&#39;orizzonte dei prossimi 10 anni, perchè sar&agrave; allora che i nodi verranno al pettine e chi ha preparato il terreno per tempo avr&agrave; maggiori chance di non affondare nella recessione o peggio. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6e255e1812130b5fb01406b406721d0a.gif" alt="">
      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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      • #33
        ehehehe qua pero BE vige la legge del tutto e subito...prova a dirlo ad un imprenditore che il guadagno sara postumo e non imediato...lui probabilmente ti rispondera&#39; &quot; e fra sei mesi come faccio a cambiare il mio suv&quot;.<br>la mentalita del 90&#37; della gente e&#39; sfasata e distorta...ho sentito motli &quot;ricconi&quot; lamentarsi perche perdevano negli ultimi anni 150m -200m euro l&#39;anno e si incacchiavano di brutto se gli facevo appunto notare che in un anno avevano cambiato du suv da 75m -90m euro.<br>la mentalita del risparimatore c&#39;era ventia anni fa....ha ragione mel gibson...finiremo come gli aztechi a fare offerte sacrificali pregando di avere un po di denaro

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        • #34
          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Tianos @ 6/2/2007, 13:00)</div><div id="quote" align="left">ehehehe qua pero BE vige la legge del tutto e subito...prova a dirlo ad un imprenditore che il guadagno sara postumo e non imediato...lui probabilmente ti rispondera&#39; &quot; e fra sei mesi come faccio a cambiare il mio suv&quot;.</div></div><br>Beh, insomma... ti garantisco che la maggior parte degli imprenditori non vivono affatto drammi esistenziali del genere &quot;come faccio a comprarmi il SUV prima di sei mesi&quot; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d8edc468fe3e7a77121e3649c9de8fde.gif" alt=":P"><br>Tu hai un&#39;impostazione ideologica che non condivido, ma rispetto. Però è troppo facile pensare che tutto si possa risolvere demandando ad altri il problema. L&#39;imprenditoria oggi lavora in margini sempre più ristretti, c&#39;è molto meno spazio di una volta per correggere errori o far fronte ad imprevisti. Il mercato varia in maniera molto più brutale di una volta, il carico fiscale previdenziale è abnorme, ecc.<br>Inoltre si tende spesso a dimenticare che l&#39;impresa è la fonte di ricchezza del paese. Limitarsi a colpire le imprese perchè inquinano, emettono gas serra, ecc. e pretendere che il privato non si accolli la sua parte di peso è illusorio. Si otterr&agrave; solo che le imprese trovino strade più facili e meno costose per rimanere produttive. Di solito a spese della gi&agrave; scarsa occupazione rimasta. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d8edc468fe3e7a77121e3649c9de8fde.gif" alt=":P"><br><br>Il mio discorso era molto più generale. Se riteniamo che la produzione di energia da fonte fossile sia pericolosa e poco intelligente nel tempo lungo secondo me è necessario gi&agrave; ora intervenire pareggiando il differenziale di costo, almeno parzialmente. Vuol dire, in parole povere, pagare l&#39;energia il costo che deriva dal produrla con un giusto guadagno economico per chi la produce. Alla fine non è affatto diverso dal commercio &quot;equo e solidale&quot; che ora va molto di moda e che non ha alcun reale utilit&agrave;, se non per le coscienze di qualcuno. Incentivare la produzione energetica però se non è economicamente vantaggioso ora lo potr&agrave; diventare in futuro, e anche molto. Ma lo sforzo deve essere di tutti, non si può pensare di delegare sempre tutto alle carbon tax e alle addizionali sugli utili degli imprenditori col SUV o senza SUV. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/dba69a8b0df03b720dd9d65a1c8b281a.gif" alt="">
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #35
            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">eheheheh sandro sono d&#39;accordo con te ma come hai messo tu il discorso e paurosamente simile all&#39;apocalisse biblica...e chissa che non sia cosi^^</div></div><br>Ma no dai non penso che siamo a risco estinzione.Si crollera&#39; l&#39;economia,ci saranno grossi problemi sociali e molti morti e cambiera&#39; totalmente lo stile e tipo di vita,ma il pianeta piano piano rimetera&#39; a posto tutto.<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">La grande sfida è invece il cambiamento graduale (ma non lento&#33 verso un&#39;altra forma di economia, dove la ricchezza e l&#39;energia vengano prodotte in modo diffuso, rinnovabile e sostenibile. Che non significa affatto rinunciare al progresso e rassegnarsi a un pauperismo fuori dal tempo. Ma anzi usare al meglio le tecnologie avanzate (che gi&agrave; esistono) per mantenere i livelli di benessere attuale.</div></div><br>Anche a me piacciono le favole e cerco di farle realizzare battendomi per questo......ma purtroppo sono anche realista e penso che sara&#39; impossibile modificare l&#39;attuale situazione.Dobbiamo solo sperare che la maggior parte di popolazione capisca l&#39;attuale condizione e crei un movimento che modifichi l&#39;attuale modello economico.<br>Irrealizzabile perche&#39; anche nel piccolo non si vuole perdere il proprio orticello....un vero movimento partira solo quando si verificheranno i disastri climatici e una grossa fetta di popolazione avra subito dei danni tali da far dimenticare il proprio...<a href="http://wikipedia.sapere.alice.it/wikipedia/wiki/Movimento_no-global" target="_blank">orticello(movimento no-global)</a> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/19c1d71a825c964462f3b24eba8f507b.gif" alt=""><br>Chissa se questo movimento non riesca a restare puro o ,come gia&#39; accaduto,venga manipolato, travisato e reso estremista dai poteri forti che comandano la societa&#39;.<br>Io rimango scettico e penso che nulla cambiera&#39; ancora.<br>Ciao<br><br><br>

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            • #36
              Il movimento no-global parte infatti da una constatazione che si sta diffondendo in molti ambienti: un &quot;altro mondo&quot; non solo è possibile, ma è doveroso e inevitabile.<br>Purtroppo il movimento è stato largamente ideologizzato e sfruttato per far credere a tanti che la soluzione esistesse gi&agrave; e consistesse in una ben precisa impostazione politico-sociale gi&agrave; testata in qualche paese e con risultati diciamo &quot;incerti&quot;. Con relativo corollario di rivoluzioni e ribaltamenti sociali auspicati e ricercati.<br><br>La risposta seria invece sta, secondo me, nel prendere le distanze da ambedue le ideologie sociali che hanno governato il ventesimo secolo, e concentrare sforzi intelligenti e realistici in una enorme, ma possibile (non stiamo parlando di favole <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/7be34cca599f678ef5cae21e4b3de693.gif" alt=""> ) rivoluzione sociale e idnustriale dolce. Si tratta di riconvertirci da un&#39;economia di predazione di risorse ad un&#39;economia di coltivazione di risorse.<br>E&#39; lo stesso percorso che ha seguito del resto la storia umana. Dalla predazione (fase di caccia e raccolta) alla coltivazione (agricoltura) della risorsa primaria: il cibo.<br>Oggi si tratta semplicemente (beh.. quasi&#33 di fare lo stesso passo storico abbandonando l&#39;economia di predazione energetica (ricerca e utilizzo fino al fondo del barile delle riserve energetiche terrestri) ad un&#39;economia di coltivazione energetica.<br>E checcevorr&agrave; mai? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d862040c380ff942f547b43565817cfe.gif" alt=":P"><br><br>
              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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              • #37
                Intanto i rapporti si fanno sempre piu&#39; minacciosi come questo :<br> <a href="http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/scienza/news/2007-02-17_11745441.html" target="_blank">Il mese di gennaio e&#39; stato il mese piu&#39; caldo da sempre...</a><br><br>Oppure oggi e&#39; la notizia che <a href="http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2058290.html?ref=hpsbdx" target="_blank">ormai (forse...)e&#39; troppo tardi per salvare i ghiacciai.</a> ,il mare si alzera di 4-6 metri.<br><br>Notizie sempre piu&#39; incoraggianti...<br>Ciao<br>

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                • #38
                  Ecco un campo dove una riduzione delle emissioni potrebbe portare grandi vantaggi con sacrificio economico minimo:<br><br><a href="http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/064-9474-185-07-27-911-20060628IPR09334-04-07-2006-2006-false/default_it.htm" target="_blank">http://www.europarl.europa.eu/news/expert/.../default_it.htm</a><br><br>Si parla anche di eliminare le scie, produttrici di grande velatura nuvolosa. Non sarebbe una cattiva idea. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/d9ff369b185ed74524f871eedddf739d.gif" alt="">
                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                  • #39
                    mhhh mi asa che e&#39; troppo tardi...godiamoci questi due o tre anni e poi fatevi il segno del vostro dio ...perche come si dice in molte profezzie sara inutile andare a prendere il mantello.<br>puntata di venerdi 2 di leonardo tg3 delle scienze..ha affermato che e&#39; stato volutamente tenuto nascosto molto sul cambiamento climatico ,per prudenza accademica e per .... interessi .<br>dal tg delle sienze si afferma che molti degli incontri dei climatologi buona parte delle possibili implicazioni ipotizzate sono state tenute nascoste tra queste il rilascio di metano e anidrite carbonica per il surriscaldamento del terreno (che molti siti disinformativi <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/bdad86885411ab80cc7e6615640cb528.gif" alt=""> avevano pubblicato compreso il caso della bolla di metano a ny di gennaio che fece scattare tutti gli allarmi di fughe gas di manhattan. e che naturalmente furono presi a pesci in faccia). il discioglimento sotterraneo dei ghiacci che provocherebbe lo slittamento degli stessi e che provocherebbe un ulteriore scioglimento degli stessi ben piu del semplice calore, ed infine che la corrente del golfo ha gia rallentato del 30&#37; ( nel novembre del 2004 si fermo completamente per 4 giorni ) e non si sanno quali conseguenze portera&#39; esettamente.<br>le stime piu ottimistiche parlano di una crescita dei mari non piu di cm l&#39;anno ma di metri.

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                    • #40
                      Caldo..... ?????<br>da noi si ... ma andate a dirlo agli americani (new-york anche a -20 e chicago a -30) che sono stati sommersi dalla neve da gennaio ..<br>Ha nevicato pure a malibu&#39; (los angeles) e a las vegas (pieno deserto molto a sud..)<br>il freddo non e&#39; che non c&#39;e&#39; da nessuna parte solo che va un po&#39; dove gli pare ... e questo inverno a noi non e&#39; toccato.. ma non vi preoccupate ... poi ritorna ..<br><br>Non guardate (e misurate) solo il VOSTRO orticello ... &#33;&#33;&#33;<br><br>bye..

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                      • #41
                        ahahaha non misuro il caldo del mio orticello ma del pianeta...poi fa un po come ti pare...tanto il tuo nome dice tutto ^^

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                        • #42
                          Sicuramente la nuova societa&#39; superstite ai cambiamenti climatici sara&#39; molto piu&#39; attenta all&#39;ambiente che all&#39;economia. Che senso ha proteggere l&#39;economia se non c&#39;e&#39; piu&#39; vita?<br>Ciao<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left"></div></div><br>ti sbagli...non ci sar&agrave; nessun superstite....la nostra specie merita di scomparire per il male che f&agrave; alla terra,(è stato ospitato grattis&#33;&#33;&#33; e guarda che combina) e la natura non perdona, chi sbaglia paga...con la vita...mi dispiace ma è la cruda verit&agrave;, se ci rimar&agrave; ancora qualquno andra sul Marte magari, vedi Odissea nello spazio....che brutta fine....

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                          • #43
                            Finalmente leggo del buono e sano vecchio ottimismo, ero preoccupato, ora non lo sono più <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/b903108d5331b633fd966999f51426b5.gif" alt="">

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                            • #44
                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Armando de Para @ 15/1/2007, 18:32)</div><div id="quote" align="left">Ho un quesito per te o per gli altri se si vogliono cimentare; con un sistema elettrolitico siamo in grado di dissociare la CO2 in carbone + ossigeno CO2 >>>> C + O2, la spesa energetica equivale a circa 0,1 kWh x 1000 m3 ora di gas esausti da combustione fossile o biomassa o circa 34 kg di gasolio, l&#39;efficienza di trasformazione della CO2 in CARBONE è del 99,98&#37;, risulta chiaro ed evidente che se ribrucio il carbone prodotto, circa 30 kg, l&#39;energia che ottengo è decisamente superiore ai 0,1 kW utilizzati, se ipotizziamo un PCI di circa 7000 kcal abbiamo 210.000 kcal, con una turbina (con uno schifo di efficienza) si producono circa 38 kW.<br>38 kW con 0,1 kW di spesa....interessante, praticamente il Carbon Perpetum, ma la questione che mi pongo è diversa, se prendiamo la CO2 dall&#39;aria che respiriamo e la trasformiamo in carbone, è conveniente comunque???<br>Suggerimenti?</div></div><br>e se acchiappiamo la CO2 prima che si disperda nell&#39;aria?...dico una stupidaggine: piuttosto che acchiappare la CO2 dall&#39;aria lo vedrei più semplice prenderla direttamente dal tubo di scarico di ogni motore a combustione tradizionale (caldaie, automobili, ecc...). Insomma, raccoglierla dalla fonte... si può? esiste gi&agrave;?<br><br>
                              Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

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                              • #45
                                Secondo me la risposta è semplice e banale, basta prendere la CO2 e scomporla.... ed otteniamo di nuovo del carbonio da bruciare e dell&#39;ossigeno da respirare. Semplice, no? Accidenti, lo sa fare una pianta e noi no?

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                                • #46
                                  <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Paolo Cattani @ 8/3/2007, 16:34)</div><div id="quote" align="left">Secondo me la risposta è semplice e banale, basta prendere la CO2 e scomporla.... ed otteniamo di nuovo del carbonio da bruciare e dell&#39;ossigeno da respirare. Semplice, no? Accidenti, lo sa fare una pianta e noi no?</div></div><br>Ho trovato <a href="http://ulisse.sissa.it/chiediAUlisse/domanda/2004/Ucau040424d001/" target="_blank">questo</a> sul processo di separazione del carbonio dall&#39;ossigeno... ma pare che l&#39;autore sia &quot;pro-idrogeno&quot; e quindi non gli interessa la produzione e ri-uso del carbone. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1cd8e9c6927cf79326c9c893e10092f6.gif" alt=":huh:"> ma è davvero cosi&#39; complicato come dice oppure è proprietario di alcune miniere di carbone? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/23932886c7356e0b5675c816f5065ce2.gif" alt="">
                                  Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

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                                  • #47
                                    Potrebbe essere sufficiente, come esperimento di elettrolisi su CO2, utilizzare un contenitore di vetro, dentro una candela accesa e il coperchio modificato con i due elettrodi (isolati dal coperchio)?<br><br>Sono ignorante (si vede) e vorrei capire come posso fare l&#39;esperimento senza far saltare il salvavita di casa <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/fcbf2a6b9c5c11822965efdc47416fcb.gif" alt="">
                                    Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

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                                    • #48
                                      ciao<br>e a cosa servirebbero i due elettrodi?

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                                      • #49
                                        <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Paolo Cattani @ 8/3/2007, 16:34)</div><div id="quote" align="left">Secondo me la risposta è semplice e banale, basta prendere la CO2 e scomporla.... ed otteniamo di nuovo del carbonio da bruciare e dell&#39;ossigeno da respirare. Semplice, no? Accidenti, lo sa fare una pianta e noi no?</div></div><br>eheheh hai preso nel segno ma nel processo di produzione della co2 si produce energia in quello contrario si spende...vedi le painte che usano la fotosintesi di giorno mentre di notte liberano co2.

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                                        • #50
                                          <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (matteom @ 9/3/2007, 15:12)</div><div id="quote" align="left">e a cosa servirebbero i due elettrodi?</div></div><br>Per l&#39;elettrolisi... ma ho trovato, in un&#39;altro 3D, che Armando De Para dice che la <a href="http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=5268847&amp;st=15" target="_blank">reazione</a> deve avvenire in acqua... quindi niente candela accesa...
                                          Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

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                                          • #51
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                                            • #52
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                                              • #53
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                                                • #54
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                                                  • #55
                                                    Sono piu o meno d&#39;accordo con te, Tianos. Il grosso problema saranno le migrazioni umane, a quel punto, e tutto il trasferimenti di know how e tecnologie che bisogner&agrave; tirarsi dietro. Mi spiego, se la cintura del grano non risulter&agrave; più coltivabile, magari gli agricoltori dovranno trasferirsi nel Sahara, che nel frattempo è diventato verde e fertile. E dovranno farlo, o l&#39;umanit&agrave; morir&agrave; di fame (e loro per primi). Problemi simili si verificheranno per tutto ciò che dipender&agrave; dal clima e dall&#39;irrigazione...<br><br>A proposito, nello scenario ti sei dimenticato l&#39;asteroide...

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                                                    • #56
                                                      <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (rere @ 9/3/2007, 22:03)</div><div id="quote" align="left">visto e considerato quanto sopra, la mia personale opinione è che si tratti<br>di cicli climatici naturali, certamente disturbati dalle emissioni che provochiamo,<br>ma non credo sia solo la co2... c&#39;è ben di peggio, ma ce lo scordiamo perchè<br>per ora è di moda la co2.</div></div><br>Questa cosa dei cicli naturali avr&agrave; anche il suo fondamento, anzi, ce l&#39;ha senz&#39;altro.<br>Ma il punto è un&#39;altro: è oramai innegabile il collegamento diretto tra livello di CO2 nell&#39;atmosfera e livelli della temperatura della stessa. Questa cosa, oggi, non viene più confutata neppure dagli esponenti anche più autorevoli (come Zichichi) del cosiddetto fronte &quot;negazionista&quot;.<br><br>Che poi la CO2 in eccesso sia solo quella prodotta dalle emissioni dell&#39;uomo o non anche di provenienza naturale, al punto a cui siamo giunti è semplicemente un dettaglio.<br>Il problema è diminuire il livello di CO2.<br>Se non possiamo fare nulla per l&#39;anidride carbonica naturale, possiamo fare molto, praticamente tutto, per ridurre quella di origine antropica.<br><br>Guarda che il mutamento climatico avr&agrave; conseguenze molto pesanti anche da noi ed anche a distanza di relativamente pochi anni (15/20).<br>Prendiamo le Alpi. Si stima che in questo lasso di tempo il livello di quota dello zero gradi si alzer&agrave; dai 400 ai 600 mt. Questo non vuole solamente dire che dove oggi cade la neve, domani a malapena piover&agrave;, che non si potr&agrave; più sciare su neve naturale, ma solo su quella &quot;programmata&quot; (a proposito, che la piantassero di buttare acqua in questo modo), ma la cosa più grave è il problema della &quot;migrazione&quot; della vegetazione.<br>Se l&#39;uomo e gli animali possono cambiare la loro collocazione territoriale in pochissimo tempo, per le piante questo richiede almeno vari decenni.<br>Si avr&agrave; la situazione di intere specie vegetali che, incalzate da un fondo valle sempre più caldo e secco, &quot;tenteranno&quot; di risalire di quota, ma questo non potr&agrave; avvenire, per 2 motivi.<br>1) il terreno non sar&agrave; pronto. Per passare dalla nuda roccia ad un qualche cosa che ricorda anche solo da lontano il terriccio ci vogliono secoli.<br>2) in virtù di questo, le specie vegetali si estingueranno, in quanto non riusciranno a compensare la moria di esemplari a quote basse con il nascere di nuove piante a quote più elevate.<br>E ricordiamo che se la vegetazione di montagna, ma anche di collina, si estingue o si riduce drasticamente, i fenomeni di dissesto idrogeologico saranno sempre più frequenti e disastrosi.<br><br>E questo delle piante, ripeto anche da noi, in Italia, è solo uno degli esempi.<br><br>E allora ? Che si fa? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/51c3d05e1726acce384f69f369d2699f.gif" alt=":huh:">

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                                                      • #57
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                                                          • #59
                                                            <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">la cosa più grave è il problema della &quot;migrazione&quot; della vegetazione.<br>Se l&#39;uomo e gli animali possono cambiare la loro collocazione territoriale in pochissimo tempo, per le piante questo richiede almeno vari decenni.</div></div><br>meccbell, capisco che al livello attuale ci si preoccupi in generale, ma io invece mi preoccupo di più delle migrazioni umane.<br>Se il nordeuropa diventasse invivibile ed incoltivabile, ci sarebbero molti milioni di persone che si dovrebbero spostare, e le terre coltivabili sarebbero inferiori, forse, a quelle attuali. In altri tempi ci si è lamentati dell&#39; &quot;intrusione &quot; di elementi estranei alla propria cultura.... Non tutti hanno avuto la mente aperta e li hanno accettati, anzi... le tensioni sociali ci sono state e ci sono tuttora.<br>Io sono piemontese, e in piemonte ci sono stati gli emiliani prima (riso amaro, se lo ricorda qualcuno?), poi i veneti dopo il Polesine, poi i meridionali, poi i marocchini... poi sono diventati di moda gli albanesi ed ora i romeni.... tutti sono stati osteggiati ed hanno dovuto sgomitare parecchio per trovarsi un posto nella societ&agrave;. Ancora oggi, dopo cinquant&#39;anni che vivono in un paese del piemonte, sono ancora chiamati &quot;i forestieri&quot;, &quot;i veneti&quot; etc. Quante centinaia d&#39;anni si deve stare in un posto, prima di essere considerato &quot;uno dei nostri&quot;?<br><br>Si parla tuttavia di poche migliaia di persone: se l&#39;immigrazione fosse dieci volte superiore, ce la faremmo? Ce ne sarebbe abbastanza per tutti? O si scatenerebbe una guerriglia per sopravvivere? O peggio ancora, una guerra di conquista per &quot;il posto al sole&quot;?<br><br>Certo, lo so che tutti vorremmo che venissero da noi le svedesi alte e bionde, ma ho paura che i danni ci sarebbero e come; anche se passassero solo sull&#39;Italia per andare nel Sahara, ci calpesterebbero tutto il territorio...

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                                                            • #60
                                                              <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (Paolo Cattani @ 10/3/2007, 21:43)</div><div id="quote" align="left">meccbell, capisco che al livello attuale ci si preoccupi in generale, ma io invece mi preoccupo di più delle migrazioni umane.<br>Se il nordeuropa diventasse invivibile ed incoltivabile, ci sarebbero molti milioni di persone che si dovrebbero spostare, e le terre coltivabili sarebbero inferiori, forse, a quelle attuali. In altri tempi ci si è lamentati dell&#39; &quot;intrusione &quot; di elementi estranei alla propria cultura.... Non tutti hanno avuto la mente aperta e li hanno accettati, anzi... le tensioni sociali ci sono state e ci sono tuttora.<br>Io sono piemontese, e in piemonte ci sono stati gli emiliani prima (riso amaro, se lo ricorda qualcuno?), poi i veneti dopo il Polesine, poi i meridionali, poi i marocchini... poi sono diventati di moda gli albanesi ed ora i romeni.... tutti sono stati osteggiati ed hanno dovuto sgomitare parecchio per trovarsi un posto nella societ&agrave;. Ancora oggi, dopo cinquant&#39;anni che vivono in un paese del piemonte, sono ancora chiamati &quot;i forestieri&quot;, &quot;i veneti&quot; etc. Quante centinaia d&#39;anni si deve stare in un posto, prima di essere considerato &quot;uno dei nostri&quot;?<br><br>Si parla tuttavia di poche migliaia di persone: se l&#39;immigrazione fosse dieci volte superiore, ce la faremmo? Ce ne sarebbe abbastanza per tutti? O si scatenerebbe una guerriglia per sopravvivere? O peggio ancora, una guerra di conquista per &quot;il posto al sole&quot;?<br><br>Certo, lo so che tutti vorremmo che venissero da noi le svedesi alte e bionde, ma ho paura che i danni ci sarebbero e come; anche se passassero solo sull&#39;Italia per andare nel Sahara, ci calpesterebbero tutto il territorio...</div></div><br>Paolo, hai pienamente ragione.<br>Tu ti trovi in pianta stabile in un &quot;osservatorio privilegiato&quot; all&#39;ovest dell&#39;Africa, io mi ci trovo qualche volta all&#39;anno in uno più ad est, ma quello che si vede è uguale.<br>Per ora, sottolineo il PER ORA, in certe zone del continente africano, come quelle tropicali e sub-tropicali, la spinta migratoria deriva dalla legittima necessit&agrave; di cercare di migliorare il proprio stato di vita, anche se in queste zone, si può dire, con le dovute cautele, che la gente non muore veramente di sola fame. In questi paesi si muore più di AIDS, malaria, febbre diarroica, epatiti e per le varie guerre locali che ci sono ancora, ma che a nessuno paiono interessare.<br>La vera emergenza (vedi Darfur e Sudan) è nella fascia sub-sahariana, dove a tutto questo si somma la vera carestia e dove si muore veramente di stenti.<br>Ora, come del resto hai detto bene in un altro post, se allarghiamo questa fascia, sia verso nord, che a sud, facendola &quot;risalire&quot; di quota verso gli altipiani dell&#39;Africa centrale, lo scenario sar&agrave; decine, centinaia di volte più drammatico.<br>Avremo una concentrazione di centinaia di milioni di persone che tenteranno di aggrapparsi, come se fosse una zattera in mezzo al mare, alle poche zone ancora fertili. Quando anche questa zattera sar&agrave; stracolma e rischier&agrave; di affondare, allora sì che vedremo la VERA emigrazione di massa; non qualche centinaio di migliaia di persone all&#39;anno verso l&#39;Europa, ma milioni, decine di milioni.<br>Ed allora, il problema non sar&agrave; di avere o non avere la politica dei flussi immigratori, se sia giusto o meno dare la cittadinennza, la casa, la scuola, ecc agli emigrati; se essere &quot;padroni a casa nostra&quot; o no.<br>Semplicemente, guarderemo le nostre auto e i nostri suv euro 5-6-7... o le nostre belle piscine da giardino, i bellissimi centri commerciali illuminati e riscaldati anche alle 2 della notte di Natale.<br><br>Guarderemo tutto questo ed incominceremo a farci schifo.<br>

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