Affezionati di risparmio energetico, buona sera...!
Su richiesta di alcuni utenti alle prese con nuove costruzioni o importanti lavori di scavo e ripristino nelle pertinenze dei loro immobili, propongo una discussione di approfondimento di una forma di riscaldamento/raffrescamento ambientale passivo (non del tutto ma vedremo) di tipo ipogeico (usare il termine geotermico mi sembrava fuorviante e improprio), il cosiddetto pozzo canadese o provenzale, ma che in alcuni casi è diffuso anche nella nostra edilizia storica.
Parliamo di un sistema di regolazione della temperatura dell'aria previo passaggio della stessa, dopo la presa in esterno, attraverso tubazioni sufficientemente lunghe e interrate nelle fondazioni, nei vespai areati, nelle intercapedini.
Il principio è quello di sfruttare la proprietà del terreno e degli spazi ipogei di mantenere costanti condizioni di temperatura, al variare delle condizioni esterne, condizioni naturalmente inferiori ai picchi di caldo estivo e superiori alle temperatura dell'aria in inverno.
Come farlo? Anticamente si faceva con tubazioni in terracotta che consentivano anche regolazione dell'umidità attraverso la porosità del materiale, particolarmente importante nei climi aridi e l'aria veniva direttamente immessa in ambiente.
Oggi non sarebbe ritenuto sufficientemente salubre (rischi adduzioni radon, contaminanti vari anche batterici, soprattutto in caso di umidità elevate e persistenti) per cui è consigliato l'uso di canalizzazioni impermeabili e continue (dei corrugati in materiale plastico vanno bene, eventualmente protetti con getto armato in condizioni particolari a rischio schiacciamento con letto di ghiaia, niente di incredibile), possibilmente abbinati a unità di trattamento aria per il filtraggio e controllo umidità prima dell'immissione in ambiente (per questo parlavo di passivo "fino ad un certo punto").
Un'altro modo di utilizzarli oggi è invece indiretto, per alimentare ad esempio delle pdc con fluido aria in ingresso, diminuendo il gradiente di funzionamento input/output e quindi migliorando sensibilmente il COP della macchina.
Va da sè che in sede di costruzione e/o ristrutturazione "pesante" il suo costo è minimo visti la povertà dei materiali e la semplicità della posa, aprire apposta è insensato.
Pecche del sistema:
- Non è facilmente dimensionabile il suo apporto, come tutti i sistemi passivi peraltro. Funziona certamente, ma se completamente passivo quanto è difficilmente prevedibile in termini precisi come si fa per gli impianti, a meno di sistemi forzati come nel caso di applicazione con la pdc o con trattamento aria sempre forzato. Dipende da dove lo metto (terreno o vespaio areato), quanto è lungo, sezione ecc.
- Bisogna porre attenzione alle problematiche di schiacciamento e infiltrazione, per questo meglio usare corrugati robusti continui di sezione adeguata al percorso.
- E' poco conosciuto, ergo stimola diffidenza in chi non lo conosce (sembra un difetto stupido, ma parlatene ai vostri progettisti e impresari, poi se ne riparla).
Su due piedi non mi sovviene altro, confido su integrazioni, precisazioni e approfondimenti di ogni foggia....scatenatevi !
Su richiesta di alcuni utenti alle prese con nuove costruzioni o importanti lavori di scavo e ripristino nelle pertinenze dei loro immobili, propongo una discussione di approfondimento di una forma di riscaldamento/raffrescamento ambientale passivo (non del tutto ma vedremo) di tipo ipogeico (usare il termine geotermico mi sembrava fuorviante e improprio), il cosiddetto pozzo canadese o provenzale, ma che in alcuni casi è diffuso anche nella nostra edilizia storica.
Parliamo di un sistema di regolazione della temperatura dell'aria previo passaggio della stessa, dopo la presa in esterno, attraverso tubazioni sufficientemente lunghe e interrate nelle fondazioni, nei vespai areati, nelle intercapedini.
Il principio è quello di sfruttare la proprietà del terreno e degli spazi ipogei di mantenere costanti condizioni di temperatura, al variare delle condizioni esterne, condizioni naturalmente inferiori ai picchi di caldo estivo e superiori alle temperatura dell'aria in inverno.
Come farlo? Anticamente si faceva con tubazioni in terracotta che consentivano anche regolazione dell'umidità attraverso la porosità del materiale, particolarmente importante nei climi aridi e l'aria veniva direttamente immessa in ambiente.
Oggi non sarebbe ritenuto sufficientemente salubre (rischi adduzioni radon, contaminanti vari anche batterici, soprattutto in caso di umidità elevate e persistenti) per cui è consigliato l'uso di canalizzazioni impermeabili e continue (dei corrugati in materiale plastico vanno bene, eventualmente protetti con getto armato in condizioni particolari a rischio schiacciamento con letto di ghiaia, niente di incredibile), possibilmente abbinati a unità di trattamento aria per il filtraggio e controllo umidità prima dell'immissione in ambiente (per questo parlavo di passivo "fino ad un certo punto").
Un'altro modo di utilizzarli oggi è invece indiretto, per alimentare ad esempio delle pdc con fluido aria in ingresso, diminuendo il gradiente di funzionamento input/output e quindi migliorando sensibilmente il COP della macchina.
Va da sè che in sede di costruzione e/o ristrutturazione "pesante" il suo costo è minimo visti la povertà dei materiali e la semplicità della posa, aprire apposta è insensato.
Pecche del sistema:
- Non è facilmente dimensionabile il suo apporto, come tutti i sistemi passivi peraltro. Funziona certamente, ma se completamente passivo quanto è difficilmente prevedibile in termini precisi come si fa per gli impianti, a meno di sistemi forzati come nel caso di applicazione con la pdc o con trattamento aria sempre forzato. Dipende da dove lo metto (terreno o vespaio areato), quanto è lungo, sezione ecc.
- Bisogna porre attenzione alle problematiche di schiacciamento e infiltrazione, per questo meglio usare corrugati robusti continui di sezione adeguata al percorso.
- E' poco conosciuto, ergo stimola diffidenza in chi non lo conosce (sembra un difetto stupido, ma parlatene ai vostri progettisti e impresari, poi se ne riparla).
Su due piedi non mi sovviene altro, confido su integrazioni, precisazioni e approfondimenti di ogni foggia....scatenatevi !
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