ciao a tutti, come molti anch'io ho trovato questo forum per caso, l'ho trovato veramente interessante e...
e anch'io vorrei sottoporvi una questioncina per sapere cosa ne pensate, nella speranza che possa essere d'aiuto anche per altri,
come altri casi particolari sono stati utili per me.
Cercherò di essere il più possibile chiaro e conciso.
Dunque, si tratta della ristrutturazione di un villino unifamiliare da destinare a prima abitazione per una famiglia di tre persone che...
diciamo che hanno bisogno di spazio!!!
dati climatici: località del basso Lazio, clima molto mite. 967 gradi giorno (zona C)...
in pratica difficilmente in inverno scendiamo sotto lo zero, e vediamo la neve in media ogni quindici anni...
direi che il raffrescamento estivo è più impegnativo del riscaldamento invernale.
dati dell'edificio: posizionato a quota 250 circa su un terreno in leggero declivio, orientato quasi perfettamente sui punti cardinali,
è costituitito da due piani di cui:
il piano terra con sagoma a "L" il cui perimetro è così schematizzabile:
ml 13 rivolta a Sud, ml 11,50 rivolta E, ml 17 rivolta N contro terra (con intercapedine),
ml 6 rivolta O contro terra (con intercapedine), ml 4 rivolta S, ml 5,50 rivolta O e siamo al punto di partenza.
il tutto per una superficie lorda di circa mq 173 e netta di circa 150. altezza interna 2,90.
il piano primo con sagoma rettangolare di ml 13 x 8,50 il cui angolo sud-est coincide con l'angolo sud-est del piano terra,
la parte restante che non copre il piano terra è a terrazzo. C'è inoltre un balcone in aggetto sulle facciate sud ed est, largo ml 1,50.
Al piano primo abbiamo quindi 110 mq lordi e circa 100 netti, altezza 2,90.
La copertura è a lastrico piano ma è in previsione la realizzazione di un tetto a quattro falde in legno e tegole, pendenza falda 30%, aggetto ml 1,50.
Il sottotetto sarà adibito a soffitta e locali tecnici (ambienti freddi - il tetto non sarà isolato, il pavimento del sottotetto sì)
La struttura è in c.a., i solai a travetti e pignatte, le tamponature di tipo tradizionale in doppio foglio con intercapedine (verificherò se con isolante),
la percentuale di bucature è nella media.
In fondazione c'è una platea assai spessa poggiata direttamente sul terreno.
Concludo col dire che attualmente l'impianto di riscaldamento è di tipo tradizionale a radiatori in ghisa
alimentato da una caldaia a metano vecchia quanto la casa (circa 25 anni).
La sfida lanciata dal proprietario è: ridurre a un quarto (ma forse anche un terzo andrebbe bene) i consumi energetici attuali.
Gli interventi previsti sono, brevemente:
1) sull'involucro:
- sostituzione di tutti gli infissi con componenti a norma 311, con persiane a lamelle orientabili.
- esecuzione di cappotto esterno con 35 mm di legno-cemento tipo celenit, con correzione ponti termici.
Sui due lati contro terra al pt, compatibilmente con le condizioni dell'intercapedine (da esplorare), valuteremo l'ipotesi del cappotto interno.
2) fonti rinnovabili:
- sulla falda esposta a sud del tetto (completamente libera da ombreggiamenti):
16 mq di solare termico in tubi sottovuoto per ACS e integrazione del riscaldamento
(NB è prevista la piscina per l'esubero di acqua calda in estate),
e 15 mq di fotovoltaico connesso in rete con scambio sul posto (circa 2kwp).
- in casa: termocamino a pellets con possibilità di programmarne accensione e spegnimento in automatico
(per liberare il proprietario dal vincolo del carico di combustibile)
3) impianti termici:
- riscaldamento mediante pannelli radianti a pavimento, da utilizzare anche come contributo al raffrescamento estivo;
- condizionamento mediante impianto tradizionale oppure la pompa di calore di cui al punto successivo, o (più spinto)
mediante sistema ad assorbimento alimentato dal solare termico
Il tutto ovviamente mediante un capillare sistema di regolazione ambientale.
4) generatore di calore integrativo:
caldaia a condensazione, o pompa di calore aria-acqua (o tutte e due???)
E' previsto anche un recupero di acqua piovana per irrigazione e scarichi wc
Avrei previsto anche un impianto di ventilazione forzata, ma sono un po' indeciso..
Naturalmente tutti elettrodomestici classe A, solo lampade a rispormio energetico, doppio pulsante sugli scarichi e frangigetto ai rubinetti.
Pensavo anche di valutare con l'elettricista un sistema anti stand-by.
Vorrei fare qualcosa di più spinto, tipo:
- recupero del calore della canna fumaria del camino,
- recupero del calore in uscita dalla pompa di calore,
- raffrescamento mediante passaggio dell'acqua di rubinetto nei pannelli radianti del pavimento
(in realtà stavo pensando di utilizzare l'acqua del serbatoio interrato di recupero dell'acqua piovana, magari leggermente sovradimensionato,
tenendo conto che anche con poche piogge avrebbe un carico dall'acquedotto)
che sono argomenti di cui si è già abbondantemente parlato in altre discussioni per cui non voglio creare doppioni,
ma onestamente non sento di padroneggiare la materia fino a questo punto, se qualcuno di voi volesse indicarmi qualche riferimento per colmare le lacune...
A questo punto, anche per non abusare della vostra pazienza, vi sottopongo qualche quesito:
a) che ne pensate del legno-cemento per il cappotto esterno? la scelta è caduta su un materiale più traspirante del tradizionale polistirene,
in realtà diversi commercianti (quindi non del tutto disinteressati) stanno cercando di vendermi pannelli in legno-magnesite
decantandone i pregi e di contro parlando maluccio del legno-cemento (per l'esterno non va bene, si rovina?!?) - da precisare che a parità di spessore
il legno-magnesite costa oltre il doppio...
b) vi sembra ben distribuito, in linea di massima, il solare tra termico e FV?
c) opinioni sull'idea di contribuire con il termocamino all'integrazione del fabbisogno termico nelle condizioni invernali, più sfavorevoli?
d) in merito al riscaldamento a pavimento, una azienda mi ha proposto un sistema alternativo al classico polistirolo bugnato (si puà dire? velta-calore),
anche qui decantandone le prestazioni molto superiori a fronte di un costo leggermente maggiore... qualcuno di voi ha potuto verificare se effettivamente
vi sia un ritorno prestazionale migliore tale da giustificare una spesa maggiore (se sto violando qualche regola, chiedo scusa e come non chiesto)
e) cosa ne pensate dell'utilizzo dei tubi sottopavimento per il raffrescamento? ne vale la pena (tenendo conto che l'acqua dovrebbe circolare ben al di sopra del punto di rugiada per evitare di pattinare) oppure il contributo al raffrescamento è troppo esiguo?
f) cosa ne pensate dei sistemi ad assorbimento per il raffrescamento estivo con il solare termico? è una buona soluzione?
g) il dubbio dei dubbi: per le situazioni in cui non riesco a coprire il fabbisogno con le rinnovabili, caldaietta a condensazione a metano,
oppure pompa di calore aria-acqua, oppure tutte e due? da considerare che, come già detto, la temperatura esterna anche in inverno è
abbastanza mite, per cui la pdc sembrerebbe una buona soluzione... il geotermico mi pare abbia costi un po' eccessivi, oltre alla complessità tecnologica...
h) quanto è utile/necessario/indispensabile l'impianto di ventilazione forzata,
in un clima che permette anche in inverno di aprire le finestre per il ricambio dell'aria, almeno nelle ore centrali della giornata..?
E nel caso venisse realizzato, costi/benefici dell'inserire uno scambiatore per il recupero del calore in uscita e preriscaldare l'aria fredda in ingresso?
Naturalmente, oltre a quanto sopra, mi piacerebbe sapere la vostra opinione sull'intero programma di interventi, se c'è qualche errore e/o ORRORE...
Non sono riuscito a essere poi così conciso, spero di essere stato almeno chiaro.
Grazie prima di tutto per l'attenzione, e poi anche per tutti i consigli, sempre ben accetti.
mariano, architetto
e anch'io vorrei sottoporvi una questioncina per sapere cosa ne pensate, nella speranza che possa essere d'aiuto anche per altri,
come altri casi particolari sono stati utili per me.
Cercherò di essere il più possibile chiaro e conciso.
Dunque, si tratta della ristrutturazione di un villino unifamiliare da destinare a prima abitazione per una famiglia di tre persone che...
diciamo che hanno bisogno di spazio!!!
dati climatici: località del basso Lazio, clima molto mite. 967 gradi giorno (zona C)...
in pratica difficilmente in inverno scendiamo sotto lo zero, e vediamo la neve in media ogni quindici anni...
direi che il raffrescamento estivo è più impegnativo del riscaldamento invernale.
dati dell'edificio: posizionato a quota 250 circa su un terreno in leggero declivio, orientato quasi perfettamente sui punti cardinali,
è costituitito da due piani di cui:
il piano terra con sagoma a "L" il cui perimetro è così schematizzabile:
ml 13 rivolta a Sud, ml 11,50 rivolta E, ml 17 rivolta N contro terra (con intercapedine),
ml 6 rivolta O contro terra (con intercapedine), ml 4 rivolta S, ml 5,50 rivolta O e siamo al punto di partenza.
il tutto per una superficie lorda di circa mq 173 e netta di circa 150. altezza interna 2,90.
il piano primo con sagoma rettangolare di ml 13 x 8,50 il cui angolo sud-est coincide con l'angolo sud-est del piano terra,
la parte restante che non copre il piano terra è a terrazzo. C'è inoltre un balcone in aggetto sulle facciate sud ed est, largo ml 1,50.
Al piano primo abbiamo quindi 110 mq lordi e circa 100 netti, altezza 2,90.
La copertura è a lastrico piano ma è in previsione la realizzazione di un tetto a quattro falde in legno e tegole, pendenza falda 30%, aggetto ml 1,50.
Il sottotetto sarà adibito a soffitta e locali tecnici (ambienti freddi - il tetto non sarà isolato, il pavimento del sottotetto sì)
La struttura è in c.a., i solai a travetti e pignatte, le tamponature di tipo tradizionale in doppio foglio con intercapedine (verificherò se con isolante),
la percentuale di bucature è nella media.
In fondazione c'è una platea assai spessa poggiata direttamente sul terreno.
Concludo col dire che attualmente l'impianto di riscaldamento è di tipo tradizionale a radiatori in ghisa
alimentato da una caldaia a metano vecchia quanto la casa (circa 25 anni).
La sfida lanciata dal proprietario è: ridurre a un quarto (ma forse anche un terzo andrebbe bene) i consumi energetici attuali.
Gli interventi previsti sono, brevemente:
1) sull'involucro:
- sostituzione di tutti gli infissi con componenti a norma 311, con persiane a lamelle orientabili.
- esecuzione di cappotto esterno con 35 mm di legno-cemento tipo celenit, con correzione ponti termici.
Sui due lati contro terra al pt, compatibilmente con le condizioni dell'intercapedine (da esplorare), valuteremo l'ipotesi del cappotto interno.
2) fonti rinnovabili:
- sulla falda esposta a sud del tetto (completamente libera da ombreggiamenti):
16 mq di solare termico in tubi sottovuoto per ACS e integrazione del riscaldamento
(NB è prevista la piscina per l'esubero di acqua calda in estate),
e 15 mq di fotovoltaico connesso in rete con scambio sul posto (circa 2kwp).
- in casa: termocamino a pellets con possibilità di programmarne accensione e spegnimento in automatico
(per liberare il proprietario dal vincolo del carico di combustibile)
3) impianti termici:
- riscaldamento mediante pannelli radianti a pavimento, da utilizzare anche come contributo al raffrescamento estivo;
- condizionamento mediante impianto tradizionale oppure la pompa di calore di cui al punto successivo, o (più spinto)
mediante sistema ad assorbimento alimentato dal solare termico
Il tutto ovviamente mediante un capillare sistema di regolazione ambientale.
4) generatore di calore integrativo:
caldaia a condensazione, o pompa di calore aria-acqua (o tutte e due???)
E' previsto anche un recupero di acqua piovana per irrigazione e scarichi wc
Avrei previsto anche un impianto di ventilazione forzata, ma sono un po' indeciso..
Naturalmente tutti elettrodomestici classe A, solo lampade a rispormio energetico, doppio pulsante sugli scarichi e frangigetto ai rubinetti.
Pensavo anche di valutare con l'elettricista un sistema anti stand-by.
Vorrei fare qualcosa di più spinto, tipo:
- recupero del calore della canna fumaria del camino,
- recupero del calore in uscita dalla pompa di calore,
- raffrescamento mediante passaggio dell'acqua di rubinetto nei pannelli radianti del pavimento
(in realtà stavo pensando di utilizzare l'acqua del serbatoio interrato di recupero dell'acqua piovana, magari leggermente sovradimensionato,
tenendo conto che anche con poche piogge avrebbe un carico dall'acquedotto)
che sono argomenti di cui si è già abbondantemente parlato in altre discussioni per cui non voglio creare doppioni,
ma onestamente non sento di padroneggiare la materia fino a questo punto, se qualcuno di voi volesse indicarmi qualche riferimento per colmare le lacune...
A questo punto, anche per non abusare della vostra pazienza, vi sottopongo qualche quesito:
a) che ne pensate del legno-cemento per il cappotto esterno? la scelta è caduta su un materiale più traspirante del tradizionale polistirene,
in realtà diversi commercianti (quindi non del tutto disinteressati) stanno cercando di vendermi pannelli in legno-magnesite
decantandone i pregi e di contro parlando maluccio del legno-cemento (per l'esterno non va bene, si rovina?!?) - da precisare che a parità di spessore
il legno-magnesite costa oltre il doppio...
b) vi sembra ben distribuito, in linea di massima, il solare tra termico e FV?
c) opinioni sull'idea di contribuire con il termocamino all'integrazione del fabbisogno termico nelle condizioni invernali, più sfavorevoli?
d) in merito al riscaldamento a pavimento, una azienda mi ha proposto un sistema alternativo al classico polistirolo bugnato (si puà dire? velta-calore),
anche qui decantandone le prestazioni molto superiori a fronte di un costo leggermente maggiore... qualcuno di voi ha potuto verificare se effettivamente
vi sia un ritorno prestazionale migliore tale da giustificare una spesa maggiore (se sto violando qualche regola, chiedo scusa e come non chiesto)
e) cosa ne pensate dell'utilizzo dei tubi sottopavimento per il raffrescamento? ne vale la pena (tenendo conto che l'acqua dovrebbe circolare ben al di sopra del punto di rugiada per evitare di pattinare) oppure il contributo al raffrescamento è troppo esiguo?
f) cosa ne pensate dei sistemi ad assorbimento per il raffrescamento estivo con il solare termico? è una buona soluzione?
g) il dubbio dei dubbi: per le situazioni in cui non riesco a coprire il fabbisogno con le rinnovabili, caldaietta a condensazione a metano,
oppure pompa di calore aria-acqua, oppure tutte e due? da considerare che, come già detto, la temperatura esterna anche in inverno è
abbastanza mite, per cui la pdc sembrerebbe una buona soluzione... il geotermico mi pare abbia costi un po' eccessivi, oltre alla complessità tecnologica...
h) quanto è utile/necessario/indispensabile l'impianto di ventilazione forzata,
in un clima che permette anche in inverno di aprire le finestre per il ricambio dell'aria, almeno nelle ore centrali della giornata..?
E nel caso venisse realizzato, costi/benefici dell'inserire uno scambiatore per il recupero del calore in uscita e preriscaldare l'aria fredda in ingresso?
Naturalmente, oltre a quanto sopra, mi piacerebbe sapere la vostra opinione sull'intero programma di interventi, se c'è qualche errore e/o ORRORE...
Non sono riuscito a essere poi così conciso, spero di essere stato almeno chiaro.
Grazie prima di tutto per l'attenzione, e poi anche per tutti i consigli, sempre ben accetti.
mariano, architetto
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