Originariamente inviato da nll
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Sono due ambiti ben precisi e separati. Oggi ci troviamo di fronte a una vera emergenza, purtroppo negata per decenni o comunque ignorata sperando nella "soluzione tecnologica miracolosa".
Questa emergenza va trattata in modo emergenziale. E trattandosi di una esagerata azione di emissione di CO2 mi sembra abbastanza logico che la, possibile, soluzione stia nel RIDURRE corposamente quelle emissioni!
La qual cosa si può ottenere o con una generalizzata azione di pentimento e rivoluzione sociale che porti a dimezzare i consumi. Cosa che ritengo personalmente poco probabile. Ma se ne può discutere.
O in alternativa sfruttando ogni tecnologia che permetta di ottenere lo stesso risultato dimezzando o annullando le emissioni.
Queste tecnologie ESISTONO! Mi è stato citato come esempio (di "risparmio", ma in realtà di ottimizzazione tecno-mediata) il caso dei lampioni a led. Qui in Liguria vedo con piacere che è una scelta ormai generalizzata e gradualmente sempre più adottata. Di per sè non risolverà granchè, vero. Ma è un passo nella direzione giusta.
Ci sono poi due grandi settori su cui intervenire. Il trasporto (e qui lascio la parola agli esperti dell'auto elettrica) e la produzione di EE centralizzata. Tra l'altro il trasporto è legato a doppio filo alla produzione di EE, perchè se poi le batterie le carichi con la centralona a carbone... hai cambiato poco.
Quindi il nocciolo fondamentale resta la PRODUZIONE DI POTENZA elettrica! Sulla riduzione dell'autoconsumo nulla da dire. I piccoli impianti sono funzionalissimi, permettono un buon risparmio e sono ben incentivati. Regalarli alle famiglie povere credo faccia parte di una visione più di secondo momento... per rimanere nell'ottimismo!
Le FER alternative al FV presentano tutte delle criticità maggiori proprio dal punto di vista ambientale ed è illusorio pensare che possano seguire la domanda. Idro è a tappo. La biomassa è rinnovabile, ma virgola. In quanto il tempo di rinnovo non è assolutamente paragonabile al tempo di consumo. L'eolico ha già ora grosse criticità e ipotizzarne il raddoppio (che non basterebbe) è fantascienza. Infatti ora propongono le isole galleggianti (anch'esse tutte da confermare).
Resta il FV. Che ha enormi margini di crescita, ma deve essere attentamente normato come occupazione di terreno.
A molti non piace solo per l'aspetto "tecnologico". Non a caso mi hanno risposto che è meglio piantare alberi che tirare fili. Ma per l'emergenza NON c'è alternativa. A parte fossile e nucleare, ovvio.
Sul progettare un futuro sostenibile sono in perfetto accordo. Qualche proposta si può fare. Ma qui si parlava di "emergenza climatica" non di città del futuro! Sbaglio io?
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