Originariamente inviato da atomax
Visualizza il messaggio
Insomma l'arte di arrangiarsi alla meno peggio .
Non è che fanno concorrenza ai grossi colossi , ma hanno una fetta di mercato locale , diciamo che non esportano nulla in quanto vendono tutto in loco .
Molti utenti come me ci vanno per prendere la ricotta fresca, sfornata la mattina o la caciotta o le uova o i pomodori ecc…
Hanno un loro mercato di sicuro successo in quanto vedi e compri prodotti freschi , anziché prodotti a lunga conservazione .
Tornando indietro di circa 40-50 anni, uno dei problemi dell'industria Italiana è stato proprio quello di restare ancorati al concetto di "piccolo e bello". Ora lo riproponiamo?
Significa crearsi un lavoro e non aspettarsi che il lavoro te lo diano gli altri .
Significa essere padroni di se stessi e del proprio lavoro .
Significa non aspettarsi aiuti dallo stato assente .
Significa tante cose come la libertà …
Insomma l'idea non è male e tanti disoccupati che aspettano il lavoro come una manna dal cielo o l'aiuto statale del reddito di cittadinanza si rimboccano le mani e si creano un lavoro autonomo .
Diciamo che ritornare nei campi , dopo che li abbiamo abbandonati per lavorare nelle industrie del nord o nelle città è una soluzione alternativa che può dare i suoi frutti .
Io non sarei cosi pessimista , anzi sarebbero da incentivare non con soldi a fondo perduto , ma con una tassazione agevolata .
Non si tratta di cooperative però, come ipotizza qualcuno , ma aziende familiari in cui vi è un capo familias che riesce a mettere d'accordo tutti e lavora nell'interesse di tutti .
Le cooperative dalle nostre parti non vanno molto bene , perché non si fida uno dell'altro , si è individualisti ed il mio orto è meglio del tuo e quindi vale di più .
Si litiga su cose stupide .
Commenta