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conversione particolare: qualcuno si propone ?

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  • conversione particolare: qualcuno si propone ?

    Cerco consigli, ma anche qualcuno che se la senta di fare una proposta di intervento. Espongo la situazione.
    160 metri quadri. Riscaldamento a terra a bassa temperatura fuorché per i bagni e la cucina. Caldaia a due pompe (bassa ed alta Temperatura). Purtroppo vado a GPL. Costi troppo alti. L’anno scorso inserisco il solare termico, integrato con il riscaldamento (puffer 500lt doppia serpentina). Ottimo risultato: costo del riscaldamento invernale diminuito del 40%, pompa a bassa T disabilitata e caldaia completamente spenta da inizio Marzo a inizio Novembre con acqua calda sanitaria sempre a disposizione (anche per gli elettrodomestici, con buon risparmio di elettricità). Non basta: il 60% del vecchio costo è sempre una cifra alta. In salotto ho un termocamino ad aria integrato nell’arredo (non voglio cambiarlo perché è costato pannellarlo e dipingerlo e la moglie sarebbe contraria). Il puffer del solare termico è proprio in un ripostiglio dietro il caminetto. Sono distanti meno di mezzo metro e la presa d’aria del caminetto sfonda la parete ed è a cinque centimetri dal puffer.
    Nel periodo Novembre-Febbraio accendo il caminetto tutte le sere per circa tre ore (ho sufficiente produzione propria di legna).
    Chi se la sente di proporsi per effettuare una modifica non invasiva trasformando il termocamino ad aria in uno ad acqua (o in un ibrido acqua-aria) ?
    La resa giornaliera di cui necessito dovrebbe sostituire il potere calorico di due metri cubi di GPL (meno di 50 Kw giornalieri… sbaglio ?). Le tre ore dovrebbero in pratica bastare per portare la temperatura dell’acqua della zona superiore del puffer ad un livello (80 gradi ?) che mi permetta di non usare il GPL se non per ESTREMO bisogno di integrazione (ad esempio se sono fuori la sera e non accendo il caminetto). Se può essere utile: il puffer ha tre vasi di espansione abbastanza capienti, ma certamente l’impianto dovrà essere a vaso aperto….
    Mi ero posto qualche dubbio sul fatto che lo scambio termico con l’acqua poteva essere eccessivo, raffreddando troppo e rapidamente, con conseguenti problemi di condensa, se usato per poche ore; ma poi ho pensato che fra solare e ritorno da impianto la temperatura non scende mai sotto i 15 gradi.
    Considerate che quando parlo di ‘intervento non invasivo’ intendo dire che l’ideale sarebbe inserire dentro all’attuale caminetto qualcosa che si veda poco o abbia una forma ‘familiare’ (ad esempio uno scambiatore di calore modellato a porta-legna). Certamente non inserire un termocamino ad acqua più piccolo della stessa forma: sembrerebbe una scatola cinese.
    C’è qualcuno che si sente di fare un sopralluogo (Toscana centro-sud), oppure di tenersi in contatto per valutare meglio il tipo di intervento ? Può contattarmi con messaggio privato o direttamente via e-mail (pl.mncr@gmail.com).

    Ringrazio e saluto.
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