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Distacco centralizzato, investire sul Termocamino?

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  • Distacco centralizzato, investire sul Termocamino?

    Buongiorno a tutti,
    dopo mesi di lettura dl forum appena iscritto.

    Chiedo ai tecnici e agli utenti in base alle loro esperienze di aiutarmi nella fase valutativa

    Abito in Umbria zona climatica E, condominio riscaldamento centralizzato ( termosifoni+acs,no cottura),ore accensione giornaliere 6/9 ore dipende dal periodo,Condominio senza contacalorie
    Appartamento: 150 m2 circa 410 m3 esposto a Nord e a Sud protetto da 2 unita abitative,fabbisogno termico orario teorico14350kcal/h all incira 17 KW
    Consumi con il centralizzato: anno 2019 circa 1500/1600 € quota riscaldamento + 180€ circa di ACS dall'impianto
    Consumi derivanti dal rincaro: 2019 1500/1600€ nel 2022 prevedo 2600/2800 € tenendomi sul + 60/80%
    Esigenze personali: Durante la settimana/ 1 accensione all'alba per stiepidire e la 2a tardo pomeriggio-sera, uso dell ACS corrisponde orario accensioni, SABATO e DOMENICA o uguale o Max 3 accensioni
    possibilità in fase di valutazione: posizionare piccola caldaia elettrica per ACS nei mesi non invernali o panneli termici solari.

    Credo che sia importante nell'immediato fare un calcolo del dimensionamento dei termosifoni a prescindere dalle valutazioni di massima.

    Consapevolezza dell'utilizzo: stoccaggio legna in terrazza+garage+soffitta prezzo acquisto 15€ al quintale non sotto al 30% di umidità

    Vi chiedo di aiutarmi ero patito con un entusiasmo incredibile, sono stato sempre un sostenitore delle " energie pulite" la mia famiglia aveva l 'auto a metano negli anni 60, ma le visioni politiche ed economiche di consumo hanno disorientato l utente finale.

    in allegato c'è la planimetria della casa, i due ipotetici passaggi della canna fumaria.

    Vorrei che parlaste della possibilità dell'impianto con le esperienze e consigli non su: autorizzazione del condominio, quota fissa, obbligo consumi involontari,etc... lo possiamo approfondire in seguito dopo che avrete detto la vostra sulla prima parte.

    GRAZIEEEE AIUTATEMI

    [ATTACH]n2184683[/ATTACH] [ATTACH]n2184684[/ATTACH] Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   cappa.jpg 
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ID: 2184685




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    conosci chi si è distaccato dal centralizzato condominiale con la biomassa?
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    Se SI,in un arco di 5 anni è soddisfatto o pentito dell'investimento inizale/confort autonomo?
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    Pensi che la biomassa sia solo per abitazioni indipendenti?
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    Conosci chi usa al 100% solo biomassa per la sua casa?
    0%
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    Il sondaggio è scaduto.


  • #2
    Non conosco, personalmente, qualcuno che si è staccato dal centralizzato usando la biomassa, al contrario conosco molte persone che lo hanno fatto con il metano.
    Per quanto riguarda la soddisfazione della scelta ovviamente sono soddisfatti, nonostante debbano comunque partecipare in minor parte alle spese del centralizzato risparmiano comunque più di qualcosa rispetto a prima.
    LA biomassa chi la usa ovviamente lo fa con soddisfazione, ma nel 90% dei casi è perchè non ha alternativa, difficile che chi sia raggiunto dal metano opti per la biomassa, anche se sicuramente esistono non ne dubito.
    Per quel che riguarda invine la questione del pensiero, essendo per l'appunto personale, dipende dall'abitazione...
    Se la palazzina è isolata, lo scarico a tetto non disturba nessuno e si brucia roba buona non umida e che quindi non puzza troppo al comignolo probabilmente mi azzarderei a chiedere le varie autorizzazioni a installare un generatore a biomassa, se si tratta di una palazzina in quartiere residenziale, il discorso cambia radicalmente...in certi casi faccio sempre l'esempio di Ottaviano, nel napoletano, comune non metanizzato e pieno zeppo di palazzine a 4 e più piani con centinaia di caldaiette a pellet...girare a piedi in inverno per le strade fa venire il mal di testa dal puzzo della roba che brucia, perchè immagino non tutti usino pellet di alta qualità, fermo restando che comunque pure quello puzza non è proprio essenza di rose quella che esce dal comignolo.
    Tieni infine da conto che un impianto a biomassa non è a buon mercato, se metti un termocamino devi affiancargli un minimo di accumulo (puffer), per sfruttare appieno il carico che vai a bruciare, e avere comunque produzione di acqua calda per uso sanitario.
    Diciamo che tra un buon termocamino, rivestimento, canna fumaria e lavori vari di muratura non credo si possa spendere meno di 6mila euro, se si fa l'impianto completo di puffer si arriva anche a 8-9mila, tenendosi estremamente bassi.
    Quindi che dire...favorevole allo staccarsi dal centralizzato, se in presenza di metano che ti semplifica di molto le cose limando anche parecchio le spese di messa in opera, e se proprio uno ha disponibile qualcosa da spendere procederei a fare un mini cappotto interno all'appartamento, isolando solo la parete esterna delle camere con materiali idonei che rubano pochi cm alla fine
    Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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    • #3
      Originariamente inviato da bravo666 Visualizza il messaggio
      Non conosco, personalmente, qualcuno che si è staccato dal centralizzato usando la biomassa, al contrario conosco molte persone che lo hanno fatto con il metano.
      Per quanto riguarda la soddisfazione della scelta ovviamente sono soddisfatti, nonostante debbano comunque partecipare in minor parte alle spese del centralizzato risparmiano comunque più di qualcosa rispetto a prima.
      LA biomassa chi la usa ovviamente lo fa con soddisfazione, ma nel 90% dei casi è perchè non ha alternativa, difficile che chi sia raggiunto dal metano opti per la biomassa, anche se sicuramente esistono non ne dubito.
      Per quel che riguarda invine la questione del pensiero, essendo per l'appunto personale, dipende dall'abitazione...
      Se la palazzina è isolata, lo scarico a tetto non disturba nessuno e si brucia roba buona non umida e che quindi non puzza troppo al comignolo probabilmente mi azzarderei a chiedere le varie autorizzazioni a installare un generatore a biomassa, se si tratta di una palazzina in quartiere residenziale, il discorso cambia radicalmente...in certi casi faccio sempre l'esempio di Ottaviano, nel napoletano, comune non metanizzato e pieno zeppo di palazzine a 4 e più piani con centinaia di caldaiette a pellet...girare a piedi in inverno per le strade fa venire il mal di testa dal puzzo della roba che brucia, perchè immagino non tutti usino pellet di alta qualità, fermo restando che comunque pure quello puzza non è proprio essenza di rose quella che esce dal comignolo.
      Tieni infine da conto che un impianto a biomassa non è a buon mercato, se metti un termocamino devi affiancargli un minimo di accumulo (puffer), per sfruttare appieno il carico che vai a bruciare, e avere comunque produzione di acqua calda per uso sanitario.
      Diciamo che tra un buon termocamino, rivestimento, canna fumaria e lavori vari di muratura non credo si possa spendere meno di 6mila euro, se si fa l'impianto completo di puffer si arriva anche a 8-9mila, tenendosi estremamente bassi.
      Quindi che dire...favorevole allo staccarsi dal centralizzato, se in presenza di metano che ti semplifica di molto le cose limando anche parecchio le spese di messa in opera, e se proprio uno ha disponibile qualcosa da spendere procederei a fare un mini cappotto interno all'appartamento, isolando solo la parete esterna delle camere con materiali idonei che rubano pochi cm alla fine
      bravo666,
      grazie della tua riflessione, non fà una piega.
      La cifra che hai detto la trovo reale.
      Riguardo alle autorizzazioni non c'è problema.
      Riguardo ai cappotti interni li ho fatti.
      Tutto stà nel valutare investimento-ammortamento, non facile alla luce delle schizzofrenie del mercato energia e instabilità dei prezzi
      File allegati

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      • #4
        Ma guarda...andando proprio a braccio, una buona caldaia a condensazione con relativi lavori murari e di installazione di quel che serve non credo si possa andare oltre i 3mila euro, parlando meramente di cifre.
        Un impianto a biomassa costa minimo il doppio, e dati gli squilibri di mercato degli utlimi tempi avresti garanzia di risparmio solo se la legna fosse autoprodotta, altrimenti prima di arrivare ad eventuale pareggio di costo impieghi un decennio, forse anche di più, e ti ritroveresti comunque a gestire un impianto più complesso e oneroso dal punto di vista del "lavoro", una caldaia a metano fai il bollino ogni due anni e hai finito li.
        Non conosco la tua situazione, ma se hai possibilità di adottare il metano fossi in te sfrutterei quello.
        Oppure se hai già migliorato la coibentazione della casa con un minicappotto interno valuterei seriamente fotovoltaico + pompa di calore.
        Ma la biomassa francamente la lascerei stare
        Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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        • #5
          Concordo con bravo666 :

          1- costi maggiori
          2- legna in casa, in un termocamino a legna, legna acquistata impianto ?? Puffer?? bassa resa del termocamino comunque ...

          Se hai il metano una semplice caldaia a metano della giusta potenza (piccola!) o fv + pdc.... anche sul terrazzo !

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