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Impianto con caldaia a legna

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  • Impianto con caldaia a legna

    Buongiorno questo è il mio primo messaggio.
    Vi spiego brevemente il problema, vivo in una casa in piemonte a 700mt slm.
    Ho sempre riscaldato casa con una caldaia a gas gpl soprattutto la notte e di giorno si va avanti con un camino ventilato e una cucina a legna consumando all'incirca 1000lt di gpl e 40ql legna, quest'anno ho fatto il grande passo ed ho fatto installare una caldaia a legna a fuoco rovesciato da 20k ed i pannelli solari con un bollitore da 400lt (avevo chiesto 300).
    Hanno finito i lavori 2 settimane fa e in queste 2 settimane sto consumando all'incirca 60kg/g di legna tenendo in casa sempre 20 gradi, ho avuto un bambino da pochi mesi e mia moglie ha piacere di stare al caldo soprattutto nelle poppate notturne, con il carico notturno che dura dalle 10 alle 12 ore (secondo me molto buono).
    Quindi in realtà dovrei stare sui 75-100ql anno consumando solo gas per cucinare.
    Scusate il lungo preambolo ora arrivo al dunque.
    Scoprendo e leggendo il sito di EA e leggendo nei vari forum ho capito che in realtà per fare un impianto ben fatto avrei bisogno di un puffer per il riscaldamento e facendo andare la caldaia al massimo avrei rendimenti sicuramente migliori, la prima domanda è perchè su 5 preventivi richiesti nessuno mi ha parlato di questo puffer? (questa domanda è provocatoria per far capire qual'è il livello basso del settore).
    Ammesso di decidere di aggiungere un puffer in un secondo tempo (a parte la difficoltà di inserirlo in un impianto esistente era sicuramente più facile farlo subito)è giusto il calcolo 30lt per kw se cosi è dovrei aggiungerne uno da 600lt cosi ad occhio mi sembra però un po piccolo non penso che mi permetta grosse autonomie.
    Spero di aver fatto capire i miei dubbi e ringrazio in anticipo per le risposte.

  • #2
    Ti dico la mia esperienza. Io ho il risaldamento a pavimento radiante e il puffer diventa quasi obbligatorio per interfacciare meglio l'alta temperatura della caldaia a legna con la bassa mandata del riscaldamento a pavimento. Inoltre con una mandata di 33/35° i 1000 litri di accumulo mi danno una autonomia di circa 3/4 ore di funzionamento impianto a caldaia spenta.
    In questi giorni di temperature non rigide mi è sufficente 1 carica di legna al giorno e quindi grazie al puffer la caldaia lavora a massimo regime per qualche ora e tengo il riscaldamento acceso tutto il giorno, quindi da quella cisterna da 1000 litri traggo grossi benefici.
    Quando giorni indietro è stato freddissimo (-10°) tenevo la caldaia sempre accesa come fai tu e nonostante l'accumulo lei faceva attacca e stacca come fann tutti gli impianti senza puffer e la carica notturna durava 8 ore.

    Per tenere temperatura costante 24 ore, secondo me avresti grossi benefici con un accumulo da 2000 litri e se non hai la possibilità di installarlo io non spenderei soldi e tempo per installare un 600 litri. Con un puffer non porti il consumo di legna da 60kg al giorno a 40....

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    • #3
      Grazie della risposta più o meno è quello che pensavo, 600 litri anche a me sembrano una cosa veramente misera ma dalle formule trovate in rete mi risultavano quei calcoli, io purtroppo ho i radiatori e non il riscaldamento a pavimento per cui porto l'acqua ai termosifoni alla temperatura di uscita dalla caldaia, la caldaia sta girando sul ciclo minimo (ferma la ventola a 78 gradi)ed ho notato che anche se ho tutte le zone chiuse e quindi praticamente penso che l'acqua ricircoli solo sulla caldaia ( pompa è sempre attiva) la temperatura max che ho rilevato è 82 quindi niente di che bisognerà poi vedere quando fa più caldo che non ci siano problemi.
      Un puffer da 2000 litri non mi sta (altezza) forse due mille ma il mio dubbio è con una caldaia cosi piccola non avrò poi problemi a scaldare 2000 litri.
      Grazie

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      • #4
        Originariamente inviato da lfede Visualizza il messaggio
        Scoprendo e leggendo il sito di EA e leggendo nei vari forum ho capito che in realtà per fare un impianto ben fatto avrei bisogno di un puffer per il riscaldamento e facendo andare la caldaia al massimo avrei rendimenti sicuramente migliori, la prima domanda è perchè su 5 preventivi richiesti nessuno mi ha parlato di questo puffer? (questa domanda è provocatoria per far capire qual'è il livello basso del settore).
        Dovresti mettere nome e cognome dei "preventivisti".....oltre tutto in Provincia su queste cose cose non si scherza più, a cominciare dalla verifica dei fumi e dei rendimenti:
        Cittadini vedi i CONTROLLI

        ""Le moderne caldaie a legna possiedono tutte uno scambiatore di emergenza: si tratta sostanzialmente di una serpentina di rame immersa nell’acqua di caldaia, con un lato allacciato ad una presa di acqua fredda e l’altro ad uno scarico. Lo scopo è quello di garantire la sicurezza in caso di situazioni di emergenza (interruzione dell’alimentazione elettrica o guasto della pompa di circolazione), in quanto questo tipo di caldaie, una volta accese, sono caratterizzate da una notevole inerzia termica (causata dalla presenza di una elevata quantità di combustibile al proprio interno). Fra presa dell’acqua fredda e serpentina viene posta una valvola di sicurezza termica il cui elemento sensibile (bulbo di mercurio immerso in apposito pozzetto in caldaia) comanda un dispositivo meccanico che fa aprire la valvola quando la temperatura di caldaia si avvicina ai 100°C. Per quel che riguarda il dimensionamento e l’installazione dell’impianto, occorre sottolineare l’importanza di non sovradimensionare la caldaia (suggerimento valido per tutti i tipi di caldaie per il vero), soprattutto con riferimento alla tecnologia a pezzi di legna: in questo caso infatti, oltre ad un ingiustificato aggravio sul costo iniziale, si avrebbe un funzionamento non ottimale della caldaia (frequenti interruzioni della combustione con conseguente maggiore produzione di inquinanti, fumosità e ceneri, cause di frequenti sporcamenti del camino e della caldaia, minore efficienza stagionale e maggior aggravio per la pulizia della camera di combustione e rimozione delle ceneri).
        Un altro accorgimento utile a risolvere tali problemi è quello di accoppiare alla caldaia un serbatoio inerziale di accumulo: ciò è sicuramente necessario per le caldaie a pezzi di legna, non indispensabile per quelle a cippato e pellet in virtù della piccola quantità di combustibile presente nel focolare di queste rispetto alla potenza termica erogata. Alcuni modelli più evoluti di caldaie a legna prevedono la regolazione, tramite microprocessore, della potenza erogata in funzione delle temperature rilevate a diverse altezze del serbatoio, in modo da evitare una troppo rapida saturazione dell’accumulo stesso. In relazione all’installazione, è da ricordare che le caldaie a legna sono ancora soggette all’obbligo di installazione del vaso di espansione aperto (per potenze > 35 kW si devono installare solo vasi aperti, per potenze inferiori non vi sono indicazioni specifiche) secondo il D.M. 1/12/1975. Tale obbligo, se era motivato da ragioni di sicurezza a causa della relativa facilità con cui le caldaie a legna di “vecchia generazione” potevano raggiungere la temperatura di ebollizione, risulta oggi quanto meno anacronistico, generando un aggravio di costi e complicazioni impiantistiche che generano inefficienze (il vaso aperto deve essere posto nel punto più alto dell’impianto di riscaldamento, tipicamente nel solaio, e collegato direttamente alla caldaia da un tubo senza tratti in discesa; tale vincolo, nel caso di caldaia installata in un locale separato dall’edificio da riscaldare, può portare alla necessità di installare due circuiti, uno primario a vaso aperto nel locale caldaia e uno secondario a vaso chiuso nell’edificio principale, accoppiati da uno scambiatore).""
        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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        • #5
          Si in realtà dovrei farlo, ho avuto cosi tanti problemi per quest'intallazione, magari un giorno da tranquilli vi racconto, c'è veramente da mettersi le mani nei capelli se non passare direttamente alle denunce figuratevi che ho una canna fumaria in muratura ed il camino ventilato al primo piano, uno di questi installatori mi ha detto che se mettevo la caldaia al piano terra entrando nella stessa canna fumaria non c'era nessun problema.
          Voi immaginate cosa poteva succedere se si chiudeva anche solo parzialmente la canna fumaria con una caldaia aspirata che mandava su i fumi.
          Vi assicuro che i preventivi non li ho chiesti a gente sconosciuta ma in teoria a quelli più quotati.
          Sembra che non ci sia nessuna passione non uno che si sia fermato a spigarmi ed a decidere assieme come fare l'impiano, alla fine tra pannelli e caldaia ho speso sui 10.000 non ho chiesto di riparare un tubo rotto.

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          • #6
            io ho un puffer fatto in casa da 16 qli i collegamenti sono una cosa banalissima. ma se fai i collegamenti giusti con il bollitore gia quello fa da puffer(un po piccolo) ma tantè hai già tutto in casa! , si tratta solo di girare tubi e valvolame, robe che se ne capisci un po fai da te!!
            Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
            cosa ne pensate?...https://www.energeticambiente.it/agr...ansgenico.html

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            • #7
              x giuggiolo0107:
              Scusami ma non ho capito tu mi dici che posso utilizzare il bollitore esistente come volano per il riscaldamento e l'ACS ? Se si mi spieghi come mi interessa molto la cosa.
              Grazie

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              • #8
                ogni impianto è a se .... bisogna vedere come è strutturato il tuo impianto , purtroppo non ho schemi da proporti , a mio fratello l'ho fatto , ma ha valvole di zona ,quando questa sono chiuse(crono spenti) l'h20 circola comunque nella serpentina del bollitore e poi torna in caldaia, quando si apre una valvola di zona (crono) l'h20 passa dalla caldaia ai termo al bollitore, quindi se il bollitore è a 80 gradi si raffredda un po e fa da volano... (non ho propio fatto così, ma è per farti capire.....) poi a casa tua bisogna che parli con un idraulico , oppure se fai uno schema fatto bene posso darti una dritta, ponendo sempre il punto sul fatto che faccio il contadino e non l'idraulico
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                • #9
                  Ho capito quello che intendi è una genialata effettivamente questa cosa potrebbe evitare le accensioni corte, in questi giorni verifico come è fatto l'impianto e visto che anche io non sono un idraulico chiedo a lui ma prima per essere sicuro di cosa chiedere magari disturbo nuovamente.

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