Buongiorno.
Da qualche giorno mi sto cercando di capire il funzionamento di un impianto termico dotato di termocamino, caldaia a metano e solare.
Su internet e su questo forum ho trovato vari schemi e opinioni contrastanti.
Mi sono fatto l'idea che lo schema di principio da utilizzare è il seguente:

In pratica:
1) L'acqua contenuta del puffer (es. 1000 litri) "gira" all'interno del termocamino e dei termosifoni.
2) L'acqua sanitaria si scalda in modo istantaneo passando in una lunga serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento sopracitata;
3) Il solare lavora senza accumulo con un circuito chiuso costituito da un'altra serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento del puffer;
4) La caldaia a metano lavora senza accumulo con un circuito chiuso costituito da un'altra serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento del puffer.
Un sistema di controllo governa il tutto (accensione della caldaia a metano, partenza delle pompe riscaldamento, solare, ecc.).
E' corretto?
E' questo lo schema più logico da impiegare?
Mi chiedo:
1) L'acqua sanitaria uscirà al massimo ad una temperatura di 5°C inferiore a quella del puffer, giusto? Conseguentemente il puffer dovrà sempre stare ad almeno 50/55°C, giusto?
2) Se per qualche motivo non si accende il termocamino, la caldaia a metano dovrà scaldare e mantenere in temperatura i 1000/1500 litri del puffer. Non è uno spreco? Va previsto un bypass del puffer e un collegamento diretto per i periodi di inutilizzo del termocamino?
3) Con uno schema di questo tipo i circuiti del Termocamino, del solare e della caldaia a metano sono separati. Giusto?
Si può quindi evitare lo scambiatore a piastre anche con Potenza TC + P caldaia metano > 35 kW?
Grazie
Da qualche giorno mi sto cercando di capire il funzionamento di un impianto termico dotato di termocamino, caldaia a metano e solare.
Su internet e su questo forum ho trovato vari schemi e opinioni contrastanti.
Mi sono fatto l'idea che lo schema di principio da utilizzare è il seguente:
In pratica:
1) L'acqua contenuta del puffer (es. 1000 litri) "gira" all'interno del termocamino e dei termosifoni.
2) L'acqua sanitaria si scalda in modo istantaneo passando in una lunga serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento sopracitata;
3) Il solare lavora senza accumulo con un circuito chiuso costituito da un'altra serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento del puffer;
4) La caldaia a metano lavora senza accumulo con un circuito chiuso costituito da un'altra serpentina immersa nell'acqua di riscaldamento del puffer.
Un sistema di controllo governa il tutto (accensione della caldaia a metano, partenza delle pompe riscaldamento, solare, ecc.).
E' corretto?
E' questo lo schema più logico da impiegare?
Mi chiedo:
1) L'acqua sanitaria uscirà al massimo ad una temperatura di 5°C inferiore a quella del puffer, giusto? Conseguentemente il puffer dovrà sempre stare ad almeno 50/55°C, giusto?
2) Se per qualche motivo non si accende il termocamino, la caldaia a metano dovrà scaldare e mantenere in temperatura i 1000/1500 litri del puffer. Non è uno spreco? Va previsto un bypass del puffer e un collegamento diretto per i periodi di inutilizzo del termocamino?
3) Con uno schema di questo tipo i circuiti del Termocamino, del solare e della caldaia a metano sono separati. Giusto?
Si può quindi evitare lo scambiatore a piastre anche con Potenza TC + P caldaia metano > 35 kW?
Grazie
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