in stesura V16-03A
Per valutare la "luce" che una lampadina fa basta rifarsi ai Watt (qualcuno li chiama ancora "candele") riportate sulla stessa o sulla confezione, qualunque sia il tipo di lampadina
Falso. La luce emessa da una lampadina dipende fortemente dal tipo/specie, dal modello e dalla potenza.
Se i Watt NON esprimono la "luce emessa" non c'è un modo semplice per la "casalinga di Voghera/sciura Maria" di valutare una lampadina da una specie all'altra!
Dipende Spesso sulla confezione è riportata un'equivalenza di Watt con i modelli a incand. (altrettanto spesso non è totalmente veritiera. Vedere prossimo punto)!
La quantità di luce emessa si può misurare in LUMEN. Spesso (non sempre) indicati sulla lampada/confezione, sono la REALE espressione dell'intensità luminosa emessa (approfondimenti tecnici: http://www.energeticambiente.it/unit...anta-luce.html).
- la lampadina ad incandescenza che assorbe 40W farà sicuramente meno luce di una alogena di pari potenza, enormemente meno luce di una fluorescente compatta (CFL), sempre di 40W.
- la lampadina a incandescenza da 400 Lumen, farà la stessa luce di una alogena da 400 Lumen ed anche la stessa di una CFL da 400 Lumen!
Il primo "numero" importante per capire le equivalenze sono quindi i Lumen, non i Watt!
Valutando i Lumen (o i "W equivalenti") per la luminosità si è certi del corretto rimpiazzo cambiando specie
Dipende Nelle fluorescenti/scarica i Lumen dipendono fortemente dalla temperatura. Valori "nominali" (a c.a 25°C ambiente) si ottengono dopo qualche minuto di riscaldamento dall'accensione. In luoghi con brevi ma ripetute accensioni (es. corridoio) valutare un valore iniziale dal 10 fino anche al 40-50% in meno! Dipendente da marca e modello (piccola potenza/dimensione: più problematiche) e QUASI mai indicato! Simili problemi si riscontrano in ambienti freddi. Che fare? Scegliere marche/modelli migliori o salire con i W. NON sostituire le incand. non è MAI la scelta giusta!
In questo messaggio "Henry" (grazie) fornisce dei dati (NOTA "risparmio annuo" del tutto arbitrario/errato).
Possiamo continuare a considerare i W rimanendo sulla stessa specie
Dipende Ho già specificato: "La luce emessa da una lampadina dipende fortemente dal tipo, dal modello e dalla potenza".
Una ad incand. da 100W non fa la stessa luce di due da 50W (o il doppio di una da 50W)! L'intensità luminosa cresce al crescere della potenza, ma NON in modo esattamente proporzionale. Non dimenticando che i fattori costruttivi dei vari modelli (forma, smerigliature, ecc.) determinano ampie variazioni, generalmente più una lampadina è potente e più "rende": è preferibile (dal solo punto di vista "lampadina"; andranno valutati i singoli casi) un lampadario con un'unica potente lampadina ad uno con 3-6-8.. di bassa potenza. Le differenze sono però contenute: è bene saperlo per la scelta di un lampadario/punto luce. Sostituendo invece ad esempio una lampadina da 100W (inc.) con una da 120W (inc.), si può ritenere che la luce aumenterà nell'intorno del 20% (anche se non esattamente). Valido anche per alogene, CFL, fluorescenti lineari, scarica, ecc. , confrontandole ovviamente all'interno di una stessa specie.
Cambiando già il modello all'interno di una specie (es dalla forma "candela" opalizzata/chiara, a quella sferica trasparente) le variazioni sono già più marcate (da valutare).
Cambiando invece specie e passando ad esempio da una a inc. da 50W a una CFL da 23W.. è quest'ultima a fare sicuramente molta più luce: più del doppio, anche se assorbe metà potenza elettrica!
Basta quindi valutare solo i Lumen (se indicati) per l'acquisto di un modello/specie/potenza rispetto ad un altro
Non proprio. Altro dato importante, specialmente per le fluorescenti (e per i "LED") è il colore o tono della luce emessa. Tutti hanno in mente il concetto di luce fredda/bianca emessa dagli erroneamente chiamati "neon" impiegati in garage, scuole, uffici.. rispetto alla luce calda/più giallognola delle lampadine ad incandescenza: queste ultime hanno uno "spettro" d'emissione abbastanza simile fra loro.. ed anche abbastanza esteso. Per modificarne marcatamente il "colore" di solito si usano filtri ottici.. colorati, appunto, che fanno passare solo la porzione di "spettro" che interessa. Esempio: fanaleria posteriore e indicatori di direzione ("frecce") su veicoli.
Nelle fluorescenti (nonchè le altre a scarica, con forti limitazioni, e i LED) il colore dipende dai materiali costruttivi impiegati. Ampi spettri si ottengono con difficoltà, quali il "bianco", l'insieme di tutti i colori! (Eclatante il caso LED, dove in realtà non.. esiste! Generalmente un LED ad emissione ultravioletta "attiva" uno strato fluorescente che emette nello spettro voluto: un connubio tra LED e lamp. fluorescente in miniatura).
D'altra parte si riescono a ottenere, variando i materiali, notevoli sfumature senza impiego di filtri ottici. Del "bianco" se ne considerano almeno tre principali: un caldo (soft/warm) un bianco-bianco (white) e perfino un freddo/ghiaccio (cold). Sono definizioni che possono variare lievemente da ditta a ditta.. (in parentesi molte di quelle riscontrabili sulle confezioni: potrei aggiungere "daylight", "sun", "sunlight", ecc.)
Non c'è modo di districarsi tra tutte queste "tonalità" a interpretazione
Non corretto. Anche qui c'è una.. unità di misura: è la temperatura di colore (K). Specialmente sulle lampade fluorescenti è definita e riportata quasi sempre sulla confezione.
Una lampadina a luce calda (simile ad una ad inc.) può riportare il valore 2700K (o tra 2500-3000K). Una a luce bianca, ma non troppo, sarà intorno ai 4000K.
Una bianchissima/freddissima (quasi "bluognola") sarà esempio 6400K (per uso automobilistico si arriva anche verso gli 8000K).
Più il numero è basso e più la tonalità di luce è calda/"gialleggiante", più è alto e più la luce è bianca/fredda.
Alcune marche tipo Osram o GE descrivono il colore con una loro sigla che nel caso di colore simile a quelle ad incand. è 827, p.e 6W/827.
(frase, ripresa da altra discussione, di "gigisolar", che ringrazio per i contributi).
Altre marche come Philips hanno utilizzato altre numerazioni: esempio un tubo fluorescente (36W/)"33" è a luce bianca (4100K.. il "classico" da garage, uffici.. ). In ogni caso questi sono part-number interni. A catalogo è sempre riportata la corrispondenza ai gradi K "ufficiali".
Aspetti tecnici
Per valutare la "luce" che una lampadina fa basta rifarsi ai Watt (qualcuno li chiama ancora "candele") riportate sulla stessa o sulla confezione, qualunque sia il tipo di lampadina
Falso. La luce emessa da una lampadina dipende fortemente dal tipo/specie, dal modello e dalla potenza.
- Lampadina ad incandescenza: (economica) fa luce solo per un 5% (cinque!) circa della potenza assorbita. Per il restante 95% circa "scalda": in realtà è una stufa elettrica (caratteristica principale) che emette poi anche un po' di luce!
Come se comprassimo (negozio/supermercato) un "cestello" di 6 bottiglie da 1,5 litri di acqua minerale (9 litri).. del quale ne bevessimo poi soltanto due bicchieri (0,45 l).. buttando via il resto (8,55 l) nel lavandino! (Non esagero! Guardate i "litri" tra parentesi!) - Lampadina alogena: rende un po' di più (+15..20%). Diciamo che intorno al 6% dei W è luce.. : del "cestello" ne beviamo forse due bicchieri e mezzo scarsi (0,55 l).
- Lampadina fluorescente compatta / compact fluorescent lamp: (di seguito CFL), famigliarmente denominata "a risparmio (energetico)", rende molto, moltissimo in più.. (+400..500%: quattro-cinque volte rispetto la incand.) saliamo a 20..25% dei W in luce: del famoso cestello ne beviamo almeno circa una bottiglia e mezza (1,8-2,2 l), buttandone "solo" poco più di 4 bottiglie.
Se i Watt NON esprimono la "luce emessa" non c'è un modo semplice per la "casalinga di Voghera/sciura Maria" di valutare una lampadina da una specie all'altra!
Dipende Spesso sulla confezione è riportata un'equivalenza di Watt con i modelli a incand. (altrettanto spesso non è totalmente veritiera. Vedere prossimo punto)!
La quantità di luce emessa si può misurare in LUMEN. Spesso (non sempre) indicati sulla lampada/confezione, sono la REALE espressione dell'intensità luminosa emessa (approfondimenti tecnici: http://www.energeticambiente.it/unit...anta-luce.html).
- la lampadina ad incandescenza che assorbe 40W farà sicuramente meno luce di una alogena di pari potenza, enormemente meno luce di una fluorescente compatta (CFL), sempre di 40W.
- la lampadina a incandescenza da 400 Lumen, farà la stessa luce di una alogena da 400 Lumen ed anche la stessa di una CFL da 400 Lumen!
Il primo "numero" importante per capire le equivalenze sono quindi i Lumen, non i Watt!
Valutando i Lumen (o i "W equivalenti") per la luminosità si è certi del corretto rimpiazzo cambiando specie
Dipende Nelle fluorescenti/scarica i Lumen dipendono fortemente dalla temperatura. Valori "nominali" (a c.a 25°C ambiente) si ottengono dopo qualche minuto di riscaldamento dall'accensione. In luoghi con brevi ma ripetute accensioni (es. corridoio) valutare un valore iniziale dal 10 fino anche al 40-50% in meno! Dipendente da marca e modello (piccola potenza/dimensione: più problematiche) e QUASI mai indicato! Simili problemi si riscontrano in ambienti freddi. Che fare? Scegliere marche/modelli migliori o salire con i W. NON sostituire le incand. non è MAI la scelta giusta!
In questo messaggio "Henry" (grazie) fornisce dei dati (NOTA "risparmio annuo" del tutto arbitrario/errato).
Possiamo continuare a considerare i W rimanendo sulla stessa specie
Dipende Ho già specificato: "La luce emessa da una lampadina dipende fortemente dal tipo, dal modello e dalla potenza".
Una ad incand. da 100W non fa la stessa luce di due da 50W (o il doppio di una da 50W)! L'intensità luminosa cresce al crescere della potenza, ma NON in modo esattamente proporzionale. Non dimenticando che i fattori costruttivi dei vari modelli (forma, smerigliature, ecc.) determinano ampie variazioni, generalmente più una lampadina è potente e più "rende": è preferibile (dal solo punto di vista "lampadina"; andranno valutati i singoli casi) un lampadario con un'unica potente lampadina ad uno con 3-6-8.. di bassa potenza. Le differenze sono però contenute: è bene saperlo per la scelta di un lampadario/punto luce. Sostituendo invece ad esempio una lampadina da 100W (inc.) con una da 120W (inc.), si può ritenere che la luce aumenterà nell'intorno del 20% (anche se non esattamente). Valido anche per alogene, CFL, fluorescenti lineari, scarica, ecc. , confrontandole ovviamente all'interno di una stessa specie.
Cambiando già il modello all'interno di una specie (es dalla forma "candela" opalizzata/chiara, a quella sferica trasparente) le variazioni sono già più marcate (da valutare).
Cambiando invece specie e passando ad esempio da una a inc. da 50W a una CFL da 23W.. è quest'ultima a fare sicuramente molta più luce: più del doppio, anche se assorbe metà potenza elettrica!
Basta quindi valutare solo i Lumen (se indicati) per l'acquisto di un modello/specie/potenza rispetto ad un altro
Non proprio. Altro dato importante, specialmente per le fluorescenti (e per i "LED") è il colore o tono della luce emessa. Tutti hanno in mente il concetto di luce fredda/bianca emessa dagli erroneamente chiamati "neon" impiegati in garage, scuole, uffici.. rispetto alla luce calda/più giallognola delle lampadine ad incandescenza: queste ultime hanno uno "spettro" d'emissione abbastanza simile fra loro.. ed anche abbastanza esteso. Per modificarne marcatamente il "colore" di solito si usano filtri ottici.. colorati, appunto, che fanno passare solo la porzione di "spettro" che interessa. Esempio: fanaleria posteriore e indicatori di direzione ("frecce") su veicoli.
Nelle fluorescenti (nonchè le altre a scarica, con forti limitazioni, e i LED) il colore dipende dai materiali costruttivi impiegati. Ampi spettri si ottengono con difficoltà, quali il "bianco", l'insieme di tutti i colori! (Eclatante il caso LED, dove in realtà non.. esiste! Generalmente un LED ad emissione ultravioletta "attiva" uno strato fluorescente che emette nello spettro voluto: un connubio tra LED e lamp. fluorescente in miniatura).
D'altra parte si riescono a ottenere, variando i materiali, notevoli sfumature senza impiego di filtri ottici. Del "bianco" se ne considerano almeno tre principali: un caldo (soft/warm) un bianco-bianco (white) e perfino un freddo/ghiaccio (cold). Sono definizioni che possono variare lievemente da ditta a ditta.. (in parentesi molte di quelle riscontrabili sulle confezioni: potrei aggiungere "daylight", "sun", "sunlight", ecc.)
Non c'è modo di districarsi tra tutte queste "tonalità" a interpretazione
Non corretto. Anche qui c'è una.. unità di misura: è la temperatura di colore (K). Specialmente sulle lampade fluorescenti è definita e riportata quasi sempre sulla confezione.
Una lampadina a luce calda (simile ad una ad inc.) può riportare il valore 2700K (o tra 2500-3000K). Una a luce bianca, ma non troppo, sarà intorno ai 4000K.
Una bianchissima/freddissima (quasi "bluognola") sarà esempio 6400K (per uso automobilistico si arriva anche verso gli 8000K).
Più il numero è basso e più la tonalità di luce è calda/"gialleggiante", più è alto e più la luce è bianca/fredda.
Alcune marche tipo Osram o GE descrivono il colore con una loro sigla che nel caso di colore simile a quelle ad incand. è 827, p.e 6W/827.
(frase, ripresa da altra discussione, di "gigisolar", che ringrazio per i contributi).
Altre marche come Philips hanno utilizzato altre numerazioni: esempio un tubo fluorescente (36W/)"33" è a luce bianca (4100K.. il "classico" da garage, uffici.. ). In ogni caso questi sono part-number interni. A catalogo è sempre riportata la corrispondenza ai gradi K "ufficiali".
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