dove sono i dati sulle riserve marine?
certo che l'uomo ha influenza sulla barriera ma non per il CO2
Fin dall’inizio della rivoluzione industriale, la concentrazione di biossido di carbonio in atmosfera è cresciuta a causa del consumo di combustibili fossili. L’aumento dell’assorbimento di questo carbonio da parte degli oceani sta facendo diminuire il pH dell’acqua marina secondo un processo noto come acidificazione dell’oceano.
Come conseguenza, cala anche il livello di saturazione dell’aragonite, la forma minerale del carbonato di calcio che viene prodotto dai coralli per costruire il proprio scheletro. Ma quanto incide questo processo sulle popolazioni dei coralli?
Gran parte delle precedenti ricerche in questo campo erano focalizzate sulla relazione tra crescita del corallo e livelli di aragonite sulla superficie del mare. Numerosi studi hanno mostrato una correlazione diretta tra acidificazione, saturazione dell’aragonite e diminuzione della crescita del corallo, ma il processo non è ancora stato compreso pienamente. Oltre a ciò diversi esperimenti progettati per valutare l'importanza relativa di questo processo sono arrivati a conclusioni opposte.
Paul Jokiel dell'Hawai'i Institute of Marine Biology (HIMB) ha rianalizzato i dati rilevanti di precedenti studi e in particolare, i risultati conflittuali sull'acidificazione dell'oceano. Come risultato, il ricercatore ha formulato l'"ipotesi del flusso protonico” secondo cui la calcificazione dello scheletro è dipendente dal passaggio degli ioni idrogeno dalla colonna d'acqua al tessuto del corallo. Questo processo in definitiva compromette la capacità dei coralli di creare uno scheletro di aragonite. Inferiori tassi di calcificazione sono problematici poiché inducono un indebolimento nello scheletro del corallo lasciandolo esposto al rischio di frattura.“Questa ipotesi fornisce nuove e più profonde conoscenze sull'importanza dell'acidificazione dell'oceano
e della temperatura sulle barriere coralline. Il modello è radicalmente discordante rispetto alle teorie finora accettate, ma è coerente con le osservazioni esistenti”, ha commentato Jokiel( cioè lo stesso scienziato che ha elaborato la teoria protonica). “In generale, questa ipotesi non cambia le conclusioni generali sul fatto che l'acidificazione stia diminuendo la crescita del corallo in tutto il mondo, ma piuttosto descrive il meccanismo che ne sta alla base”
è ovvio che i motivi siano molteplici , ma se esiste una sola possibilita' che i coralli si distruggano o non crescano anche per questa specifica causa , meglio eliminarla al piu' presto .. non trovi?
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