Ciao Car.boni. Grazie per la tua risposta. Io intendevo in particolare il caso in cui lo stesso contatore (M1) che misura i consumi dell'utenza venga utilizzato per le immissione in rete. In pratica l'impianto si presenta esattamente, dal punto di vista strutturale, come se venisse realizzato da chi ospita, quindi con autoconsumo parziale. In questo caso, faccio un esempio, se c'é già una fornitura MT da 600kW e realizzo un impianto da 600kW risparmio effettivamente qualche decina di migliaia di euro di costi di connessione, essendo questi legati alla differenza tra potenza in immissione richiesta e potenza già disponibile in consumo. Inoltre anche come tempi i lavori da parte dell'Enel verrebbero classificati come semplici, in quanto limitati al solo gruppo di misura. Ovviamente inverter e componenti vari di trasformazione andrebbero in un locale separato, ma potrebbero benissimo inserirsi nel power center subito a valle del trasformatore esistente.
Il problema non da poco è la gestione di tale contatore, nella titolarità di chi ospita ma nello stesso tempo funzionale anche all'immissione in rete! Insomma, andare con una cabina a pare, e quindi su "nuova connessione" è più oneroso ma di sicuro permette di distinguere per bene titolarità e responsabilità degli attori e degli impianti!
Il problema non da poco è la gestione di tale contatore, nella titolarità di chi ospita ma nello stesso tempo funzionale anche all'immissione in rete! Insomma, andare con una cabina a pare, e quindi su "nuova connessione" è più oneroso ma di sicuro permette di distinguere per bene titolarità e responsabilità degli attori e degli impianti!
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