affermazione da mettere nella bacheca del forum !!!

Anche i geometri non nascono imparati , anche io non davo la colpa a te ma a chi ti ha gestito il tutto, interpello scritto ad AdE e sai come muoverti.

Oh nama, ma non sarai mica toscano anche te.... magari anche te con la lepre sul fornello....

tranquillo, il tuo suggerimento dell'interpello è un'ottima idea e mi sembra la quadratura del cerchio.... ora vedo come procedere, non l'ho mai fatto prima e non so se lo posso fare io o lo devo far fare al geometra

son toscano anche io la lepre non mi piace però.... l'interpello credo che sia una mail in cui chiedi qualcosa come privato e loro rispondono ufficialmente per il tuo caso , se cerchi sul forum dovrebbero esserci esperienze riportatate da utenti o spiegazioni

ehhh lo vedi ? Mi pareva di aver sentito odore di casa nostra... <per l'interpello ho visto che ci sono varie forme, gli farò una PEC che è più semplice, gratuita e ufficiale. Poi vi farò sapere... ma voglio 2 etti di sugo di lepre

Una Pec ad Ade e una al Catasto con richiesta spiegazioni del caso, a parole fanno i gradassi ma davanti a richieste ufficiali via pec stanno piu calmi e sono costretti a rispondere per scritto tramite Pec
Sul sito di Ade credo ci siano info dettagliate


https://www.agenziaentrate.gov.it/po...za-interpello_

Disponibile da domani, per sicurezza, ma lo vieni a prendere...........................
Insieme ti metto un 250CC di liquore al Basilico...

infatti siamo schietti non giriamo intorno al problema

Come Renzi?Il politicante.

Non confondere i cetrioli con la CHIANINA, in quelle zone vicino alle cementerie cosa pretendi di coltivare oltre a roba verde
E' gia troppo inquinata per un orto decente

Carlowatt oggi mi sono confrontato sul tema in oggetto con un tecnico catastale, a suo vedere:
• nel valore impianto si deve mettere la somma di tutti gli impianti (anche quelli eventualmente preesistenti)
• impianti vecchi vanno valorizzati con valore nominale di 1200 Euro al kWp
• nel valore immobile si deve includere sia l'abitazione principale che le eventuali pertinenze
• il valore impianto deve includere anche l'eventuale accumulo
• se rapportando si supera la soglia del 15% l'impianto va accatastato comunque autonomamente come opificio D1

i primi due punti ci possono stare, sugli altri punti continuo a avere dubbi.

sono comunque informazioni da verificare: per le abitazioni civili finora il problema si poneva solo in linea teorica,
mentre in pratica gli accatastamenti di FV riguardavano essenzialmente impianti su capannoni industriali.

Grazie, sei molto gentile a battere questa cosa... nel frattempo mi sto confrontando con altri professionisti e in ogni caso a breve vedrò il dirigente del Catasto della mia città per approfondire la cosa. Dopodichè, nel caso ci siano ancora dubbi, farò l'interpello che secondo me è la cosa che potrà chiarire in modo definitivo la questione. Ovviamente terrò informato il Forum degli sviluppi.

https://suap.regione.fvg.it/portale/...-fotovoltaici/ questo vale qualcosa ? prima cosa trovata con google ,mi sembra talmente ovvio che non puoi accatastare un impianto al servizio di una casa visto che copre essenzialmente il consumo domestico, come se fosse un impianto industriale ?!?!

Ragazzi siete impagabili, grazie di cuore per il vostro aiuto. Sono assolutamente d'accordo con voi. Ora il lavoro duro è convincere i geometri ma soprattutto ottenere il placet dal Catasto...
Credo che con tutto il materiale che mi avete postato, ormai non ci sia più il minimo dubbio.....

Metto in evidenza la discussione, credo interesserà a molti con l' aumento della potenza dei propri impianti.

SERVIRA A QUALCUNO CERTAMENTE

FONTE DATI : https://www.likecasa.it/categoria-catastale-d1/12244




Categoria catastale D1: cosa significa


Partiamo subito col chiederci la categoria catastale D1 che cos’è o meglio cosa identifica.

Scopriamo quindi della categoria catastale D1 la definizione specifica.

La categoria catastale D1 comprende gli opifici.

In generale possiamo dire che comprende i fabbricati all’interno dei quali si svolge un’attività industriale resa per mezzo di meccanismi che non si possono muovere, perché devono essere fissati.

Ma ci sono sicuramente dei requisiti molto dettagliati che devi assolutamente conoscere, se vuoi verificare che il tuo fabbricato rientri nella categoria catastale D1.

Andiamo a vedere di quali si tratta.





I requisiti della categoria catastale D1


La categoria catastale D1 comprende gli stabilimenti e le fabbriche che occupano delle porzioni di fabbricati o per intero il fabbricato stesso.
In generale si fa riferimento a tutti quei fabbricati in cui si lavora per trasformare la materia prima in prodotti che poi possono essere venduti.

Per esempio si possono intendere in questo senso le fabbriche di automobili, uno zuccherificio oppure un fabbricato all’interno del quale si svolge la produzione di prodotti e servizi che, una volta venduti, possono stimolare la produzione di altri prodotti.

Inoltre fanno parte di questa categoria le falegnamerie (quelle che non hanno un carattere artigianale), le cabine elettriche, le centrali idroelettriche, i caseifici e i forni destinati alla produzione del pane.
Pro e contro


Poiché abbiamo visto che all’interno della categoria catastale D1 rientrano anche le centrali elettriche, bisogna considerare quale ruolo possano avere gli impianti fotovoltaici, soprattutto sul piano fiscale, in base alla possibilità di pagare le tasse relative all’impianto stesso.
Tutto ciò può determinare anche un risvolto sulla rendita catastale.

In generale possiamo dire che gli impianti fotovoltaici sono da considerarsi immobili e quindi richiedono un accatastamento autonomo, se costituiscono una centrale di produzione di energia elettrica e se risultano posizionati sulle pareti di un immobile oppure su un tetto e quindi ne incrementano il valore di almeno il 15%.

Quando invece la loro potenza è inferiore a 3 kW per ogni unità immobiliare o quando, nelle installazioni al suolo, il volume occupato è inferiore a 150 metri cubi, i pannelli fotovoltaici vengono considerati soltanto come dei beni mobili.

Per quanto riguarda gli svantaggi, non è possibile individuarne in maniera specifica, soprattutto per quanto riguarda l’ambito fiscale e quindi il pagamento delle tasse dovute.
Le tasse


Per spiegare quali sono le tasse relative agli edifici che rientrano in questa categoria, devi considerare qual è la rendita catastale.

Infatti, in base all’appartenenza di un immobile ad una determinata categoria, si stabiliscono anche dei coefficienti più alti.

Quindi a seconda della categoria le tasse da pagare possono essere più o meno care.

Parti dal calcolo della base imponibile, che è ottenuta dalla rendita catastale moltiplicata per 1.05 in base alla rivalutazione automatica.

Poi moltiplica la cifra ottenuta per il coefficiente proprio della categoria catastale D1.

In maniera particolare in questo caso si tratta di considerare il coefficiente pari a 65.
I nostri consigli


Come abbiamo ribadito fin dall’inizio, è molto importante essere consapevoli dell’appartenenza di un fabbricato in cui si tiene una determinata attività produttiva alla categoria catastale D1.

Infatti soltanto in questo modo puoi sapere a quanto ammonta la rendita catastale e qual è l’importo che devi pagare in termini di tasse in riferimento all’immobile stesso.

Ti consigliamo sempre di affidarti anche ad un professionista specializzato, per riuscire a fare i calcoli corretti e non metterti nella condizione di violare le norme che regolano il pagamento delle imposte sugli immobili.

Infatti è fondamentale rispettare la normativa in vigore, perché altrimenti si potrebbe andare incontro anche a delle sanzioni di carattere amministrativo, che in certi casi possono anche non essere da sottovalutare.
La guida sulle categorie catastali


In questa guida ti abbiamo fornito tutte le informazioni che devi assolutamente conoscere sulla categoria catastale D1.

Abbiamo già messo più volte in evidenza che conoscere ed essere ben informati sulla categoria catastale dell’immobile di cui si è+ proprietari o dell’immobile che si vuole comprare è fondamentale in quanto la categoria catastale influisce sul pagamento delle tasse.

grazie per il riferimento. Come anche riconosciuto alla fine della sentenza 1036 14/12/21 CTR Piemonte ("avuto riguardo alla complessità della materia ed all'esistenza di documenti di prassi suscettibili di letture fuorvianti") grande è la confusione sotto il cielo, come diceva Mao Tse Tung... e dobbiamo tallonare tecnici e agenzie per non venir coinvolti in costosi errori. Cercherò di posticipare il più possibile l'adeguamento del valore catastale; c'è un termine entro cui deve essere presentato?

Mi pare che i miei geometri lo avessero fatto prima della chiusura lavori e della cessione finale del credito. Ma prendilo con le pinze, non so se era un obbligo o se lo hanno voluto completare loro in quei tempi per chiudere tutta la pratica

Naturalmente leggendo anche la circolare 36 dell'AdE sembra fatto il tutto per creare confusione, se se D1 è attività industriale, e mettiamo ti tocchi accastare impianto in D1, a quel punto che fanno ti iniziano a tassare non solo per la rendita catastale ma per il guadagno che non è più asseverano alla casa? questi hanno fatto un gran casino , per me non accatastando niente non si sbaglia , dovessero venire negli anni quale sanzione pagheresti , ammeso che qualche sentenza tipo quella postata non faccia legislatura e quindi non dovevi accatastare

comunque basta cercare e si trova anche quello che ha scritto AdT https://www.geometrict.it/News-file-...e-sid-745.html se impaito su edificio non và accatastato separatamente , quindi più che dirlo loro....

... va a finire che sopra i 3 kwp di FV ti fanno aprire pure la P.Iva e visti i tempi, con tanto di fideiussione bancaria di 50k euro..... sempre per il "bene comune", altrimenti i soliti furbi aprono le aziende e le chiudono dopo 6 mesi....

Solita fila in banca per migliaia di persone ad elemosinare una fideiussione per aver fatto 1 kwp di Fv in piu' di quanto previsto.... mamma mia che paese!

Come suggerito da alcuni di voi, il 10 Gennaio 2023 ho inoltrato per PEC l'interpello della mia questione, corredata di tutti i riferimenti che mi avete dato nel corso dei post precedenti. Vi riassumo le 6 pagine del Parere di Ade: l'interpello è stato ritenuto inammissibile dalla Direzione Regionale in quanto la questione da me proposta non riguarda interpretazioni di norme tributarie ma il mero appuramento di un fatto. Nello stesso tempo AdE mi invita a utilizzare lo strumento giuridico dell' Assistenza rivolgendomi all'Ufficio Provinciale del Territorio di competenza ( cosa che avevo già fatto a Dicembre ma ci ero rimbalzato... ). Sono quindi di nuovo alla casella di partenza... era tanto che non giocavo al gioco dell'oca....
Ho quindi fatto una mail al funzionario del Catasto spiegando quanto detto da Ade e avvisandolo che ho preso un nuovo appuntamento dal portale per il 20 Marzo ( primo appuntamento utile con il suo ufficio da oggi... ).
Non mancherò di farvi sapere il seguito di questa roba da pazzi, appena possibile

Scusate ma leggo adesso questa nuova discussione..
Sono in fase preventiva per un nuovo impianto..
Quindi il famoso iter semplificato?
Nel 2022 non era uscita la comunicazione sulle semplificazione degli impianti ?
Il mio geometra mi ha detto che secondo lui dobbiamo fare una semplice comunicazione inizio lavori...
Alcuni fornitori secondo loro addirittura nulla ...
Sono senza parole..

Che ci azzecca la richiesta di allaccio ad e-distribuzione con l'accatastamento impianti?

Ho sentito il mio geometra spiegando quanto letto qui.
Lui mi dice che e' necessario da sopra i 6kw accatastare l'impianto..

Su quali basi normative lo afferma ? Se riesci a farti dire questa cosa, mi faresti un favore anche in vista del prossimo appuntamento al Catasto. Grazie

Mi ha detto solo che non fa cumolo di rendita , l'obbligo nasce solo sopra i 6kw..
Non dico di darlo per certo... è quello che mi ha detto lui...

Buongiorno a tutti.
Ho letto questa discussione per cercare di capire di più sulla necessità di accatastamento e/o rideterminazione della rendita catastale.

Leggendo la Circolare 27E dell'AdE (13/06/2016) mi viene un dubbio. La Circolare così riporta:

Con specifico riferimento alle installazioni fotovoltaiche realizzate su edifici e su aree di pertinenza, comuni o esclusive, di fabbricati o unità immobiliari si precisa che non sussiste l’obbligo di accatastamento come unità immobiliari autonome, in quanto possono assimilarsi agli impianti di pertinenza degli immobili.
Laddove tali istallazioni siano pertinenze di unità immobiliari a destinazione speciale e particolare, censite al catasto edilizio urbano nelle categorie dei Gruppi D e E, ai sensi dell’art. 1, comma 21, della legge di Stabilità 2016 e alla luce delle precisazioni fornite con la citata circolare n. 2/E del 1° febbraio 2016 dell’Agenzia delle Entrate, a decorrere dal 1° gennaio 2016, sussiste l’obbligo di dichiarazione di variazione da parte del soggetto interessato, per la rideterminazione della rendita dell’unità immobiliare di cui risulta pertinenza, allorquando le componenti immobiliari rilevanti ai fini della stima catastale di tale impianto ne incrementano il valore capitale di una percentuale pari al 15%.

Mi viene da concludere che anche il calcolo del 15% come limite, si applica agli edifici a destinazione speciale classificate D e E, ma non alle altre tipologie.
Sbaglio?
Mi sono perso qualche chiarimento successivo che includa anche le unità immobiliari cat.A?

Grazie e buona giornata

Io ho un impianto a terra ed il mio geometra me l'ha fatto accatastare come D1 opificio

cosi non vuol dire niente : è fine a se stesso o a servizio di una abitazione?

nella bozza finanziaria 2024:

ART. 21. (Misure in materia di variazione dello stato dei beni) 1. L’Agenzia delle entrate, con riferimento alle unità immobiliari oggetto degli interventi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, verifica, sulla base di specifiche liste selettive elaborate con l’utilizzo delle moderne tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati, se sia stata presentata, ove prevista, la dichiarazione di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, del decreto del Ministro delle finanze 19 aprile 1994, n. 701, anche ai fini degli eventuali effetti sulla rendita dell’immobile presente in atti nel catasto dei fabbricati. 2. Nei casi oggetto di verifica di cui al comma 1 per i quali non risulti presentata la dichiarazione, l’Agenzia delle entrate può inviare al contribuente apposita comunicazione ai sensi dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.