grazie e buon Natale,
questo è più o meno quello che intendevo per un confronto argomentato e con dei dati specifici.
saluti
Nicola
questo è più o meno quello che intendevo per un confronto argomentato e con dei dati specifici.
saluti
Nicola
Originariamente inviato da rob74
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Per esperienza personale dico che a livello di costi finali non cè una grossa differenza tra amofo o cristallino.
Abbiamo realizzato impianti sia con una tecnologia che con l'altra e alla fine quello che si risparmia da una parte lo si perde poi dall'altra!
E' infatti vero che il pannello di persè costa meno ma:
- necessita di molte più strutture di supporto: poco importa se usi quelle standard o te le fai, se ne usi il doppio ti costano il doppio, non avrai il doppio del costo rispetto alla concorrenza ma rispetto ad una tua soluzione con cristallino sì;
- necessita di un cablaggio molto più esteso per via delle tensioni: normalmente le stringhe sono da 4 o 5 pannelli e non si arriva a stringhe lunghe da 15/17 pannelli come è possibile su certi inverter quindi ti ritrovi ad avere un mare di cavi con costi diretti e aumento delle probabilità di futuri guasti per usura dei cavi/connettori o errori di installazione. Maggiore probabilità di guasto significa anche maggiori oneri di manutenzione da computare in un piano di ammortamento.
- l'estrema lunghezza e complessita del cablaggio aumenta il rischio di fulminazione specialmente per quanto riguarda le sovratensioni indotte e quindi obbliga ad utilizzare scaricatori AC e DC anche in zone dove potrebbero essere omessi;
- è necessario utilizzare inverters con trasformatore di isolamento anche sui piccoli impianti dove potrebbe essere omesso e questo comporta un minore rendimento dell'impianto per le perdite al trasformatore;
- il maggior numero di pannelli unito a quanto sopra fa lievitare i tempi di installazione e quindi comporta un maggior onere di manodopera;
- maggior quantitativo di materiali significa anche maggiori oneri di movimentazione degli stessi in cantiere (autogru, ecc.);
Alla fine dell'opera la vera differenza a mio avviso non la fanno i costi ma bensì le caratteristiche specifiche dell'impiato.
Mi spiego con un esempio diretto dal campo, a giugno di quest'anno abbiamo messo in esercizio due impianti da 19,80kWp realizzati uno con pannelli polycristallini da 220Wp e l'altro con pannelli Kaneka amorfi da 75Wp: dopo 6 mesi le due produzioni sono in linea con le previsioni.
La differenza la fanno le due installazioni: i cristallini sono installati su un tetto piano in alluminio zincato chiaro, angolati di 35° e rivolti perfettamente a sud, i Kaneka sono installati complanari e totalmente integrati in una falda praticamente piana realizzata in rame e senza alcuna retroventilazione (abbiamo misurato una temperatura delle lastre di rame di 80° quest'estate ed erano le 10.30 della mattina).
Se avessimo invertito le due installazioni probabilmente il risultato sarebbe stato che i kaneka non avrebbero prodotto più dei cristallini se installati angolati e ottimamente ventilati mentre i cristallini avrebbero avuto uno scarsissimo rendimento dovuto al de-raiting termico.
Sono pertanto dell'idea che si tratti di due prodotti differenti e complementari da usarsi in modo mirato in funzione delle specifiche caratteristiche di ciascuno.
In aggiunta l'amorfo dovrebbe rendere un pò meglio in presenza di radiazione diffusa e/o non corretta angolazione ma essendo gli impianti in esercizio da soli 6 mesi non sono in grado di esprimere un giudizio basato su dati reali di produzione perchè l'arco temporale è troppo corto ma, sulla base dei pochi mesi trascorsi, direi che tutto sommato l'amorfo ha questo vantaggio ma è quantificabile in pochi punti percentuali e non sicuramente in un 20% in più quindi potrebbe essere vantaggioso utilizzarlo in zone caratterizzate da un'elevata tornidità atmosferica.
Abbiamo realizzato impianti sia con una tecnologia che con l'altra e alla fine quello che si risparmia da una parte lo si perde poi dall'altra!
E' infatti vero che il pannello di persè costa meno ma:
- necessita di molte più strutture di supporto: poco importa se usi quelle standard o te le fai, se ne usi il doppio ti costano il doppio, non avrai il doppio del costo rispetto alla concorrenza ma rispetto ad una tua soluzione con cristallino sì;
- necessita di un cablaggio molto più esteso per via delle tensioni: normalmente le stringhe sono da 4 o 5 pannelli e non si arriva a stringhe lunghe da 15/17 pannelli come è possibile su certi inverter quindi ti ritrovi ad avere un mare di cavi con costi diretti e aumento delle probabilità di futuri guasti per usura dei cavi/connettori o errori di installazione. Maggiore probabilità di guasto significa anche maggiori oneri di manutenzione da computare in un piano di ammortamento.
- l'estrema lunghezza e complessita del cablaggio aumenta il rischio di fulminazione specialmente per quanto riguarda le sovratensioni indotte e quindi obbliga ad utilizzare scaricatori AC e DC anche in zone dove potrebbero essere omessi;
- è necessario utilizzare inverters con trasformatore di isolamento anche sui piccoli impianti dove potrebbe essere omesso e questo comporta un minore rendimento dell'impianto per le perdite al trasformatore;
- il maggior numero di pannelli unito a quanto sopra fa lievitare i tempi di installazione e quindi comporta un maggior onere di manodopera;
- maggior quantitativo di materiali significa anche maggiori oneri di movimentazione degli stessi in cantiere (autogru, ecc.);
Alla fine dell'opera la vera differenza a mio avviso non la fanno i costi ma bensì le caratteristiche specifiche dell'impiato.
Mi spiego con un esempio diretto dal campo, a giugno di quest'anno abbiamo messo in esercizio due impianti da 19,80kWp realizzati uno con pannelli polycristallini da 220Wp e l'altro con pannelli Kaneka amorfi da 75Wp: dopo 6 mesi le due produzioni sono in linea con le previsioni.
La differenza la fanno le due installazioni: i cristallini sono installati su un tetto piano in alluminio zincato chiaro, angolati di 35° e rivolti perfettamente a sud, i Kaneka sono installati complanari e totalmente integrati in una falda praticamente piana realizzata in rame e senza alcuna retroventilazione (abbiamo misurato una temperatura delle lastre di rame di 80° quest'estate ed erano le 10.30 della mattina).
Se avessimo invertito le due installazioni probabilmente il risultato sarebbe stato che i kaneka non avrebbero prodotto più dei cristallini se installati angolati e ottimamente ventilati mentre i cristallini avrebbero avuto uno scarsissimo rendimento dovuto al de-raiting termico.
Sono pertanto dell'idea che si tratti di due prodotti differenti e complementari da usarsi in modo mirato in funzione delle specifiche caratteristiche di ciascuno.
In aggiunta l'amorfo dovrebbe rendere un pò meglio in presenza di radiazione diffusa e/o non corretta angolazione ma essendo gli impianti in esercizio da soli 6 mesi non sono in grado di esprimere un giudizio basato su dati reali di produzione perchè l'arco temporale è troppo corto ma, sulla base dei pochi mesi trascorsi, direi che tutto sommato l'amorfo ha questo vantaggio ma è quantificabile in pochi punti percentuali e non sicuramente in un 20% in più quindi potrebbe essere vantaggioso utilizzarlo in zone caratterizzate da un'elevata tornidità atmosferica.
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