Passaggio da 3 kW monofase a 10 kW trifase per connessione di impianto fotovoltaico da 10 kW - EnergeticAmbiente.it

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Passaggio da 3 kW monofase a 10 kW trifase per connessione di impianto fotovoltaico da 10 kW

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  • Passaggio da 3 kW monofase a 10 kW trifase per connessione di impianto fotovoltaico da 10 kW

    Ciao,

    sono nuovo e comincio a scrivere qui perché sto per far installare un impianto fotovoltaico da 10 kW a casa mia, quindi contestualmente devo passare da una fornitura monofase da 3 kW a una trifase da 10 kW.
    Di conseguenza devo (far) mettere mano a tutta la connessione tra contatore di scambio e quadro elettrico principale, che oggi è un centralino da 12 moduli, ma che sarà da aggiornare con un 24 moduli (forse non è strettamente necessario, ma penso che sia meglio stare più comodi e lasciare un po' di margine fin da subito e c'è comunque da rompere il muro lì nei paraggi perché la prima scatola di derivazione è troppo affollata).
    Il contatore di scambio è e rimarrà sul muretto della recinzione esterna, ma sorgerà un problema col "montante" che attraversa il vialetto e poi entra in casa per raggiungere il centralino: infatti il corrugato interrato che lo ospita è diviso, da un pozzetto, in due tronchi, il primo (lato contatore) di sezione abbondante, il secondo (lato ingresso in casa) di sezione minore e, pare, non adatta al montante trifase.
    La soluzione potrebbe essere quella di rinunciare alla guaina esterna del cavo multipolare nel tratto tra pozzetto e centralino, ma questo imporrebbe di proteggere il nuovo montante con un magnetotermico posizionato vicino al contatore di scambio (oggi non c'è nulla).

    Lo schema che riassume quanto ho capito è il seguente:

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ID: 2237475

    Forse il sezionatore lato fotovoltaico non è strettamente necessario, ma ... mi piace la simmetria
    Anche i due differenziali da 25A a sinistra e destra sono sovradimensionati rispetto ai magnetotermici che seguono, ma li vorrei tenere "aperti" ad eventuali aggiornamenti all'impianto dei carichi (oggi ci sono solo cavi da 16A o 10A nel resto della casa).
    Starebbe in piedi ? Quale sarebbe il "dispositivo generale" ? Il magnetotermico vicino al contatore di scambio o il sezionatore nel quadro principale ?
    Andrebbero bene interruttori con Icc da 6kA o è necessario scegliere quelli da 10kA ?

    Grazie fin da ora per le eventuali risposte.

    Ciao, Nicola.

  • #2
    Ehm ... naturalmente m'è scappato un refuso nello schema: i tre magnetotermici/differenziali sono invece dei differenziali puri, che preferisco:

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ID: 2237477

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    • #3
      Ti basta un 4x4 mmq, e ti consiglio:

      1- cavo unico e senza giunte dentro pozzetti esterni interrati
      2- cavo multipolare specifico per esterni, non credo troverai qualche elettricista che ti farà la DiCo con cavo unipolare dentro pozzetto interrato
      3- cavo specifico per qual tipo di posa (ci sono una serie di norme da rispettare che un bravo elettricista conosce alla perfezione).
      4- MT generale dentro casa perchè solo da 25A ? 32 o 40 A ti permettono di sfruttare la potenza disponibile da contatore enel e quella da FV insieme in certe occasioni e poter superare picchi di 10 KW (ad esempio condizionatori accesi in estate, lavastoviglie e lavatrice/asciugatrice ) nelle ore di pieno sole.....

      Non sono un elettricista!

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      • #4
        Ciao,

        grazie per la risposta !

        1) sì, col 4x4mmq probabilmente si passerebbe attraverso entrambi i pozzetti e poi fino al quadro principale, mal dal contatore di scambio al quadro principale ci sono quasi 20m di corrugato: è stato proprio l'elettricista che installerà il fotovoltaico a consigliare i 6mmq e quindi di fare l'ultimo tratto senza la guaina del multipolare; se non sbaglio i conti, col 4mmq ci sarebbe una dissipazione sul cavo di massimo 55 W (per 10 kW in ingresso o in uscita), cioè circa 2.8 W/m, che da ignorante non mi sembrano tanti; devo ancora capire se c'è un vincolo normativo per i 6mmq, nello specifico del trifase domestico e per ritocchi di impianti esistenti, o meno

        2) e 3) eh ... anche a me non piace l'idea, ma c'è da dire che sui conduttori non ci sarebbe alcuna giunzione in quanto l'idea è, penso, di rimuovere la guaina esterna senza toccare i cavi interni unipolari e la loro guaina; forse si riuscirebbe anche ad infilare il cavo multipolare completo di guaina esterna per un tratto del corrugato che esce dall'ultimo pozzetto, almeno fino alla prima curva, quindi non ci sarebbero cavi unipolari dentro al pozzetto; in ogni caso proprio questa "particolarità" dell'ultimo tratto di montante realizzato con cavi unipolari sarebbe il motivo del magnetotermico subito a valle del contatore di scambio invece che nel quadro principale

        4) In effetti quel magnetotermico trifase si potrebbe dimensionare un po' più abbondante, ma passerei comunque dai 3 kW monofase di oggi a 10 KW trifase (e 5.5 kW monofase) quindi non penso che per il futuro prossimo si rivelerà un grosso limite

        Ciao, Nicola.

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        • #5
          Lo schema col montante da 4x4mmq, sicuramente più pulito:

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ID: 2237517

          Rispetto al precedente, quelli che erano sezionatori nel quadro principale diventano magnetotermici: quello lato rete perché non c'è il magnetotermico vicino al contatore di scambio (come non c'è oggi col monofase), quello lato fotovoltaico un po' per simmetria e un po' perché mi sembra che non esista la versione compatta (2 moduli) del sezionatore trifase, volendo allineare la marca dei nuovi componenti a quella dei componenti che riutilizzerei dal centralino attuale (evidenziati in azzurro più chiaro), mentre tale versione compatta esiste per il magnetotermico trifase con Icc da 6kA (non per la versione da 10kA). Col centralino da 24 moduli ci starebbe tutto anche con le versioni non compatte, ma lo riempirei completamente fin da subito.

          Ah, un altro motivo per il magnetotermico dei carichi da "soli" 25A è il poter riutilizzare quel differenziale puro dell'impianto monofase attuale.

          Se così stesse in piedi potrei provare a convincere l'elettricista a riguardo dei 4mmq
          Comunque se riesco a convincermi che la soluzione che mi propone non è inutilmente complicata, provo a far fare tutto a lui o comunque nel contesto dell'acquisto dell'impianto fotovoltaico, compresa la dichiarazione di conformità.

          Ciao, Nicola.

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          • #6
            Originariamente inviato da sisu70 Visualizza il messaggio
            ...
            Se così stesse in piedi potrei provare a convincere l'elettricista a riguardo dei 4mmq
            ...

            Non capisco perchè l'elettricista dobrebbe essere convinto da te!
            Penso che avrà delle normative ben chiare da seguire per fare un impianto in regola
            Winter is coming ...
            PdC Daikin Altherma 3 ERLA11DV3 Integrated 230L
            https://monitoringpublic.solaredge.c...006#/dashboard

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            • #7
              .... vero che i conti si fanno sulla potenza "disponibile" e "teorica" del FV, ma in realtà 10KW continui su qui cavi "correranno" solo per pochi minuti all' anno:

              1- il FV li produrrà "qualche volta!" piu' spesso saranno fra 4 e 7 kw, ma nella stagione migliore e nelle ore migliori del gg!
              2- pdc, lavatrice, ferro da stiro, piano ad induzione e forno di casa .... difficilmente saranno accesi insieme se non per qualche minuti, casualmente
              3- se potenzi il FV significa che vorrai "sfruttarlo" al massimo, perciò i carichi maggiori saranno accesi quando l' EE arriva dall' altro lato del tuo impianto e non da quel tratto di cavo su cui hai dei dubbi.

              Onestamente se il tuo elettricista ti fa il lavoro con il cavo da 6mmq e secondo lui è possibile "spellare" l' ultimo tratto (quindi senza giunte nel pozzetto) ed i cavi unipolari di fatto passano solo dal corrugato..... perchè no....!!!!

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              • #8
                Originariamente inviato da subitomauro Visualizza il messaggio
                Non capisco perchè l'elettricista dobrebbe essere convinto da te!
                Penso che avrà delle normative ben chiare da seguire per fare un impianto in regola
                Sì, certo, ma diciamo che le normative si possono soddisfare stando abbondanti o stando giusti e quello che mi ha detto lui è che andrebbe bene il 4x6mmq privato della guaina esterna solo tra l'ultimo pozzetto e il quadro generale (a patto di mettere il magnetotermico subito a valle del contatore di scambio). Dal punto di vista normativo sicuramente qualcuno che firma il progetto e la dichiarazione di conformità dovrà esserci, perché siamo sopra i 6 kW, ma a me interessa sapere cosa comporterà di opere murarie questo collegamento.

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                • #9
                  Per norma dal contatore verso casa, passando per pozzetti, vista anche l'assenza del differenziale sotto il contatore, richiede un cavo a doppio isolamento FG16 di sezione minima fino al quadro di 6mmq per fase. Quindi il 4x4mq non va bene. Un cavo 4x6mmq ha un diametro di circa 2cm, se hai un corrugato da 40mm ci passa, se non hai dentro il corrugato altro.
                  Nel corrugato di questo montante non ci deve essere il cavo di terra o altra dispersione verso terra, altrimenti devi mettere il differenziale subito dopo il contatore (per norma).

                  Confermo inoltre che per un impianto sopra i 6kW serve un progetto, altrimenti non è a norma, e la DiCo non vale nulla.
                  FV: 5,94Kwp - Azimuth 18° SW, Tilt 17° - 22 QCELLS G2 PRO 270W, PowerOne 6.0 OUTD-IT - PVOUTPUT
                  4 Clima PdC: A+++/A++ SEER 7,2-8.5/4.6-4.7 (13.5kW/16.4 kW)

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                  • #10
                    Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
                    .... vero che i conti si fanno sulla potenza "disponibile" e "teorica" del FV, ma in realtà 10KW continui su qui cavi "correranno" solo per pochi minuti all' anno:
                    Ni, perché è l'inverter ad essere da 10 kW in AC, mentre i pannelli sono da 8,5 kWp verso ovest più 6 kWp verso est, quindi mi aspetto una potenza di picco complessiva di circa 11,5 kW, che verrà ridotta a 10 kW dall'inverter (magari per caricare l'accumulo), ma questo significa che i 10 kW in AC dal fotovoltaico potrebbero durare di più di qualche minuto (anche se pochi giorni all'anno).

                    1- il FV li produrrà "qualche volta!" piu' spesso saranno fra 4 e 7 kw, ma nella stagione migliore e nelle ore migliori del gg!
                    2- pdc, lavatrice, ferro da stiro, piano ad induzione e forno di casa .... difficilmente saranno accesi insieme se non per qualche minuti, casualmente
                    3- se potenzi il FV significa che vorrai "sfruttarlo" al massimo, perciò i carichi maggiori saranno accesi quando l' EE arriva dall' altro lato del tuo impianto e non da quel tratto di cavo su cui hai dei dubbi.
                    Sì, in termini di assorbimento dalla rete penso che l'eventualità di assorbire veramente 10 kW sarà poco probabile o comunque molto rara. Però l'impianto si dimensione sul picco ...

                    Onestamente se il tuo elettricista ti fa il lavoro con il cavo da 6mmq e secondo lui è possibile "spellare" l' ultimo tratto (quindi senza giunte nel pozzetto) ed i cavi unipolari di fatto passano solo dal corrugato..... perchè no....!!!!
                    Mi darebbe un po' fastidio quel nuovo quadretto elettrico sul muretto di recinzione, esposto alle intemperie e ... ai passanti (sarebbe sul lato interno, ma molto raggiungibile anche dall'esterno).
                    Inoltro trovo informazioni discordanti sulla necessità "normativa" del 6mmq in un caso come il mio (civile, trifase, 10 kW, max 25A per fase, edificio esistente e assenza di ristrutturazione edilizia).
                    Però piuttosto che rompere muri fuori e dentro casa per allargare il corrugato del montante ... faccio così !

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                    • #11
                      Originariamente inviato da sovking Visualizza il messaggio
                      Per norma dal contatore verso casa, passando per pozzetti, vista anche l'assenza del differenziale sotto il contatore, richiede un cavo a doppio isolamento FG16 di sezione minima fino al quadro di 6mmq per fase. Quindi il 4x4mq non va bene. Un cavo 4x6mmq ha un diametro di circa 2cm, se hai un corrugato da 40mm ci passa, se non hai dentro il corrugato altro.
                      Nel corrugato di questo montante non ci deve essere il cavo di terra o altra dispersione verso terra, altrimenti devi mettere il differenziale subito dopo il contatore (per norma).

                      Confermo inoltre che per un impianto sopra i 6kW serve un progetto, altrimenti non è a norma, e la DiCo non vale nulla.
                      Leggo in giro però che quella norma (dei 6 mmq) si applica alle nuove costruzioni e alle ristrutturazioni edilizie, non a impianti esistenti: devo ancora capire se l'intervento sul mio impianto (per l'aumento di potenza legato all'installazione del FV) fa scattare la norma o meno. Oppure se la fa scattare il fatto che sia necessario il progetto (che dovrà seguire le norme).
                      Ho letto persino (ma solo da un fonte) che l'ultimissima edizione della norma in questione ha rimosso la prescrizione per i 6 mmq ...

                      Il corrugato dal pozzetto al quadro generale sicuramente non arriva a 40mm, sarà da 32mm, ma devo misurare bene. Comunque il cavo di terra fa, fortunatamente, un altro giro e infatti oggi come oggi (3 kW monofase) tra contatore e quadro generale c'è solo il montante (cavo a doppio isolamento 2x6 mmq, dimensionato come da norma per il monofase). Infatti nel mio schema subito a valle del contatore c'è un magnetotermico, ma nei fatti cambierebbe molto poco se ci fosse da mettere anche un differenziale lì.

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                      • #12
                        In un corrugato del 32, se non ci sono curve strette, potresti provare con un po' di liquido... Altrimenti, dovresti cercare qualche altra alternativa, anche perchè potresti avere disconnessioni dell'impianto fotovoltaico per tensione troppo alta quando c'è una buona produzione e i carichi sono bassi.
                        FV: 5,94Kwp - Azimuth 18° SW, Tilt 17° - 22 QCELLS G2 PRO 270W, PowerOne 6.0 OUTD-IT - PVOUTPUT
                        4 Clima PdC: A+++/A++ SEER 7,2-8.5/4.6-4.7 (13.5kW/16.4 kW)

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                        • #13
                          Studiando un po' più profondamente mi sono fatto una ragione dei 6mmq, che non sono legati solo alla potenza della fornitura, ma dipendono principalmente dal dimensionamento del magnetotermico a monte della linea: se non viene messo un tale dispositivo subito a valle del contatore, vale quello comunque integrato nel contatore, che protegge veramente dal cortocircuito solo i montanti da, appunto, almeno 6mmq. Mi rimane il dubbio che se si mette il "giusto" magnetotermico subito a valle del contatore allora possa andare bene (anche in termini di resistenza al cortocircuito, o "energia specifica passante") un semi-montante da 4mmq, per il quale non ci sarebbe forse bisogno dell'espediente di togliere la guaina per entrare in casa.

                          Quindi mi faccio una ragione del quadro elettrico esterno vicino al contatore e come cavo ... quello che serve e si riesce
                          Dentro a tale quadro elettrico esterno ci andrà un magnetotermico trifase con una soglia di intervento contro il cortocircuito ("energia termica passante") più bassa rispetto al solo contatore, cosicché il semi-montante che lo segue sia comunque protetto nonostante sia realizzato in maniera non del tutto ortodossa.

                          Grazie per le risposte !

                          Commenta


                          • #14
                            Ehm ... ho riaperto il pozzetto per misurare il diametro del corrugato che ospita l'attuale montante e con raccapriccio ho constatato che:
                            1) il diametro è 20mm
                            2) nello stesso corrugato passa anche il conduttore di terra

                            Però dal pozzetto alla prima scatola sono disposti altri 2 (per un totale di 3) corrugati da 20mm che ospitano rispettivamente il cavo del citofono (grigio) e, penso, il cavo di alimentazione e comando del lampioncino posto in prossimità del citofono (nero):

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ID: 2237754

                            Il cavo verde è l'attuale montante 2x6mmq e dopo aver scavato è apparso anche il cavo unipolare di terra che alla prima ispezione era esattamente sotto e non si vedeva (io perlomeno non l'avevo visto, forse l'elettricista sì).

                            Già che ci sono metto anche la foto che rende l'idea della distanza tra questo pozzetto e la scatola raggiunta dai tre corrugati (sul muro perimetrale lungo la scaletta); poi da quella scatola il montante raggiunge una scatola interna e poi il quadro generale (naturalmente il montante è unico, solo il corrugato che lo ospita si interrompe in corrispondenza dei pozzetti e delle scatole):

                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   pozzetto e scatola.jpg 
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ID: 2237755

                            Quindi a maggior ragione mi rassegno al quadro elettrico esterno vicino al contatore e a questo punto ci andrà sia un magnetotermico che un differenziale (con la selettività giusta in modo che per dispersioni in casa scatti prima quello).

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                            • #15
                              Assodato che
                              - serve il nuovo quadretto esterno a protezione del nuovo montante
                              - il quadro generale interno andrà ampliato fisicamente ed integrato in termini di componenti
                              - serve il progetto firmato da un professionista abilitato perché la potenza impegnata è superiore ai 6 kW (solo in virtù dell'inverter FV da 10 kW)

                              la nuova e spero ultima domanda è: il progetto può coprire nel dettaglio solo le parti nuove dell'impianto e quindi dichiarare semplicemente la compatibilità con l'albero dei carichi monofase esistente (meno di 6 kW impegnati) senza scendere nei dettagli dello stesso (che non andrebbe modificato in alcun modo e sarebbe collegato interamente ed esclusivamente ad una delle tre fasi della nuova fornitura) ?

                              In altre parole, il progetto deve coprire anche le parti che non sono da progettare, in quanto già esistenti, ma solo da considerare (quantitativamente, ma in maniera aggregata come risultante dalla constatazione che oggi alla radice di tutto l'albero c'è una coppia magnetotermico + differenziale monofase da 25A) nel progetto delle parti nuove ?

                              Sono perplesso nel dover far fare (e pagare) ad esempio le planimetrie dei 4 piani di casa complete di condotti e frutti/prese che sono lì da sempre e che, ad eccezione di un paio di condotti, non saranno interessati dai lavori di ampliamento (che riguardano il solo fotovoltaico e, opzionalmente, un condizionatore da alimentare con una delle due fasi nuove).

                              Commenta


                              • #16
                                ... credo riguardi solo le parti modificate/potenziate.

                                In casa oltre al limite dei 6 kw per non ricadere in "progetto" credo ci siano anche la sup. della casa e forse il numero di piani/sezioni.

                                Oltre alla DiCo l' elettricista puo' dichiarare anche in altra forma la "compatibilità" dei vecchi impianti, credo (ripeto non sono aggiornato sulle varie norme) verificando l' esistenza dei soli differenziali e immagino verifica della "terra" .

                                Serve qualcuno del "mestiere" per chiarire!

                                Commenta


                                • #17
                                  Originariamente inviato da sisu70 Visualizza il messaggio
                                  Assodato che il progetto deve coprire anche le parti che non sono da progettare, in quanto già esistenti, ma solo da considerare (quantitativamente, ma in maniera aggregata come risultante dalla constatazione che oggi alla radice di tutto l'albero c'è una coppia magnetotermico + differenziale monofase da 25A) nel progetto delle parti nuove ?
                                  ho recentemente realizzato un nuovo impianto trifase e nel progetto tutto l'impianto monofase pre-esistente è una semplice diramazione monofase di cui praticamente nulla si dice, salvo la sezione.Tieni conto che quando si parla di "cavidotto da 40" in realtà il diametro interno è di circa 30mm, analogamente per il "cavidotto da 50" avrai circa 40mm. Se riscontri 20mm forse non è un cavidotto da interro (che ha doppia parete) ma un semplice corrugato che invecchiando non costituirà barriera per l'eventuale acqua, o una "guaina spiralata" grigia che essendo gommata all'interno è poco scorrevole quando tiri i cavi. Per un fotovoltaico trifase da 10 kW ho messo cavo FG16OR16 da 4x10mmq su una distanza di 50 metri ricorrendo allo spellamento solo nelle tratte terminali, praticamente quando dal cavidotto si doveva "entrare" e arrivare alla prima scatola tramite guaina.
                                  ...

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Originariamente inviato da kaladiluna Visualizza il messaggio
                                    ho recentemente realizzato un nuovo impianto trifase e nel progetto tutto l'impianto monofase pre-esistente è una semplice diramazione monofase di cui praticamente nulla si dice, salvo la sezione.Tieni conto che quando si parla di "cavidotto da 40" in realtà il diametro interno è di circa 30mm, analogamente per il "cavidotto da 50" avrai circa 40mm. Se riscontri 20mm forse non è un cavidotto da interro (che ha doppia parete) ma un semplice corrugato che invecchiando non costituirà barriera per l'eventuale acqua, o una "guaina spiralata" grigia che essendo gommata all'interno è poco scorrevole quando tiri i cavi. Per un fotovoltaico trifase da 10 kW ho messo cavo FG16OR16 da 4x10mmq su una distanza di 50 metri ricorrendo allo spellamento solo nelle tratte terminali, praticamente quando dal cavidotto si doveva "entrare" e arrivare alla prima scatola tramite guaina.
                                    Grazie mille !
                                    Mi sembra che sei già passato esattamente per la mia situazione (anche se nel tuo caso la lunghezza del montante di 50 metri è molto maggiore che nel mio caso), il che mi conforta sulla fattibilità tecnica e, soprattutto, quella burocratica. Hai quindi fatto a meno del quadretto con le protezioni a monte del montante (cioè in prossimità del contatore) ?

                                    Il corrugato che parte dal pozzetto e finisce nella scatola di derivazione interna in effetti è indistinguibile da quelli "da interno" e sicuramente non ha doppia parete: non so se questa scelta fatta all'epoca della costruzione dell'edificio (primi anni '90) sia stata allora e sia tuttora a norma, ma c'è da dire che l'estensione del tratto veramente interrato di quel corrugato è minima (sarà 1 metro o poco più, come da foto qui sopra), poi passa sotto la scala e risale vero la scatola esterna protetto dalla muratura sovrastante.

                                    Per quanto riguarda la sezione del montante ... sto giocando con un software di progettazione degli impianti elettrici (versione trial) e penso di aver concluso che nel mio caso (25A per fase bastano) la discriminante tra i 6 e i 4 mmq sta tutta nella temperatura assunta per i condotti: in particolare il segmento critico sembra essere la discesa dal quadro vicino al contatore fino a terra, perché quella avviene e avverrà in un corrugato murato nel muretto di recinzione che è sempre esposto al sole; i pratica non ho idea di quale temperatura selezionare, ma ho verificato che se scelgo 60°C o più risulta che devo mettere il montante da 6mmq, mentre se scelgo 55°C o meno risulta che posso mettere il montante da 4mmq. Quello è il tratto di montante in cui sto mettendo la temperatura più alta, mentre per la parte interrata sto ipotizzando 30°C mentre per tutti gli altri condotti murati sto ipotizzando 40°C, con l'eccezione del cortissimo collegamento tra contatore e quadretto esterno, per il quale sto ipotizzando gli stessi 60°C del primo tratto del montante (perché stiamo parlando dello stesso muretto esterno), ma in questo caso non ho vincoli sulla sezione dello spezzone di cavo e quindi sto mettendo 10mmq perché così risulta ben protetto dal magnetotermico integrato nel contatore.

                                    Se esistessero scatole completamente stagne (incluso il passaggio dei cavi in ingresso/uscita) fatte per essere posizionate nei pozzetti e resistenti all'immersione, potrei al limite metterne una nel pozzetto e in quel punto passare da un montante 4x6mmq a uno 4x4mmq, in modo da transitare per il tratto di condotto critico per la temperatura col 6mmq ed entrare in casa, attraverso il corrugato di diametro ridotto, col 4mmq.

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                                    • #19
                                      i corrugati da muratura sono problematici quando sono interrati: ne ricordo uno che era in discesa e mi portava addirittura acqua dentro casa... Scatole "completamente stagne resistenti all'immersione" credo siano una scommessa perdente, nel caso servissero puoi usare i giunti appositi (cerca "muffola sommersa"), i pozzetti conviene sempre farli aperti sotto e drenati... anche quello della foto sembrerebbe che in qualche occasione abbia conosciuto l'acqua sul fondo.

                                      Io avevo un contratto da 3kW in prelievo e sono passato a trifase con 6kW in prelievo (e due inverter per un totale di 17,5kW) . Il MTD accanto al POD ho sentito dire che è prescritto se la distanza POD-QG è superiore a non ricordo quanti metri. Molti non lo hanno e nel mio caso comunque non lo hanno messo. Senti il progettista...

                                      Io avevo fatto delle verifiche numeriche solo sulle cadute di tensione, avendo in gioco distanze considerevoli. Non mi angustierei troppo con temperature e software di progettazione. Lascia fare a chi è pagato per questo, e sta sicuro che se la sbriga con pochi click. Poi senti cosa ne dice e concordate come procedere. Alla peggio anche posare, due metri di nuovo condotto dal pozzetto alla scatola non smbra poi tutto 'sto lavoro: considera la possibilità di togliere quella riga di autobloccanti sotto la scala, e con gli attrezzi adatti lo scavo lo fai facilmente. Poi ti resta da vedere se puoi aggirare l'apertura finestra e sei quasi arrivato alla scatola :-)
                                      ...

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                                      • #20
                                        Originariamente inviato da kaladiluna Visualizza il messaggio
                                        iAlla peggio anche posare, due metri di nuovo condotto dal pozzetto alla scatola non smbra poi tutto 'sto lavoro: considera la possibilità di togliere quella riga di autobloccanti sotto la scala, e con gli attrezzi adatti lo scavo lo fai facilmente. Poi ti resta da vedere se puoi aggirare l'apertura finestra e sei quasi arrivato alla scatola :-)
                                        non è alla peggio ma l'investimento più importante di un impianto elettrico è il montante soprattutto se è lunghetto e hai un impianto fotovoltaico abbastanza sostanzioso
                                        spacchi 1 volta , ci metti un cavidotto del 63 o del 75 e ci fai passare tutto ciò che vuoi senza alcun minimo di problema inoltre spaccando ci puoi inserire pure un nuovo dispersore per la massa a terra

                                        io lo farei

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                                        • #21
                                          Originariamente inviato da kaladiluna Visualizza il messaggio
                                          i corrugati da muratura sono problematici quando sono interrati: ne ricordo uno che era in discesa e mi portava addirittura acqua dentro casa... Scatole "completamente stagne resistenti all'immersione" credo siano una scommessa perdente, nel caso servissero puoi usare i giunti appositi (cerca "muffola sommersa"), i pozzetti conviene sempre farli aperti sotto e drenati... anche quello della foto sembrerebbe che in qualche occasione abbia conosciuto l'acqua sul fondo.
                                          Beh sì, quella della "muffola sommersa" sarebbe una buona soluzione che terrò presente nel caso non ci siano alternative all'entrare in casa con un montante 4x4mmq (pur partendo dal quadro con uno 4x6mmq e attraversando con questo "grande" la zona che può diventare più ostile termicamente).
                                          Il corrugato in questione, pur essendo di diametro ridotto, è almeno in salita e quindi la scatola sul muro esterno è sicuramente al riparo da allagamenti per quella via.
                                          Quel pozzetto si è allagato un paio di volte nei quasi 15 anni che vivo qui, ma la seconda di queste due è stata ... 4 giorni fa (dunque dopo che ho fatto la fotografia): nel pomeriggio di giovedì scorso qui ci sono state precipitazioni eccezionali, si dice fino a 200mm localmente, in circa 3 ore, con 5 scrosci di grandine, per fortuna di dimensioni non disastrose ma che ha imbiancato tutto fino alla mattina successiva. L'acqua mi è entrata nel seminterrato attraverso il finestrotto alla base della scala che si vede nella foto, ma per fortuna con pochi danni perché proprio lì sotto c'è il pozzetto interno con la pompa di sentina: ha retto sia l'impianto elettrico, compreso il montante attuale che in quel momento era quasi sicuramente sommerso, che la rete elettrica in generale ! Diciamo che se concludo con 'sto fotovoltaico (con accumulo) quella pompa sarà sicuramente uno dei carichi da attaccare subito alla linea di backup dell'inverter !

                                          Io avevo un contratto da 3kW in prelievo e sono passato a trifase con 6kW in prelievo (e due inverter per un totale di 17,5kW) . Il MTD accanto al POD ho sentito dire che è prescritto se la distanza POD-QG è superiore a non ricordo quanti metri. Molti non lo hanno e nel mio caso comunque non lo hanno messo. Senti il progettista...
                                          Sì, qui probabilmente il MTD ci va indipendentemente dalla lunghezza del montante, per via della rimozione della guaina esterna e la coabitazione col conduttore di terra nel secondo tratto del percorso (dal pozzetto verso il quadro generale).

                                          Io avevo fatto delle verifiche numeriche solo sulle cadute di tensione, avendo in gioco distanze considerevoli. Non mi angustierei troppo con temperature e software di progettazione. Lascia fare a chi è pagato per questo, e sta sicuro che se la sbriga con pochi click. Poi senti cosa ne dice e concordate come procedere. Alla peggio anche posare, due metri di nuovo condotto dal pozzetto alla scatola non smbra poi tutto 'sto lavoro: considera la possibilità di togliere quella riga di autobloccanti sotto la scala, e con gli attrezzi adatti lo scavo lo fai facilmente. Poi ti resta da vedere se puoi aggirare l'apertura finestra e sei quasi arrivato alla scatola :-)
                                          Le cadute di tensione qui sono sotto controllo: col progetto che mi sono fatto autonomamente sono a meno del 2% dopo aver attraversato il quadro generale verso i carichi; non penso che ci saranno problemi col montante dall'inverter al quadro generale. Sul sentire il progettista ... sicuramente, ma non è escluso che alla fine quel progettista sia io stesso: dipende da quanto andrei a pagarlo in rapporto alle qualche centinaia di euro che mi costerebbe l'iscrizione all'albo degli ingegneri (ebbene sì, sono ingegnere, elettronico, mai iscritto all'albo fino a oggi).
                                          Sul nuovo condotto resto molto dubbioso:
                                          - non c'è un percorso agibile tra scala e finestra e quindi bisognerebbe circumnavigare la finestra inserendo delle curve abbastanza strette
                                          - temo che gli autobloccanti (se sono veramente tali) siano appoggiati su un solaietto di cemento (con armatura), che quindi andrebbe rotto e rifatto
                                          - la necessità della rimozione della guaina esterna del montante si riproporrebbe dalla scatola esterna al quadro generale (ma concedo che il tratto spellato inizierebbe più all'asciutto rispetto al pozzetto)

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                                          • #22
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                                            non è alla peggio ma l'investimento più importante di un impianto elettrico è il montante soprattutto se è lunghetto e hai un impianto fotovoltaico abbastanza sostanzioso
                                            spacchi 1 volta , ci metti un cavidotto del 63 o del 75 e ci fai passare tutto ciò che vuoi senza alcun minimo di problema inoltre spaccando ci puoi inserire pure un nuovo dispersore per la massa a terra

                                            io lo farei
                                            Diciamo che la soluzione "giusta" sarebbe demolire e rifare la scala e allargare quella scatola esterna, ma a mio giudizio diventerebbe troppo invasivo. E molto rischioso, perché lì sotto oltre ai quattro cavi elettrici già visti (in tre corrugati), passano anche fognatura, gas, acqua e telefono !
                                            Il mio vicino di casa (identica alla mia) ha rifatto la stessa scaletta l'anno scorso, prevalentemente per considerazioni estetiche, e l'altro giorno (come detto ci sono state fortissime precipitazioni) aveva una fontana d'acqua nel seminterrato, attraverso il condotto che attraversa il muro e che ospita il tubo del gas in ingresso (evidentemente è sigillato male, ma prima di rifare la scaletta quel problema non lo aveva).
                                            Il dispersore di terra naturalmente già c'è, in un pozzetto dedicato posto in prossimità del contatore: metterne un altro "in serie" con quello esistente penso che non avrebbe molto senso e per metterlo in parallelo bisognerebbe far entrare in casa un cavo aggiuntivo, aggravando la congestione della condotta dalla scatola esterna verso l'interno, la stessa dove passa e deve continuare a passare il montante.

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                                            • #23
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                                              Non voglio scendere sotto i 25A (col magnetotermico a protezione del montante) perché voglio essere libero di stare completamente sbilanciato sulle tre fasi (quindi avere un assorbimento di quasi 6 kW su una fase e zero sulle altre due), ma per come sarà dimensionata la fornitura (10 kW entranti o uscenti) non ci saranno mai 25A su tutte le fasi, al massimo 3x16A (che porterebbero a 11 kW = 10 kW + 10%).
                                              L'unico dubbio che ho è che questo ragionamento darebbe al contatore la responsabilità della protezione del montante da alcuni tipi di sovraccarico, invece che all'apposito magnetotermico (che rimarrebbe a guardare senza battere ciglio indifferentemente un 3x17A che non sovraccaricherebbe in nessun caso un montante da 4mmq e un 3x22A che invece lo sovraccaricherebbe in presenza di temperature "estreme").
                                              Ripeto: il dubbio esiste solo per la combinazione 4mmq e temperature superiori ai 50°C, mentre mi sembra che non ci siano problemi nei due casi
                                              - 4mmq e T<=50°C
                                              - 6mmq e T<=60°C (il vero limite per i 6mmq è più alto di 60°C, ma non l'ho calcolato)

                                              Diciamo che se pagherò qualcuno per il progetto, dovrà essere molto convincente se vorrà escludere i 4mmq.

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                                              • #24
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                                                Morale: il montante potrebbe entrare in casa come 4x4mmq, ma deve uscire dal quadro vicino al contatore come 4x6mmq (e massimo a 65°C, visto che ora ho verificato che questo è il vero limite del 6mmq). Il tutto rispettando i 25A per fase = 17 kW in totale, per non affidarsi al contatore come protezione. Se non bastassero i 65°C (!?) si potrebbe uscire dal quadro esterno anche con un 4x10mmq (e si arriverebbe a 75°C), tanto lì si può fare posto.
                                                Ma siamo sempre nell'ipotesi "muffola sommersa" ...

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                                                • #25
                                                  Ho misurato con più attenzione i corrugati che collegano il pozzetto con la scatola esterna e penso di concludere che abbiano diametro esterno 25mm ed interno di circa 19mm (come quello che arriva in casa coi cavi del citofono, che riesco a misurare col calibro, nella scatola interna):

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Misura condotti pozzetto 1.jpg  Visite: 0  Dimensione: 401.4 KB  ID: 2238355

                                                  Ho anche misurato il diametro dell'attuale montante 2x6mmq, pari a circa 12mm:

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Misura condotti pozzetto 2.jpg  Visite: 0  Dimensione: 188.6 KB  ID: 2238356

                                                  Questo diametro è molto simile a quanto trovo riportato nella scheda tecnica di un FG16OR16 per la versione 2x6mmq

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Immagine 2023-04-25 142659.png  Visite: 0  Dimensione: 74.7 KB  ID: 2238357

                                                  e che nelle versioni 4x4mmq e 4x6mmq ha diametri di 12.9 e 14.4 mmq rispettivamente:

                                                  Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Immagine 2023-04-25 142858.png  Visite: 0  Dimensione: 84.3 KB  ID: 2238358

                                                  Quindi molto probabilmente col 4x4mmq si potrebbe arrivare dal pozzetto al quadro generale senza dover neanche rimuovere la guaina esterna (ne' a monte ne' a valle della scatola esterna), ma continuerebbe a servire la muffola sommersa nel pozzetto per il passaggio da 6mmq a 4mmq.
                                                  Invece col 4x6mmq si potrebbe arrivare dal pozzetto almeno alla scatola esterna (e quindi all'asciutto) senza dover rimuovere la guaina esterna e in questo caso non ci sarebbe bisogno di muffola nel pozzetto. Rimane l'incognita del cavo di terra, se ci starebbe o no nel corrugato tra il pozzetto e la scatola esterna assieme al montante da 14,4mm di diametro: se non ci fosse posto per entrambi, potrei pensare di farlo passare nel corrugato parallelo, che raggiunge la stessa scatola esterna, assieme al cavo del citofono (ammesso che non esista una norma che vieta questa promiscuità).

                                                  Tutto sommato mi sta venendo voglia di procedere per passi rigorosamente sequenziali (il passo successivo inizia quando il passo precedente è concluso con successo):

                                                  passo 1) a parità di fornitura monofase da 3 kW (e quindi senza necessità formale di progetto)
                                                  - installazione del quadro da esterno, già dimensionato e popolato con magnetotermico e differenziale come da impianto finale trifase da 25A per fase
                                                  - sostituzione dell'attuale montante 2x6mmq con uno 4x6mmq, con probabile necessità di rimuovere la guaina esterna nel tratto dalla scatola esterna all'attuale quadro generale (piccolo e monofase), lasciando non connesse ad entrambi i capi (contatore e quadro generale) la seconda e la terza fase e lasciando abbondante la lunghezza dei cavi unipolari in ingresso al quadro generale (in previsione della sostituzione dello stesso)
                                                  - opere in muratura limitate al muretto di recinzione per l'installazione del quadro esterno, la posa della condotta (pochi cm, basta un foro) tra contatore e quadro esterno e l'intercettazione della condotta che attualmente collega direttamente il contatore al primo pozzetto

                                                  passo 2) passaggio alla fornitura trifase da 10 kW
                                                  - stesura del progetto di ampliamento (comprensivo della parte già realizzata nel passo precedente e della predisposizione nel solo quadro generale per il collegamento dell'impianto fotovoltaico)
                                                  - sostituzione del quadro generale interno con uno da 24 moduli (contro i 12 attuali), popolato come da impianto finale con previsione del collegamento per l'impianto fotovoltaico
                                                  - collegamento su una sola fase di tutto l'impianto elettrico interno attualmente esistente (25A = meno di 6 kW), lasciando totalmente inutilizzate (ma ben protette dentro al quadro) le uscite delle altre due fasi
                                                  - opere in muratura limitate alla parete che ospita il quadro generale, per la sostituzione dello stesso e per l'intercettazione del corrugato verticale che attualmente collega la scatola di distribuzione del piano terra (rialzato) con quella del primo piano e poi quella del sottotetto (questa intercettazione serve a semplificare la posa del montante del fotovoltaico, durante il passo successivo)

                                                  passo 3) installazione dell'impianto fotovoltaico trifase
                                                  - pannelli sul tetto
                                                  - inverter, batteria, protezioni e contatore di produzione nel sottotetto
                                                  - (s)montante dal contatore di produzione al quadro generale, sfruttando le condotte esistenti (a parte qualcosa da creare appositamente nel sottotetto)
                                                  - opere in muratura limitate alla demolizione di un comignolo ormai inutilizzato, che altrimenti ombreggerebbe un paio di pannelli

                                                  Tutto questo se non esiste una norma che formalmente impedisce di utilizzare in monofase un montante trifase (completo delle sue protezioni trifase); io a livello tecnico non vedo controindicazioni (sorvolando naturalmente sulla non economicità della soluzione se non fosse previsto l'ampliamento col trifase).
                                                  Ultima modifica di sisu70; 25-04-2023, 15:25.

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                                                  • #26
                                                    il primo passo da fare è verificare che passi fisicamente il montante da 4x6mmq e possibilmente con guaina visto che non so se poi l'elettricista ti possa certificare l'impianto
                                                    sul fatto che tu possa tirare un cavo da 4 fili su impianto monofase nessuno te lo può vietare quindi chiama elettricista e provate a cambiare il cavo

                                                    una volta fatto questo a mio avviso si può fare praticamente tutto il resto


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                                                    • #27
                                                      Originariamente inviato da alexsky Visualizza il messaggio
                                                      il primo passo da fare è verificare che passi fisicamente il montante da 4x6mmq e possibilmente con guaina visto che non so se poi l'elettricista ti possa certificare l'impianto
                                                      sul fatto che tu possa tirare un cavo da 4 fili su impianto monofase nessuno te lo può vietare quindi chiama elettricista e provate a cambiare il cavo

                                                      una volta fatto questo a mio avviso si può fare praticamente tutto il resto

                                                      Sì, è l'idea del primo "passo" nella mia sequenza di tre, ma io ho capito che, nel caso probabile che ci sia da rimuovere la guaina esterna dal 4x6mmq nel tratto tra cassetta esterna e centralino, sarei obbligato (dalle norme che devo e voglio continuare a rispettare anche prima che serva il progetto) a proteggere questo cavo "doppiamente isolato a metà" con la coppia magnetotermico+differenziale in prossimità del contatore.
                                                      Quindi l'idea è di far fare comunque il quadretto elettrico esterno in contemporanea con la sostituzione "esplorativa" del montante e il dubbio che mi rimane è se sia lecito mettere in quel quadretto fin da subito le protezioni (MT+D) trifase anche se la fornitura rimarrebbe monofase per qualche tempo: tali interruttori MT+D sarebbero sicuramente solo parzialmente utilizzati nel periodo di fornitura monofase, ma questo a mio parere non dovrebbe pregiudicare la protezione che fornirebbero al cavo (nel suo complesso e ai due conduttori veramente collegati in particolare).
                                                      Certo, se il giorno dell'infilaggio del nuovo montante 4x6mmq, mi rendessi conto che si riesce (anzi, che si è riusciti ) a farlo arrivare al centralino senza rimuovere da alcun tratto la guaina esterna mi guarderei bene dal far installare il quadretto esterno, ma il materiale corrispondente dovrà essere disponile quel giorno nel caso che invece ci sia da rimuovere 'sta guaina esterna.

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                                                      • #28
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                                                        • #29
                                                          Originariamente inviato da alexsky Visualizza il messaggio
                                                          informati bene assieme all'elettricista e al progettista (visto che servirà comunque un progetto) e poi provate a togliere l'attuale filo ed inserirne uno nuovo 4*6mmq con guaina, se riesci a non spellare nulla è assi meglio
                                                          Quindi progetto fatto dopo la sostituzione del montante bipolare con quello quadripolare e progetto fatto secondo il risultato effettivo di tale sostituzione:
                                                          - se si sarà riusciti a lasciare tutta la guaina esterna, il progetto consisterà in nulla, perché in quel momento la fornitura sarà ancora da 3 kW, i conduttori del montante saranno ancora da 6mmq e non sarà stato installato, rimosso o connesso diversamente null'altro
                                                          - se ci sarà stata la necessità di rimuovere un tratto di guaina esterna (e quindi installare il quadro esterno con le protezioni), il progetto prevedrà appunto il calcolo della portata del nuovo montante (nei fatti il calcolo l'ho già fatto io e tale portata risulta maggiore di 25A per fase, che bastano sia per la versione inziale della fornitura, monofase da 3 kW, sia per l'evoluzione trifase da 10 kW) e l'installazione (già avvenuta) delle relative protezioni; questo progettino potrà essere firmato dal responsabile tecnico dell'impresa (quindi probabilmente dall'elettricista stesso); oppure, per tagliare la testa al toro, dal sottoscritto (posso iscrivermi all'ordine/albo degli ingegneri, settore a mia scelta).

                                                          Morale: devo iniziare (rimanendo a 3 kW) senza progetto

                                                          Altro discorso è il progetto dell'impianto trifase da 10 kW, che voglio prender in mano formalmente in un secondo tempo (ma nei fatti è già pronto anche quello), dopo aver risolto il dubbio sul montante .

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                                                          • #30
                                                            Esatto devi risolvere un problema alla volta altrimenti non ne esci ma il montante è condizione necessaria per passare ad un trifase decente

                                                            non so la lunghezza del tuo montante ma con 4 cavi da 6mmq arrivi in scioltezza a 10kw ma probabilmente anche a 15kw se mai dovessi

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