Ciao a tutti.
Sapevo che negli impianti fotovoltaici era necessario utilizzare magnetotermici con potere di interruzione di 6 kA e differenziali da 0,3 A di Tipo A (in grado quindi di intercettare anche dispersioni in continua).
Un elettrofornitore mi ha detto che non è affatto necessario utilizzare quel tipo di apparecchiature, soprattutto se si tratta di piccoli impianti (< 6kWp); sostiene infatti che si possono tranquillamente utilizzare, anche per il fotovoltaico, magnetotermici e differenziali normalmente in uso nel residenziale (Potere di interruzione 4,5 kA; Idn = 0,03 A; Tipo AC).
Il parere dell'elettrofornitore ovviamente non è interessato visto che i magnetotermici differenziali "residenziali" costano meno.
Personalmente sui primi due dati potrei anche essere d'accordo, del resto con piccoli impianti si parla di correnti piuttosto contenute (quindi un 4,5 kA potrebbe andare bene) senza contare che differenziali più sensibili (con Idn= 0,03 A) garantiscono un maggiore sicurezza.
Sulla classe AC, invece, nutro forti dubbi. Propri su questo argomento la guida BLU di Tutto Normel suggerisce (in mancanza di un trasformatore di separazione) l'uso di differenziali di tipo B (e non di tipo A, tantomeno di tipo AC). Io però ho constato che generalmente si installano differenziali di tipo AC.
A voi cosa risulta?
Ciao e grazie
Sapevo che negli impianti fotovoltaici era necessario utilizzare magnetotermici con potere di interruzione di 6 kA e differenziali da 0,3 A di Tipo A (in grado quindi di intercettare anche dispersioni in continua).
Un elettrofornitore mi ha detto che non è affatto necessario utilizzare quel tipo di apparecchiature, soprattutto se si tratta di piccoli impianti (< 6kWp); sostiene infatti che si possono tranquillamente utilizzare, anche per il fotovoltaico, magnetotermici e differenziali normalmente in uso nel residenziale (Potere di interruzione 4,5 kA; Idn = 0,03 A; Tipo AC).
Il parere dell'elettrofornitore ovviamente non è interessato visto che i magnetotermici differenziali "residenziali" costano meno.
Personalmente sui primi due dati potrei anche essere d'accordo, del resto con piccoli impianti si parla di correnti piuttosto contenute (quindi un 4,5 kA potrebbe andare bene) senza contare che differenziali più sensibili (con Idn= 0,03 A) garantiscono un maggiore sicurezza.
Sulla classe AC, invece, nutro forti dubbi. Propri su questo argomento la guida BLU di Tutto Normel suggerisce (in mancanza di un trasformatore di separazione) l'uso di differenziali di tipo B (e non di tipo A, tantomeno di tipo AC). Io però ho constato che generalmente si installano differenziali di tipo AC.
A voi cosa risulta?
Ciao e grazie
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