E' possibile integrare il solare termico con la caldaia a gas per riscaldamento con i termosifoni? - EnergeticAmbiente.it

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E' possibile integrare il solare termico con la caldaia a gas per riscaldamento con i termosifoni?

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  • #31
    Originariamente inviato da deepdark Visualizza il messaggio
    domani mi metto un pannello per l'acqua calda e divento termotecnico? Guido una macchina ergo sono un pilota
    Eh già, proprio la stessa cosa, bravo.

    Comunque si, vedere un impianto che lavora da 15 anni fa di me un esperto. Tu hai dimostrato invece di saperne pochino, ma se domani ti metti un pannello per l’acqua calda magari impari qualcosa, e chissà, dopo 15 magari fai pure il termotecnico.
    PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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    • #32
      Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
      Ciao Peter,
      intervengo perchè anche io avevo pensato ad una soluzione tipo la tua...mi son fatto anche tutto lo schema, e alla fine mi son reso conto di quello che è il problema reale di questa soluzione.
      Non essendo tecnico, parlerò commestibile, spero di spiegarmi in modo comprensibile.
      grazie di essere intervenuto
      Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
      dopo qualche giro di circuito, dovrebbe essere intorno almeno ai 40° (ma anche qualcosa di più). Un pannello termico, in inverno, raggiunge diciamo 40-45° se sei fortunato...per cui alla fine non apporteresti aumenti di temperatura all'acqua dei termosifoni, anzi, in certi casi la potresti raffreddare.
      Il gioco funzionerebbe solo per i primi giri di impanto, quando l'acqua di ritorno del riscaldamento è ancora fredda.
      beh in questi casi il microcontrollore (che ho previsto di mettere) isolerebbe il pannello: poi, quando (e se) la temperatura nel pannello tornasse sufficientemente alta, lo riallaccerebbe, e così via. Ovviamente con una certa flessibilità per evitare on-off-on frequenti. ma questo è un prob software. In ogni caso ricorda che la mia idea è quella di adattare un pannello per acs, quindi, se l'acqua nell'accumulo è fredda, la cessione di calore avverrebbe verso di essa. Una volta raggiunta la temperatura desiderata (40°C ?), il controllo allaccerebbe il pannello con il circuito caldaia-termosifoni (sempre che il ritorno da questi sia minore di 40°C): questo comporta che l'accumulo, una volta caldo, può fare da volano termico per i termosifoni (sono 300l !!), cioè il flusso di calore si può invertire, con cessione di calore dall'acs all'acqua tecnica!

      Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
      E per ottenere tutto questo, avresti bisogno almeno di uno scambiatore esterno tra impianto del pannello e impianto di riscaldamento, non potendo miscelare le due acque.
      il liquido che trasferisce calore dal pannello all'accumulo è di solito glicole. Non vivendo in zone dove scende sottozero, lo sostituisco con acqua del rubinetto, che è la stessa che scorre nei termosifoni.
      quindi non ho bisogno di altri scambiatori, se ho capito la tua perplessità.

      Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
      Su un riscaldamento a pavimento, usando mille forse, potrebbe avere senso, ma per i termosifoni purtroppo no. Spernderesti un sacco di soldi per preriscaldare i primi due giri di impianto...non credo ne valga la pena.
      sul valerne la pena o meno devi contare che il pannello termico per acs lo metterei comunque (casa a terrazzi a scale esposta a sud, sarebbe un delitto non farlo). la modifica che ho in mente io non è facile, è IMMEDIATA.

      Su un altro forum analogo a questo invece mi è stato posto un problema tecnico più concreto: il circuito termosifoni è a vaso chiuso, mentre quello del pannello è aperto, quindi i due non possono essere unificati. a qualcuno viene in mente una soluzione? ho letto di persone che hanno trasformato quello del pannello in chiuso. come si dovrebbe fare?

      Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
      Spero di esserti stato di aiuto.
      certo, grazie

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      • #33
        ma...tu parli di pannelli per acs a circolazione naturale, che hanno l'accumulo esterno proprio sopra i pannelli...e poi nomini il glicole, che è invece parte dei pannelli a circolazione forzata con accumulo separato e solitamente al chiuso, lontano dai pannelli...o sfugge qualcosa a te, o sfugge qualcosa a noi :|
        Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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        • #34
          Originariamente inviato da bravo666 Visualizza il messaggio
          ma...tu parli di pannelli per acs a circolazione naturale, che hanno l'accumulo esterno proprio sopra i pannelli...e poi nomini il glicole, che è invece parte dei pannelli a circolazione forzata con accumulo separato e solitamente al chiuso, lontano dai pannelli...o sfugge qualcosa a te, o sfugge qualcosa a noi :|
          nel pannello acs che ho già installato io in un'altra mia casa hanno messo il glicole (maledetti, non c'era bisogno) nel circuito che dal pannello porta calore all'accumulo. allego scheda tecnica e manuale di uno simile.
          File allegati

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          • #35
            ma i pannelli a circolazione naturale non hanno un circuito chiuso dove far scorrere il glicole...come diamine hanno fatto a caricarlo...più che altro come hai fatto a non ritrovartelo all'uscita dei rubinetti...non capisco davvero...
            bene o male ho capito quello che avresti in testa tu, vorresti usare un pannello a circolazione forzata mettendolo in pressione con l'impianto, ma questi pannelli non hanno un accumulo integrato attenzione...dovresti metterlo quindi sulla linea dei termosifoni, come fosse un termosifone quindi, con una valvola automatica che al raggiungimento di tot gradi apra il circuito dei pannelli facendo girare quel liquido ai termo e chiuda quando si raffredda sotto una determinata soglia, o almeno lo immagino così...
            Una cosa simile andrebbe fatta senza accumulo...
            Se invece dici che vuoi mettere un pannello a circolazione forzata che scarichi su di un accumulo è tutto un altro impianto, quindi il pannello dovrà scaricare su quell'accumulo attraverso il glicole, non l'acqua dei termosifoni, perchè l'acqua dell'impianto dovrà confluire all'interno dell'accumulo di acqua termica dove il pannello scaricherà energia attraverso una serpentina dove scorrerà quindi il glicole...
            Solo che proprio in questo caso a meno di usare l'impianto a temperature veramente basse, anche sotto i 30 gradi azzarderei, non avrebbe proprio alcun senso la spesa di per se, che non è propriamente risibile...
            MAgari fai una cosa, facci uno schizzo di quello che avresti intenzione di fare specificando anche il tipo di pannello, perchè se ho inteso bene quello che hai scritto in precedenza temo tu faccia una commistione di pensieri tra pannelli a circolazione forzata e naturale

            EDIT: che poi il primo modello che hai linkato parla di scambiatore...probabile abbia quindi un circuito chiuso...e allora se così fosse ho capito qualcosa di più della tua idea, ma farci girare dentro acqua al posto del glicole è rischioso sia per la questione del gelo notturno che per la questione della sovratemperatura estiva, specie se ha valvole di sfiato automatico rischi di far evaporare l'acqua del circuito chiuso...boh, ho serie perplessità in merito
            Ultima modifica di bravo666; 12-01-2023, 15:02.
            Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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            • #36
              Originariamente inviato da bravo666 Visualizza il messaggio
              ma i pannelli a circolazione naturale non hanno un circuito chiuso dove far scorrere il glicole...come diamine hanno fatto a caricarlo...più che altro come hai fatto a non ritrovartelo all'uscita dei rubinetti...non capisco davvero...
              bene o male ho capito quello che avresti in testa tu, vorresti usare un pannello a circolazione forzata mettendolo in pressione con l'impianto, ma questi pannelli non hanno un accumulo integrato attenzione...dovresti metterlo quindi sulla linea dei termosifoni, come fosse un termosifone quindi, con una valvola automatica che al raggiungimento di tot gradi apra il circuito dei pannelli facendo girare quel liquido ai termo e chiuda quando si raffredda sotto una determinata soglia, o almeno lo immagino così...
              Una cosa simile andrebbe fatta senza accumulo...
              Se invece dici che vuoi mettere un pannello a circolazione forzata che scarichi su di un accumulo è tutto un altro impianto, quindi il pannello dovrà scaricare su quell'accumulo attraverso il glicole, non l'acqua dei termosifoni, perchè l'acqua dell'impianto dovrà confluire all'interno dell'accumulo di acqua termica dove il pannello scaricherà energia attraverso una serpentina dove scorrerà quindi il glicole...
              Solo che proprio in questo caso a meno di usare l'impianto a temperature veramente basse, anche sotto i 30 gradi azzarderei, non avrebbe proprio alcun senso la spesa di per se, che non è propriamente risibile...
              MAgari fai una cosa, facci uno schizzo di quello che avresti intenzione di fare specificando anche il tipo di pannello, perchè se ho inteso bene quello che hai scritto in precedenza temo tu faccia una commistione di pensieri tra pannelli a circolazione forzata e naturale

              EDIT: che poi il primo modello che hai linkato parla di scambiatore...probabile abbia quindi un circuito chiuso...e allora se così fosse ho capito qualcosa di più della tua idea, ma farci girare dentro acqua al posto del glicole è rischioso sia per la questione del gelo notturno che per la questione della sovratemperatura estiva, specie se ha valvole di sfiato automatico rischi di far evaporare l'acqua del circuito chiuso...boh, ho serie perplessità in merito
              l'hai vista la sezione dell'accumulatore nel secondo allegato?

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              • #37
                vista, ma continua a sfuggirmi l'utilità di tale collegamento con un singolo pannello, giuro non è polemica fine a sè stessa eh...senza considerare l'accumulo, che o resta freddo piantato sulla temperatura che fai girare nei termo e quindi non arriva a una temperatura utile per avere acs oppure che "frega" calore dal circuito stesso,nel caso poi di temperature molto più alte rispetto a quella prevista nei termo devi miscelare il liquido in caso di temperature molto più alte in arrivo dal pannello...mmm...non so, senza un accumulo dedicato dove scaricare l'energia prodotta la vedo davvero di difficile realizzazione, ma magari sono limitato io nel leggere la questione per carità
                Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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                • #38
                  Originariamente inviato da peternmber2 Visualizza il messaggio
                  Su un altro forum analogo a questo invece mi è stato posto un problema tecnico più concreto: il circuito termosifoni è a vaso chiuso, mentre quello del pannello è aperto
                  Veramente questa cosa te l’ho scritta (anche) io.

                  Avendo la conferma confermata che non leggi nulla di quel che ti si dice, saluto e auguro buona fortuna.
                  PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                  • #39
                    quello che vuoi tentare di fare, è come andare in mezzo al colosseo, accendere un fiammifero, e sperare di avere anche solo un minimo di tepore.
                    scusa il sarcasmo e la schiettezza, ma un pannello non ha la capacità col poco sole dell' inverno di fornirti le kcal necessarie a dare un apporto al riscaldamento.
                    in oltre, vedo che c'è una cerca confusione su eventuali collegamenti...

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                    • #40
                      Originariamente inviato da peternmber2 Visualizza il messaggio
                      grazie di essere intervenuto

                      beh in questi casi il microcontrollore (che ho previsto di mettere) isolerebbe il pannello: poi, quando (e se) la temperatura nel pannello tornasse sufficientemente alta, lo riallaccerebbe, e così via. Ovviamente con una certa flessibilità per evitare on-off-on frequenti. ma questo è un prob software. In ogni caso ricorda che la mia idea è quella di adattare un pannello per acs, quindi, se l'acqua nell'accumulo è fredda, la cessione di calore avverrebbe verso di essa. Una volta raggiunta la temperatura desiderata (40°C ?), il controllo allaccerebbe il pannello con il circuito caldaia-termosifoni (sempre che il ritorno da questi sia minore di 40°C): questo comporta che l'accumulo, una volta caldo, può fare da volano termico per i termosifoni (sono 300l !!), cioè il flusso di calore si può invertire, con cessione di calore dall'acs all'acqua tecnica!
                      Di nulla, siamo qui per aiutarci a vicenda
                      Se hai modo, prova a vedere a che termperatura è l'acqua di ritorno del riscaldamento, in questo modo si può capire che temperatura serve al pannello per entrare in circolo.
                      Altra domanda...che termosifoni hai? alluminio, ghisa, acciaio? te lo chiedo perchè funzionano a temperature differenti, per cui influisce anche sul ritorno.

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                      • #41
                        Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio

                        Di nulla, siamo qui per aiutarci a vicenda
                        Se hai modo, prova a vedere a che termperatura è l'acqua di ritorno del riscaldamento, in questo modo si può capire che temperatura serve al pannello per entrare in circolo.
                        giusto, mi sembra un buon inizio.
                        Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
                        Altra domanda...che termosifoni hai? alluminio, ghisa, acciaio? te lo chiedo perchè funzionano a temperature differenti, per cui influisce anche sul ritorno.
                        credo ghisa.

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                        • #42
                          Originariamente inviato da sergio&teresa Visualizza il messaggio
                          Veramente questa cosa te l’ho scritta (anche) io.
                          scusa mi deve essere sfuggita.

                          Originariamente inviato da sergio&teresa Visualizza il messaggio
                          Avendo la conferma confermata che non leggi nulla di quel che ti si dice, saluto e auguro buona fortuna.

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                          • #43
                            Originariamente inviato da peternmber2 Visualizza il messaggio
                            credo ghisa.
                            Se sono in ghisa considera che per rendere dovrebbero lavorare intorno ai 70° (quelli di alluminio intorno ai 60°), per cui il ritorno dovrebbe essere intorno ai 55° grossomodo. Anche fosse intorno ai 50, quella sarebbe la temperatura che deve raggiungere il pannello per entrare in funzione, e in inverno non è impossibile raggiungerla....ma credo sia molto difficile, e con tempi lunghi (una o due volte a settimana...se il tempo è bello?).
                            Se qualcuno che ce l'ha potesse fare delle prove sarebbe senz'altro utile per capire l'effetiva fattibilità, io per ora sto parlando per vie empiriche in base a quello che ho letto, quindi prendi tutto con le molle

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                            • #44
                              Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
                              Se sono in ghisa considera che per rendere dovrebbero lavorare intorno ai 70° (quelli di alluminio intorno ai 60°), per cui il ritorno dovrebbe essere intorno ai 55° grossomodo. Anche fosse intorno ai 50, quella sarebbe la temperatura che deve raggiungere il pannello per entrare in funzione, e in inverno non è impossibile raggiungerla....ma credo sia molto difficile, e con tempi lunghi (una o due volte a settimana...se il tempo è bello?).
                              Se qualcuno che ce l'ha potesse fare delle prove sarebbe senz'altro utile per capire l'effetiva fattibilità, io per ora sto parlando per vie empiriche in base a quello che ho letto, quindi prendi tutto con le molle
                              Questa cosa delle diverse temperature di funzionamento in dipendenza dal material non mi ha mai convinto: il radiatore trasferisce calore per convezione (conduzione verso l'aria circostante che si riscalda, diminuisce di densità e quindi si muove), per irraggiamento.
                              ​​​​La prima dipende dalla differenza di temperatura tra aria e radiatore la seconda dipende solamente dalla temperatura della radiatore ( in prima approssimazione).
                              Ambedue dipendono dalla forma del radiatore.
                              Il radiatore di ghisa ha una capacità termica maggiore di quello di alluminio (sia perché il calore specifico del materiale è maggiore sia perché la massa è maggiore), quindi il riscaldamento con termosifoni di ghisa ha dei transitori più lunghi ( sia in ascesa sia in discesa).
                              Non vedo però perché ci debba essere una differenza di temperatura tra alluminio e ghisa per garantire lo stesso rendimento....
                              Se qualcuno me lo spiegasse in termini rigorosi gliene sarei grato.

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                              • #45
                                Il perchè, tecnicamente parlando, non lo so nemmeno io, ma avendoli entrambi posso solo dirti che a 60° quelli in ghisa sono poco più che tiepidi....se poi è solo una sensazione "tattile" e la resa è la stessa non saprei dirlo. Una spiegazioen farebbe piacere anche a me.
                                Al di la del perchè e del materiale, resta comunque fondamentale sapere a che temperatura l'acqua rientra in caldaia per vedere se è raggiungibile col pannello.

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                                • #46
                                  Originariamente inviato da NikoDesmo Visualizza il messaggio
                                  Il perchè, tecnicamente parlando, non lo so nemmeno io, ma avendoli entrambi posso solo dirti che a 60° quelli in ghisa sono poco più che tiepidi....se poi è solo una sensazione "tattile" e la resa è la stessa non saprei dirlo. Una spiegazioen farebbe piacere anche a me.
                                  Al di la del perchè e del materiale, resta comunque fondamentale sapere a che temperatura l'acqua rientra in caldaia per vedere se è raggiungibile col pannello.
                                  Credo che capisci da solo che è una contraddizione in termini quella di dire che a 60° sono tiepidi rispetto a quelli di alluminio. se l'acqua è a 60° C, a parità di temperatura dell'aria e di forma del termosifone, la temp superficiale deve essere la stessa.

                                  l'alluminio ha una conducibilità termica maggiore quindi a parità di temperatura "brucia" di più al tatto.

                                  Cmq esistono i termometri.



                                  Commenta


                                  • #47
                                    Fondamentalmente non esiste una vera differenza, se non quella di velocità di propagazione del calore.
                                    Terra terra, la ghisa ci mette di più ad arrivare a temperatura, e ci mette di più a raffreddarsi.
                                    L'alluminio è invece tanto immediato a scaldarsi quanto immediato a raffreddarsi.
                                    Nell'uso a bassa temperatura per mia idea è meglio usare l'alluminio o l'acciaio, e non la ghisa, ma non perché quest'ultima non funzioni ma unicamente per un discorso di rapidità nella resa.
                                    In ogni caso il fulcro del discorso è un altro, ovvero se un solare termico in inverno può garantire apporto o meno ad un impianto a termosifoni.
                                    Come detto in precedenza per me è una spesa che non si ripagherà mai, specie col progetto in essere di usare il pannello direttamente per scaldare il fluido dei termosifoni, forse forse il pannello qualche giro lo fa pure fare ai termo ma ben poca roba in confronto al necessario a mantenere l'imoianto in temperatura.
                                    E di oannelli ce ne vorrebbero di più, uno solo di sicuro non ci fai nulla.
                                    Probabilmente come ribadito in un impianto a bassissima temperatura una mano potrebbe darla, ma un conto è pensarci se il solare è già presente, ben altra faccenda investire per usarlo in tale ottica.
                                    Meglio pannelli fotovoltaici a questo punto.
                                    Con l'elettricità ci fai tutto, dal cucinare all'acqua calda finendo col riscaldamento.
                                    Caldaia Carinci Prestige 350,Termocamino Carinci Evolution 190 + scambiatore 40 piastre - Superboiler Carinci 1000l - pannelli solari circolazione forzata, Gestione impianto e climatica con Centralina Total Control Carinci - zona climatica "E" - gradi giorno 2188 - Casa 330 MQ temperatura interna 21° 18/24

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                                    • #48
                                      Tralasciando un attimo il discorso termosifoni (concordo con entrambi, ma con un paio di considerazioni che per ora ometto per non andare troppo OT), cosa fondamentale resta sapere che temperatura può raggiungere un pannello in inverno con cielo coperto, e per quanto, in modo da capire se ci troviamo tra le mani una caldia (sole) o un fiammifero. Da li poi possiamo provare a sviluppare il tutto.con le varianti del caso.
                                      Rinnovo l'invito a chi ha l'impianto a provare a fermare il circolatore del pannello per vedere che temperatura può raggiungere in dette condizioni, provare a far partire il circolatore per "farlo freddare", e ristopparlo per vedere quanto ci mette a tornare in temperatura..

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                                      • #49
                                        abito in provincia a nord di roma, ho un pannello solare piano da 300 lt ed in inverno l'unica cosa che riesco a farci e' il supporto all'acs.
                                        Caldaia D'Alessandro CSI 30 - Pannello solare 300 lt vaillant - fotovoltaico 3 Kw inverter solaredge

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