Siringa protettiva avverso le punture accidentali.

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Come utilizzare il cappuccio protettivo.

Ecco le operazioni da eseguire per utillizzare il dichetto protettivo per siringa.


Si inserisce dischetto protettivo.

Si estrae cappuccio protettivo , si fa la puntura.

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Si reimmette il cappuccio protettivo con dischetto in sicurezza. Si sfila il dichetto.

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Fai bene a procedere e a proporre questa protezione e chissà, magari alla fine una ditta che voglia produrla la si trova. Ma rimane il problema principale del rischio di pungersi quando si sta facendo la puntura: il paziente agitato si può muovere, mentre l'infermiera sta tenendo con una mano la siringa e usa l'altra per tendere la pelle da forare con l'ago (per iniettare il farmaco, o per fare un prelievo). Il rischio maggiore è in questa fase. Una volta fatta l'iniezione, l'operatore sanitario ha tutto il tempo, l'agibilità e l'attenzione per rimettere il normale cappuccio senza ferirsi. Potrebbe, è vero, essere urtata da qualcuno che passasse di lì in quel momento, ma da un collega distratto temo sia difficile proteggersi anche avendo il dischetto protettivo: solitamente il collega distratto ci rovina addosso e non è solo per un paio di cm, hai presente lo spostamento della mano che si rischia? oltre al fatto che si può arrivare a pungere anche la persona stessa che ci sta travolgendo, o qualcuno nei pressi.

Ripeto che in quasi 40 anni di lavoro mia moglie si è punta accidentalmente solo un paio di volte ed esclusivamente con bambini agitati durante l'operazione d'inserimento dell'ago in vena, mai nel rimettere il cappuccio all'ago.

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Certamente una delle cause di punture accidentali è quella da te espressa , quando il paziente è agitato, sia adulto o bambino.
Soprattutto i bambini hanno sempre paura della puntura . Molte volte è necessario che venga tenuto fermo da un adulto.

Ma le cause di punture accidentali possono essere diverse , non solo queste . Ma il rischio maggiore di infezione e di preoccupazione per l'operatore sanitario è la puntura accidentale che si verifica dopo aver fatto una puntura o un prelievo ematico o biologico ad un paziente .
Allora in quel caso, il sanitario seguendo la procedura, deve denunciare il fatto alla direzione sanitaria ed eseguire un prelievo ematico sia del paziente sia quello personale, per la ricerca delle malattie trasmissibili (HCV.HIV,HbsAg).
La puntura accidentale può avvenire per cause disparate, non ultimo la fretta di fare, per troppo lavoro o la distrazione .

Ma vorrei dibadire che, avendo il cappuccio in questo caso, una migliore protezione si toglie una delle concause.
Per esempio il paziente è agitato, è meglio non fare la puntura ora, aspettare un pò, calmare il paziente . Nell'attesa allora cosa fai ?
Lasci la siringa con l'ago di fuori ? Non è igienico. Allora devi rimettere il cappuccio , con il rischio di pungerti. Invece mettendo questo anello protettivo l'operazione può essere fatta senza rischio.
Per quanto è di mia esperienza ti posso assicurare che dalll'ultima volta che ne parlammo, nel mese di maggio ad oggi, nel mio Ospedale (piccolo ospedale) , si sono verificate 5-6 episodi, di cui ne sono a conoscenza.
Un altro settore ad alto rischio sono le sale chirurgiche , dove ci si può pungere con l' ago non infetto , ma con i guanti sporchi di sangue.

[nll]

Abbiamo già affrontato l'argomento e non volevo riprenderlo, solo aggiornarti che in quasi 40 anni a mia moglie non è mai capitato. Non credo che si tratti di un'eccezione, più probabile che sia un'eccezione la frequenza dei casi nell'ospedale citato da te: evidentemente non sono stati rispettati i normali protocolli.

[experimentator]

E' anche una questione di punti di osservazione.
Io in laboratorio leggo le richieste scritte dai medici con la motivazione della esecuzione delle analisi. Diagnosi medico curante ecc...