Dai dati sugli esperimenti sembra che i picchi di Lenz abbiano una energia considerevole - che non andrebbe sprecata - perchè originati dal ritorno del flusso dei magneti nello "zaino" del PP, in maniera piuttosto veloce. Infatti non sono Lenz classici, o meglio, sono "potenziati" dal ritorno del flusso dei magneti.
Siccome la corrente che si genera in una bobina è proporzionale a quanto velocementè varia il flusso magnetico al suo interno, quando si spegne l'alimentazione della bobina del PP e il flusso comincia a tornare indietro, si genera un corrente nella bobina stessa.
Siccome però in quel momento il circuito è aperto (per lo meno durante gli esperimenti con la pila è così), e la corrente non può scorrere, la tensione cresce molto, originando la "fiammata" anche di qualche cm...
Ora, se si pensa di recuperare quella energia, però, il circuito non sarà più aperto, e quindi una corrente scorrerà nella bobina, generando una fem inversa che rallenta il ritorno del flusso... Quindi molto importante sarà anche sapere, ai vari regimi di rotazione, la corrente massima che si può estrarre per non rallentare troppo il flusso magnetico e di conseguenza la rotazione del rotore.
Non sono sicuro (perchè non ho mai toccato con mano un PP ben fatto), ma quasi, che questa energia sia superiore a quella necessaria allo spostamento del flusso. Il problema è però che solo una piccola parte può essere estratta senza provocare rallentamenti nello spostamento del flusso stesso...
Mac e Kekko: sono supposizioni giuste?
Siccome la corrente che si genera in una bobina è proporzionale a quanto velocementè varia il flusso magnetico al suo interno, quando si spegne l'alimentazione della bobina del PP e il flusso comincia a tornare indietro, si genera un corrente nella bobina stessa.
Siccome però in quel momento il circuito è aperto (per lo meno durante gli esperimenti con la pila è così), e la corrente non può scorrere, la tensione cresce molto, originando la "fiammata" anche di qualche cm...
Ora, se si pensa di recuperare quella energia, però, il circuito non sarà più aperto, e quindi una corrente scorrerà nella bobina, generando una fem inversa che rallenta il ritorno del flusso... Quindi molto importante sarà anche sapere, ai vari regimi di rotazione, la corrente massima che si può estrarre per non rallentare troppo il flusso magnetico e di conseguenza la rotazione del rotore.
Non sono sicuro (perchè non ho mai toccato con mano un PP ben fatto), ma quasi, che questa energia sia superiore a quella necessaria allo spostamento del flusso. Il problema è però che solo una piccola parte può essere estratta senza provocare rallentamenti nello spostamento del flusso stesso...
Mac e Kekko: sono supposizioni giuste?
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