Carissimo Gabrichan
Ho ricevuto via e-mail gli auguri di Lorenz che mi hanno fatto molto piacere, capisco il disagio di Lorenz che non gli ho ricambiati telefonicamente come faccio sempre poichè con questa nuova flat della TIM non ho ancora capito bene gli ingranaggi e voi sapete bene, poichè
lo predissi, che armeggio male coi cellulari non conosco a memoria ancora
il nuovo numero, poi ho un telefono datato che pesa 800grammi quanto l'arma e non intendo cambiarlo per una semplice ragione: "ha lo sportellino protettivo della tastiera" se, così non fosse stato mi sarebbero
partite telefonate casuali in tutta Europa poichè non ho alcuna intenzione
nè tempo di imparare i sistemi di bloccaggio di un cellulare, lo trovo un compito ingrato e dispendioso che va bene per chi ha passione e tempo
di infarinarsi il cervello con simili aggeggi. Comunque domani cercherò
di rintracciare quel gran befanone di Lorenz ehehehehe.
Gabri tu, che sei molto attento a tutte le innovazioni, puoi mentalmente
ricostruire la storia perchè son arrivato alla sinterizzazione degli elettrodi fallita al primo tentativo poichè fortemente aderente allo stampo in caolino. Ho certamente dimenticato di inserire le polveri metalliche in pastella con olio al fullerene che, probabilmente costituisce uno strato
di non aderenza con la ceramica che, si può separare forse più facilmente
anzichè quel casino che m'è successo. Il mio timore è quello che con la pastella in olio se non molto densa, le polveri metalliche si disgreghino
e non subiscano il processo voluto/desiderato. In effetti qualcosa non mi torna congetturalmente poichè fare una piastra sinterizzata, molto fragile
è un gioco da bambini ma fare un'ellettrodo a chiocciola sinterizzato è
più complesso. Credo che per sinterizzare si adottino pressioni molto alte, strumenti che io e noi non possiamo permetterci ma, una sorta di
elettrodo poroso lo possiamo realizzare con poveri mezzi. Lo stagno puro
essendo un metallo cristallino e flessibile potrebbe legare queste polveri
metalliche micronizzate anche perchè ha una bassa temperatura di fusione rispetto agli altri metalli e non salda l'alluminio ed il titanio, ha inoltre lo svantaggio di poter esser aggredito dall'acido muriatico e solforico essenziali per acidificare l'acqua che con l'elettrolisi tende a diventare basica con forti assorbimenti di corrente. Il motivo per il quale
ricorderai Gabri, mi presi lo scrupolo di postare in questo forum fu l'intenzione prioritaria di non far spendere troppi soldi per eseguire esperimenti proposti a caro costo e con meno efficienza da commercianti
disonesti negli Stazzi Uniti. Se vi ricordate bene ai novizi appassionati e
desiderosi di eseguire esperimenti di idrolisi veramente efficiente e non ammantata da messaggi subliminali provenienti da quel gregge di pecore
degli Usa che vendevano un barattolo di zucchero con due elettrodi cromati a costi esilaranti per far ridere i polli di Francesco Amadori.
Se vi ricordate bene, vi dissi di prendere una botticella di birra
Heinechen od altra marca aprirla raddrizzarla e ricavarne delle piastre
che bucherellerete con un bulino o un chiodo (tipo grattugia) sverniciate con acqua bollente e soda caustica. Mettete fra due piastre una matassa
di spirenette acquistate al supermercato e compimete con una pressa
anche meccanica la spirenetta fra le due piastre, se non avete presse
va bene anche una mazzetta da muratore, martellate sino ad ottenere
un'elettrodo di circa 5/6 mm di spessore tagliate i distanziatori in acciaio inox e avvitate 4 viti in acciaio inox ad ogni angolo della piastra se il distanziatore è filettato, se è tubolare basta una vite con dado sempre in acciaio inox che trovate in ferramenta. La spirenetta serrata tra queste due piastre costituisce un'elettrodo con ampia superficie esposta, due di
questi elettrodi alimentati a 3 volt cc son un vortice di HHO, con due elettrodi di tal fatta si può alimentare un cannello hho con ottima probabilità di liquefare qualsiasi metallo. L'unico inconveniente come succede in tutte le celle classiche è la migrazione galvanica dall'anodo al catodo e viceversa per cui occorre invertire statisticamente ed automaticamente la polarità degli elettrodi che invertono la migrazione
ma, le sostanze in sospensione nell'acqua devono esser drenate da filtri
osmotici preferibilmente ceramici. Questa migrazione galvanica son dei veri e propri tappi alle strutture microcristalline dell'acciaio, alcuni trovano sede stabile perchè il tappo siede bene e non si muove più nemmeno con l'inversione della polarità per cui si è ricorsi a degli stratagemmi elettronici
decalcificatori e desolforatori che in parte stappano qualche bottiglia ma non tutte per cui occorre di tanto in tanto una cura drastica un lavaggio
degli elettrodi in acido cloridrico e soda caustica. Il materiale non si deteriora essendo acciaio inox 304L, torna alla sua virginità. Le spirenette in sostanza son truccioli di acciaio inox 304L, non ricordo la
marca, forse Spic-Span, forse costano 1€ due matassine se hanno mantenuto il prezzo, con tutti gli aumenti che ci son stati in quest'ultimo
tempo penso abbia tenuto il prezzo solo il mostacciolo di Oristano perchè
non lo compra nessuno ehehehehehe. Non prendete spirenette insaponate attenzione!!!! perchè trovate anche queste nei negozi pure, c'è scritto acciaio inox e poi si distinguono da quelle insaponate a meno che non siate ciechi totali. Pensate che con 10€ si possono realizzare 20
elettrodi iperefficienti una miniera di hho che se immessa in una dry
avrà necessità pure di poca manutenzione. Un saluto bello a tutti.
Ho ricevuto via e-mail gli auguri di Lorenz che mi hanno fatto molto piacere, capisco il disagio di Lorenz che non gli ho ricambiati telefonicamente come faccio sempre poichè con questa nuova flat della TIM non ho ancora capito bene gli ingranaggi e voi sapete bene, poichè
lo predissi, che armeggio male coi cellulari non conosco a memoria ancora
il nuovo numero, poi ho un telefono datato che pesa 800grammi quanto l'arma e non intendo cambiarlo per una semplice ragione: "ha lo sportellino protettivo della tastiera" se, così non fosse stato mi sarebbero
partite telefonate casuali in tutta Europa poichè non ho alcuna intenzione
nè tempo di imparare i sistemi di bloccaggio di un cellulare, lo trovo un compito ingrato e dispendioso che va bene per chi ha passione e tempo
di infarinarsi il cervello con simili aggeggi. Comunque domani cercherò
di rintracciare quel gran befanone di Lorenz ehehehehe.
Gabri tu, che sei molto attento a tutte le innovazioni, puoi mentalmente
ricostruire la storia perchè son arrivato alla sinterizzazione degli elettrodi fallita al primo tentativo poichè fortemente aderente allo stampo in caolino. Ho certamente dimenticato di inserire le polveri metalliche in pastella con olio al fullerene che, probabilmente costituisce uno strato
di non aderenza con la ceramica che, si può separare forse più facilmente
anzichè quel casino che m'è successo. Il mio timore è quello che con la pastella in olio se non molto densa, le polveri metalliche si disgreghino
e non subiscano il processo voluto/desiderato. In effetti qualcosa non mi torna congetturalmente poichè fare una piastra sinterizzata, molto fragile
è un gioco da bambini ma fare un'ellettrodo a chiocciola sinterizzato è
più complesso. Credo che per sinterizzare si adottino pressioni molto alte, strumenti che io e noi non possiamo permetterci ma, una sorta di
elettrodo poroso lo possiamo realizzare con poveri mezzi. Lo stagno puro
essendo un metallo cristallino e flessibile potrebbe legare queste polveri
metalliche micronizzate anche perchè ha una bassa temperatura di fusione rispetto agli altri metalli e non salda l'alluminio ed il titanio, ha inoltre lo svantaggio di poter esser aggredito dall'acido muriatico e solforico essenziali per acidificare l'acqua che con l'elettrolisi tende a diventare basica con forti assorbimenti di corrente. Il motivo per il quale
ricorderai Gabri, mi presi lo scrupolo di postare in questo forum fu l'intenzione prioritaria di non far spendere troppi soldi per eseguire esperimenti proposti a caro costo e con meno efficienza da commercianti
disonesti negli Stazzi Uniti. Se vi ricordate bene ai novizi appassionati e
desiderosi di eseguire esperimenti di idrolisi veramente efficiente e non ammantata da messaggi subliminali provenienti da quel gregge di pecore
degli Usa che vendevano un barattolo di zucchero con due elettrodi cromati a costi esilaranti per far ridere i polli di Francesco Amadori.
Se vi ricordate bene, vi dissi di prendere una botticella di birra
Heinechen od altra marca aprirla raddrizzarla e ricavarne delle piastre
che bucherellerete con un bulino o un chiodo (tipo grattugia) sverniciate con acqua bollente e soda caustica. Mettete fra due piastre una matassa
di spirenette acquistate al supermercato e compimete con una pressa
anche meccanica la spirenetta fra le due piastre, se non avete presse
va bene anche una mazzetta da muratore, martellate sino ad ottenere
un'elettrodo di circa 5/6 mm di spessore tagliate i distanziatori in acciaio inox e avvitate 4 viti in acciaio inox ad ogni angolo della piastra se il distanziatore è filettato, se è tubolare basta una vite con dado sempre in acciaio inox che trovate in ferramenta. La spirenetta serrata tra queste due piastre costituisce un'elettrodo con ampia superficie esposta, due di
questi elettrodi alimentati a 3 volt cc son un vortice di HHO, con due elettrodi di tal fatta si può alimentare un cannello hho con ottima probabilità di liquefare qualsiasi metallo. L'unico inconveniente come succede in tutte le celle classiche è la migrazione galvanica dall'anodo al catodo e viceversa per cui occorre invertire statisticamente ed automaticamente la polarità degli elettrodi che invertono la migrazione
ma, le sostanze in sospensione nell'acqua devono esser drenate da filtri
osmotici preferibilmente ceramici. Questa migrazione galvanica son dei veri e propri tappi alle strutture microcristalline dell'acciaio, alcuni trovano sede stabile perchè il tappo siede bene e non si muove più nemmeno con l'inversione della polarità per cui si è ricorsi a degli stratagemmi elettronici
decalcificatori e desolforatori che in parte stappano qualche bottiglia ma non tutte per cui occorre di tanto in tanto una cura drastica un lavaggio
degli elettrodi in acido cloridrico e soda caustica. Il materiale non si deteriora essendo acciaio inox 304L, torna alla sua virginità. Le spirenette in sostanza son truccioli di acciaio inox 304L, non ricordo la
marca, forse Spic-Span, forse costano 1€ due matassine se hanno mantenuto il prezzo, con tutti gli aumenti che ci son stati in quest'ultimo
tempo penso abbia tenuto il prezzo solo il mostacciolo di Oristano perchè
non lo compra nessuno ehehehehehe. Non prendete spirenette insaponate attenzione!!!! perchè trovate anche queste nei negozi pure, c'è scritto acciaio inox e poi si distinguono da quelle insaponate a meno che non siate ciechi totali. Pensate che con 10€ si possono realizzare 20
elettrodi iperefficienti una miniera di hho che se immessa in una dry
avrà necessità pure di poca manutenzione. Un saluto bello a tutti.
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