Installazione valvola anticondensa impianto preesistente - EnergeticAmbiente.it

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Installazione valvola anticondensa impianto preesistente

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  • #31
    E buooon giorno,

    oltre all'immancabile grazie...

    Dunque, durante il fine settimana ho potuto monitorare con maggior frequenza il comportamento della caldaia.

    Premetto che non so quale modello di circolatore monti la mia caldaia, ma sono quasi certo che sia di marca WILO, poiché a caldaia "smontata" durante la manutenzione annuale ho visto al volo il circolatore ed era nella forma identico a quello dell'impianto solare termico. Indi dovrebbe avere controllo PWM.
    Potrei smontare la caldaia per verificarlo (il CAT non mi ha dato info convincenti...) ma eviterei.

    Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
    Prova a settare la T della caldaia a 75°..... mica si rompe! e non scoppia, non si fonde e neppure perde la garanzia.
    Se la T di ritorno è ancora troppo alta, chiudi leggermente ancora un po' la saracinesca. Settare il circolatore della caldaia a max potenza ? fatto?
    Purtroppo le impostazioni da menù utente della mia caldaia sono assai limitate. Mentre il menù da "tecnico", pur se accessibile, è estremamente criptico. Ho impiegato circa un anno a farmi rivelare che il parametro di settaggio dell'isteresi della T puffer è tale "IH29", ad esempio.
    Indi per aumentare il limite superiore della T max caldaia dovrei andare a "tentoni" modificando tutti i parametri attualmente impostati a "70 °C" e verificare quale poi modifichi il limite di T max da pannello.
    Fattibile, ma eviterei, anche perché non vorrei che si manifestasse comunque il problema ma a T di 5°C maggiori...
    Stesso discorso per potenza del circolatore della caldaia: non so assolutamente su quale parametro intervenire per modificare tale impostazione.

    Anche perché il fenomeno che più mi impensierisce non è tanto il salire della T max sopra i 70 °C, ma il "rumore" assai poco rassicurante come di "graffianti sciabordii" in caldaia che si manifesta attorno alla T max, subito prima e subito dopo che la caldaia vada in modulazione, seguito come detto talvolta da "sfiato" da parte della valvola jolly posizionata sul puffer (parentesi: anche la caldaia ha una sua valvola jolly posizionata all'interno, sempre vista al volo durante la manutenzione. Mi chiedo perché non si attivi...).

    Purtroppo ho avuto nel mentre dei casi di "standby" della caldaia al raggiungimento della T max.
    Ho chiuso ancora di qualche grado la saracinesca, non so se andare troppo oltre i "45° angolari" di chiusura poiché non vorrei penalizzare troppo la portata in caldaia con bypass VAC aperto e ritorno chiuso.

    Cosa ne pensate ? Personalmente proverei a "chiudere" ancora fino a NON avere più comportamenti anomali, ma non vorrei appunto creare danni...

    Originariamente inviato da GiuseppeRG Visualizza il messaggio
    fai la giusta installazione, con bypass dritto senza mille curve, e tutto andrà bene
    Ed è esattamente quello che, grazie ai Vostri preziosi e pazienti consigli, sto cercando di fare.

    Il mio problema è lo stesso da sempre: non trovo in zona tecnici competenti disponibili a modificare l'impianto. Le modifiche apportate sono state da me indicate all'idraulico dopo aver assillato VOI per un anno.
    Ora devo "convincere" l'idraulico intervenuto per le modifiche a rimettere mano all'impianto, e SOPRATTUTTO devo dirgli ESATTAMENTE cosa fare per evitare di adottare soluzioni non definitive.

    Indi, RIASSUMENDO:

    OPZIONE 1: lasciare la VAC montata in orizzontale così com'è, accanto alla caldaia, aggiungendo una valvola di regolazione fine sul ramo di bypass SENZA ELIMINARE LE DUE CURVE A 90 °C
    OPZIONE 2: spostare la VAC accanto al PUFFER, montandola in posizione "canonica" verticale senza curve solo con saracinesca sul bypass
    OPZIONE 3: OPZIONE 2 ma montando ANCHE valvola di regolazione fine sul bypass

    Cosa ne pensate ?

    Nuovamente,
    GRAZIE...

    PS: in caso di opzione 2 e 3 come detto non avrei spazio per installare il bypass del ramo freddo della VAC, la cui esistenza mi ha salvato dal freddo prima del Vostro supporto. Senza tale bypass in caso di problemi mi basterebbe rimuovere il bulbo della VAC (ed ovviamente chiudere la saracinesca sul ramo bypass della VAC) per far funzionare impianto senza VAC ? Tale operazione andrebbe però fatta da impianto fermo, ovviamente, giusto ?


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    • #32
      Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   GC2004 009 (Copia) [800x600].jpg  Visite: 0  Dimensione: 39.4 KB  ID: 2259920
      opzione 2 e risolvi tutto
      esempio di gruppo anticondensa (la tua VAC fa lo stesso lavoro) installato sul puffer.
      Lavoro fatto oltre un decennio fa, e se noti già allora installavamo i due termostati differenziali anche su caldaie che non avevano la gestione differenziale.
      io non capisco perchè molte persone si complicano la vita inutilmente......
      Ultima modifica di GiuseppeRG; 05-12-2023, 11:58.

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      • #33
        Originariamente inviato da Elcast Visualizza il messaggio
        E buooon giorno,

        ....

        Purtroppo ho avuto nel mentre dei casi di "standby" della caldaia al raggiungimento della T max.
        Ho chiuso ancora di qualche grado la saracinesca, non so se andare troppo oltre i "45° angolari" di chiusura poiché non vorrei penalizzare troppo la portata in caldaia con bypass VAC aperto e ritorno chiuso.

        ....
        1- se standby a puffer non ancora "pieno" significa ancora poca portata sul ritorno freddo
        2- penalizzi la caldaia se apri troppo il bypass (in nessun modo va chiuso il ritorno ???? a che pro??? e soprattutto mai suggerito come test)
        3- se il circolatore della caldaia è a controllo PWM, ha 2 fili che lo collegano alla centralina (almeno i wilo). Anche se fosse non penso sia un controllo "gestito" ma immagino abbia solo la possibilità di programmare da caldaia la portata (o curva tipica) invece che col pulsantino sul circolatore. Se fosse va scelta una curva con maggior prevalenza rispetto all' attuale oppure schiacciato il pulsantino verde fino a far accendere il led in corrispondenza del "III"


        Certo mi viene un dubbio..... non è che tutta quella serie di valvole messe sulla linea che separa la vac dal puffer hanno all' interno una sezione dove passa l' acqua "ridicola" ? ovvero il tuo problema alla fine sono proprio i tubi e loro dimensionamento o meglio tutte le limitazioni di portata generate dalle varie valvole/sezione tubi/curve a 90° presenti ?

        Descrivi la linea vac-puffer -andata e ritorno-: tubo da xx diametro in multistrato/rame/acciaio dritto per n metri, con n curve a 90° e n valvole ... e ritorno. Valvolame tipo e marca DN25/DN32 modello ..... sembrano pezzi da 3/4" .... poco con quella conformazione dei tubi e per una caldaia che ha 25 kw???

        Se mi dai misure e lunghezze, curve etc provo a fare 2 calcoli sulla prevalenza necessaria, e se sufficienti per la potenza della caldaia.

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        • #34
          E buooon giorno

          Originariamente inviato da GiuseppeRG Visualizza il messaggio
          opzione 2 e risolvi tutto
          Grazie !!!

          Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio

          1- se standby a puffer non ancora "pieno" significa ancora poca portata sul ritorno freddo
          2- penalizzi la caldaia se apri troppo il bypass (in nessun modo va chiuso il ritorno ???? a che pro??? e soprattutto mai suggerito come test)
          3- se il circolatore della caldaia è a controllo PWM, ha 2 fili che lo collegano alla centralina (almeno i wilo). Anche se fosse non penso sia un controllo "gestito" ma immagino abbia solo la possibilità di programmare da caldaia la portata (o curva tipica) invece che col pulsantino sul circolatore. Se fosse va scelta una curva con maggior prevalenza rispetto all' attuale oppure schiacciato il pulsantino verde fino a far accendere il led in corrispondenza del "III"

          e...Grazie !!!
          Si, mi scuso per mia poca chiarezza.
          Intendevo:

          1: si, e quindi circolazione (quasi) completamente sul bypass, giust ?
          2: non intendevo chiudere "a mano" il ramo freddo, intendevo che con puffer scarico, indi ritorno freddo chiuso, la circolazione avviene quasi esclusivamente sul bypass. Il mio timore è che chiudendo troppo il bypass con la saracinesca ed essendo il ritorno freddo (quasi) chiuso "automaticamente" dalla VAC io possa deprimere troppo la portata di fluido in caldaia...
          3: purtroppo non ho accesso diretto al circolatore della caldaia, dovrei smontare qualche pannello per accedervi. Da pannello comandi utente non ho alcun riferimento a gestione portata...

          Originariamente inviato da scresan Visualizza il messaggio
          Descrivi la linea vac-puffer -andata e ritorno-: tubo da xx diametro in multistrato/rame/acciaio dritto per n metri, con n curve a 90° e n valvole ... e ritorno. Valvolame tipo e marca DN25/DN32 modello ..... sembrano pezzi da 3/4" .... poco con quella conformazione dei tubi e per una caldaia che ha 25 kw???

          Se mi dai misure e lunghezze, curve etc provo a fare 2 calcoli sulla prevalenza necessaria, e se sufficienti per la potenza della caldaia.
          E grazie ASSAI per squisita disponibilità. Stasera rientrando a casa produco schema "quotato".

          Per intanto anticipo SOMMARIAMENTE:
          Tubazioni in ppr (modello "Aquatherm blue MF", volevo sostituirlo con altro materiale ma in realtà sembra ottimo...), diametro esterno 32 mm, spessore 3.5 mm (diametro interno 25 mm), valvole DN25.
          Mandata e ritorno caldaia - puffer procedono parallelamente fino a ridosso del puffer.
          Percorso: raccordi caldaia filo pavimento, flessibili lunghezza circa 50 cm, curva a 90° orizzontale, ramo orizzontale circa 1.5 m con la VAC posizionata a circa 0.3 m dalla curva, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 1.0 m, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.5 m, curva a 45° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.5 m, innesto puffer. Il ramo di mandata ha in più: curva a 90° (verticale), ramo verticale circa 1.5 m, innesto puffer.

          Che l'impedenza del circuito nel suo complesso possa essere assai maggiore di quella del ramo di bypass era stato già detto nella conversazione in qualche punto, e se non erro la considerazione ben si concilia con il concetto di bassa "autorità" della valvola di bypass rispetto al resto del circuito, giust ?
          Il posizionamento della VAC a ridosso del puffer, pur se non efficiente da un punto di vista squisitamente "termodinamico" compenserebbe però questo eventuale "sbilanciamento" fluidodinamico, corretto ?

          Grazie.
          Infinite.

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          • #35
            Buooon giorno e...

            Originariamente inviato da Elcast Visualizza il messaggio
            Per intanto anticipo SOMMARIAMENTE:
            Tubazioni in ppr (modello "Aquatherm blue MF", volevo sostituirlo con altro materiale ma in realtà sembra ottimo...), diametro esterno 32 mm, spessore 3.5 mm (diametro interno 25 mm), valvole DN25.
            Mandata e ritorno caldaia - puffer procedono parallelamente fino a ridosso del puffer.

            Percorso: raccordi caldaia filo pavimento, flessibili lunghezza circa 50 cm, curva a 90° orizzontale, ramo orizzontale circa 1.5 m con la VAC posizionata a circa 0.3 m dalla curva, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 1.0 m, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.5 m, curva a 45° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.5 m, innesto puffer. Il ramo di mandata ha in più: curva a 90° (verticale), ramo verticale circa 1.5 m, innesto puffer.
            Prese misure. Non ho preparato schema, se occorre procedo.
            Per ora:

            Tubazioni in ppr (modello "Aquatherm blue MF") diametro esterno 32 mm, spessore 3.5 mm (diametro interno 25 mm).
            Valvole (saracinesche) DN25 marca Orion.
            Mandata e ritorno caldaia - puffer procedono parallelamente fino a ridosso del puffer.

            Percorso tubature caldaia - puffer: raccordi caldaia filo pavimento, flessibili lunghezza circa 50 cm, curva a 90° orizzontale, ramo orizzontale circa 1.5 m con la VAC posizionata a circa 0.3 m dalla curva, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 2.0 m, curva a 90° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.7 m, curva a 45° (orizzontale), ramo orizzontale circa 0.3 m, innesto puffer. Il ramo di mandata ha in più: curva a 90° (verticale), ramo verticale circa 1.3 m, innesto puffer.

            Ecco :-)

            Nel mentre, PURTROPPO, stamattina la caldaia nonostante la strozzatura della saracinesca sul bypass leggermente aumentata è andata ciclicamente in standby una volta raggiunta la T max di 70 °C, arrivando per inerzia a circa 77 °C.

            Temo questo sia dovuto non tanto alla T esterna leggermente minore (circa 3 °C stamattina) quanto soprattutto al mio essere stato costretto a cambiare tipo di pellet. In realtà ho dovuto iniziare ad alternare un sacchetto del pellet precedente (Seppele) con del pellet MyFire White. Quest'ultimo è mediamente più "corto" del precedente. NON ho ancora cambiato i parametri della coclea (e dell'aria comburente), quindi temo che "caricando" maggior quantità di pellet (la T fumi in fase di salita della T verso i 70°C arriva anche a 230 °C, circa 15 °C in più che con il pellet precedente) la caldaia non riesca a smaltire il calore in eccesso sulla VAC e vada, appunto, in standby.

            Sono ovviamente amareggiato ma mi aspettavo un effetto del genere. Avevo anche pensato stamane di "escludere" la VAC dall'impianto per evitare i continui standby. Pensate possano danneggiare la caldaia ?

            Comunque stasera proverò ad "abbassare" i parametri di coclea ed aria comburente portandoli ad un settaggio utilizzato lo scorso anno con lo stesso pellet.

            Sempre,
            Grazie...

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            • #36
              Originariamente inviato da Elcast Visualizza il messaggio



              Nel mentre, PURTROPPO, stamattina la caldaia nonostante la strozzatura della saracinesca sul bypass leggermente aumentata è andata ciclicamente in standby una volta raggiunta la T max di 70 °C, arrivando per inerzia a circa 77 °C.

              installa la VAC correttamente, come più volte detto, e tutto si risolve
              meglio ancora se si installa un gruppo anticondensa
              strozzature e ammenicoli vari, sono solo palliativi che nulla risolvono......
              Ultima modifica di GiuseppeRG; 07-12-2023, 12:01.

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              • #37
                E...buooon lunedì !!!

                Solo rapido aggiornamento, e domanda a seguire:

                Aggiornamento: dopo aver diminuito parametri avanzamento coclea e ventilatore comburente la caldaia non è più andata in standby causa sovratemperatura. So che è "mettere una pezza" ma considerando che l'idraulico nemmeno mi risponde al telefono è per me rassicurante nel transitorio.

                La domanda è di carattere generale: quale dovrebbe essere il comportamento regolare, ed auspicabile, del mio impianto nella configurazione attuale ?

                Mi spiego: attualmente all'accensione la T caldaia in modalità normale aumenta fino a raggiungere in circa 30 min la T max di 70 °C. La T fumi arriva poco sopra i 200 °C, fino a circa 220 °C (a T caldaia 55 °C si attiva il circolatore caldaia - puffer).
                La caldaia entra in modalità modulazione, la T fumi diminuisce gradualmente, fino a scendere anche a 130 °C. Quando la T caldaia arriva a 59 °C la caldaia entra in modalità normale, ed il ciclo ricomincia. Non ho seguito con sufficiente costanza l'evoluzione per quantificare percentualmente il tempo che la caldaia resta in modulazione rispetto a quello in cui va in modalità normale. Mi sembra che resti più a lungo in modulazione. La T fumi della caldaia segue l'andamento del ciclo, restando a T inferiori ai 200 °C.
                Per completezza: attualmente attivo impianto termosifoni per circa 4 h la mattina e 4 h la sera...

                Su cosa devo porre attenzione per verificare che l'impianto stia funzionando in modo ottimale (so ad esempio che la T fumi non dovrebbe restare troppo a lungo sotto i 160 °C per evitare condensazione in canna fumaria, ma credo che in modulazione sia fisiologico che la T fumi possa scendere anche intorno ai 130 °C) ?

                Al solito,
                Grazie Assai...

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