Elettricita' da biomassa. - EnergeticAmbiente.it

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Elettricita' da biomassa.

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  • <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (leptone @ 18/5/2007, 12:05)</div><div id="quote" align="left">Ok la riservatezza, ma mi stupisce la quantit&agrave; di questa biomassa...<br>Sicuro che siano solo tralci? <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/7cd4526a06e10575eb3ab72e305f60a6.gif" alt=":blink:"><br><br>Ely</div></div><br>Si si&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Inoltre la resa della vite in termini di scarti mi risulta essere molto minore... cmq se c&#39;è qualcuno del mestiere che mi smentisce ne sarei contento</div></div><br>Io ho dei vigneti di famiglia e ne producono ben di più di (50/12)q/ettaro annui ma mi serviva un dato preciso&#33;<br><br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">produzione di sarmenti media ettaro (raccoglibili) ton. 1.83 (1.69-2.09)</div></div><br>Questo dato quindi ti riferisci ad umidit&agrave; del 12&#37;? Ho dei dati di approvvigionamento di una centrale che, se non ricordo male, tratta tralci con un&#39;umidit&agrave; tra il 40&#37; ed il 50&#37;... Può essere?<br><br>

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    • Oops... rileggendo mi sono accorto di aver sbagliato unit&agrave; di misura... erano tonnellate non quintali&#33;&#33;<br>Forse così torna di + <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/2daefdcc36d6cf4d6798c3375d4327ab.gif" alt=":P"><br>Saluti<br><br>p.s. cmq ho dei dati di produzione di scarti per i vigneti molto + scarsi... se però mi dici che hai esperienze dirette di produzioni dell&#39;ordine delle 5 ton/ha continue negli anni, mi fa piacere sbagliarmi&#33;&#33;

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      • <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (lerepoti @ 18/5/2007, 14:12)</div><div id="quote" align="left">Io ho dei vigneti di famiglia e ne producono ben di più di (50/12)q/ettaro annui ma mi serviva un dato preciso&#33;</div></div><br>Però... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/e63a2e5fe9d2f7a7a5c7626c1c0e210b.gif" alt=":blink:"><br>Per produzioni così elevate non possono essere che uve americane...<br>..le americane sono infestanti... <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/675b33ce9c3663dcf4b6d047cfa9d87e.gif" alt=":P"> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/4d71de9dea27962a5ffdc4092af8ac9b.gif" alt=""><br><i>(scusate la battuta ma sapete.....)</i><br><br>Ely

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        • Ci sta la battuta&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/c8ac23e9932d3330505dc83bc8b030d0.gif" alt=""><br><br>Io ad occhio avrei detto tra i 2.5 e 3 tonnellate per ettaro però ho trovato quel dato: 4.4 tonn/ettaro.<br><br>Ho provato a sentire il tesaf ed ho avuto un contatto di un professore... Sentiamo il parere del luminare&#33; Vi farò sapere appena mi risponder&agrave; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/cd1ada236610f13cae3942d6ca5ec76f.gif" alt="">

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          • I dati che ti ho scritto sono copiati da delle tabelle, non so l&#39;umidit&agrave;, sono la capacit&agrave; di raccolta&#33;&#33;&#33; di una raccoglisarmenti, quindi presumo all&#39;umidit&agrave; di pieno campo.<br>Spero il Tesaf di tia più dati.<br>ciao<br>Ps chi era il professore, forse lo conosco?

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            • sono un &quot;novellino&quot; della pirolisi, ma mi interessa molto come argomento, anche se sono ancora studente...<br><br>allacciandomi al discorso, e nn potendo fornire e/o confrontare dati nn avendone a disposizione tali da poter reggere una discussione, mi chiedevo...: ma cosa frena secondo voi l&#39;utilizzo di impianti a biomassa?<br><br>nn penso che sia solo l&#39;ancora scarsa informazione o la mancanza di spazi, c&#39;è qualcosa che nn torna. imprenditori ce ne sono e le tecnologie,anche se ancora non ben consolidate, cmq iniziano a dare i loro risultati, ing pronti alla sperimentezione pure... allora? come mai non c&#39;è stato il boom della biomassa?<br><br>e poi: il gestore del gas paga al produttore di energia 9€ cent al kWh e il certificato verde sta a 12€ cent al kWh... bel guadagno&#33;&#33;&#33;&#33;&#33;<br><br>infine: nn trovate che di ambientalista e economicamente-vantaggioso ci sia ben poco? insomma: se dopo gli otto anni di scadenza dei certificati verdi, un imprenditore si trova senza più sovvenzioni, con un impianto vecchio, che necessita di importanti manutenzioni e sicuramente obsoleto( visto che appunto la tecnologia nn è consolidata) sicuramente senza poter chiudere l&#39;impianto perchè nn penso che puoi aprire e chiudere come vuoi una &quot;centrale&quot; per piccola che sia ( per lo meno senza pagare qualche mora)...insomma, nn poù essere che dopo un tot di tempo sia più la spesa che l&#39;impresa ???<br><br>per paolo cattaneo: se non sono indiscreto, ma cosa ci fai la ggiù???<br><br><br><br>

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              • credo di essermi perso qualcosa...<br><br>SORRY&#33;&#33;&#33; <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/9477e80cec9f42ff16a7db9152a89d5b.gif" alt="">

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                • Ci sono grossi investimenti da fare, ed i piccoli non possono affrontare spese così grandi.... può essere un motivo?<br>Senza certificati verdi si chiude la baracca, altro motivo<br><br>Le centrali private le chiudi quando vuoi, spegni e basta. Nessuno ti chieder&agrave; mai il perchè, se non i sindacati...<br>

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                  • scusate l&#39;intromissione...<br>ma fra le eventuali coltivazioni per biomasse,<br>vorrei ricordare la buona vecchia barbabietola...<br>tra le colture ,mi ricordo,<br>è quella che produceva di più ad ettaro...<br><br>in terren ben dotati, con irrigazione, e concimazoni ad hoc,<br>si raggiungevano le 100 tons per ettaro...<br>considerando poi che le fogle venivano scollettate e semplicemente buttate via...magari si arriva a qualcosa in più. recuperandole per la produzione..<br><br>ora non so bene il prezzo dello zucchero, o quanto renda la coltura...<br>facevo questa coltura 20 anni fa...<br> allora eravamo a 3/4 euri a quintale...max..<br>ora con la produzioone di energia elettrica dalla biomassa,potremmo incassare 20 euri a quintale...<br>200 euri a tons, 20.000 euri ad ettaro...<br>beh.non male come resa..<br>poi se si potesse vendere direttamente il biodisel, o bioetanolo, magari si abbassa il rendimento lordo, di un 20&#37;..<br>16.000 EURO /ETTARO..ma non abbiamo i costi del generatore di elettricit&agrave; ,ecc...<br>considerando che raccolta e trasformazone g&agrave; sono industrialzzate..<br>e c&#39;è esperenza nel settore...<br><br>controindicazioni..<br>solo terreni molto fertili ed irrigui possono raggiungere quelle produzioni..<br>inoltre la coltura è pesantemente soggetta a molte malattie,<br>ed mpoversce fortemente i terreni<br><br><br><br><br><br>

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                    • <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">scusate l&#39;intromissione...<br>ma fra le eventuali coltivazioni per biomasse,<br>vorrei ricordare la buona vecchia barbabietola..</div></div><br>nn sono il più indicato a dare consigli, ma a quanto ne so la cara buon vecchi barbabietola nn è superata a caso. Oltre ai problemi che tu stesso hai elencato si devono aggiungere: nn molto elevati rendimenti energetici, bassa densit&agrave; di produzione su unit&agrave; di superficie di terreno, elevati costi di raccolta e trasproto...<br><br>...dovrebbe&#33;&#33;&#33;&#33 ;&#33;

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                      • Sarò monotono ma la mia posizione sulle colture energetiche resta sempre la stessa: usare variet&agrave; e specie che normalmente hanno un utilizzo alimentare oltre ad essere uno spreco con il passare del tempo può non diventare redditizzio. Attualmente l&#39;agricoltura spinge molto sugli input e il mercato non è libero come tutti gli altri. Confrontate i costi delle colture no food nei confronti delle rispettive food.<br><a href="http://www.borsamerci.mn.it/index.jsp?sid=null&amp;l=100&amp;nocache=116673181 0114" target="_blank">http://www.borsamerci.mn.it/index.jsp?sid=...e=1166731810114</a><br><br>Io porto sempre l&#39;esempio del pellet: benchè possa essere fatto da scarti il suo prezzo con il passare degli anni è aumentato velocemente, cosa accadr&agrave; per colture alimentari? Trovo interessanti le soluzioni alternative in terreni marginali (come nel caso del nostro amico del forum che si occupa del vetiver). Se un terreno è fertile e sano il solo motivo per cui un agricoltore decida di piantare barbabietole o soia a scopo enrgetico è la libert&agrave; del mercato e la possibilit&agrave; di guadagnare molto di più. La cosa potrebbe avere anche ripercussioni sui prezzi della frutta e verdura.

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                        • beh,moltplicare per un fattore circa 4 i guadagni,<br>sareebe gi&agrave; un motivo dirompente...<br>c&#39;è nè di basta ed avanza..<br>riposto un articolo...interessante...<br><br>Pregi e difetti dell’alcool<br>I biocombustibili affameranno i poveri della Terra. Lo ha detto Fidel Castro qualche settimana fa, e la dichiarazione è stata rubricata come propaganda anti-capitalista. Forse non a torto. Soprattutto perché il leader maximo si è scagliato contro gli Stati Uniti e contro l’accordo firmato tra Lula e Bush. Il fatto che la dichiarazione di Castro sia stata sottoscritta da Chavez, altro acerrimo avversario di George W., ha lasciato spazio più a scenari politici che di sviluppo sostenibile. Anche perché Chavez ha firmato con Lula un accordo per importare biotanolo brasiliano. Insomma, è una lotta per la leadership in America Latina che si combatte con l’alcool.<br><br>Qualche giorno fa, però, un rapporto reso pubblico dalla FAO nel corso di una riunione ONU sullo sviluppo sostenibile ha mostrato che Fidel potrebbe avere ragione. Ma anche torto marcio.<br><br>La FAO mette in guardia i decisori politici. C’è un rischio reale che i prezzi del mais e di altri cereali da cui si ricavano i biocombustibili e che nutrono buona parte della popolazione mondiale crescano fino a tagliare fuori i più poveri. Ma ci sono diversi condizioni che devono verificarsi per arrivare a uno scenario di questo tipo, e che si possono evitare con scelte oculate. Addirittura, la produzione di biocombustibile potrebbe essere un’arma di riscatto per i poveri. Un modo per far soldi. Basta indirizzare le scelte nel modo giusto.<br><br>L’ambiguit&agrave; del rapporto è figlia dei pochi studi che sono stati fatti sugli scenari sopra citati. Anche se alcuni fatti sono evidenti. Per esempio, che tra il 2006 e il 2007 il prezzo del mais è cresciuto a causa del suo impiego nella produzione di biotanolo. Per esempio che l’uso intensivo di risorse come l’acqua e la terra, spesso quella più produttiva, per la produzione di cereali destinati al biocombustibile rende più difficile sostenere altre coltivazioni per la produzione di cibo. Per esempio che ultimamente l’andamento del prezzo dello zucchero e della melassa è correlato all’andamento del prezzo del petrolio.<br><br>Ovvio che uno scenario del genere diventa un incubo se il prezzo del mais deciso dall’OPEC… Ma c’è anche un possibile lieto fine non menzionato da Castro e Chavez. E che il governo di Lula ha ben in mente.<br><br>Se impostata in modo intelligente, vale a dire con la rotazione delle coltivazioni, con tecnologie rendano efficienti l’uso dell’acqua e la resa dei raccolti, con una scelta di vegetali non commestibili o con scarso valore nutritivo, con la scelta di terreni inadatti alle coltivazioni per la produzione alimentare, allora i biocombustibili possono essere una fonte di reddito per quegli agricoltori che non hanno altro che un pezzo di terra arido e su cui non cresce, quasi, niente.<br><br>In Brasile lo stanno gi&agrave; facendo con il combustivel social, un combustibile prodotto per la maggior parte da migliaia di contadini del nord-est brasiliano, zona arida e povera. Non è l’unico programma di questo tipo, in giro per il mondo ce ne sono altri, ma è il più grande per numeri in gioco.

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                          • Ciao a tutti,<br><br>avendo a disposizione una certa quantit&agrave; di scarti di legname/arbusti/rami etc...stavo meditando per investire nella produzione elettrica / termica a partire da biomassa.<br>Leggendo questo thread e altri forum mi sono fatto una idea circa il tipo di sistema che mi interessa (ma sono ansioso di essere smentito da voi tutti che sicuramente ve ne intendete piu&#39; di me).<br>Pensavo di utilizzare un sistema a OCR (Organik Rankine Cycle) ho scritto a questa azienda: <a href="http://www.turboden.it/it/default.asp" target="_blank">http://www.turboden.it/it/default.asp</a> (che è l&#39;unica che ho trovato con questa tecnologia) per maggiori informazioni circa tipo di caldaia a cippato da utilizzare e soprattutto costi dell&#39;opera ma non ho ancora ricevuto nessuna notizia.<br><br>Qualcuno di voi è a conoscenza di questa tecnologia pro/contro e avete una idea di quanto potrebbe costare un impianto da 200 Kw/h?<br><br>saluti e buona biomassa a tutti

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                            • Vedi anke questi:<br><a href="http://www.aironeservice.com/index.html" target="_blank">http://www.aironeservice.com/index.html</a><br><a href="http://www.ormat.com/businesses.php?didt" target="_blank">http://www.ormat.com/businesses.php?didt</a><br>

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                              • Ricordatevi che la biomassa con la nuova finanziaria deve ESSERE TRACCIAIBILE , e devono essere impiegati SOLO biomasse di origine agricola. ( alias niente scarti da lavorazioni industriali )
                                Ciao,


                                -Illo41100-

                                Commenta


                                • <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (illo41100 @ 20/11/2007, 20:12)</div><div id="quote" align="left">Ricordatevi che la biomassa con la nuova finanziaria deve ESSERE TRACCIAIBILE , e devono essere impiegati SOLO biomasse di origine agricola. ( alias niente scarti da lavorazioni industriali )</div></div><br>mi puoi dare il link della normativa per favore?<br>

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                                  • Detto Fatto<br><br><a href="?t=10756879#entry93561850" target="_blank">link</a>
                                    Ciao,


                                    -Illo41100-

                                    Commenta


                                    • Grazie dei link:<br><br>al primo scrivero&#39; in questi giorni anche se i prodotti che ho visto parlano di cogenerazione ma con soluzioni alimentate a gas metano o olio combustibile in questo caso avrei bisogno di un gassificatore giusto?<br>Mentre per il secondo....dal Nevada all&#39;Italia per un impiantino da 200 kw non penso che sia economicamente vantaggioso.<br><br>Qualcuno non ne ha esperienza diretta?? Almeno per darmi una approsimazione dei costi giusto da capire l&#39;orgine di grandezza 10.000 - 100.000 - 1.000.000??<br>Saluti

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                                      • Ordine di grandezza?<br>nu milioncino <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/ef362cea87bd5bfa010110bd25d9fdb8.gif" alt=":woot:">

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                                        • Ti ringrazio per aver risposto.<br><br>un milione di euro mi sembrano un costo non ammortizzabile nei 3-5 anni (dato che appare su alcuni thread di questo forum) visto il costo dell&#39;elettricit&agrave; aggiungici anche i certificati verdi etc etic etc..<br><br>Come sei arrivato a questo ordine di grandezza? Secondo te come sarebbero ripartite le spese? Un milione per il solo impianto mi sembra veramente troppo per 200 kw....

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                                          • beh questo è un costo massimo di pura stima..tutto compreso diciamo (dalle opere civili all&#39;allacciamento alla rete).<br>

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                                            • Mi sono appena registrato, ma seguo il forum da tempo <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/1553295696cad1fb205d73a710933321.gif" alt="h34r:"><br>Ho visto che nel forum si è parlato di gassificazione di biomasse, grazie alla tecnologia di Bio&amp;Watt.<br>Avete novit&agrave; in merito? Questo impianto funziona? Io l&#39;ho visto dal vero, l&#39;ho anche visto girare, ma non sono riuscito a trovare i dati sui rendimenti e sulla reale efficienza energetica, e soprattutto sui fumi di scarico.<br>Grazie. Cordiali Saluti.

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                                              • Enrico, dipende da cosa vorresti sapere...<br><br>Ely <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/137c448dc400bb0d0d6379ea1aeffd7c.gif" alt=":P"><br>

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                                                • Vorrei in primis avare i dati di rendimento reali, kg di biomassa x kwh prodotto, e a che umidit&agrave; la biomassa, i dati su ceneri e fumi di scarico, e poi una prova che questi impianti funzionino in continuo senza particolari problemi, poichè caema propone impianti che derivano da quelli utilizzati in isola in India, messi in continuo ho i miei dubbi che abbiano una costanza di rendimento.<br>Ciao. Grazie. <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/685a0d2df0f9231a4a8b4e23f9a70213.gif" alt="">

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                                                  • Credo che a breve i dati saranno disponibili per tutti...<br>Chiss&agrave;, magari quacuno via MP potrebbe avere qualche informazione in più...<br><br>Ely

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                                                    • Attendiamo con trepidazione.<br>

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                                                      • Il rendimento dipende , ma molti fattori , in primis , dal materiale che si uso nel gassificatore.<br><br>Il vero problema per questi impianti , per come sono concepiti , e&#39; la loro pulizia.<br><br>E questo dipende molto dal tipo di materiale usato.<br><br>Quindi Caema , o un&#39;analoga azienda definisce i valori in linea generale.<br><br>Scordiamoci quindi ci accendere , come si fa nelle caldaie domestiche , il gassificatore e dimenticarcelo , perche&#39; non funziona cosi.<br><br><br>Concludendo , non e&#39; tanto il rendimento che puo&#39; influire , ma piu&#39; che altro il suo funzionamento , basato sull&#39;effettiva pulizia del sistema.<br>Un fermo impianto , o meglio diversi fermi impianti possono incidere di piu&#39; che il rendimento complessivo della macchina.<br><br>Quindi meglio avere una 500 , ed arrivare a destinazione , che una ferrari che si ferma dopo 100 metri.<br>
                                                        Ciao,


                                                        -Illo41100-

                                                        Commenta


                                                        • Bravo Illo, hai esposto alcuni dei problemi che possono esserci in questi impianti.<br>Alcune aziende sono rimaste indietro perchè i loro impianti presentano oltre che problemi di funzionamento, anche problemi di natura ambientale, che a mio personalissimo avviso <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6c8cb053160d4ba427bd6132846b980a.gif" alt="">, non sono certo da tralasciare. Altre aziende più discrete invece hanno studiato e preparato impianti decisamente migliori.<br><br>Ely

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                                                          • <div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">Scordiamoci quindi ci accendere , come si fa nelle caldaie domestiche , il gassificatore e dimenticarcelo , perche&#39; non funziona cosi.</div></div><br>Non capisco cosa ci sia di strano... il gasificatore NON è una caldaia a gas&#33;<br>E&#39; come una stufa a legna, o un caminetto: la pulizia periodica e lo svuotamento continuo delle ceneri è cosa normale e prevista, ed è quel che facevano i nistri nonni con la stufa di casa. Ed è per questo che sono previsti sistemi di svuotamento delle ceneri e portelli per l&#39;ispezione....

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                                                            • .. Infatti , e da valutare come una stufa a legna.. quello che forse si ingnora , perche&#39; si pensa piu&#39; al rendimento ( o detta alla meglio &quot;Funziona sto sistema ?&quot; ).<br><br>Applicato nel campo della generazione elettrica i problemi fondamentali sono la pulizia dei vari filtri , e la pulizia del reattore stesso da depositi formati da Spikes &amp; Hot Spot.<br>Non togliendo queste &quot;incrostazioni&quot; , si diminuisce la capacita&#39; ( i metricubi-ora) di produzione del syngas , perche&#39; si restringe la zona di riduzione.<br><br>Si e&#39; costretti quindi ad effettuare un fermo del reattore - raffreddare il tutto , pulirlo , riaccenderlo e ricaricarlo.<br><br>Teniamo anche presente che la riaccensione non e&#39; &quot;immediata&quot; ma occorre un tot. di tempo per la riformazione del processo . ( e quindi anche biomassa &quot;sprecata&quot<br><br>Quindi direi che occorre determinare quanti fermi macchina e quante ore all&#39;anno si perdono per questo tipo di operazioni.<br><br>Questo per dirti , livingreen , che l&#39;operare in modo continuativo per questo tipo di tecnologia ha i suoi limiti.<br><br>Piu&#39; semplice da risolvere puo&#39; essere il problema dell&#39;intasamento dei filtri , si puo&#39; metterli doppi , e farne andare uno alla volta . ( soluzione del resto adottata da caema.)<br><br><br>Ciao
                                                              Ciao,


                                                              -Illo41100-

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