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Stufette a biomassa e biochar
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dal video finalmente capisco che la fiamma blu è CO prodotto dall'interazione dell'aria con il charcoal prodotto all'interno.. comunemente chiamato Gas d'aria - Wikipedia
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Mhh, arrivando a capire Boudouard e come sfruttarlo forse si comprende anche che l'idea di utilizzare solo i gas di pirolisi per cucinare è un po' come mangiare la pelle del pollo e buttare il resto. A proposito, nessuno ha più parlato di terra preta e di utilizzo del char in agricoltura, qualcuno ha notizie?
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I nostri scienziati invece di pensare alla particella di dio dovrebbero studiare come ottimizzare la combustione della fiamma che ancora oggi noi usiamo come i nostri primitivi antenati.. L'energia della fiamma da biomassa dovrebbe essere sfruttata completamente e non in parte come accade oggi, come risultato avremmo consumi ridotti e inquinamento quasi nullo.
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Ciao sutzer1
Per la mia esperienza"sul campo" posso dirti che del pellet non rimane assolutamente nulla"indi del pollo mangi anche la carne" basta costruire bene il bruciatore, nemmeno di cenere si vede a parte quache grammo, una cosa è che se la utilizzi in luogo chiuso ma aerato, si sente un poco l'odore della combustione come in un qualsiasi camino quindi il modo di costruire la stufa di luca è ottimale se non dà questi aspetti
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Non sono d'accordo .. il fatto che non rimanga niente non significa che tutta l'energia rilasciata dalla biomassa venga sfruttata completamente. Nella fiamma da biomassa molti atomi di carbonio o monossido di carbonio vengono espulsi.. Ripeto occorre rivalutare la reazione di combustione, questo porterà a capire come manipolare ,creare e consumare tutta l'energia contenuta nella biomassa.
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che non lo sia completamente lo dimostra l'odore della combustione ma a parte l'odore se prendi ad esempio un fuoco libero o una normale stufa a legna o camino vedrai come si è discusso molte volte in passato qui che la qualità della combustione è nettamente migliore.Quindi se non rimane niente e la fiamma è più efficiente...Poi ci sarà sempre il modo di migliorare non dico di no
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all'uscita dei fori la fiamma è blu a centro ed in alto arancio/gialla. Probabilmente per l'apporto di aria secondaria.
Se ne ha la conferma quando la pressione del gas diminuisce e la fiamma non supera l'orlo del bruciatore in quella fase è completamente blu.Ultima modifica di broker; 25-11-2013, 18:59.
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X broker, hai appena spiegato che non hai costruito una stufetta a pirolisi.... al massimo sarà un pirogassificatore , il fatto che lasci pochi residui può significare che usi un combustibile che ne contiene pochi o che ne spedisci un po' in atmosfera ( dovresti trovare della polvere in giro quando la usi al chiuso).
x Tuttologo, certi risultati di efficienza si raggiungono a temperature ben più alte di quelle riscontrabili nelle condizioni di cui stiamo discutendo e magari in presenza di catalizzatori. Persino la combustione del metano di rete nel bruciatore della caldaia murale non è efficiente come ci potrebbe sembrare, rispetto alla performance della stessa biomassa bruciata tout-court devi ammettere che il progresso è entusiasmante
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La biomassa contiene energia e nella combustione ci sono altri elementi .. questo thread è nato per spiegare come effettivamente funzioni la lucia stove. Le nostre conoscenze sono limitate a vecchi insegnamenti .. la combustione è legata all'ossidazione ma se cosi non fosse?? Qualcuno disse... La sapienza è figliola dell'esperienza.. Parole sante dico io.Ultima modifica di nll; 24-11-2013, 22:24. Motivo: Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum.
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X broker e altri che mi hanno chiesto della seconda stufa ...
Non c'e' nessun aspiratore ma solo un tubo di alluminio da 100mm e lungo 2 mt,
Sul bruciatore in prova che e' solo di 15cm circa 700gr di pellet , e' montata una ventola
da 80mm ,come si vede nei video dei primi test del bruciatore.
La stufa verra' montata poi su una canna fumaria da 5 mt ,quindi la ventola servirà spero solo
in acensione.
Il test fatto in garage con 700gm e 45min da 11 a 19 gradi
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Ciao sultzer1
Che sia un gassificatore o un pirogassificatore l'ho scritto anche io nei primi post che ho fatto qui ,se ricordi, ma in ogni caso funziona è quello l'importante lo chiamo bruciatore per comodità.Poi come dici anche te tra questo metodo ed altri c'è un miglioramento non indifferente.Per carità tutto è migliorabile come scrive tuttologo bisogna approfondireUltima modifica di broker; 25-11-2013, 18:43.
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Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioIo parlo di argomenti che conosco ( direi a malapena ) di magia e cose che non conosco non oso parlare.......Ultima modifica di tuttologo70; 25-11-2013, 21:32.
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Ho capito na sega, ma l'avevo detto che sono limitato. Una volta mi avevano spiegato che se c'erano dei più e dei meno che volavano si chiamavano ioni e a quel punto da qualche parte qualcuno aveva somministrato energia alla materia, molta energia. Da una torcia al plasma per esempio esce un flusso di gas ionizzato che al buio ha quell'aspetto e hanno i loro più e meno ma bisogna somministrare un mucchio di energia elettrica. In questo caso come escono gli elettrini dall'atomo senza l'apporto di energia esterna ?
Non fraintendermi Tuttologo, non capisco sul serio, non ho le basi scientifiche per farlo, ho trovato un forum russo in cui asseriscono che la reazione avviene quando l'aria raggiunge almeno una percentuale di umidità del 10%, mi confonde ancora di più...
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In questo processo il plasma viene creato chimicamente senza utilizzare energia elettrica. Nei prossimi mesi sul mercato saranno presentate nuove stufe a pellet con questa tecnologia a bordo con consumi di pellet di 1/3 rispetto alle stufe standard e percentuali di CO e NOx minimali. Quando hai questo tipo di plasma è semplice dissociare molecole come l'acqua o altri liquidi non combustibili.. non posso dirti altro senno mi mettono in punizione per violazioni varie.
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guarda broker che se la stufetta funzionasse sul serio con lo schema di progetto ed esaurito il ciclo di pirolisi rimanesse il char da gassificare, la affermazione di tuttologo che si produce gas d'aria in questo caso avverrebbe non per parziale combustione secondo la reazione 1) C+ ½ O2 ? CO + ?H Combustione parziale ma per 2) CO2 + C ? 2 CO – ?HGassificazione ( Boudouard ). La differenza sostanziale sta nelle temperature, la 1) è esotermica e tende pericolosamente a incrementare con il rischio di superare i limiti dei materiali di cui è fatta la stufetta, è di difficile regolazione per cui può giungere alla combustione del char senza la produzione di CO. La 2) è endotermica, il passaggio dei gas roventi sul char li raffredda durante la reazione e il risultato finale dovrebbe essere un gas ricco di CO che si presenta al bruciatore a una temperatura < 600° gestibile dai materiali impiegati
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xsultzer: Quello che sò è che funziona e ,per esperienza diretta, ho riscontrato che non emette la quantità di fumi e residui che ci si aspetterebbe"a proposito, hai ragione credo che le polveri le emetta ma sempre in quantità minime per le aspettative" .
L'approccio teorico credo sia simile al funzionamento di un recupero fumi dove vengono bruciati il CO e CO2 contenuto abbattendo così l'emissione .Per il char credo che essendo sostanzialmente carbonella si comporti come tale e venga distrutta rilasciando le famose polverine molto minime ma presenti
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Originariamente inviato da broker Visualizza il messaggiox tuttologo: una specie di elettrolisi dell'aria se ho capito bene
L'elettrolisi usa energia elettrica, come precedentemente scritto non cè utilizzo di quest'ultima. La reazione avviene per interazione chimica.
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Si lo avevo capito ma la trasmigrazione degli ioni "in questo caso denominati electrini" tramite chimica usa il medesimo principio quindi cè un catodo/catalizzatore chimico che fà avvenire la reazione in aria o con l'aria invece che con/in acquaUltima modifica di broker; 26-11-2013, 14:53.
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Originariamente inviato da broker Visualizza il messaggioSi lo avevo capito ma la trasmigrazione degli ioni "in questo caso denominati nectrini" tramite chimica usa il medesimo principio quindi cè un catodo/catalizzatore chimico che fà avvenire la reazione in aria o con l'aria invece che con/in acquaUltima modifica di tuttologo70; 26-11-2013, 15:02.
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xsultzer: credo che tu abbia confuso la reazione che ha spiegato tuttologo con quella che avviene nella stufetta in oggetto .La spiegazione di tuttologo si riferisce ad un progetto che rende/renderebbe l'aria un combustibile attraverso una scissione di ioni con la trasmigrazione ad un catodo/catalizzatore a questi ioni viene dato il nome di nectrini.
Quella della stufetta è una "semplice" gassificazione efficiente quanto vuoi ma gassificazione delle parti volatili della biomassa che hai ragione tu lascia delle polveri anche se minime credo anche in atmosfera .
L'efficienza della stufa stà nel fatto che si comporta come una marmitta catalitica ri-bruciando i fumi carichi di CO e CO2 da qui le minime emissioni che pure ci sono grazie all'aria secondaria nei medesimi.Il che spiega la relativa sicurezza dell'apparato altrimenti secondo le tue formule tenderebbe ad una reazione incontrollata e forse esplosiva.
Broker, le reazioni che ti ho postato sono le uniche possibili quando si fa reagire il char con i gas disponibili alle temperature raggiungibili dalla stufetta. La prima ha una variante in cui l'ossigeno raddoppia e il char brucia direttamente invece di gassificare, la seconda è la rappresentazione di ciò che avviene quando i gas combusti e roventi passano attraverso il char. E' chimica Broker, se fai passare CO2 rovente su del carbonio produci monossido di carbonio, più è calda la CO2 più aumenta la percentuale di CO. Le esplosioni di gas avvengono solo nei sistemi vincolati e in percentuali predeterminate con il comburente ( vuol dire che deve essere al chiuso e in percentuali precise con l'aria). Come ho già scritto , le affermazioni di Tuttologo non le considero perchè non ho gli elementi per capirle, quando potrà spiegare l'argomento di cui parla ne discuteremo. Tieni presente che se fosse vero sarebbe superato il problema della termolisi dell'acqua. Per i comuni mortali la molecola di acqua nel vapore inizia a rompersi a temperature superiori ai 1.200° ma bisogna raggiungere temperature vicine ai 4.000° per distruggerne percentuali superiori al 60%.
Sono appunto le temperature che si raggiungono con le torce con un forte dispendio di EE, raggiungere lo stesso risultato senza, è un po' il sogno degli scienziati che si occupano di energia in tutto il mondo.....
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