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  • #31
    Originariamente inviato da MrDish Visualizza il messaggio
    ..Allora concorderai con me che sarebbe più conveniente per lo stato Italiano investire in bacini per centrali idroelettriche piuttosto che fare centrali nucleari.....

    non è che un bacino idroelettrico lo puoi fare dappertutto. purtroppo, anzi per fortuna, in Italia l'idroelettrico si è sviluppato tantissimo nel secolo scorso, fin dall'inizio, e negli anni 70 sono stati realizzati vari impianti di pompaggio legati al progetto nucleare. ho l'impressione che spazio per grandi impianti ne sia rimasto poco. poi dubito che troveresti molti abientalisti entusiasti alla prospettiva di allagare delle vallate distruggendo (modificando) il suo ecosistema.

    mi sembri un po' facilone nelle tue argomentazioni
    ciao

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    • #32
      mi sembri un po' facilone nelle tue argomentazioni
      Sono solo provocazioni, tranquillo... non devono mica avere per forza un senso logico, o delle solide basi.
      E tanto per chiarire sugli inceneritori, credo che qui tutti sappiamo come sono stati drasticamente calati già da tempo gli incentivi alle "vecchie"assimilate. E di nuove non ce ne sono da anni.

      mi pare che la perdita di resa fra pompaggio e produzione sia 30-40%
      E' più alta, convenzionalmente si parla del 50%
      i grossi bacini fattibili credo siano gi stati utilizzati...non vedo spazio per enormi potenze per ripompaggio da costruire
      Esatto, non c'è più nessun sito sfruttabile. Poi si parla di micro idro, ma ovviamente non ha le stesse caratteristiche di flessibilità, e non ci fai ripompaggio.

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      • #33
        Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
        E' più alta, convenzionalmente si parla del 50%
        Un mio ex professore diceva che l'efficienza della doppia trasformazione si aggirava attorno al 70% (quindi 30% di energia utile persa) negli impianti più moderni con pompa e turbine dedicate, diverso è il valore quando la stessa girante fa sia da pompa che da turbina, ma non quale sia, penso poi dipenda molto dalla taglia, negli impianti più piccola ne viene dispersa di più

        Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
        E tanto per chiarire sugli inceneritori, credo che qui tutti sappiamo come sono stati drasticamente calati già da tempo gli incentivi alle "vecchie"assimilate.
        Gli inceneritori avviati 10 anni fa ho letto che prendono 0,21 €/kWh
        mentre sai quando prendono quelli che devono essere avviati ora Linvin?
        impianti che bruciano RSU o rifiuti industriali di che tariffa potranno beneficiare?

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        • #34
          diverso è il valore quando la stessa girante fa sia da pompa che da turbina
          Esatto: comunque ho detto valore convenzionale. E' ovvio che ogni impianto ha valori reali diversi.

          Inceneritori o assimilate? Le assimilate in generale sono bloccate da due o tre anni (a memoria vado a spanne), e nessun incentivo viene più concesso. I Cip6 ancora in essere sono quelli in cui il contratto è ancora attivo, ma si esauriranno in pochi anni a scadenza. Tanto per fare un esempio reale, dal consuntivo del GSE del 2008 (quindi pubblicato nel 2009) a quello del 2009 (quindi pubblicato nel 2010, il più recente) la quota dei Cip6 è scesa considerevolmente a causa dell'esaurimento delle convenzioni e della chiusura degli impianti più anziani. Il calo è intorno al 10%, che però è stato compensato nella componente A3 dai maggiori incentivi al FV.
          E ogni anno calano sempre più.

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          • #35
            Quindi Livin, se le assimilate sono bloccate da qualche anno, se una società come A2A o un'altra municipalizzata volesse costruire un inceneritore di RSU non beneficierebbe più di incentivi sull'energia prodotta?

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            • #36
              Se abbinata al teleriscaldamento (a forlì ancora non è partito, è rimasto in bozza) certo che prendono gli incentivi, ed il GSE deve ritirare dal mercato i CV non venduti a prezzo "politico"...... Ma siccome sono facilone (o forse studiate poco Voi) non prendere in considerazione le mie, aspetta i "saccenti" che prima o poi si degneranno di rispondere.
              Intanto il rapporto che ho letto sul mini-micro idroelettrico mi fornisce dati interessanti, sopratutto che si possa fare il ripompaggio anche con mini idroelettrico (per intenderci entro 1MW)......... Cosa che deve essere "legiferata" ma che le Regioni non riescono ad elaborare, ovviamente prestando attenzione all'ambiente in primis! Uno sviluppo "coerente" con le risorse ambientali è possibile, basta solo il "buon senso", cosa che manca, un po ovunque!
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              • #37
                Un po di chiarezza, dato che secondo me ce n'è poca suigli inceneritori che dovranno partire tra poco

                Esempio reale

                Ca del bue (VR)

                L'Arena.it - Comunità - VERONA

                Secondo il presidente di AGSM, tra un anno e mezzo partiranno i lavori per la riattivazione dell'impianto, pensano di bruciare 190 mila tonn all'anno.
                Ad occhio e croce è un impianto che produrrà 20-30 MWel (il PCI dell'RSU è circa 2000 kcal/kg ed il rendimento al netto degli ausiliari di quest'impianti è circa il 25%)

                Quanto beneficerà di quella produzione elettrica? o non prenderà niente come dice livin?
                Di teleriscaldamento penso non ce ne sia,anche perché è in aperta campagna,
                Ultima modifica di Mauro1980; 04-03-2011, 15:20.

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                • #38
                  Mettiamo in chiaro prima cosa siano i CIP6:

                  Il CIP6/92, meglio conosciuto come "provvedimento CIP6" (sul quale la legislazione EU non può influire, perchè è un provvedimento amministrativo)

                  Si tratta di un sistema di incentivazione tariffaria meglio noto come “CIP6” (delibera del Comitato interministeriale prezzi n. 6 del 29 aprile 1992), consistente in un incentivo diretto ai produttori di energie rinnovabili e assimilate che, avvalendosi di una apposita convenzione[1], cedevano all’ENEL (ai sensi dell’art. 22, comma 3, della legge 9 gennaio 1991 n. 9) l’energia prodotta in eccedenza ad un prezzo fisso superiore a quello di mercato. L’ENEL da parte sua recuperava la differenza di prezzo attraverso un’apposita voce di costo nella bolletta degli utenti.

                  Dal punto di vista delle fonti di energia, il provvedimento CIP n. 6/92 considerava le seguenti tre classi di impianti:

                  a) impianti alimentati da fonti rinnovabili: il sole, il vento, l'energia idraulica, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di prodotti vegetali;

                  b) impianti alimentati da fonti assimilate a quelle rinnovabili, come, ad esempio: gli impianti che fanno riferimento alla cogenerazione, ossia produzione combinata di energia elettrica e di calore; quelli che utilizzano calore di risulta, fumi di scarico ed altre forme di energia recuperabile in processi e in impianti; quelli che utilizzano gli scarti di lavorazione e/o di processi, nonché quelli che utilizzano fonti fossili prodotte esclusivamente da giacimenti minori isolati;

                  c) impianti alimentati da fonti convenzionali: quelli che utilizzano combustibili fossili commerciali ed altri impianti non rientranti nelle lettere precedenti.

                  Le convenzioni CIP6, precedentemente siglate con ENEL e oggi passate nella titolarità del GSE, hanno una durata variabile, che può arrivare fino a 15 o 20 anni, durante i quali come detto il GSE ritira l’energia elettrica prodotta da impianti CIP6 ai prezzi di cessione stabiliti in base al criterio del costo evitato, ferma restando la corresponsione della quota incentivante specifica per tecnologia per otto anni a partire dalla messa in esercizio degli impianti.

                  La legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), con la disposizione di cui all’articolo 1, comma 1117, ha fatti salvi gli incentivi agli impianti CIP6 alimentati da fonti assimilate in deroga a quanto stabilito dalla stessa legge che ha escluso le fonti “assimilate” dall’incentivazione destinata all’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, a patto che siano destinati ai soli impianti già autorizzati e di cui fosse stata avviata concretamente la realizzazione anteriormente all’entrata in vigore della medesima legge finanziaria, ivi comprese le convenzioni CIP6 destinate al sostegno delle fonti energetiche assimilate.

                  La legge finanziaria per il 2008 è successivamente intervenuta (comma 136 dell’art. 2) con una norma correttiva della disposizione di cui all’articolo 1, comma 1117, della legge finanziaria dell’anno precedente, che, come ricordato, aveva fatti salvi gli incentivi agli impianti CIP6 alimentati da fonti assimilate. Si è quindi ristretto il campo di applicazione della deroga di cui al secondo periodo del comma 1117 ai “soli impianti già realizzati ed operativi”., allo scopo di dare piena attuazione alla direttiva sulle fonti rinnovabili (2001/77/CE) e di assicurare coerenza piena con il diritto comunitario. Risulterebbero dunque esclusi gli impianti solo autorizzati, in costruzione o in collaudo.


                  Unica deroga, quella sui termovalorizzatori, avvenuta con il DL 172/2008. In particolare, l'articolo 9 novella l’art. 2, comma 137, della legge finanziaria 2008 (legge 27 dicembre 2007, n. 244).

                  L’art. 2, comma 137, della legge finanziaria 2008 (n. 244/2007), come modificato dall’art. 4-bis, comma 7, del DL n. 97/2008, prevedeva che la procedura del riconoscimento in deroga del diritto agli incentivi prevista dal comma 1118 della legge n. 296/2006 per gli impianti autorizzati e non ancora in esercizio (cfr supra) dovesse essere:

                  - attivata in via prioritaria per gli impianti in costruzione, con riferimento alla parte organica dei rifiuti;

                  - completata dal Ministro dello sviluppo economico col parere delle Commissioni parlamentari competenti inderogabilmente entro il 31 dicembre 2008.



                  Le lettere a) e b) del citato articolo 9 del DL 172/2008 modificano la procedura prevista dall’art. 2, comma 137, della legge n. 244/2007, per il riconoscimento in deroga degli incentivi, al fine di:

                  a) includere, nel novero degli impianti per i quali deve essere attivata in via prioritaria la procedura, non solo quelli in costruzione, ma anche quelli entrati in esercizio fino alla data del 31 dicembre 2008;

                  b) prorogare di un anno (cioè sino al 31 dicembre 2009) il termine per la conclusione della procedura stessa.



                  Riassunto: il CIP6prevedeva il ritiro a prezzi incentivati per otto anni. Gli impianti realizzati dal 1992 al 2000 cadevano ancora sotto la gestione ENEL, e sono da tempo passati al regime normale, oppure (ove possibile, se si tratta di rinnovabili) a quello dei certificati verdi.
                  Tuttavia, il grosso degli impianti fu costruito da aziende indipendenti dopo la liberalizzazione e la costituzione del GSE. Anche questi, però, stanno giungendo alla fine delle incentivazioni: nel 2010 rimangono incentivati solo gli impianti costruiti da meno di otto anni (cioè dal 2002), ed in particolare per le assimilate fino al 2008 (data da cui il CIP6 NON concede più incentivi a quel tipo di aziende), con l'unica deroga dei termovalorizzatori, che hanno avuto un anno in più di tempo.

                  Di conseguenza, l'erogazione degli incentivi alle assimilate è in continuo calo, ed arriverà a zero sicuramente nel 2016, a causa sia del passaggio al regime normale delle aziende che hanno esaurito l'incentivazione, che a causa della dismissione dgli impianti che sono ormai arrivati a fine vita.
                  Inoltre, anche la parte di rinnovabili del CIP6 sta calando, perché il passaggio ai certificati verdi ed ai RECS è più redditizio e non sarà soggetto a modifiche normative (si tratta di leggi europee)

                  Insomma il CIP6 sta morendo lentamente di fame... proprio perchè dal 2008 la spesa per le assimilate è anche per legge destinata a calare. Di sicuro non potrà aumentare, e per cause fisiologiche, nemmeno rimanere invariata

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                  • #39
                    Originariamente inviato da Mauro1980 Visualizza il messaggio
                    Dimenticavo, con la grossa centrale a ciclo combinato da 1 GW oltre che raggiungere rendimenti del 60%, in assetto cogenerativo puoi scaldare una città da 1 milione di abitanti, cosa che non fai ne con le pale ne col FV.
                    A2A a Brescia ci ha messo + di 20 anni per rendere il teleriscaldamento una cosa accettabile...
                    Hai una vaga idea di quello che servirebbe per mettere in teleriscaldamento 300.000 famiglie in una città densamente abitata come Roma ad esempio?

                    Purtroppo una cosa bella dal punto di vista ambientale come il teleriscaldamento, fa a pugni con la reale possibilità di mettere in porto un progetto di questa portata.... peccato
                    'Non abbiamo più bisogno di 1 centrale che produca 1.000.000 di kWh, ma di 1.000.000 di persone che producano 1 kWh a testa.'
                    'Il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma.'

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                    • #40
                      per quello che riguarda l'immagazzinamento di energia, dove è finito questo progetto: ?????

                      http://web.mit.edu/newsoffice/2008/oxygen-0731.html
                      'Non abbiamo più bisogno di 1 centrale che produca 1.000.000 di kWh, ma di 1.000.000 di persone che producano 1 kWh a testa.'
                      'Il kWh più ecologico rimane sempre quello che non si consuma.'

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                      • #41
                        Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
                        Mettiamo in chiaro prima cosa siano i CIP6:
                        ...
                        Insomma il CIP6 sta morendo lentamente di fame... proprio perchè dal 2008 la spesa per le assimilate è anche per legge destinata a calare. Di sicuro non potrà aumentare, e per cause fisiologiche, nemmeno rimanere invariata
                        Molto interessante livin, grazie delle informazioni, ma manca ancora la risposta alla mia domanda

                        se il CIP6 sta morendo, CIP6 o non CIP6 i futuri termovalorizzatori di rifiuti (urbani o industriali) che verranno avviati tra due anni come Ca del Bue o più tardi, beneficeranno di incentivi?

                        Se l'impianto Ca del Bue (come stimo) avrà un potenza nominale di 20 MW el, produrrà circa 15000 MWh all'anno, quanto guadagnerò di questa energia?

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                        • #42
                          se il CIP6 sta morendo, CIP6 o non CIP6 i futuri termovalorizzatori di rifiuti (urbani o industriali) che verranno avviati tra due anni come Ca del Bue o più tardi, beneficeranno di incentivi?
                          Non hai letto tutto: se gli incentivi CIP6 sono morti nel 2008 per tutti (meno che per i termovalorizzatori, dove terminavano un anno dopo), vuol dire che NON riceveranno incentivi.

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                          • #43
                            E quindi chi sta costruendo termovalorizzatori di RSU ora non prenderà neanche una lira? dovrà vendere l'energia elettrica sul mercato?

                            Leggendo qui

                            http://www.gse.it/attivita/Incentiva...d&SortDir=DESC

                            sembra che dopo valutazione del GSE anche gli impianti che bruciano rifiuti hanno diritto ai CV
                            Ultima modifica di Mauro1980; 04-03-2011, 17:05.

                            Commenta


                            • #44
                              No, quella è la richiesta di qualifica per la parte di biomasse presente nei rifiuti. Fra l'altro, sono permessi solo i rifiuti biodegradabili, come descritto nella finanziaria 2007 che avevo già citato. Comunque, lo trovi anche nella caratterizzazione delle biomasse in fondo alla pagina che hai linkato:

                              "1. Inquadramento come fonte rinnovabile (biomassa), ai sensi della Dir. 2001/77/CE e del D.Lgs 387/03:
                              - Parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse
                              - Parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.


                              Prove a suffragio della biodegradabilità:
                              - Biomassa vergine
                              - Biodegradabilità dedotta da fonti di letteratura (quali?)
                              - Biodegradabilità dedotta da normativa tecnica o da leggi (quali?)
                              - Biodegradabilità risultante da analisi di laboratorio (descrizione campionamento e analisi)"


                              Diciamo che in altre parole è permesso incenerire solo l'umido proveniente da differenziata e nient'altro.

                              Commenta


                              • #45
                                Livin,

                                Non sono un esperto in materia, ma dubito fortemente che non ci siano più incentivi sull'energia prodotta dagli inceneritori di rifiuti in progetto da oggi

                                Come si ripagheranno gli impianti che vorranno costruire? solo con la tassa sui rifiuti e vendendo quella poca energia prodotta? (poca in relazione all'investimento)

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                                • #46
                                  E secondo te quanto dura un forno a griglia con l'umido?
                                  Magari prendono incentivi minori, ma sempre CV prendono, e scommetto che la parte di umido spesso sarà del 70%!!!!

                                  Non diciamo "cazz..e", gli inceneritori possono usufruire degli incentivi se:
                                  - “Impianti di termovalorizzazione dei rifiuti computati per la parte biodegradabile;
                                  - Impianti di cogenerazione abbinati a teleriscaldamento;
                                  - Impianti di co-combustione o ibridi
                                  ”.

                                  I maggiori beneficiari che sono stati l’ENEL, l’Edison, l’ENI, l’ASM di Brescia (ora A2A dopo la fusione con la AEM), l’ACEA Electrabel, l’EGL Italia, la Sorgenia e la Modula”??????
                                  Il mio primo impianto FTV online
                                  dalle 06:00 alle 22:00
                                  Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                  Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                  Il mio terzo impianto FTV su rendimento-solare.eu

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                                  • #47
                                    Bravo, è la semplice ripetizione di quanto detto nel mio post, vedo che confermi.

                                    P.S.: li sai leggere i riferimenti legislativi, le pagine linkate del GSE etc,? Perchè quel che "sono stati" i CIP6 lo sappiamo già.

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                                    • #48
                                      Originariamente inviato da MrDish Visualizza il messaggio
                                      - Impianti di co-combustione o ibridi”.
                                      Calma ragazzi, piuttosto che litigare sarebbe molto utile fare chiarezza su questo punto, ovvero

                                      Gli inceneritori di rifiuti urbani e non che verranno costruiti non beneficeranno più d'incentivi?


                                      Secondo Livin, non più, ma io stento a credervi,
                                      Ho poche conoscenze in campo legislativo, ma sono un po più ferrato sui costi delle tecnologie che usano, ed un impianto come quello di Ca del Bue, che tratta 200000 tonn di RSU e produce 20 MWel con rendimenti ridicoli (25%) senza cogenerazione molto probabilmente, non lo ripaghi solamente con le tasse sui rifiuti e vendendo l'energia elettrica al gestore a prezzi di mercato.

                                      Quando leggo co-combustione o impianti ibridi, penso ci sia la scappatoia per gli inceneritori di RSU, co-combustione di cosa, ibrido di cosa?

                                      Se AGSM dimostra che il loro impianto è ibrido, prenderanno quindi i CV?

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                                      • #49
                                        Originariamente inviato da MrDish Visualizza il messaggio
                                        Per marcober

                                        Allora concorderai con me che sarebbe più conveniente per lo stato Italiano investire in bacini per centrali idroelettriche piuttosto che fare centrali nucleari.
                                        e dove li faresti questi bacini?

                                        ciao

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                                        • #50
                                          Secondo Livin, non più, ma io stento a credervi,
                                          Non è secondo me, ma secondo le normative che sono chiarissime. Unica cosa che non so è da quando è in costruzione l'impianto di Cà del Bue: mi spiego meglio, se fosse arrivato alle autorizzazioni prima del 2009, potrebbe prendere gli incentivi Cip 6 e quindi bruciare un po' di tutto. Se invece è arrivato dopo, allora non può.
                                          Possono essere inseriti solo i rifiuti biodegradabili tracciati (che sono in pratica biomasse) e solo fino al 49%, e allora potrebbe essere qualificato IAFR e prendere i CV.

                                          Co-combustione? Cioè, carbone e biomasse? O combustibile qualunque + CdR, visto che è biomassa? Nessun problema, è come già detto sopra:
                                          http://www.crbnet.it/File/Pubblicazioni/pdf/1449.pdf

                                          A proposito, la co-combustione è un sottogruppo della categoria centrali ibride, che comprende gli impianti che utilizzanno insieme fonti rinnovabili e non rinnovabili per produrre energia (il che non vuol dire "bruciare" e basta).
                                          Un esempio tipco è il termodinamico di Rubbia, dove l'energia è prodotta dal solare e dal termoelettrico insieme, oppure le future centrali eoliche ad accumulo dove una parte viene messa in linea direttamente ed un altra va in elettrolisi che accumula idrogeno. Quando manca il vento, si brucia l'idrogeno in una centrale termoelettrica.

                                          Visto che so che me lo chiederai, Mauro, ti dico anche quali rifiuti sono ammessi a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili:
                                          sono i rifiuti previsti dall’art. 17, comma 1 e comma 3 del D.Lgs. n. 387/2003 ed elencati nel DM 5/2/1998, come modificato dal DM 5/4/2006 n. 186, e nel DM 5/5/2006.

                                          Le biomasse si suddividono in:
                                          • biomasse combustibili: materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate o da trattamento meccanico di coltivazioni agricole non dedicate, da interventi selvicolturali, da lavorazione meccanica di legno vergine e prodotti agricoli, sansa di oliva disoleata;
                                          • biocombustibili liquidi: biodiesel, bioetanolo e biometanolo, oli di semi, ecc.;
                                          • biomasse da rifiuti etichettati con la lettera B nell’allegato 1 del DM 5/5/2006;
                                          • parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani non compresi nell’allegato 1 del DM 5/5/2006.

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                                          • #51
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                                            ....P.S.: li sai leggere i riferimenti legislativi, le pagine linkate del GSE etc,? Perchè quel che "sono stati" i CIP6 lo sappiamo già.
                                            Ti spiace interrompere qualsivoglia interazione con me!
                                            Incominci a darmi sui nervi, quindi direi che io ignoro te e tu ignori me!
                                            Anche perché siamo inutili alla discussione in questo modo!
                                            Il mio primo impianto FTV online
                                            dalle 06:00 alle 22:00
                                            Il mio primo impianto FTV su rendimento-solare.eu
                                            Il mio secondo impianto FTV su rendimento-solare.eu
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                                            • #52
                                              Io interagisco fin che mi pare, fin quando continui a sparare cavolate ed a insultare le persone sulla base di cose che sono solo nella tua fantasia.

                                              Peraltro, vedo che non hai saputo trovare nessun argomento valido per ribattere.

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                                              • #53
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                                                Come si evolverà quindi secondo te il mercato dei termovalorizzatori Livin?

                                                Dato che un impianto di termovalorizzazione che tratta 200000 tonn di RSU l'anno produce circa 20 MWel e richiede un investimento prossimo agli 80 milioni di € (*) ed ha costi di gestione tutt'altro che trascurabili

                                                A che prezzo venderà l'energia sul mercato? molti si "butteranno" sulla co-combustione, magari di RSU e scarti agricoli?

                                                (*) Dodero G. Coletti M. 1999 “Energy from town wastes thermal treatment technologies and their capital costs” Atti dei seminari RICICLA, Rimini 21-24 ottobre 1999, p. 72
                                                (*) Bonomi A. 2001 “Selezione di tecnologie appropriate per lo smaltimento dei rifiuti urbani” Atti dei seminari RICICLA, Rimini 26-29 settembre 2001, p. 44
                                                Ultima modifica di Mauro1980; 05-03-2011, 16:55.

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                                                • #54
                                                  Beh, intanto hanno il solito vantaggio... il CdR è l'unico combustibile che non si paga, anzi si viene pagati per bruciarlo.. per la parte di biomasse ci sarà la qualifica del GSE e relativi incentivi... secondo me ne ricaveranno un buon guadagno, tanto da abbattere sicuramente i costi di gestione e del personale.
                                                  Il rischio non sta nella parte economica, ma nel possibile utilizzo truffaldino dell'impianto, dalle false dichiarazioni allo smaltimento abusivo di rifiuti non conformi o pericolosi. Purtroppo i cintrolli dovranno essere ferrei, e non sempre basterà.
                                                  Quanto al rischio relativo alla diffusione delle micropolveri, si tratta a mio avviso del problema più grave (anche se affligge tutti gli impianti che usano combustibili solidi, dal carbone alle biomasse) e non è sufficientemente considerato: figurati che secondo me dovrebbero vietare tutti gli impianti di combustione a combustibile solido!

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                                                  • #55
                                                    Se è vero che l'RSU non lo si paga, anzi si percepisce denaro per smaltirlo non sono d'accordo con te che non ci siano problemi economici.
                                                    Impianti così costosi senza incentivi sulla produzione di energia elettrica difficilmente si ammortizzano.
                                                    E' vero che di discariche non ne autorizzeranno più, quindi la combustione o la gassificazione saranno le vie obbligate, ma senza incentivi vedremo le tasse sui rifiuti crescere.

                                                    Sulle polveri invece quelle più pericolose non solo per l'effetto, ma anche perché al giorno d'oggi tecnologie di abbattimento industrializzate diffuse non ce ne sono, sono le nanopolveri, a meno a quanto dicono alcuni (Montanari in primis) ma non essendo esperto in materia non me la sento di dare giudizi troppo netti.

                                                    Sulla cogenerazione, se esistente, anche gli impianti futuri prenderanno gli incentivi?
                                                    Ultima modifica di Mauro1980; 05-03-2011, 17:18.

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                                                    • #56
                                                      Impianti così costosi senza incentivi sulla produzione di energia elettrica difficilmente si ammortizzano.
                                                      No, io penso invece che si ammortizzino: in teoria dovrebbero autosostenersi solo grazie ai rifiuti, proprio perchè le tariffe sono calcolate sui costi di gestione dei sistemi di smaltimento. Quindi, quando pago la tarsu pago anche i costi di incenerimento. Se poi ci mettiamo la vendita di energia elettrica, che deve comensare solo la parte vapore/turbina, e qualche percento di incentivo da biomassa, l'impianto va in attivo.
                                                      Piuttosto, è errato parlare di "guadagni dell'inceneritore", perchè il ricavo che il consorzio di raccolta ottiene va a compensare le maggiori spese per la differenziata, i maggiori controlli, la parte amministrativa che deve gestire la tracciabilità etc., creando il circolo virtuoso prospettato dalle linee guida della CE. Insomma, bisogna guardare al sistema rifiuti nel suo insieme, e non solo all'inceneritore come "pezzo a sè stante".
                                                      Fra l'altro, questo permetterebbe di abbassare la penale CONAI, che è basata sulla media nazionale e quindi mette buoni e cattivi nella stessa gabbia economica.

                                                      Sulle nanopolveri si potrebbe discutere a lungo, ma è indubbio che anche se si abbattesse il 99,99%, se un impianto tratta 200.000 tonnellate all'anno si tratta sempre di tonnellate di polveri nocive (per questo indicano la percentuale e non il valore assoluto, ci fanno più bella figura). Casomai, apriamo un'altra discussione.

                                                      Commenta


                                                      • #57
                                                        Che dire Livin, chi vivrà vedrà sicuramente la morte del CIP6 ha segnato una svolta direi "epocale" nella storia della termovalorizzazione italiana degli RSU.

                                                        Sono certo anche che i nostri furbetti tramite cogenerazione o trigenerazione o co-combustione al 5% riusciranno anche nei prossimi anni a beneficiare d'incentivi sull'elettricità prodotta.

                                                        Poi sono curioso di vedere quando dovranno metterla sul mercato questa elettricità, i gestori dei termovalorizzatori, coi loro "impiantini" da 20 MW (rendimento netto circa 20%) e dovranno competere quindi con i big player, cicli combinati a gas naturale da 800 MW (rendimento fino a 60%) e le centrali USC a polverino di carbone da 1000 MW (rendimento fino a 45%), che prezzo riusciranno a strappare?

                                                        6 forse 7 c€/kWh?
                                                        Ultima modifica di Mauro1980; 05-03-2011, 23:45.

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                                                        • #58
                                                          ...., chi vivrà vedrà sicuramente la morte .......

                                                          Che bel panorama..... Inceneritori, ciclo combinato gas naturale, centrali USC a "carbone pulito".... Mi viene da piangere, non per me, sono ormai "rodato", ma per i miei figli!
                                                          Certo che queste centrali "pulite" non sono così brutte da vedersi, anzi, sono veramente belle, soprattutto dal punto di vista estetico! :-(

                                                          Che tristezza, il "vecchio" che avanza..... Servisse almeno qualche comburente al carbonio, ce ne sarebbero a milioni.....
                                                          Il mio primo impianto FTV online
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                                                          • #59
                                                            Ritornando alla co-combustione, nell'articolo linkato da livin c'è scritto che prenderanno i CV gli impianti che bruciano combustibili fossili e combustibili da fonti rinnovabili in misura non inferiore del 5%, scegliendo potranno godere invece che dei CV dell'omnicomprensiva, per la percentuale di energia prodotta dal combustibile verde?

                                                            Sapete a che prezzo metteranno sul mercato l'energia elettrica gli inceneritori di RSU? da quando non ci sarà più il CIP6 (cioè da un anno a questa parte)

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                                                            • #60
                                                              scegliendo potranno godere invece che dei CV dell'omnicomprensiva, per la percentuale di energia prodotta dal combustibile verde?
                                                              Per avere l'onnicomprensiva devi stare sotto il MW, ergo... e poi non si può anche per motivi legislativi (387)
                                                              Sapete a che prezzo metteranno sul mercato l'energia elettrica gli inceneritori di RSU?
                                                              Questo non si può sapere: il prezzo viene deteminato in borsa elettrica, e per sapere se potranno farlo (se ci stanno dentro, insomma) bisognerebbe sapere anche i costi di gestione interni. E anche la percentuale di biomassa o di Cdr che bruciano (che varia secondo le disponibilità), per la cui quota prendono i CV.
                                                              Ogni impianto ha la sua soglia, non si può generalizzare.

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