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Pozzo raccolta acqua piovana

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  • Pozzo raccolta acqua piovana

    Buongiorno a tutti,
    sono appena iscritto e sono a porre una domanda ringraziando in anticipo che chi gentilmente mi risponderà.

    Possiedo una abitazione (Piemonte, pianura) con annesso pozzo per la raccolta dell'acqua piovana, quindi isolato dalla falda, con una profondità di circa 12 metri e diametro di circa 70 cm per un volume di circa 18 m3.

    Attualmente è vuoto, e ho pensato di valutarne l'utilizzo come serbatoio di calore da sfruttare con una pompa di calore, nell'ipotesi che le perdite di acqua per infiltrazione nel sottosuolo siano trascurabili, piuttosto che gli apporti delle piogge siano tali da garantire un adeguato volume di acqua sempre disponibile.

    La domanda che pongo è se il volume di acqua disponibile e le sue caratteristiche geometriche che dovrebbero rendere la temperatura esterna scarsamente influente, siano tali da poterne ipotizzare un utilizzo per il riscaldamento di una abitazione di circa 100 m2 disposta su due piani oppure per la produzione di acqua calda sanitaria per due persone.

    Aggiungo che l'abitazione dispone già di riscaldamento con stufa a legna tradizionale e con caldaia a gas, quindi il contributo della pompa di calore potrebbe anche essere complementare agli altri due sistemi.

  • #2
    A che modello di pompa di calore stai facendo riferimento? Io non ne ho trovate così piccole per fare la stessa funzione cui hai accennato. Vorresti mettere uno scambiatore a fascio tubiero sul fondo oppure aspirare acqua (filtrata), farla circolare e poi reinserirla nel pozzo?
    Il pozzo è ad anelli in cemento? Come è sigillato sul fondo? Se non vi immetti acqua, il pozzo resta asciutto? Sarebbe molto interessante indagare la temperatura del terreno sul fondo e le sue caratteristiche di trasmittanza, visto che ogni giorno andresti a toglierle un po' di energia ( un po' meno della stessa che andresti ad immettere in casa o nel tuo accumulo di acs) ed è necessario che il terreno ne reintegri la temperatura...
    Fai conto che con un centinaio di kWh prelevati la temperatura potrebbe scendere di 5 gradi (se fosse un serbatoio isolato ideale e ci fosse un rimescolatore) per cui credo che dopo pochi giorni potrebbe anche non funzionare più (oppure peggiorare di molto il rendimento).
    Ti lancio un riferimento ( questo ) per prendere qualche spunto ed iniziare a far due conti ! ma ritengo che la soluzione ACS sia la più "fattibile", sempre che si trovi la macchina adatta (ed a costi accettabili) !
    P.S. Non voglio assolutamente disilludere la tua creatività, ma il "rumore" di una pompa di calore aerotermica dedicata all'acs ti darebbe così tanto fastidio ?

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    • #3
      Grazie Algabeta,
      la mia domanda era basata sull'ipotesi che l'acqua del serbatoio (il pozzo in questo caso) potesse costituire una sorgente di calore con una temperatura più stabile e quindi sfruttabile in maniera più efficiente. Speravo ci fossero già casi reali sula base dei quali si potesse dare indicazioni di massima in tema di volume di acqua necessario per ottenere determinate produzioni di energia.

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