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Metodi sperimentali

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  • CITAZIONE (iperabazon @ 22/11/2007, 01:43)
    bene, nel caso della saldatura TIG,
    mi dispiace non poter rispondere all'amicoRiK,
    i valori per la produzione di plasma ,sono attorno a 200A e 60/80 V...(mediamente),dipendenti da vari fattori)
    per ottenere buone saldature si oltrepassano i 250A..fino a 300A....
    naturalmente l'elettrodo di W non serve per il riporto di materiale fuso, che viene da fili o barre che fondono a contatto con il calore prodotto dall'arco elettrico tra gli elettrodi di w,che , pur essendo molto resistente , tende a consumarsi...lentamente...
    beh, lavoro per una ditta metalmeccanica, che opera con saldature robotizzate al laser e TIG ....

    allora, considerando 0.1 ohm,200A, un elettroodo TIG sperpera per effetto Joule circa 4Kw...su un elettrodo di circa 5 cm di lunghezza....
    considerando che la maggior parte di potenza viene spesa nella zona di ionizzazione dell'aria,mettiamo ampiezza di 5mm, e mettiamo 8 /10 Kw, di dissipazione,e mettendo la zona a circa 0.2 ohm di resistenza...
    chiaramente è lì dove si trova la maggior energia rilasciata, , e si forma l'arco elettrico, e gli effeti di plasma per il calore dissipato...
    ed infatti è lì che abbiamo la saldatura...
    nella cella mizuno,abbiamo che gli elettrodi possono dissipare ognuno una potenza di 0.4 watt,
    0.8 W in totale, a raffronto di potenza dissipata di circa 600 W...

    Da WIKI: Resistività del tungsteno roW = 56 x 10^-9 ohm*m (10-6 Ωm = Ω·mm²/m)
    da cui R = roW * L/S dove L = lunghezza e S = sezione

    Se fai due semplici conti per il tondino, stai assumendo un valore (0.1 ohm) che è sbagliato di brutto (5 ordini di grandezza <img src=:"> :wacko: ).
    Un tondino da 2,4mm per esempio, ha un rapporto L/S pari a 15E-3/ 1,3E-3^2*pi= circa 2800, per cui
    R = 56E-6 * 2,8 = 150 microOhm

    I quali, a 200A dissipano BEN 6Watt. In realtà, dato che s'innesca un riscaldamento dovuto all'arco elettrico, subentra il coefficiente alfa che fa aumentare la resistività specifica del tungsteno, ma dubito che alla fine si superi qualche decina di Watt.

    D'altra parte, facendo un conto energetico, 4kW sarebbero sufficienti altro che per fondere quella poca massa di W che è il tondino, ma addirittura a vaporizzarla e renderla plasma!

    Continui a vedere il problema in modo sbagliato. NON è l'effetto joule sul tondino a sviluppare il calore per la saldatura, ma l'ARCO!
    Oltretutto in TIG il tungsteno NON viene mai a contatto con i metalli da saldare.

    Edited by ElettroRik - 22/11/2007, 17:46
    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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    • caro skeptik,

      ho dato un valore di resistenza molto alto dell'elettrodo di W, l'ho anche scritto chiaramente...
      penso che siamo molto più vicini al valore di 150 microhom... che a 0.1 hom......
      beh. questo era per evidenziare come sia inspiegabile la formazione di plasma capace di fondere W con il semplice effetto joule....
      considerando anche valori che sono chiaramente sbilanciati a favore dell'effetto joule....

      per restare nelle saldature, ricordo che di solito si effettuano in aria, che è un conduttore di calore peggiore della soluzione...
      anche considerando il sottile velo di vapore isolante......appunto...ed in aria magari anche secca? si alza il voltaggio fino a rompere il dielettrico , a distanze acconce, poi improvvisamente l'amperaggio sale, la tensione si abbassa.. ecc...
      fenomeni che stranamente non osserviamo nella mizuno....
      e comunque un arco elettrico in arria, anche in acqua, consuma questa energia e potenza, circa nelle stesse quantità sia che saldi o meno....

      quindi non possiamo pensare ad un effetto joule...


      se consideriamo una resistenza ..anche qui esagerata.....dell'elettrodo di w,

      di un centesimo di ohm, a 200A dissipiamo 400 W...hai difficoltà a fondere un tondino.... in una soluzione od in aria....
      rimane difficile riuscire a fonderlo con 4 Kw,,se il tondino riesce a dissipare il calore in un ambiente mediamente idoneo....
      ...almeno ci mette un pò di tempo...
      inerzie termiche che non troviamo assolutamente nel formarsi del plasma nella celletta mizuno.....

      possiamo genericamente creare un arco e plasma che spara radiazioni e pareticelle ionizzate da tutte le parti...senza nessun bisogno di materiali di riporto....avendo a disposizione il voltaggio e l'amperaggio necessari....
      ma il problema vero è questo...come si accende un plasma con 2A... e riesce a fondere un tondino?
      a questo punto, con 2A, avremmo una dissipazione di 0.04 W...QUESTO è IL PUNTO....
      anche con cattiva conduzione del calore,hai voglia a portarlo al calore di fusione...
      anzi, sarebbe utile calcolare quanto mediamente dissipa una celletta ...
      per fare raffronti con quanto immettiamo....

      qual'è l'obiezione di un scettico?
      beh, ma la soluzione della celletta assorbe ben 600 W ..circa...
      appunto la soluzione,NON gli elettrodi.......
      faccio presente che la stessa potenza,la assorbe normalmente nella normale elettrolisi...
      che non produce nessun plasma, e consuma moolto più lentamente l'anodo di W...(non il catodo)
      rapporto temporale di circa 300:1.---all'ingrosso..se qualcuno vuole calcolare la cosa con più precisione....
      avanti.....

      quindi possiamo scartare l'ipotesi di effetti joule nella formazione di plasma...
      beh,tutto l'ambaradan serve per raggiungere questo risultato... a prova di scettici...
      a questo punto......per giustificare la formazione di plasma.....
      o abbiamo reazioni chimiche , anche anomale,oppure ....reazioni nucleari....

      per questo un calcolo preciso dei valori che si presentano nei circuiti della cella sono importanti...
      oltre che alla parte reattiva ed attiva........





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      • La resistenza homica aumenta con la temperatura, a 20 gradi c'è una resistenza a 2500 gradi ce ne un'altra.



        .

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        • CITAZIONE (iperabazon @ 22/11/2007, 20:10)
          ma il problema vero è questo...come si accende un plasma con 2A... e riesce a fondere un tondino?
          a questo punto, con 2A, avremmo una dissipazione di 0.04 W...QUESTO è IL PUNTO....
          anche con cattiva conduzione del calore,hai voglia a portarlo al calore di fusione...
          anzi, sarebbe utile calcolare quanto mediamente dissipa una celletta ...
          per fare raffronti con quanto immettiamo....

          qual'è l'obiezione di un scettico?
          beh, ma la soluzione della celletta assorbe ben 600 W ..circa...
          appunto la soluzione,NON gli elettrodi.......
          faccio presente che la stessa potenza,la assorbe normalmente nella normale elettrolisi...
          che non produce nessun plasma, e consuma moolto più lentamente l'anodo di W...(non il catodo)
          rapporto temporale di circa 300:1.---all'ingrosso..se qualcuno vuole calcolare la cosa con più precisione....
          avanti.....

          Non è la corrente a sviluppare la densità d'energia (potenza) che fonde, ma, appunto, è la potenza, ovvero corrente per tensione, 2A x 300V = 600W.
          Tale potenza è assorbita dall'INTERFACCIA soluzione-elettrodo, che ovviamente ha una resistenza più alta di quella sia della soluzione, che dell'elettrodo stesso.
          Dato che, poste Ra e Rb due R in serie, scoprirai che per lim(Ra ->0) e lim(Ra ->Inf) la potenza su Rb ->0, ovvero è E' MINIMA!
          Nel ns. caso specifico, puoi porre Ra = (Relettrodo + Rsoluzione), e Rb = Rinterfaccia
          Fatti due conti, e capirai perchè, oggi come allora, il tuo ragionamento non funziona.
          Non è così che possiamo dimostrare l'eccesso di energia. Così ti fai solo ridere dietro.
          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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          • beh,riguardando il mio post precedente,
            effettivamente non sono molto contento dell'esposizione...
            si può metterla più chiara...

            MODERAZIONE: Cancellata frase provocatoria nei confronti di elettrorik. Alla prossima seguirà un ban definitivo da questa sezione.
            Se sei tornato per ricominciare puoi tranquillamente tornare dov'eri.
            Fai la persona seria.


            allora.per skeptik....
            sempre sperando in una sua analisi matematica ...se ne ha voglia...

            se mettiamo la resistenza dell'elettrodo di tung a 0.01 ohm...
            valore abbastanza realistico...dovrebbe in realtà ondeggiare anche su valori minori...
            ma per adesso accontentiamoci di questo valore...vedremo che non incide moltissimo nel ragionamento....
            bene. ammettiamo di avere plasma acceso, con 300V e 2A...
            anche questi valori sono accettabilmente vicini alla realtà...
            con soluzioni sature di carbonato di potassio...
            allora,anche ipotizzando un totale isolamento termico dell'elettrodo(naturalmente impossibile,in realt&agrave.
            se calcoliamo in 0.04 Watt la potenza dissipata dall'elettrodo,
            abbiamo 0.04 J/sec... per semplice effetto Joule...
            ora non vado a controllare nelle tabelle, e con grossolana approssimazione, a semplice memoria...
            penso possiamo ipotizzare in circa 2000J la quantità di energia per far evaporare un grammo di W...
            (mi sembra di più...ma sto basso per dare la massima possibilità all'effetto joule)
            naturalmente skeptik dovrebbe andare a guardare meglio...
            comunque occorrerebbero circa 50.000 sec per fondere un grammo di W....
            tanti,troppi ,per i tempi dell'esperimento...
            si riesce a fondere completamente un elettrodo di W in tempi all'incirca di 1000 sec...

            e questo dovrebbe far giustizia dell'effetto joule....
            ( sempre per semplificare per tutti la caduta di tensione prodotta ai capi dall'elettrodo,con 2A è circa di 0.02V...capibile?)

            bene ,per un'altra controprova....
            se nelle saldature tig, abbiamo circa valori di 60 V e 250A...
            lasciamo valori di 0.01ohm per la resistenza degli elettrodi....(la caduta di tensione ai capi dell'elettrodo è di circa 2.5V)
            abbiamo circa 62.5 W dissipati da un elettrodo, e ccirca 10 Kw dissipati dall'arco elettrico,mettiamo di uno spessore di 5mm...
            con circa 0.15 ohm...circa..di resistenza o impedenza complessiva....(caduta di tensione ai capi dell'arco di circa 35/40 V...i restanti 15 V circa sono spesi nei cavi ,giunzioni,resistenze interne varie delle saldatrici))
            ora questi valori non cambiano granchè,se mettiamo nell'arco, dei fili di materiale di riporto per le saldature....
            se parte dell'energia dissipata dall'arco venga spesa tutta in semplice radiazione, e ionizzazione dell'aria, o che una parte dl'energia serva per fondere il materiale della saldatura...
            non cambia molto i dati complessivi...certo può incidere la necessità di avvicinare ed allontanare gli elettrodi...
            ,per motivi casuali dovuti alla necessità di una saldatura di buona qualità...e quindi variare la resistenza dell'arco e la potenza dissipata...
            ma questo non dovrebbe avere importanza per i nostri tipi di calcoli...
            lascio a skeptik verificare di persona...
            tabelle,dati,ecc...
            in fondo è lui lo scettico....

            Edited by Quantum Leap - 23/11/2007, 10:48

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            • E' possibile sciogliere una barra tonda di tungsteno diametro 10 millimetri con un solo watt.
              Un solo watt ?
              Ma come è possibile ?

              Se l'elettrodo è coibentato con il vuoto è possibile, la temperatura piano piano sale fino a raggiungere un valore alto, poi si arriva ad un punto di equilibrio, cioè la potenza impegnata è uguale alla dispersione.

              Raggiunto il punto di equilibrio la temperatura non può più salire e rimane stazionaria.

              Certamente... se io mettessi intorno al tondino una serpentina di raffreddamento, il raffreddamento fatto con azoto liquido che si espande, allora non mi bastano 100 kwatt per arroventare il tondino.

              Non significa niente andare a vedere quanta potenza occorre per fondere il tungsteno se poi non è possibile sapere con certezza l'isolamento termico e quindi il suo inverso, la dispersione termica.

              Senza tante menate, si potrebbe scaldare una lamiera tramite la cella elettrolitica, mettere sulla lamiera tanti seebeck che costano parecchio e misurare.
              Sapendo che il rendimento delle seebeck è del 7% basta moltiplicare la potenza di uscita x (100/7) e dividere il risultato per la potenza di ingresso e vedi con assoluta certezza quanto rende l'ossidazione del tungsteno.

              Già ho ossidato troppo carbonio per scrivere queste righe, quindi posso chiudere qui.

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              • CITAZIONE (iperabazon @ 23/11/2007, 00:47)
                se mettiamo la resistenza dell'elettrodo di tung a 0.01 ohm...
                valore abbastanza realistico...dovrebbe in realtà ondeggiare anche su valori minori...

                ONDEGGIARE? Una barca ondeggia, il culo di una ballerina anche, ma una resistenza... :blink:
                10mOhm è quasi 100 volte il valore reale... Non capisco su cosa basi questa assunzione.

                CITAZIONE
                .....
                penso possiamo ipotizzare in circa 2000J la quantità di energia per far evaporare un grammo di W...
                (mi sembra di più...ma sto basso per dare la massima possibilità all'effetto joule)
                naturalmente skeptik dovrebbe andare a guardare meglio...
                comunque occorrerebbero circa 50.000 sec per fondere un grammo di W....
                tanti,troppi ,per i tempi dell'esperimento...
                si riesce a fondere completamente un elettrodo di W in tempi all'incirca di 1000 sec...
                e questo dovrebbe far giustizia dell'effetto joule....

                No, questa è un'altra cantonata.
                Quei conti varrebbero se il sistema fosse termicamente isolato e tutta l'energia fornita andasse realmente a scaldare il tondino. Invece questo è immerso in soluzione, quindi la maggior parte dell'energia ricevuta la dissipa alla soluzione. Pure Stranger lo ha notato... <img src=:">

                Edited by ElettroRik - 23/11/2007, 11:37
                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                • beh , se dico che l'amicorik ha difficoltà aseguire i miei ragionamenti,
                  dov'è l'offesa?


                  CITAZIONE
                  MODERAZIONE: Cancellata frase provocatoria nei confronti di elettrorik. Alla prossima seguirà un ban definitivo da questa sezione.
                  Se sei tornato per ricominciare puoi tranquillamente tornare dov'eri.
                  Fai la persona seria.

                  in fondo, lo ammette tranquillamente pure lui...
                  non voglio tornare nell'argomento, che mi sta semplicemente annoiando parecchio...
                  ma....esempio ultimo,,,
                  mia affermazione..
                  CITAZIONE
                  allora,anche ipotizzando un totale isolamento termico dell'elettrodo(naturalmente impossibile,in realt&agrave.

                  "considerazioni " dell'amicorik....posto che...
                  CITAZIONE
                  No, questa è un'altra cantonata.
                  Quei conti varrebbero se il sistema fosse termicamente isolato e tutta l'energia fornita andasse realmente a scaldare il tondino. Invece questo è immerso in soluzione, quindi la maggior parte dell'energia ricevuta la dissipa alla soluzione.

                  e visto che non mi interessa prropio discutere con il rik...facevo domande a skeptik...

                  forse sono la stessa persona?analogie neuronali ?
                  tanto per essere chiari...considero chiusa la faccenda,,,

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                  • Se vuoi parlare in privato con Skeptik, usa l'email o il MSG privato.
                    Se scrivi qui, significa che intendi pubblicare e condividere quel che esponi, e quindi chiunque ha diritto di risponderti e commentare..
                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                    Commenta


                    • certo A.rik,
                      anche se pe nso possa chiedere personalmente un parere a qualcuno e ritenerlo più interessante.....di altri.....

                      non sono certo io che censuro....
                      quindi......

                      allora...per skeptik...
                      effettivamente non so quanto possa essere effettivamente la resistenza ohmica dell'elelettrodo...
                      con le sue impurità e con il variare notevole delle temperature...
                      qui dovresti impegnarti.....
                      infatti ho dichiarato che penso si possa ritenere compresa ,(o variare o più poeticamente ondeggiare ..sesi permettono queste licenze)
                      tra quella teorica...150 micro-ohm fino ad un centesimo di ohm...
                      addirittura sono arrivato per sicurezza fino a un decimo di ohm,
                      che sicuramente è troppo alta...
                      il punto è che, per sostenere l'effetto joule, la resistenza relativamente alta aiuta....

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                      • scusate ma...se effettuo un esperimento a 150 volts in assenza di plasma e misuro le calorie sviluppate sia per effetto joule che per ossidazione e poi vado a ripetere l' esperimento nelle condizione identiche salvo l'alimentazione a 300 volts dovrei trovare il doppio delle calorie..credo
                        Ma a quella tensione subentra il plasma quindi sottraendo alle calorie misurate nella cella con il plasma il doppio delle calorie sviluppate dalla semplice elettrolisi a 150 volts dovrei ottenere la misura del eccesso di calore senza che mi preoccupi dell' effetto joule e dell' ossidazione..
                        è giusto il mio ragionamento?

                        Commenta


                        • è giusto!
                          Perché non lo avevi già fatto?

                          Commenta



                          • Ciao ranadagio73,

                            CITAZIONE (randagio73 @ 23/11/2007, 14:18)
                            scusate ma...se effettuo un esperimento a 150 volts in assenza di plasma e misuro le calorie sviluppate sia per effetto joule che per ossidazione e poi vado a ripetere l' esperimento nelle condizione identiche salvo l'alimentazione a 300 volts dovrei trovare il doppio delle calorie..credo

                            non proprio.... in realtà il plasma altera le caratteristiche del circuito, quindi questo tipo di considerazione (di tipo estrapolativo) non porterebbe a risultati utilizzabili.

                            Infatti, come tu stesso noti

                            CITAZIONE (randagio73 @ 23/11/2007, 14:18)
                            ...a quella tensione subentra il plasma quindi sottraendo alle calorie misurate nella cella con il plasma il doppio delle calorie sviluppate dalla semplice elettrolisi a 150 volts dovrei ottenere la misura del eccesso di calore senza che mi preoccupi dell' effetto joule e dell' ossidazione..
                            è giusto il mio ragionamento?

                            Quando si innesca il plasma l'energia elettrica di ingresso viene ripartita fra varie aliquote: plasma, chimica, sonora, termica(ohmica), elettromagnetica.
                            Insomma, seppur semplice ed elegante, il ragionamento nel nostro caso è solo parzialmente adottabile.


                            In fondo non è complicatissima (è solo complicata) la misura dell'energia ingresso/uscita .
                            Da là seguiranno
                            ‎"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

                            Commenta


                            • è una prova che si può fare almeno per avere un' idea dell 'OU termica ,vedrò nei prossimi giorni se riesco a fare qualche prova
                              ciao

                              Commenta


                              • L'unico modo di poter avere dati affidabili è, una volta isolato il sistema, misurare energia in ingresso ed in uscita.
                                Questo perchè è l'unico sistema che permette di individuare un eventuale eccesso senza ricorrere a misurazioni comparative che hanno SEMPRE delle differenze nei parametri sperimentali.
                                L'uso di resistori tarati è comodo per calibrare il sistema, ma poi deve essere il sistema di acquisizione a poter estrapolare l'eventuale eccesso dalla cella funzionante.

                                Qualsiasi mezzo di comparazione, come quello del TIG presentato sopra, porta solo a valutazioni errate.

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                                • Caro iperabazon,
                                  riflettendo un po' credo che quanto chiedi non solo sia pertinente a questa discussione, ma sollecita anche una riflessione profonda su alcuni aspetti che non mi sembra siano stati finora chiariti.
                                  Intuisco che la tua richiesta di base sia: quale origine abbia il calore che fonde, almeno qualche volta, l'elettrodo di tungsteno.
                                  Perchè se non ci sono spiegazioni sulla base di quanto si conosce, si potrebbe supporre accada qualcosa di nuovo...(anche se non lo penso).
                                  In questo momento devo lasciarti, ma continuerò a pensare ad una possibile spiegazione, anche se in un campo lontano dalle mie conoscenze accademiche e professionali.
                                  Skeptik

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                                  • salve skeptik,

                                    beh, ti posso assicurare che il tung fonde sempre, se il plasma si ottiene in soluzione satura e con voltaggi adeguati,


                                    comunque forse è arrivato il momento per riconsiderare le prove calorimetriche...
                                    visto l'insuccesso (che non riguarda le misurazioni del cop,ma come quantità di esperimenti) della nostra iniziativa


                                    di misurazione del cop con metodo remond,(mah,era facile,pure l'amicorik sembra ci sia riuscito)
                                    forse è venuto il momento di escogitare qualcosa di nuovo...
                                    uno è il metodo skeptik,con generatore e peso del carburante,
                                    ma penso si possa trovarne anche altri...

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                                    • CITAZIONE
                                      metodo remond

                                      Sarebbe?

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                                      • CITAZIONE (Hellblow @ 24/11/2007, 13:03)
                                        CITAZIONE
                                        metodo remond

                                        Sarebbe?

                                        Di attribuibile a Remond ricordo la sua vecchia idea dell'asimmetria, che però di per se stessa non dimostra nulla, purtroppo.

                                        Invece, l'idea della prova comparativa, per dare a Cesare quel che gli spetta, nasce da questo post di Kalos66:
                                        #entry29484760

                                        Remond ed io la riprendemmo in seguito. Lui parlò di contatore elettromeccanico e di giri di disco, io stesi anche un possibile protocollo da seguire: #entry35444607 obiettando l'insufficiente precisione di quel sistema.

                                        Alla fine però l'unico che l'ha anche realizzata a quanto pare sono stato io: http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=9994615

                                        Non sarebbe stato male se anche altri avessero avuto dei dati da presentare, più che fare tanta chiacchiera....
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                        • QUOTE (Hellblow @ 24/11/2007, 13:03)
                                          QUOTE
                                          metodo remond

                                          Sarebbe?

                                          Ciao Hellblow,
                                          credo che iperabazon intenda quello con i contatori ENEL. Comunque io non ho capito di quello che sostiene. Spero che chiarisca meglio i suoi concetti.
                                          Ciao
                                          Francesco

                                          p.s.: Vedo che ElettroRik, che saluto, mi ha gia' anticipato piu' che esaurientemente.

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                                          • Con il contatore...capito...

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                                            • bene,ormai il tutto è pronto...

                                              alcune considerazioni sui divertenti commenti dell'amicorik...

                                              beh,il metodo remond era il nome della campagna di misurazioni di massa,,,
                                              intesa come misurazione comparativa sull'effetto joule....
                                              che lanciammo,questa sì,nelle date indicate dal solerte amicorik.....
                                              per essere esatti...
                                              questo tipo di misurazioni è stata ideata ed eseguita, e pubblicata un annetto prima
                                              dela data indicata dal'amicorik...ed è nata eslusivamente dalle discussioni tra me e remond....

                                              e ricordo come fu osteggiata e criticata, da molti che poi invece ne sono diventati sostenitori...
                                              /un annetto dopo)
                                              vabbè..non è molto interessante

                                              speriamo vada meglio.......la prossima....

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                                              • CITAZIONE (iperabazon @ 25/11/2007, 15:57)
                                                bene,ormai il tutto è pronto...

                                                alcune considerazioni sui divertenti commenti dell'amicorik...

                                                beh,il metodo remond era il nome della campagna di misurazioni di massa,,,
                                                intesa come misurazione comparativa sull'effetto joule....
                                                che lanciammo,questa sì,nelle date indicate dal solerte amicorik.....
                                                per essere esatti...
                                                questo tipo di misurazioni è stata ideata ed eseguita, e pubblicata un annetto prima
                                                dela data indicata dal'amicorik...ed è nata eslusivamente dalle discussioni tra me e remond....

                                                e ricordo come fu osteggiata e criticata, da molti che poi invece ne sono diventati sostenitori...
                                                /un annetto dopo)
                                                vabbè..non è molto interessante

                                                speriamo vada meglio.......la prossima....

                                                ciao iper
                                                a me personalmente il metodo del contatore elettromeccanico mi è sembrato un buon sistema per chi non può spendere cifre considerevoli per strumentazione professionale l' unico neo è la scarsa risoluzione della misura(ma migliore di quella che uso io!) ma si può ovviare a ciò facendo esperimenti di lunghezza adeguata. inoltre cosa importante è immune dai disturbi em.
                                                io personalmente uso un misuratore di consumi elettrici con una risoluzione di 10 wh, per aggirare il problema della risoluzione spengo quando scattano i dieci vattora (per esempio a 0,05 kwh )
                                                Non ho problemi per i disturbi em perchè ho delle induttanze in serie e un condensatore in parallelo
                                                ciao

                                                Edited by randagio73 - 25/11/2007, 20:31

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                                                • salve a tutti,
                                                  come promesso, è arrivato il momento di lanciare una nuova campagna di misurazione di massa.premetto che , in questo caso, il misuratore d'energia ,o il contatore enel,non è strettamente necessario...
                                                  bastano un cronometro, normalissimo, meccanico è meglio......
                                                  ed un termometro,meglio se con risoluzione ad un decimo di grado, e non elettronico,per non risentire di disturbi em...
                                                  come acutamente osservato da randagio , il contatore enel ,ha qualcheproblema di conteggio,per le relative piccole quantità di energia
                                                  in gioco

                                                  MISURAZIONI CALORIMETRICHE CON METODO RANDAGIO


                                                  penso che sia giunto il momento per rilanciare una campagna di misurazione collettiva degli effetti calorimetrici delle celle low coast
                                                  a fusione fredda in acqua leggera....
                                                  speriamo vada meglio della precedente basata sul metodo remond....

                                                  la prova riprende alcune osservazioni e dubbi sul metodo remond,
                                                  e dovrebbe migliorare le misurazioni calorimetriche eliminando motivi di errori o di difficili condizioni esperimentali presenti nella prova precedente...

                                                  chiamerò questo metodo ...misure randagio,
                                                  perchè riprendono considerazioni dell'utente di forum “ randagio.”...

                                                  Il metodo randagio è pensato per poter essere eseguito da molti utenti,con poca pratica, e con pochi mezzi...
                                                  naturalmente chi ha laboratori,calorimetri e strumenti di misura migliori,
                                                  può tranquillamente replicarlo,con risultati più esatti...
                                                  il metodo si basa su una strana propietà delle celle mizuno, il glow plasma strano che si accende, a parità di condizioni, quando il catodo ha superfici esposte o bagnate dalla soluzione, in rapporto inferiore di circa 3/1 rispetto all'anodo.

                                                  Prendiamo un beker da un litro o un recipiente simile, lo riempiamo con soluzione satura(molto importante questa condizione per essere certi dell’immediata accensione del plasma a temperatura ambiente ) di carbonato di potassio,oppure anche di cloruro di sodio, o sale da cucina....
                                                  o le altre soluzioni che sono indicate nelle varie discussioni....(con l’accortezza di lasciarne una quantità di soluzione in riserva)
                                                  prendiamo due tondini TIG di tungsteno,
                                                  un termometro con discreta precisione ad alcool, un contatore enel,ed un cronometro.....
                                                  (se si hanno a disposizione strumenti elettronici adeguati e schermati da emissioni em ,vanno lo stesso).....un voltmetro ed un amperometro,possibilmente analogici,per resistere alle em….

                                                  _nella prima prova iniziamo con gli elettrodi immersi in misura eguale nella soluzione,
                                                  li alimentiamo a 300V,per un tempo di 2 minuti,controllati da un cronometro, e magari, controllando quanti giri compie il contatore...
                                                  (operazione però non strettamente necessaria)
                                                  dopo i due minuti,,,(potrebbero pure essere 3 o più...ma vedremo dopo)..
                                                  interrompiamo l'alimentazione e controlliamo immediatamente la temperatura della soluzione,
                                                  temperatura iniziale, e temperatura finale …..
                                                  (la soluzione sarà stata sottoposta ad una normale elettrolisi) con il termometro preventivamente immerso nella soluzione.
                                                  Riportiamo la soluzione alla temperatura ambiente del laboratorio,e dopo averla rabboccata per ritornare ai livelli iniziali del primo esperimento,
                                                  estraiamo il catodo dalla soluzione per circa due terzi della sua lunghezza ,
                                                  poi alimentiamo con tensione di 300V gli elettrodi,e a questo punto dovrebbe accendersi il plasma al catodo...
                                                  rimisuriamo i 2 minuti, o comunque lo stesso tempo usato nella prima prova...
                                                  poi andiamo a controllare la temperatura della soluzione, e se abbiamo un aumento di temperatura rilevabile dal termometro nella seconda prova rispetto alla prima,beh già solo per questo abbiamo una prova di aumento del cop , e con un semplice confronto dei dati delle temperature, avere una percentuale affidabile di aumento del cop…
                                                  ...inoltre potremmo anche controllato con il contatore l’ energia elettrica immessa nella cella...
                                                  E raffrontare con la misura eseguita nella prima prova…..
                                                  ( questa è una controprova utile, ma non strettamente necessaria), raffrontando i dati dei contatori di energia , e comparando temperatura e assorbimento energetico,possiamo calcolare con più precisione la cosa...

                                                  per le prime prove,comunque,già il solo confronto tra le temperature finali della soluzione,avendo condizioni simili iniziali,
                                                  ci dà un'indicazione importante sul cop ....

                                                  il contatore enel ,dovrebbe essere implementato con un sistema di contagiri elettronico,con discreta sensibilità,almeno capace di misurare un decimo di giro...

                                                  Sarebbe utile avere paraspruzzi sulla cella, che riportano “dentro” gli schizzi eventuali della soluzione,nella fase plasma,
                                                  …..aiutano a contenere i margini d’errore….

                                                  notiamo che la durata temporale uguale delle prove,le condizioni iniziali simili di temperatura della soluzione e le condizioni generali ambientali simili del laboratorio ,
                                                  danno condizioni simili di dispersione del calore...
                                                  quindi il problema della misura in sistemi chiusi, viene aggirata.
                                                  questo non toglie,che avendo a disposizione questi sistemi, si avranno misure più precise...
                                                  in questo caso, le dispersioni causate dai gas prodotti, ossigeno ed idrogeno per elettrolisi , e vapore d’acqua per il plasma,che riteniamo abbastanza piccole da essere trascurate nella prova a cella aperta,possono essere conteggiate con maggior precisione.
                                                  Sempre per maggior precisione dovremmo misurare il peso o il volume della soluzione, ad inizio e fine prove,se sono a cella aperta,
                                                  perché pur avendo l'accortezza di non portarle all'ebollizione,potremmo avere schizzi accidentali, evaporazioni non controllate ecc..che se troppo significative , e non controllate,potrebbero inficiare i risultati.


                                                  la facilità della prova,
                                                  potrebbe indurre anche a provare moti tipi di soluzione,di molarità,di elettrodi,geometrie varie,ecc...
                                                  magari si trovano sbalzi di temperatura molto maggiori o significativamente diversi...dal 20% di surplus che abbiamo trovato col metodo remond.

                                                  naturalmente nella prova non conteggiamo dispersioni per emissioni em e varie del plasma...
                                                  e forse qualche dubbio di skeptik sulla potenza reattiva del plasma rimane...
                                                  ma la semplificazione della prova rispetto al metodo remond,con l’eliminazione dei resistori di riferimento, e con condizioni della cella molto più simili nelle due prove,
                                                  dovrebbe comunque diminuire l’importanza della parte semplicemente resistiva…
                                                  gli errori dovrebbero comunque diminuire….

                                                  Secondo me, non dovremmo andare a tempi di prova non molto lunghi,
                                                  questo per non arrivare a evaporazioni troppo sostenute, e non avere consumi del catodo troppo grandi…
                                                  questo permette una riduzione ulteriore di errori.
                                                  Naturalmente,per chi avesse possibilità, la stessa prova potrebbe essere eseguita con acqua pesante.


                                                  Saluti e buon lavoro

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                                                    dopotutto i curie o tesla non avevano mica le strabilianti tecnologie di oggi eppure hanno cambiato il mondo...
                                                    Posso anticipare che con la normale elettrolisi la temperatura max non è andata oltre gli 87.3 gradi per nove minuti di esperimento, con il plasma la temperatura è arrivata 92,2 gradi in 4 minuti..con un normale vasetto di vetro alla temperatura ambiente di 16 gradi..e con masse identiche di acqua però ho fatto solo pochi esperimenti qiundi il dato non è significativo
                                                    sto costruendo un "cappotto" di polistirolo spesso 10 cm per isolare la "cella"
                                                    Comunque con il calcolo del delta della temperaturaa + il calcolo dell' acqua evaporata ho ottenuto cop di 1,32 1,15
                                                    1,005
                                                    ciao

                                                    Commenta


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                                                      salve a tutti,
                                                      come promesso, è arrivato il momento di lanciare una nuova campagna di misurazione di massa.premetto che , in questo caso, il misuratore d'energia ,o il contatore enel,non è strettamente necessario...

                                                      Peccato che non funziona.
                                                      Nel momento in cui c'e' la glow discarge succede che l'assorbimento della cella cambia drasticamente. In parole povere cambiando la resistenza della cella, pur rimanendo costante la tensione, varia la corrente e dunque la potenza in ingresso.
                                                      Ci si ritrova cosi' a misurare la temperatura di due sistemi che hanno assorbimento in potenza diverso e dunque non è possibile fare una misura comparativa dato che questa ha senso solo se in entrambi i casi l'assorbimento è uguale.
                                                      Ecco perchè se non si misura sia la potenza in ingresso che quella in uscita non si possono ricavare dati affidabili.
                                                      Inoltre è differente la quantità di elettrolita che diventa volatile, cambiando la quantità dello stesso fra le due prove.
                                                      Almeno con il contatore c'e' un riferimento che pur essendo impreciso rimane comunque un riferimento molto piu' valido che non averne completamente.

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                                                        che avevo messo in conto...
                                                        però, da prove effettivamente eseguite,
                                                        abbiamo notato, che se il rapporto della superficie bagnata catodo/anaodo,non è troppo alta...
                                                        al max non superiamo 1/3,
                                                        la diminuzione della corrente ,che c'è, rimane compresa in valori di uno,due decimi di A su 2 A...
                                                        certo che se la prova dura molto nel tempo, il consumo del catodo lo riduce e tende a ridurre anche la corrente....


                                                        e infatti io indico, che il contatore enel,non è strettamente necessario per le prime prove,,..
                                                        quando si è raffinato il metodo,magari si riesce ad accendere il plasma anche con rapporti minori,
                                                        e la differenza diminuisce ....sensibilmente ...fino ad arrivare vicino all'1%­

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                                                        • CITAZIONE (Hellblow @ 26/11/2007, 00:22)
                                                          CITAZIONE
                                                          salve a tutti,
                                                          come promesso, è arrivato il momento di lanciare una nuova campagna di misurazione di massa.premetto che , in questo caso, il misuratore d'energia ,o il contatore enel,non è strettamente necessario...

                                                          Peccato che non funziona.
                                                          Nel momento in cui c'e' la glow discarge succede che l'assorbimento della cella cambia drasticamente. In parole povere cambiando la resistenza della cella, pur rimanendo costante la tensione, varia la corrente e dunque la potenza in ingresso.
                                                          Ci si ritrova cosi' a misurare la temperatura di due sistemi che hanno assorbimento in potenza diverso e dunque non è possibile fare una misura comparativa dato che questa ha senso solo se in entrambi i casi l'assorbimento è uguale.
                                                          Ecco perchè se non si misura sia la potenza in ingresso che quella in uscita non si possono ricavare dati affidabili.
                                                          Inoltre è differente la quantità di elettrolita che diventa volatile, cambiando la quantità dello stesso fra le due prove.
                                                          Almeno con il contatore c'e' un riferimento che pur essendo impreciso rimane comunque un riferimento molto piu' valido che non averne completamente.

                                                          si potrebbe allora procedere in modo seguente:

                                                          a plasma ben avviato prendo nota del consumo in watt (che nei miei esperimenti si colloca tra i 200 e 300) tenendo sempre conto dell' energia in ingresso.
                                                          Successivamente ripeto l' esperimento nelle medesime condizioni (la soluzione del primo esperimento la butto) massa d' acqua, molarità della soluzione, stessa dispersione termica, tempo , stessa configurazione degli elettrodi ecc e agendo sul variac vado ad ottenere lo stesso assorbimento in watt del plasma senza innescare(basta non superare la tensione di soglia) e vedo la differenza(io con il mio misuratore posso vedere i watt assorbiti. E' vero che se si consuma l' elettrodo cala la corrente perchè diminuisce la superfice esposta, basta non esagerare con il sale disciolto (0.2 m sono suffienti) soluzioni sature sono difficilmente gestibili
                                                          Ho fatto qualche prova e l' acqua si riscalda molto più velocemente

                                                          ciao

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                                                          • salve randagio,

                                                            beh, questo tipo di esperimenti...era per avere dei dati abbastanza certi, in maniera semplice ed economica....
                                                            forse non sono stato molto chiaro nell'esporre la metodologia...

                                                            il punto , rispetto alla metodologia remond,
                                                            era che avevamo dei parametri di riferimento diversi....
                                                            nel metodo remond, il parametro più importante era la stessa quantità di energia immessa....
                                                            che era il dato più facilmente controllabile con il contatore enel....
                                                            e per avere una durata temporale simile dei due esperimenti,per avere dispersione termica simile...
                                                            dovevamo lavorare sula resistenza ohmica...

                                                            che però comportava un molto diverso trattamento fisico della cella...
                                                            in una prova veniva sottoposta a plasma, nell'altra a riscaldamento con resistenze elettriche...

                                                            in queto metodo,invece, teniamo fermi i parametri di tempo ,facilmente controllabile, e tensione...
                                                            la cella lavora nelle condizioni di semplice elettrolisi, e poi plasma....

                                                            in questo caso, diventa molto più difficile controllare il contatore d'energia...
                                                            perchè,per innescare il plasma,dobbiamo cambiare il rapporto delle superfici bagnate anodo-catodo....
                                                            e questo comporta una diminuzione di corrente nella cella, e poi l'innesco del plasma,comporta pure un'ulteriore piccola diminuzione di corrente, e il consumo del catodo pure...
                                                            quindi la potenza in ingresso, e l'energia, tendono a diminuire rispetto all'elettrolisi....
                                                            ed aumentano il cop energetico....se la temperatura aumenta , siamo certi che c'è un aumento del cop...
                                                            quindi,abbiamo due dati fissi,arco temporale dell'esperimento e tensione...
                                                            (naturalmente abbiamo la variabile amperaggio,,,)
                                                            beh...considerando che il termometro,per funzionare con discreta precisione,dovrebbe essere elettronico, che il contatore
                                                            d'energia, a questo punto,pure , ed essere schermati efficacemente contro le em...
                                                            non so se l'esperimento diventa alla portata di molti...
                                                            quindi dobbiamo o modificare il contatore, o trovare un altro tipo di misura d'energia in ingresso...

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                                                              allora ,considero importante avere dei punti di riferimento fissi nelle misure comparative...
                                                              nel metodo remond era l'energia in ingresso, e poi,possibilmente , l'arco temporale...
                                                              nella prova randagio proponevo di mantenere fissi voltaggio e tempo,,,
                                                              mi sembra di capire che randagio preferisce mantenere fisso l'amperaggio...

                                                              beh...non male...ma tutto sommato mi sembra più difficile da controllare,almeno con il tipo di variac
                                                              che comunemente si usa....
                                                              certo, se usiamo cloruro di sodio,anche a bassa molarità, possiamo abbassare il voltaggio a 250V,
                                                              e con piccole modifiche del rapportosuperficie bagnata anodo e catodo..
                                                              per es .... mettiamo metà superficie catodica nell'elettrolisi,se ci riusciamo, e un terzo con plasma,
                                                              anche i dati amperaggio non sono molto diversi...

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