Bè è inevitabile che gli specchi ruotino per seguire il sole, ma non credo che questo sia difficile.
Gli specchi ruotano intorno a un asse coassiale col tubo centrale, che così non deve spostarsi (sarebbe complicato spostarlo, visto che è vincolato agli estremi) e la struttura che regge gli specchi è imperniata agli estremi.
Restavano le mie perplessità sulla soluzione usata per il tubo collettore, ma effettivamente facendo i conti un tubo nudo a 580° disperderebbe per radiazione una buona fetta del calore ricevuto dagli specchi:
Q=5.67(T/100)^4 W/m²
per T=(273+580)=853 K, Q=30.000 W/m² !
Siamo sull'ordine di grandezza del calore solare concentrato dagli specchi.
Non conosco la geometria di questi specchi, ma credo che occorra un fattore di concentrazione di almeno 100 per potere trascurare le perdite per irraggiamento.
Ora il Sole è visto con un angolo di 0.00928 radianti e con lo stesso angolo vengono riflessi i suoi raggi da uno specchio.
Poniamo ora di avere uno specchio parabolico largo 1 m. con il fuoco all'altezza dei bordi dello specchio (i risultati peggiorano un po' per specchi più incavati).
La distanza dei bordi dal fuoco è di 0.5 m e i raggi riflessi coprono un'altezza massima di 0.5*.00928=.00464 m. che sarebbe il diametro minimo del tubo collettore.
Il tubo avrebbe una circonferenza di 3.14*.00464=0.01457 m, e il rapporto di concentrazione è di 1/.01457=68.6, in pratica 50:1 per le imperfezioni di puntamento.
Il calore incidente sul tubo sarebbe allora di 50 kW/m², di cui 30 si perderebbero per irraggiamento, troppo.
Questo rende inevitabile un doppio tubo con isolamento intermedio, a meno che non esista di un trattamento artificiale che dimezzi almeno l'irraggiamento.
O a meno di lavorare a temperature inferiori: un tubo a 400° irraggia 11.6 kW/m², una perdita accettabile che renderebbe possibile l'uso di un più economico tubo nudo (ma peggiorerebbe il rendimento del ciclo a vapore e richiederebbe un aumento della superficie degli specchi, a parità di potenza prodotta).
Gli specchi ruotano intorno a un asse coassiale col tubo centrale, che così non deve spostarsi (sarebbe complicato spostarlo, visto che è vincolato agli estremi) e la struttura che regge gli specchi è imperniata agli estremi.
Restavano le mie perplessità sulla soluzione usata per il tubo collettore, ma effettivamente facendo i conti un tubo nudo a 580° disperderebbe per radiazione una buona fetta del calore ricevuto dagli specchi:
Q=5.67(T/100)^4 W/m²
per T=(273+580)=853 K, Q=30.000 W/m² !
Siamo sull'ordine di grandezza del calore solare concentrato dagli specchi.
Non conosco la geometria di questi specchi, ma credo che occorra un fattore di concentrazione di almeno 100 per potere trascurare le perdite per irraggiamento.
Ora il Sole è visto con un angolo di 0.00928 radianti e con lo stesso angolo vengono riflessi i suoi raggi da uno specchio.
Poniamo ora di avere uno specchio parabolico largo 1 m. con il fuoco all'altezza dei bordi dello specchio (i risultati peggiorano un po' per specchi più incavati).
La distanza dei bordi dal fuoco è di 0.5 m e i raggi riflessi coprono un'altezza massima di 0.5*.00928=.00464 m. che sarebbe il diametro minimo del tubo collettore.
Il tubo avrebbe una circonferenza di 3.14*.00464=0.01457 m, e il rapporto di concentrazione è di 1/.01457=68.6, in pratica 50:1 per le imperfezioni di puntamento.
Il calore incidente sul tubo sarebbe allora di 50 kW/m², di cui 30 si perderebbero per irraggiamento, troppo.
Questo rende inevitabile un doppio tubo con isolamento intermedio, a meno che non esista di un trattamento artificiale che dimezzi almeno l'irraggiamento.
O a meno di lavorare a temperature inferiori: un tubo a 400° irraggia 11.6 kW/m², una perdita accettabile che renderebbe possibile l'uso di un più economico tubo nudo (ma peggiorerebbe il rendimento del ciclo a vapore e richiederebbe un aumento della superficie degli specchi, a parità di potenza prodotta).
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