Cayley
..E va ben, non è uno Stirling, ho perso la scommessa, dovrò pagare la pizza agli amici.
Solo per chiarezza, nel disegno del post ultimo (#149) la valvola l'ho disegnata solo per mostrare in che modo questo Cayley potrebbe funzionare come ipotetica pompa di calore. Non è una valvola unidirezionale, ha un foro centrale più piccolo che consente di creare differenze pressorie tra la camera più piccola (dove si comprime il gas e che si riscalda) e la camera più grande (dove il gas si espande e si raffredda), solo nella fase di spinta e non viceversa.
Sempre per chiarezza, ipotizzavo 270° Celsius di deltaT, quindi 600° Kelvin di Max e 330°Kelvin di Min (60°Celsius).
Continuando con la disquisizione teorica, volevo dire che questa macchina va dimensionata secondo il DeltaT previsto.
Mi spiego. Con un DT di 270° la superficie del pistone maggiore dovrebbe essere il doppio di quella del pistone minore (rapporto 2/1). Ma se si lavora con un DT di 550°, il rapporto sale a 3/1 e le rese teoriche potrebbero forse diventare meno scadenti.
Un'accurata progettazione inoltre che consenta di diminuire gli attriti e di pressurizzare il sistema (sembrerebbe una cosa impossibile !), potrebbe rendere interessante il tutto. Niente a che vedere comunque nè con un motore a scoppio, nè con una turbina...
Ad esempio guardiamo questo schema:
http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1264154966
Sarebbero due Cayley uniti con la parte calda. I pistoni di spiazzamento gas non hanno necessità di tenute pressorie forti, anzi basta una tenuta molto bassa, con fortissima riduzione degli attriti. L'unico punto di tenuta pressoria importante, in caso di iper-pressurizzazione del sistema, sarebbe quello indicato con la freccia, ma in quel punto il diametro è molto piccolo.
Ad una resa teorica praticamente raddoppiata, aumentando la pressione e quindi la massa del gas del sistema, si possono aggiungere rendimenti ulteriori, senza quasi aumentarne gli attriti.
E' proprio tutto da buttare ?
.
Originariamente inviato da Stranamore
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Solo per chiarezza, nel disegno del post ultimo (#149) la valvola l'ho disegnata solo per mostrare in che modo questo Cayley potrebbe funzionare come ipotetica pompa di calore. Non è una valvola unidirezionale, ha un foro centrale più piccolo che consente di creare differenze pressorie tra la camera più piccola (dove si comprime il gas e che si riscalda) e la camera più grande (dove il gas si espande e si raffredda), solo nella fase di spinta e non viceversa.
Sempre per chiarezza, ipotizzavo 270° Celsius di deltaT, quindi 600° Kelvin di Max e 330°Kelvin di Min (60°Celsius).
Continuando con la disquisizione teorica, volevo dire che questa macchina va dimensionata secondo il DeltaT previsto.
Mi spiego. Con un DT di 270° la superficie del pistone maggiore dovrebbe essere il doppio di quella del pistone minore (rapporto 2/1). Ma se si lavora con un DT di 550°, il rapporto sale a 3/1 e le rese teoriche potrebbero forse diventare meno scadenti.
Un'accurata progettazione inoltre che consenta di diminuire gli attriti e di pressurizzare il sistema (sembrerebbe una cosa impossibile !), potrebbe rendere interessante il tutto. Niente a che vedere comunque nè con un motore a scoppio, nè con una turbina...
Ad esempio guardiamo questo schema:
http://www.energeticambiente.it/atta...1&d=1264154966
Sarebbero due Cayley uniti con la parte calda. I pistoni di spiazzamento gas non hanno necessità di tenute pressorie forti, anzi basta una tenuta molto bassa, con fortissima riduzione degli attriti. L'unico punto di tenuta pressoria importante, in caso di iper-pressurizzazione del sistema, sarebbe quello indicato con la freccia, ma in quel punto il diametro è molto piccolo.
Ad una resa teorica praticamente raddoppiata, aumentando la pressione e quindi la massa del gas del sistema, si possono aggiungere rendimenti ulteriori, senza quasi aumentarne gli attriti.
E' proprio tutto da buttare ?
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