Originariamente inviato da BrightingEyes
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Qualcuno sostiene, che se guardiamo i costi complessivi, le FER sono già più convenienti del petrolio. In realtà, occorre valutarle singolarmente. Se si parla di idroelettrico, geotermico ed eolico, sono d'accordo. Ma non mi sivenga a dire che il fotovoltaico se la gioca col petrolio, perchè semplicemente non è vero.
L'idroelettrico ed il geotermico purtroppo hanno poche potenzialità di crescita (ora si sta sperimentando una nuova forma di geotermico che potrà raccogliere molta più energia dell'attuale, si dice fino a dieci volte tanto, ma ammesso che vada tutto bene ci vorrà ancora una decina di anni) e l'eolico è discontinuo e in Italia le zone adatte non sono poi molte (inoltre, io le pale nelle colline del Chianti o della Val d'Orcia, fossero anche i posti più adatti sulla faccia della terra, non ce le voglio e come me la pensa la maggioranza della gente).
Il fotovoltaico, che è l'unica fonte che in teoria ha le potenzialità per una diffusione su larga scala, c'è un piccolissimo problema: il divario di costo rispetto alle fonti tradizionali. E soprattutto nella situazione attuale, l'Italia non può permettersi il lusso di finanziarne lo sviluppo, a parte il contributo poco più che simbolico del C.E.
Per quanto riguarda la penuria di cibo, che è poi il tema della discussione, non vedo molte speranze per il prossimo futuro. Noi non penso che risentiremo della crisi, aumenti dei prezzi a parte; come al solito a soffrirne saranno i Paesi più poveri.
Premesso che considero le teorie della decrescita delle autentiche stupidaggini (ed ho visto che alcuni dei personaggi che le propugnano sono belli panciuti), delle soluzioni che, secondo me, potrebbero alleviare (ma non risolvere) la penuria di cibo, potrebbero essere:
massiccio ricorso all'uso di OGM, previa verifica della loro innocuità per l'organismo umano
rinuncia all'idiozia di utilizzare le aree coltivabili per i biocarburanti
farla finita con gli aiuti a pioggia ai paesi poveri (che poi magari li utilizzano per altri scopi) che servono solo a mettersi in pace con la coscienza e iniziare a investire nello sviluppo delle zone povere in modo da consentire che inizino a procurarsi da soli ciò che hanno bisogno (tanto per essere chiari: preferisco che invece di donare quintali di grano, si scavi un pozzo o si faccia un acquedotto, in modo che si metta a disposizione l'acqua per irrigare i campi e poi il grano se lo coltivino da soli).
Per quanto riguarda il controllo delle nascite, sono d'accordo con chi pensa che sia impossibile da effettuarsi, oltre alle implicazioni morali che ciò comporta.
Poi la storia ha dimostrato che con il benessere, avviene un autocontrollo delle nascite: basta vedere l'Italia, dove siamo arrivati al problema opposto (se continua così dubito che io riuscirò mai ad andare in pensione).
Saluti.
Federico
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