Dove andare. - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Dove andare.

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • non siamo in pochi a preocuparci per l'ambiente e per la sostenibilità del nostro vivere,la crisi non porta solo
    cose negative,si riesce a circolare in tangenziale anche nelle ore di punta non più invasa da centinaia di tir
    in tanti per risparmiare usano la bicicletta o i mezzi pubblici,si fanno meno km per gite e vacanze
    per il resto solidarietà responsabilità e onestà è più facile vederla quando tutti hanno la pancia piena,io ne
    vedo sempre meno

    Commenta


    • Ed ecco che anche giornali chiaramente schierati cominciano ad ammettere (con molta cautela ed astuzia) quello che era persino banale prevedere per chiunque abbia un minimo di dimestichezza col mercato di lavoro "vero":

      Licenziamenti in aumento. Colpa della legge Fornero? - Lavoce - Il Fatto Quotidiano

      Riassumendo: La tanto temuta modifica dell'art. 18 NON HA PRODOTTO ALCUN LICENZIAMENTO. L'articolista si fa tutto un suo film di dati e controdati (che comunque arrivano alla stessa conclusione!) fingendo di dimenticare che la minuscola modifica non dà alcuna patente di licenziabilità, ma si limita a eliminare la famosa "reintegra" nei licenziamenti individuali. Sarebbe bastato controllare il numero dei licenziamenti impugnati per avere una prima, seppur grossolana, idea della situazione. Non credo che non ci sia pensato, quindi ritengo che i dati reali fossero anche più imbarazzanti per la tesi "diabolica Fornero che ci fa licenziare".
      L'articolo poi cerca, spudoratamente direi, di "appaltare" alla riforma (e quindi a chi la ha fatta e solo a lei, ovvio...) anche gli effetti deleterii (che molti prevedevano) della scelta di rendere più difficili e costose le forme di contratto precario. Scelta che all'epoca è stata imposta al governo da alcuni.
      Invece di accettare il drastico cambiamento di prospettive lavorative imposte dall'evoluzione industriale e, semmai, lottare per ottenere una vera "sicurezza sociale" per chiunque perda il lavoro... si è deciso di continuare a fingere che fosse possibile impedire di perderlo o obbligare nel caso chi lo offre a tempo determinato ad offrirlo solo a tempo indeterminato.

      I risultati?
      Un milione e mezzo di disoccupati. Meno precari, ma solo perchè hanno perso anche il contratto precario. Rischio di esaurimento rapido dell'unico strumento di difesa dalla disoccupazione esistente, la cassa integrazione, con impossibilità di rifinanziarlo se non ricorrendo a tagli da altre parti.

      La colpa? Ma della diabolica Fornero, che domande!
      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

      Commenta


      • Caro BE in questo e nel prossimo periodo i posti di lavoro si perdono e si perderanno a prescindere delle leggi sul lavoro visto che di lavoro non ce n'è più. Nelle rinnovabili l'attacco che ha bloccato il settore viene non dalla riduzione o sparizione degli incentivi, ma dalle nuove norme che hanno reso sempre più oneroso e complicato il settore. Proprio la settimana scorsa ad un convegno si confrontavano i 3 documenti necessari n Germania per collegare un impianto alla rete con i 78 che servono in Italia. Il Grid Parity che abbiamo già raggiunto viene di fatto bloccato con l'arma finale, la burocrazia apparentemente ottusa ma assolutamente funzionale. Ti raccontano che la PA deve 90-120 G€ alle imprese. Ma viviamo nel paese dei balocchi? Per autorizzare una spesa l'ente locale, la Provincia, La Regione o lo Stato deve avere la copertura di bilancio. Se non c'è la provvigione la spesa non si può fare se no la Corte dei Conti ti manda in galera e noi abbiamo 5-6 punti di PIL di spese fantasma? Ci stanno prendendo per i fondelli ormai senza alcun pudore.
        Sempre la settimana scorsa è venuto fuori che le banche sono in sofferenza per 1000G€ gopo che esattamente un anno fa erano stati coperti altri 1000G€ dalla BCE. NOn si scrivono neppure un copione credibile per una farsa che continua sulla pelle di chi la fa finita perché non riesce più ad andare avanti. La Fornero è una degli esperti che ha dimostrato come la Bocconi sia uno spreco inutile e dannoso per il paese, e che il privato può essere molto, ma molto peggio del pubblico. Choosy.
        :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
        (Albert Einstein):preoccupato:

        Commenta


        • Caro Snap , forse ti stupiò ma concordo su tutto ciò che hai scritto.
          Quello che continua a sfuggirmi però è perchè scrivi che la Fornero sarebbe sta ciofeca galattica. Che c'entra la Fornero con le norme burocratiche sulle rinnovabili o con le fatture non pagate dallo stato?!?
          Comunque il mio scopo primario resta quello di aprire gli occhi dei tanti illusi sul fatto che anche tu dici: I posti di lavoro tradizionali si perdono e si perderanno A PRESCINDERE da ogni furbissima norma o contronorma che chiunque possa inventarsi!!
          Ti ricordo, modestamente, che da anni avevo avuto sentore della pericolosissima china presa dall'economia produttiva italiana. Ora anche i decrescitori ex-felici come Pallante puntano tutto sulla distribuzione del reddito tramite produzione rinnovabile. Superando la demenziale visione di "autoconsumo & stop" post-apocalittica. Ora scoprono anche loro che producendo energia rinnovabile da FV/minieolico in Italia si potrebbe dare moltissimo lavoro finanziato dalla mancata importazione di fonti dall'estero in modo assolutamente rinnovabile e SENZA entrare nei meccanismi perversi della crescita ad ogni costo!!
          Evabbè, meglio tardi che mai!
          Tornando al problema del lavoro... il lavoro è PRECARIO! Il primo capoverso della riforma Fornero, che cita espressamente il rapporto a tempo indeterminato come unico rapporto da considerare "normale", è di fatto smentito dalla realtà se si spera di continuare a immaginare l'articolo "indeterminato" come sinonimo di "finchè morte non ci separi"! In realtà il termine "indeterminato" sarebbe il caso che tutti noi ci abituassimo a considerarlo per quello che REALMENTE indica: un tempo NON DETERMINATO! Possono essere 20 anni o 6 mesi! Come fanno in GB (dove infatti non esiste in pratica differenza fra i due contratti).
          L'insicurezza del posto non è dovuta all'ignavia o incapacità del datore di lavoro! Succede perchè è la stessa impresa ad essere ormai "a tempo indeterminato ma non per sempre". E' la velocità di questo mercato isterico e ipercompetitivo a imporlo e le aziende, per sopravvivere, faranno SEMPRE quello che è necessario fare!
          O falliranno...

          Sul modificare il sistema economico mondiale possiamo fare grandi dibattiti, manifestazioni, sit-in, quel che vuoi. Ma alla fine il poco che possiamo fare realmente è discutere di qualche piccola norma che protegga chi il lavoro lo perde! Invece della norma pateticamente pretenziosa che dovrebbe "vietare" la mancanza di lavoro e non lo fa!! O, peggio ancora, reiterare la metodologia suicida del distribuire reddito non prodotto addossandone i costi alla produzione per poi piangere lacrime di coccodrillo quando la stessa produzione fugge via!!
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

          Commenta


          • La Fornero è ininfluente, solo che doveva fare una riforma che è stata ulteriormente penalizzante invece che ininfluente. Il problema è che se non si cambia il sistema mondiale i cerotti non serviranno a nulla. Se hai un taglio dalla gola all'inguine non puoi suturarlo con le mani perché non sono sufficienti. Non puoi conservare lo stipendio di 4,5 M€ al CEO di un'azienda che licenzia 300 persone. Il suo stipendio è sufficiente per coprire l'eccedenza. Ma il problema non è conservare il lavoro che non c'è, il problema è ridistribuire il diritto alla vita, prima che la gente decida di prenderselo. Pallante non ha cambiato, forse sei tu che cominci a capire cosa si intende per decrescita felice. Ti do atto che decrescita è un termine sfortunato, ma invece che la crescita si dovrebbe perseguire la vita, la serenità, la gioia. La crescita è massima nelle neoplasie e nelle formazioni neoplastiche, non sono cosa buona.
            :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
            (Albert Einstein):preoccupato:

            Commenta


            • Da soli non si fermeranno MAI.Brevetti sul cibo, Mira Shiva: "È questione di vita o di morte" | Agricoltura Biologica - ilCambiamento.it .
              Ultima modifica di Peace and Love; 16-04-2013, 17:21.
              ..

              Commenta


              • Originariamente inviato da snapdozier Visualizza il messaggio
                Pallante non ha cambiato, forse sei tu che cominci a capire cosa si intende per decrescita felice.
                Dici? Può darsi.
                Io ricordo una feroce polemica dei decrescenti contro i sostenitori di uno sviluppo sostenibile che loro sostenevano impossibile.
                Il concetto è tutto lì.
                Limitarsi a ripetere a pappagallo che la crescita infinita è impossibile è tanto banale quanto inutile. Nessuna crescita può essere infinita, ovvio. Esattamente come un tumore una crescita continua porta prima o poi ad una crisi che falcia il campo e permette una nuova crescita. Nel caso del tumore uccide il corpo che diventa nutrimento per altre crescite.
                L'uomo non fa eccezione. Non è vero che la ricerca della crescita è inutile. E' utile finchè sei all'interno del gruppo che dalla crescita trae benessere!
                Quando il sistema collassa scatena una crisi che riazzera o quasi tutto e si riprende a crescere. L'uomo lo ha sperimentato per secoli. Oggi semplicemente riusciamo a prevederlo forse meglio, quanto a gestirlo temo di no.
                La risposta alla domanda di crescita continua comunque non potrà mai essere un riassestamento pauperistico di stile francescano. Non perchè sia inefficace, ma perchè si sa perfettamente che nessuno o quasi lo adotterà.
                La risposta sta nel trovare (prima da parte dei pochi che stanno bene, poi degli altri) un equilibrio generale fra le risorse consumate e quelle rinnovate.
                Di sicuro non può crescere oltre un certo limite la popolazione, ma l'idea che io debba rinunciare a consumare energia fino a pareggiare il livello a cui può accedere un cittadino del terzo mondo resta una vana utopia. Devo trovare (e si può!) un modo per produrre in modo rinnovabile energia, cibo e beni necessari al mio mantenimento SENZA depredare risorse non rinnovabili! Quelle rimarranno a disposizione dell'abitante del paese in via di sviluppo che le userà, auspicabilmente, per raggiungere il livello necessario a seguire l'esempio di noi "virtuosi". O prima o poi uno dei due ucciderà l'altro per procurarsi le risorse non rinnovabili!
                La vera "decrescita" non consiste nel consumare meno petrolio convincendosi che pedalare fa bene o rinunciare a trasporti veloci per riscoprire il viaggio di una volta. Sta nel trovare soluzioni tecnologiche che permettano di ottenere questo benessere senza consumare risorse non rinnovabili! Non sta nel prodursi in casa lo yogurt o riciclare i vestiti, ma nell'obbligare tutti a una gestione attenta e disciplinata dei rifiuti in modo da riciclare ogni materiale prezioso.
                Sta nel PAGARE per cosa costa il benessere attuale, evitando di indignarci se la bolletta sale per gli incentivi alle rinnovabili con la scusa che se importiamo il gas dalla Russia paghiamo meno!
                Dietro la decrescita ci sono posizioni ideologiche molto ben riconoscibili.
                La diatriba di alcuni sulla proposta di utilizzo dell'idrogeno per autotrazione ne è un esempio lampante.
                L'idrogeno è un vettore (specifichiamo così nessuno si inalbera) che sfrutta una fonte totalmente pulita e rinnovabile se prodotto tramite FER. Può rappresentare un ottimo sistema per l'accumulo e come sottoprodotto rappresenta un carburante promettente. Nessuno dice che sia l'unica verità assoluta e da seguire come una religione.
                Eppure è stato ormai demonizzato come bufala del secolo e proprio Pallante ne è (era?) uno dei critici più sprezzanti.
                La verità è che sconta il peccato originale di promettere una transizione "morbida" dalla civiltà della benzina a quella di un altro carburante. Quindi allunga la vita del modello di produzione industriale di massa nei trasporti che, ideologicamente, per alcuni era il satana da combattere!
                Scemenze, insomma!
                La serenità e la gioia comunque te le dà una situazione economica stabile e tranquilla. Che non significa affatto avere 2000€ al mese garantiti, ma può significare anche semplicemente la sicurezza che, qualsiasi cosa succeda, casa, salute, cibo, energia e servizi di base non mancheranno alla tua famiglia. Seppur a livello minimo.
                Ultima modifica di BrightingEyes; 15-04-2013, 22:24.
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                Commenta


                • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                  La serenità e la gioia comunque te le dà una situazione economica stabile e tranquilla. Che non significa affatto avere 2000€ al mese garantiti, ma può significare anche semplicemente la sicurezza che, qualsiasi cosa succeda, casa, salute, cibo, energia e servizi di base non mancheranno alla tua famiglia. Seppur a livello minimo.
                  Convengo con te che certe posizioni ideologiche sono del tutto irrealistiche (nel senso che non tengono conto dei più elementari principi di termodinamica e fisica). E' possibile oggi trasformare gradualmente le nostre società post-industriali in modelli di benessere in equilibrio energetico ed alimentare, garantendo ai paesi in via di sviluppo ed alle generazioni future una possibilità di sopravvivenza. Non c'è bisogno di scomodare improbabili miracoli energetici (e.cat et similia), ma di usare con intelligenza la tecnologia disponibile, attuando una politica energetica coerente con obiettivi di medio-lungo termine, anziché farsi trascinare da interessi e convenienze tattiche. Io ritengo che sia un compito che ognuno di noi deve assumersi in prima persona, perché i decisori politici ed industriali hanno tuttora troppi interessi per il BAU (business as usual= il corso corrente degli affari). Il cambiamento individuale richiederà tempo, ma la sua diffusione sarà forse sufficientemente rapida da farci evitare il baratro. Me lo auguro per i nostri figli e nipoti.

                  Commenta


                  • Originariamente inviato da miradoc Visualizza il messaggio
                    Io ritengo che sia un compito che ognuno di noi deve assumersi in prima persona, perché i decisori politici ed industriali hanno tuttora troppi interessi per il BAU (business as usual= il corso corrente degli affari).
                    Vero.
                    I "decisori" in realtà a mio parere sono ormai troppo spesso solo degli abili oratori che annusano il vento dominante e adattano la loro immagine vestendo alla bisogna i panni del cavaliere che difende ora questo ora quell'altro interesse. Ma lo fanno quasi sempre per mantenersi a galla e cavalcare l'onda.
                    Insomma un vero politico è più un surfista della propaganda che altro ormai.
                    A mio parere l'evolversi della situazione è abbastanza chiaro. Il crollo di un wellfare basato quasi esclusivamente sulla imposizione di carichi sempre più pesanti al settore produttivo (quello vero) è ormai irreversibile.
                    Era un sistema che basava tutta la sua filosofia proprio sulla crescita continua. Un esempio lo dà proprio il delirante sistema previdenziale che vigeva in Italia e che fondava la sua sostenibilità sulla assurda scommessa che l'occupazione sarebbe sempre stata in crescita, come numeri e come valore di stipendi.
                    Ora ci si accorge addirittura che lo stato, oltre a non pagare le aziende, manco ha pagato parte dei contributi previdenziali dei propri dipendenti!
                    Che è un pò quello che proponevo io, vero, ma perlomeno io proponevo di metterlo in chiaro e consentire ai dipendenti di versarsi da sè i propri contributi.
                    Invece così migliaia di lavoratori si troveranno in futuro la sorpresa di scoprire che mancano dei contributi o. più realisticamente, si troveranno la sorpresa di vedersi "ricalcolare" una rendita che immaginavano ben diversa, visto che l'alternativa sarebbe tagliare le rendite in essere e questo, dal punto di vista del politico-surfista di cui sopra, è sicuramente molto più pericoloso.
                    Cosa resta da fare quindi?
                    Aspettiamo la rischiosissima ondata antifiscale che, a mio modesto parere, è possibilissima in un paese tendenzialmente non proprio proteso alla fedeltà fiscale, con esempi abnormi di sprechi pubblici, con un differenziale territoriale in moltissimi settori gigantesco, con una popolazione votante che tutti dimenticano (prima delle elezioni...) essere molto schierata "contro il pericolo dell'altra parte" e quindi polarizzata e pronta a chiudere un occhio e due su qualche magagna del capitano di turno pur di scornare l'avversario, con assenza pressochè totale di reti di sicurezza sociale se non si fa parte delle "caste privilegiate"??
                    Per me occorre anzitutto raffreddare questo clima di contrapposizione.
                    La prima misura da fare è quella di garantire a tutti un vero supporto sociale, come da Costituzione (letta bene, non "interpretata" dal furbacchione di turno...). Reddito di Cittadinanza MINIMO (si parla di accollamento allo stato dei carichi da abitazione, cibo, abbigliamento, energia e STOP! Con servizi essenziali come sanità e istruzione di base gratuiti ovviamente) e contemporaneo, corposo, alleggerimento della pressione fiscale, burocratica E CONTRIBUTIVA sul Lavoro. Quindi abbattimento del carico fiscale sulle imprese a livello irlandese (è meglio prendere il 15% di un utile in Italia che il 36% teorico di un utile fatto ormai in Austria!), garantito per 5 o 6 anni almeno. Forti incentivazioni a costo zero sull'apertura di società di giovani, prestiti d'onore agevolati, impignorabilità della casa di abitazione e della strumentazione di lavoro. Deroghe parziali, ma garantite da leggi chiare, precise e non "interpretabili giuridicamente", alle norme più inutilmente vessatorie dello statuto dei lavoratori, compensate da un corposo ritocco verso l'alto degli stipendi netti tagliando sui costi fiscali e previdenziali ed incentivando le aziende che propongono contratti più elevati!
                    Vuol dire in parole poverissime accettare finalmente che il rapporto di lavoro principale non è più il matrimonio per la vita e che la responsabilità sociale dell'azienda non si identifica nell'addossare al datore di lavoro la responsabilità dell'intero benessere famigliare dei dipendenti!
                    Vuol dire invece permettere al dipendente di uscire dall'attuale pesante clima di ricatto virtuale (o accetti sti 3 mesi a stipendio da fame o puoi andare a ramengo sotto i ponti...) e offrire a moltissimi la possibilità di poter rinunciare a un lavoro non desiderato o magari tentare una via di libera professione o di impresa senza rischiare letteralmente la FAME!
                    Vuol dire "flex-security"!
                    Da li si può poi iniziare a discutere di come organizzarci per arrivare alla NonPiùDecrescitaOraCiStudiamoUnAltroTermine per un vivere compatibile e senza ansie estreme.
                    Altrimenti vedo inevitabile l'approfondirsi delle differenze reddituali, con anzi una nuova categoria prima quasi sconosciuta: gli italiani istruiti a reddito zero e senza pressochè alcuna speranza di lavoro! E i vantaggi saranno sempre per pochi che potranno permettersi la badante italiana...
                    E' davvero questo che vogliamo?

                    P.S. Per chiarire un attimo i concetti che stanno alla base delle critiche alla famosa "decrescita" segnalo che le esportazioni italiane reggono bene (nonostante gli assurdi carichi che tutti conosciamo, cosa che la dice lunga sulla vera professionalità degli imprenditori italiani!) solo che la produzione si è in parte spostata verso paesi meno "voraci" (molti di quei beni ritornano e vengono commercializzati come made in Italy) creando disoccuapzione, ma la vera crisi deriva dal crollo dei consumi interni!!
                    Crollo che è uno degli "obiettivi" della decrescita! (perlomeno nelle prime versioni). Io ricordo bene gli esilaranti discorsetti sulla faccia triste del ministro delle finanze al crollo del PIL!
                    Se decido di autoprodurmi, di rinunciare, di non sprecare... allungo certo la durata delle scorte naturali e diminuisco il gap fra il mio consumo e quello del nigeriano... ma taglio il mercato dell'impresa o del negozio sotto casa, che incasserà meno, quindi pagherà meno tasse, licenzierà o fallirà!
                    A questo io, forse, non ho capito come si pensa di porre rimedio.
                    Siamo sempre alla "lotta all'evasione e patrimoniale"?
                    Ultima modifica di BrightingEyes; 16-04-2013, 11:12.
                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                    Commenta


                    • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                      Dici? Può darsi.
                      La vera "decrescita" non consiste nel consumare meno petrolio convincendosi che pedalare fa bene o rinunciare a trasporti veloci per riscoprire il viaggio di una volta. Sta nel trovare soluzioni tecnologiche che permettano di ottenere questo benessere senza consumare risorse non rinnovabili! Non sta nel prodursi in casa lo yogurt o riciclare i vestiti, ma nell'obbligare tutti a una gestione attenta e disciplinata dei rifiuti in modo da riciclare ogni materiale prezioso.
                      La vera sostenibilità dovrà implementare entrambe le strategie (diminuzione dei consumi, sviluppo delle tecnologie) e contenere l'aumento delle nascite.

                      Se decido di autoprodurmi, di rinunciare, di non sprecare... allungo certo la durata delle scorte naturali e diminuisco il gap fra il mio consumo e quello del nigeriano... ma taglio il mercato dell'impresa o del negozio sotto casa, che incasserà meno, quindi pagherà meno tasse, licenzierà o fallirà!
                      A questo io, forse, non ho capito come si pensa di porre rimedio.
                      Economia alternativa. Uso il mio tempo e le mie forze in progetti che mi sostengano... sia esso l'orto sotto casa, la cooperativa che installa pannelli solari, la comunità che si autocostuisce case passive, l'ingegnere che ripara in proprio e per i vicini i cellulari o i PC. La banca del tempo. Aiutando le persone della propria comunità per ricevere aiuto. Diventare liberi, in una parola, di vivere autonomamente, senza essere schiavi degli altri. Senza cadere in estremismi: anche riaquisire il 40% della propria libertà alimentare, lavorativa e abitativa sarebbe un ottimo risultato.
                      Perchè BE stiamo qui a discutere tanto?... perchè altri governano il mondo fregandosene del mio e del tuo pensiero. Non c'è la volontà (nonostante i mezzi lo permettano) di condividere le scelte. Tutti a frappore il proprio interesse personale a quello della umanità.

                      Snap: "Per autorizzare una spesa l'ente locale, la Provincia, La Regione o lo Stato deve avere la copertura di bilancio. Se non c'è la provvigione la spesa non si può fare se no la Corte dei Conti ti manda in galera e noi abbiamo 5-6 punti di PIL di spese fantasma?"

                      La copertura di bilancio è una cosa, il limite di cassa è un'altra (immaginalo come il limite giornaliero di prelievo bancomat: puoi avere 1 miliardo in conto, ma se hai 500euro di prelievo... 500 puoi prelevare oggi!). Inoltre la copertura di bilancio è sul previsionale. Quindi stanno succedendo due cose (che i politici devono pagare con la non conferma elettiva): hanno gonfiato le entrate previsionali, generando buchi, e hanno continuato a stanziare pur sapendo che non avrebbero avuto cassa per pagare.

                      Commenta


                      • Originariamente inviato da Smilzo Visualizza il messaggio
                        Economia alternativa. Uso il mio tempo e le mie forze in progetti che mi sostengano...
                        Ma mica dico che sia di pr sè una cosa sbagliata eh!
                        Solo che così facendo tu diminuisci la richiesta di consumo tua e della tua famiglia. E inesorabilmente, se siete in tanti a coltivarvi l'orto, il verduriere sotto casa tua vedrà dimezzare gli incassi. Quindi inevitabilmente dovrà contenere le spese e deciderà che con può fare da solo per risparmiare un costo molto elevato (grosso errore quello di rendere il lavoro costosissimo e pieno di responsabilità...) e deciderà di lasciare a casa la sua commessa. Che magari si rivolgerà al sindacato sperando nell'art. 18.. per sentirsi dire che non solo a lei non si applica, ma che nemmeno ha diritto alla CIG (quella è "riservata" ad altri!).
                        A quel punto, gira la frittata come credi (si fa per colorire il discorso eh! Non pensare che voglia fare polemica gratuita!), ma alla ex-commessa devi dare una risposta.
                        Che può anche essere quella di convincerla a farsi l'orto sotto casa, la banca del tempo, ecc... sia chiaro! Bisogna però vedere se a lei la cosa alla fine va bene e la fa felice. Se le cose stanno così e non me la trovo a battere cassa... siam tutti felici eh!
                        Sul controllo delle nascite disquisivo abbastanza virulentemente negli anni 80... fa'n pò te cosa ho ottenuto!

                        La copertura di bilancio secondo la Costituzione non sarebbe sul previsionale, ma si dovrebbe fare sul rendiconto consuntivo presentato dal governo (art. 81)
                        Nello stesso articolo si dice chiaramente che non si possono stabilire nuove spese e tasse nella legge di bilancio e che ogni legge deve indicare i mezzi per farvi fronte!
                        Ora, queste norme a me sembrano abbastanza chiare. Sono state distorte, come molte altre, proprio per fingere che i comportamenti che tu citi, purtroppo verissimi, non fossero incostituzionali. E proprio per garantirsi la conferma elettiva (visto che finchè distribuisci biada quelli che pascolano si guardano bene dal farti le pulci per capire dove e come l'hai raccolta...).
                        Tutto ciò nell'assordante silenzio della Corte Costituzionale che è invece assai solerte a individuare profili di incostituzionalità appena qualcuno tocca il sacro mondo degli stipendi pubblici di alto livello.
                        O sbaglio?
                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                        Commenta


                        • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                          La copertura di bilancio secondo la Costituzione non sarebbe sul previsionale, ma si dovrebbe fare sul rendiconto consuntivo presentato dal governo (art. 81)
                          Nella legge di contabilità ed in letteratura tecnica il "bilancio" è il bilancio previsionale. Quando ci si riferisce al passato si parla sempre di "rendiconto". Statuendo il pareggio di bilancio, la costituzione afferma che per legge dovrà essere previsto che le entrate future pareggino con le uscite del periodo corrispondente.

                          Art 81:
                          Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
                          ...
                          Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

                          Come si evince dal dettato costituzionale , bilancio e rendiconto sono due entità separate. Sul bilancio è richiesto il pareggio, sul rendiconto no.

                          Nessuna legge afferma che le entrate future dovranno entrare in cassa, ne potrebbe farlo... pensiamo al gettito IRAP previsto per il 2014. Primo è impossibile calcolare esattamente la base imponibile per tutte le aziende d'italia del prossimo anno, secondo le imprese pagano con tempi e modalità che non sempre corrispondono a quanto previsto dalle norme fiscali e tributarie.

                          Sulla decrescita... molte sono le perplessità. Occorre una fase di transizione. La decrescita parte dal concetto di "risorse finite". L'ex-commessa tramite la sua ex-paga alimentava un consumo superiore al sostenibile. Bisogna stabilire un collegamento tra lavoro e sostenibilità. La decrescita lo chiede diretto: ti coltivi la terra, e sai quanto costi in termini energetici e territoriali all'ambiente. Se vogliamo passare ad un sistema più vecchio stile, dobbiamo rendere trasparente il costo ambientale (e sociale).
                          Non sono due scelte contrapposte, beninteso: possiamo mixarle a piacimento.

                          Dobbiamo anche essere consci che il prezzo pagato per un pomodoro viene distribuito in maniera molto diversa se proviene dalla cina o dalla ex-commessa.

                          Da un pomodoro venduto, la ex-commessa riceve più vendendolo come parte di un processo produttivo che parte dalla Cina o se lo vende direttamente ai vicini o per un tramite (magari il verduriere presso cui lavora qualche ora)?

                          Infine la decrescita punta a redistribuire su tutti la diminuzione di redditi e ricchezza, cerca di rispondere alle problematiche che può avere un distributore o un produttore di automobili (o una ex-commessa) quando il loro prodotto risulterà eticamente o ambientalmente fuori mercato.

                          Commenta


                          • Originariamente inviato da Smilzo Visualizza il messaggio
                            Nessuna legge afferma che le entrate future dovranno entrare in cassa, ne potrebbe farlo...
                            Infatti! Forse è questo il punto che sfugge.
                            Al di là delle corrette definizioni di bilancio e rendiconto... quel che traspare chiaramente dalle norme costituzionali è il monito, chiaro, che le entrate FUTURE non possono essere previste! La contribuzione fiscale è una "contribuzione"! Non un "pagamento" di una tariffa predeterminata!
                            Questo è uno dei peccati originali della nostra fiscalità e soprattutto della nostra politica che l'ha applicata!
                            Se io "contribuisco secondo le mie possibilità", anche considerando uno stato perfetto senza evasione, cedo una percentuale di quel che ho guadagnato! Non una cifra predeterminata da qualcuno speranzoso!!
                            Tu, governo, puoi sicuramente decidere che quella percentuale non ti basterà l'anno prossimo e imporre un aumento, ovvio. Ma se poi l'aumento deciso frutta meno del previsto perchè l'azienda c'ha l'IRAP meno corposa o quel che piffero vuoi... tu PARLAMENTO devi farti bastare quello che il gettito propone e NON delegare a una fantasia fiscale futura o a altre congiunzioni astrali la copertura delle spese che, clientelarmente parlando, sono molto fruttuose per te!!!
                            E' questo il punto focale che si cerca sempre di nascondere. E' per questo che Germania & C. ci hanno imposto il pareggio di bilancio!
                            Stai tranquillo che seguendo la Costituzione alla lettera non ci sarebbe stato bisogno di farci prendere per i soliti furbetti ed imporre una misura "contenitiva" anche un pò umiliante come questa!

                            In realtà questa crisi determina danni perchè nessuno si è mai posto il banale problema di cosa fare se le entrate fiscali scendono in caso di crisi in un paese che, già quando le cose vanno bene, spende più di quanto incassa!
                            La cosa è stata "tamponata" imponendo alla gente il carico fiscale che le imprese hanno pagato in meno. Cosa che in realtà comporta di fatto una patrimoniale mascherata.
                            Ma OCCHIO che la patrimoniale altro non è che il vendere ricchezza accumulata. E' come la famiglia che si vende la collanina per pagare la bolletta!!
                            Non è un buon segnale eh!
                            Se mi parli di patrimoniale per tamponare le situazioni di disagio tramite sussidi e per dare ossigeno alle imprese... ok. Ci stà.
                            Se invece qualcuno si illude che possa servire a surrogare l'evasione per riprendere la distribuzione di reddito tramite occupazione parassitaria... beh, temo che rimarrà alquanto deluso!
                            Originariamente inviato da Smilzo Visualizza il messaggio
                            ..Infine la decrescita punta a redistribuire su tutti la diminuzione di redditi e ricchezza, cerca di rispondere alle problematiche che può avere un distributore o un produttore di automobili (o una ex-commessa) quando il loro prodotto risulterà eticamente o ambientalmente fuori mercato.
                            Cerca di rispondere... come scusa?
                            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                            Commenta


                            • Mi pare che stiamo travisando il problema. L'accorato richiamo di molti politici ed industriali all'assoluta necessità di aumentare il reddito disponibile per far ripartire i consumi interni è un'emerita assurdità. Un Paese nelle condizioni del nostro, in fase post-industriale, in cui gli unici beni da acquistare sono quelli di consumo e di sostituzione, è impensabile che si torni a comprare come quando ogni famiglia cercava di dotarsi di una serie di commodities che ora tutti già hanno. Comprare per forza roba inutile è l'ultima follia dei guru dell'economia in espansione continua, assunto tanto lapalissianamente falso quanto pensare che le leggi della fisica siano rese obsolete dal pio desiderio di qualche mistico della free energy.

                              Commenta


                              • La patrimoniale non ha senso se non serve a ridistribuire la ricchezza che è stata assurdamente accumulata. Se il 5% o il 10% di una popolazione detiene il 50%-60% della ricchezza di quella comunità non è frutto di una organizzazione economica premiale il merito, è frutto di appropriazione indebita o delinquenziale. Se io decido sono l'AD di una SPA e decido che il CDA e l'AD si straricompensano mentre l'azienda va a fallimento sto compiendo un'operazione che può essere legale ma sicuramente criminale. Il nostro sistema ha inventato la criminalità legalizzata, adesso è il momento di ristrutturare il sistema dalle fondazioni. Non si tratta di cambiare i politici, si tratta di un lavoro più profondo è come quando ritinteggi la casa e trovi una crepa. Se è superficiale la stucchi e tutto va a posto, se è il sintomo di un cedimento della fondazione tornerà sempre fuori, si allargherà e farà crollare la casa. La crepa che abbiamo nell'edificio in cui viviamo continua a tornare fuori nonostante le mani di vernice fresca che sono state date.
                                :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                (Albert Einstein):preoccupato:

                                Commenta


                                • La decrescita cerca di rispondere ...
                                  Vediamola in termini edilizi. Il movimento della decrescita ha avuto grossa parte nel divulgare del risparmio energetico. C'è chi continua a proporre soluzioni energivore, e chi produce pannelli solari, FV, cappotti. Dieci anni fa parlare di "taglio termico" ad un muratore era fantascenza. Oggi è patrimonio comune. Creando domanda si può pensare all'offerta.
                                  Quello che manca da un punto di vista normativo è semmai una maggior tutela del locale. Se compro da un'azienda locale, parte del risparmio energetico implicito potrebbe essere passato al compratore come detrazione o minori tasse/imposte. Idem se scelgo un lavoratore locale... agevolazioni.

                                  Creando delle "isole di produzione e consumo" si aumenta la dispersione e diminuisce la concentrazione della ricchezza.

                                  La decrescita prevede una serie di incentivi (fiscali, economici, sociali, etc) che devono essere messi in atto. Oggi vediamo solo i danni di una diminuzione dei consumi.

                                  Commenta


                                  • Mah! A me che l'ottimizzazione energetica sia merito della decrescita mi pare una forzatura bella e buona.
                                    Pannelli e cappotti sono apparsi da poco nel dizionario della decrescita e gran parte delle idee mi pare si stiano ancora concentrando intorno al concetto di "rinuncia volontaria". Vero che col tempo si è modificata un pò questa visione pauperista e si sta virando verso il concetto di ottenimento dello stesso servizio a costo minore. Rimangono però grosse aree di sciocca liturgia econaif che a me, che pure di pannelli, FV e cappotti ti garantisco ne ho per due, appaiono incomprensibili autogol.
                                    Prendi la manifestazione "m'illumino di meno". Sarà pure tutta l'Italia che aderisce entusiasta, ma a me l'idea di spegnere per un'ora le luci di una piazza (sguinzagliando qualche decina di vigili perchè nessuna vecchietta si rompa il femore!) non mi sembra nè un'idea efficace di sè, nè tantomeno un "esempio" da elaborare come mi sono sentito ripetere.
                                    Se mi dici di cambiare la lavatrice con una A+++ è buona cosa, se cerchi di esaltarmi il ritorno della lieta compagnia di massaie che va al fiume a sbattere le lenzuola come felice riscoperta delle gioie che furono... per me resta una ... sciocchezza!

                                    Comunque qui (http://www.forumenergia.net/archivio...ita-felice.pdf) c'è un manifesto del 2004.
                                    Leggilo e vedrai se ricordo male io. Pare che la cosa più divertente sia il "disturbo" al povero ministro delle finanze nonchè sindaci e giunte assortite!
                                    Ma il ministro delle finanze e gli altri citati al momento se ne sbattono altissimamente del calo del PIL, anche se non prodotto dalla conversione di massa allo yogurt casalingo!
                                    Mentre invece, come era prevedibile e previsto pure da me, sono altri che sono rimasti parecchio "disturbati" dal crollo del PIL!
                                    Nel cosiddetto manifesto non si cita nemmeno una volta pannelli e cappotti. Comprensibilmente del resto, perchè nè i pannelli nè i cappotti isolanti te li puoi fare con l'autoproduzione!
                                    Io credo che quel manifesto sia ormai superato anche dai suoi estensori, ma non mi pare che le soluzioni proposte siano poi così efficaci e intelligenti.
                                    La produzione e diffusione industriale ha enormi svantaggi e problemi, concordo. Ma pensare di poter nutrire l'intera popolazione italiana con l'autoconsumo è demenziale! Figuriamoci per altri paesi!
                                    Il vero problema è la CARENZA DI ENERGIA A BASSO COSTO! Quella che per decenni ha permesso il demoniaco "sviluppo"!
                                    La vera sfida è trovare il modo di mantenere un livello di benessere adeguato sostituendo una forma di approviggionamento energetico (lo sfruttamento delle fonti fossili) con un'altra forma totalmente rinnovabile e bloccare la crescita demografica.

                                    Parliamo pure di fine dello sviluppo, ma cerchiamo il modo di mantenere il benessere attuale. Che, per inciso, sta anche nel poter decidere di andare al lavoro, alla partita o a teatro con la propria auto, senza pensare per forza a inevitabili corveè ciclistiche o democraticissime carrozze superaffollate partendo tre ore prima!
                                    La soluzione al problema di crisi attuale è nella tecnologia. Non nel convincersi che uscire con le scarpe riciclate e rattoppate sia il massimo della felicità!
                                    Poi a livello personale ovviamente ognuno è libero di abbracciare la fede che crede.
                                    Io però parlavo di misure politiche da decidere per aiutare chi ha visto per ora decrescere solo il proprio reddito. e non ne è stato felice.
                                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                    Commenta


                                    • Originariamente inviato da snapdozier Visualizza il messaggio
                                      La patrimoniale non ha senso se non serve a ridistribuire la ricchezza che è stata assurdamente accumulata.
                                      "Assurdamente accumulata"?
                                      Posso capire i like che ti arrivano, ma questa protervia nel pensare che le ricchezze altrui siano in effetti rubate e quindi espropriabili senza timore è tipicissima di una certa mentalità, che tutti si affannano a dare per morta, ma che ogni tanto rispunta!
                                      Che pochi detengano troppo è evidente, ma la nuova versione del divieto della proprietà privata (perchè di questo state parlando e like-ando!) ti posso garantire che ha meno speranze della decrescita!
                                      Le ingiustizie che citi sugli AD che si straricompensano sono reali e vanno contrastate, ma citarle come "scusa" per propagandare una patrimoniale draconiana è scorretto!
                                      Poi non ci sono solo gli AD eh! L'ingiustizia retributiva la si vede a vari livelli, anche nel pubblico! E, vedi un pò i casi della vita, spesso queste ingiustizie sono garantite anche dalla per me assurda pretesa di considerare ogni dipendente, di qualsiasi livello, carico di privilegi e diritti come un semplice operaio! Ma prova a toccare quei privilegi...
                                      La crisi in Italia deriva dal crollo dei consumi e della produzione. Pensare in questa situazione a una patrimoniale da giustizia proletaria sommaria è talmente demenziale da lasciare attoniti!
                                      Volete davvero ritrovarvi con un paese in caduta libera o con i collonnelli al potere?
                                      Bah!
                                      “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                      Commenta


                                      • Appunto BE. Se il sistema si è squilibrato in questo modo vuol dire che il baco è nelle regole che lo gestiscono. La proprietà privata, il riconoscimento del merito, la ricompensa per le proprie qualità o abilità deve essere più realistica se vuoi mantenere le differenze. L'attuale distribuzione del potere e della ricchezza non ha nulla di equilibrato. Quando lo squilibrio diventa intollerabile si arriva alle Marie Amtoinette o al Palazzo d'Inverno. Il rifare le fondazioni è sempre un lavoro piuttosto radicale che va toccare lo status quo. Se vuoi lo sviluppo delle rinnovabili dovrai stravolgere ENEL, GSE, AEEG, CEI che perseguono interessi contrari. All'inizio ti diranno si fate pure tanto non funziona, poi quandosi accorgono che la cosa funziona ti troverai davanti gli armati. O ti metti a 90° e ti compri il loro petrolio, carbone e metano o li devi spazzare via. E questo vale anche per altri settori. Pensa a Caltagirone, pensa a Berlusconi, a tutto il sistema dei grandi appalti, al sistema delle commesse, agli affari come vengono gestiti nel nostro sistema. Guarda bene come si formano le fortune e come esistano delle isole dove no ci sono controlli, dove la partecipazione alle gare vede sempre gli stessi vincitori, dove i concorsi sono tagliati su misura ecc. ecc.
                                        Ultima modifica di snapdozier; 18-04-2013, 07:13.
                                        :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                        (Albert Einstein):preoccupato:

                                        Commenta


                                        • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                          ... che l'ottimizzazione energetica sia merito della decrescita mi pare una forzatura bella e buona.
                                          Pannelli e cappotti sono apparsi da poco nel dizionario della decrescita e gran parte delle idee mi pare si stiano ancora concentrando intorno al concetto di "rinuncia volontaria". Vero che col tempo si è modificata un pò questa visione pauperista e si sta virando verso il concetto di ottenimento dello stesso servizio a costo minore.
                                          Il club di Roma aveva individuato tre linee di intervento: sviluppo tecnologico, contenimento democgrafico, contenimento dei consumi. La decrescita ha fatto sviluppato la terza linea affiancandola al recupero di valori sociali.
                                          Puoi spiegare il concetto di "stesso servizio a costo minore"? Costo ambientale e sociale, intendi?


                                          Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                          Io però parlavo di misure politiche da decidere per aiutare chi ha visto per ora decrescere solo il proprio reddito. e non ne è stato felice.
                                          Taglio delle aliquote Irpef e Irap. Per mantenere l'equilibrio di bilancio, introduzione di una patrimoniale "equa". In modo lasciare più reddito per chi lavora e stimolare i capitali ad entrare nelle imprese.
                                          Se speriamo che la politica risolva ogni problema, stiamo freschi.

                                          Commenta


                                          • Originariamente inviato da snapdozier Visualizza il messaggio
                                            Appunto BE. Se il sistema si è squilibrato in questo modo vuol dire che il baco è nelle regole che lo gestiscono.
                                            Ok. Siamo abbastanza in sintonia qui. Io non sono mai stato un conservatore e non mi preoccupa certo l'idea del "gettare tutto all'aria".
                                            Solo che proporre un esproprio generalizzato mi sembra più una rivoluzione (che sarà armata concordo) più che un atto di progressismo.
                                            Stravolgere mi va bene. Tagliare la potenza delle grandi aziende senz'altro. Ma senza fughe in avanti di stampo polpottiano che poi si riveleranno molto più deleterie proprio per quelli che vorresti difendere!
                                            Senza voli pindarici io mi limito a proporre una patrimoniale generalizzata che rimetta in circolo un pò delle ricchezze, senz'altro in parte provenienti da evasione, elusione, ma anche pensioni esagerate con metodo retributivo e liquidazioni generose. Ricchezze che ora creano solo ulteriore peso finanziario e mortificano l'economia reale.
                                            Però... voglio assolutamente, anzi ESIGO che questo prelievo non vada a creare altre aree di parassitosi statale (perchè di quello si sta parlando, vediamo di tirarla fuori sta cosa!), ma vada a ricreare ossigeno a imprese e famiglie permettendo una ripartenza dei consumi e dell'occupazione.
                                            Se invece si pensa che questa sia una cosa sbagliata e che sia meglio torchiare al 50% il reddito famigliare così consuma meno solo per trovare una, patetica, conferma alla tesi decrescitoria che non si può fare sviluppo infinito... beh ditelo! Assumendovene le responsabilità!
                                            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                            Commenta


                                            • Originariamente inviato da Smilzo Visualizza il messaggio
                                              Puoi spiegare il concetto di "stesso servizio a costo minore"? Costo ambientale e sociale, intendi?
                                              Soprattutto io parlo di costo energetico, che è alla base di ogni altro costo.
                                              Intendo che se vuoi ridurre il consumo dell'illuminazione pubblica tassi i cittadini per sostituire tutte le lampade con altre a basso consumo a a led. Non che "spegni" una piazza! na volta l'anno per di più, spacciandola come l'ultima genialata salva-mondo!
                                              Intendo che se vuoi evitare il trasporto dello yogurt per migliaia di km COMPRI (perchè siamo in economia di mercato..) quello fatto dalla centrale del latte di città. ANCHE SE COSTA IL DOPPIO di quello della Danone o Nestlè!
                                              Piccole cose insomma. Ma meno stupide.
                                              “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                              Commenta


                                              • Io non sto parlando di esproprio, forse non riesco a spiegarmi bene, ma non si tratta di rubare ai ricchi per dare ai poveri, non si tratta di prendere un po' di liquidità da mettere in circolo e poi via di nuovo, tutto come prima, produrre cose da consumare nel tempo più breve possibile senza capire perché. Il perché del consumo non è il benessere di chi consuma. Se non comprendiamo questo ci troveremo come in quella trasmissione di Real Tv dove la gente muore schiacciata nella casa straboccante oggetti. Gli USA fanno di quelle trasmissioni che noi umani non ci sogniamo neppure. Il consumo è potere, se io ti tolgo la possibilità di consumare, se io controllo l'energia e il cibo, la salute, l'educazione, lo svago, il ridere, la fede, le code io ti domino. E' questo che non va bene. I soldi sono un mezzo di controllo politico non il corrispettivo di materiali o servizi. Se tu vai da Venezia a Roma con la TAV puoi viaggiare sullo stesso posto con lo stesso confort per 9€ o 140€. Non paghi il servizio, fai una lotteria. Io sono stanco di vivere secondo le regole *** della lotteria. Se vogliamo un paese dove sia bello vivere non si tratta di decrescere si tratta di fare cose intelligenti. >In questi giorni una azienda del FV porta in discarica 1650 inverter nuovi di palla perché una norma *** che non ha nessuna applicazione pratica di nessun tipo , voluta da *** CEI e appoggiati da ***l'AEEG e del GSE (dico *** semplicemente perché è l'unica definizione tecnica che si può usare) nominati da quel Governo che ci eravamo eletti (io no) li ha resi obsoleti. Bisogna cambiare i paradigmi e non lo farai con le riforme.

                                                *** = Testo rimosso. Violazione art.1 del regolamento del forum. Puoi benissimo esprimere il tuo dissenso mantenendo un linguaggio educato. Ricorda che le violazioni del regolamento non implicano il semplice richiamo, come ora. nll ***
                                                Ultima modifica di nll; 18-04-2013, 21:18.
                                                :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                                (Albert Einstein):preoccupato:

                                                Commenta


                                                • Caro Snap, quell'azienda che citi si è semplicemente scontrata con una delle innumerevoli vessazioni burocratiche che ogni giorno affliggono il mondo della produzione. E che, alla fine, rappresentano una parte importantissima dei motivi che spingono le aziende a delocalizzare.
                                                  Da come l'hai messa qualche post fa in effetti pareva che tu proponessi una specie di esproprio dichiarando che ogni accumulo di capitale è generati da malaffare.
                                                  Questo non è accettabile. Se ho la fortuna di ereditare dallo zio Peppino 3 appartamenti a Portofino non è che sono un delinquente e probabilmente nemmeno lo zio Peppino ha gran colpa se quella che era una modesta casa di pescatori di suo padre e suo fratello è ora diventato un ambito status symbol no?
                                                  Poi non facciamo sto minestrone di patrimoniale, decrescita, antiburocrazia con spruzzata di complottismo!
                                                  E' sicuro che la situazione sia ormai matura per una grande trasformazione. Io, come ho già detto, non avrei remore a rimettere in gioco la mia situazione, anche se ho un reddito superiore a gran parte della popolazione e quindi non avrei, teoricamente, alcun motivo per rimescolare le carte.
                                                  Ma occorre un progetto sensato! Sto aspettando qualche evoluzione del famoso progetto genesi (mi pare si chiamasse così), ma non ho ancora capito a che punto stanno.
                                                  Altri progetti semi-utopici che però si ancorano al sistema economico attuale (magari sognando salvifici ritorni a vecchie valute visti come ricetta miracolosa) mi lasciano invece perplesso.
                                                  Perchè se decidi di giocare con le regole dell'economia attuale queste distruggeranno sempre chi non ha le leve del potere a disposizione.

                                                  A mio parere vanno affrontati alcuni punti fondamentali:
                                                  1) La produzione di ricchezza (e non la banale "occupazione") deve essere diffusa il più possibile.
                                                  questo vuol dire incentivare in ogni modo anche le microattività, senza pensare che qualsiasi attività debba per forza essere destinata a trasformarsi in un'azienda con il parcheggio privato le segretarie ed il custode!
                                                  2) Occorre creare una vera rete di sicurezza sociale che garantisca a TUTTI i cittadini di non precipitare nella povertà assoluta in caso di rovesci. Questo NON si fa regalando un lavoro finto agli amici degli amici, ma individuando un livello minimo di servizi offerti dalla comunità e accessibili a chiunque sia cittadino italiano.
                                                  3) Si deve trovare una modalità di scambio economico che superi gli svantaggi della attuale moneta. E non parlo dell'euro, ma della moneta in sè. Perlomeno lo si dovrebbe inventare per tutto quello scambio economico che attiene alla sfera dei diritti fondamentali dell'individuo (alimentazione, abitazione, sanità, istruzione, ecc.).

                                                  Il punto 1) è un pilastro del cosiddetto "distributismo". Cioè il tentativo di una visione economica in accordo alle visioni cattoliche. Al di là del patrocinio che si può approvare o meno, trovo che ci sia qualche aspetto condivisibile, tra cui la distribuzione di proprietà più diffusa possibile anche nel campo della produzione. Per me è il paradigma della produzione energetica distribuita applicata alla sfera sociale.
                                                  Ultima modifica di BrightingEyes; 18-04-2013, 13:56.
                                                  “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                                  Commenta


                                                  • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                                    Soprattutto io parlo di costo energetico, che è alla base di ogni altro costo.
                                                    Quando un imprenditore licenzia un operaio italiano e ne assume uno tibetano in Cina, a lungo termine il costo sociale che paghiamo è enorme e sotto gli occhi di tutti. Lo paga l'operaio e poi a catena tutti i produttori, compreso l'imprenditore che lo ha licenziato. Le due cose devono andare di pari passo: rispetto dell'ambiente e rispetto del lavoro.
                                                    E' importante la trasparenza; riprendendo il vasetto di yougurt, perchè quello della multinazionale costa meno? O il locale sta sovraprezzando o la multinazionale sottopagando... il consumatore dovrebbe essere in grado di scegliere in base a queste informazioni.

                                                    Oggi ho visto un articolo su un quotidiano "questa decrescita diminuisce...": ok, usiamo pure il termine decrescita. Ma oggi non assistiamo alla decrescita, ma alla diminuzione dei consumi e dei redditi incontrollata. La decrescita presuppone una serie di scelte consapevoli sia a livello politico che individuale. A livello individuale c'è un certo risveglio. A livello politico zero assoluto.

                                                    Commenta


                                                    • Non è il problema dell'azienda è il problema che si butta via ricchezza di tutti. Quando tutta l'energia verrà da rinnovabili distribuite non avrò paura di morire di freddo d'inverno o peggio di caldo d'estate, se avrò una produzione agricola che garantisce l'alimentazione al paese non avrò paura di morire di fame, se avrò l'adsl su tutto il paese avrò l'informazione disponibile (poi ci vuole la testa di ciascuno, ma avrò accesso alla conoscenza). La ricchezza di base è questa. Chi vuole mangiare aragoste dovrà verificare se il sistema le può garantire, chi vuole fare sesso con le ragazzine anche se ha 70 anni dovrà rendersi interessante con il proprio fascino ecc. ecc. Il denaro deve tornare ad essere un mezzo comodo per scambiare benessere, ma serve anche una cultura del benessere che oggi manca. Io non provo alcuna invidia per chi mangia caviale a colazione, pranzo e cena. Una volta l'anno è una interessante esperienza come può esserlo la pasta e fagioli o la impepata di cozze. Il lusso è variare l'esperienza non mangiare la cosa più rara o costosa tutti i giorni. Io mi metto il gessato e la cravatta se serve, ma preferisco la tuta o i jeans. La vera ricchezza è poter vangare l'orto se ne ho voglia o camminare in un bosco e mangiare un panino o una grigliata di verdure ai ferri spesso è molto più gratificante di un ricevimento con ostriche e champagne. Sono i parametri della ricchezza che non funzionano e l'eticità del sistema deve prevedere che tutti possano accedere a tutto, la regola che limita deve essere la disponibilità dei beni non 'esclusività. Oggi hanno fatto un servizio da Venezia dove un ristorante ha tolto i prezzi dal menù e ognuno paga quello che decide. La cosa sembrerebbe folle in questo periodo, invece il ristorante lavora molto più degli altri e la riduzione dei prezzi complessivamente è inferiore al 10%. Si può fare, bisogna volerlo.
                                                      :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                                      (Albert Einstein):preoccupato:

                                                      Commenta


                                                      • Originariamente inviato da Smilzo Visualizza il messaggio
                                                        Quando un imprenditore licenzia un operaio italiano e ne assume uno tibetano in Cina, a lungo termine il costo sociale che paghiamo è enorme
                                                        Se non riuscite ad uscire da questi schemi propagandistici non approderete a nulla!
                                                        Non esiste ALCUN imprenditore che abbia reale scelta nell'alternativa che proponi! Le imprese sono COSTRETTE a delocalizzare o a chiudere se non hanno possibilità di ristrutturarsi continuamente, assumendo e licenziando quando e come devono fare!
                                                        Questo quadretto dipinto che vi piace apporre sopra la realtà per poter fingere che il cattivo sia sempre lo stolto imprenditore che non arriva a capire (ahimè... è limitato il tapino...) che licenziando si dà la zappa sui piedi è solo una maschera consolatoria!
                                                        La realtà avanza, da anni, falciando grandi fette del sistema che consente il nostro benessere... e voi continuate a soganre l'imprenditore dai capelli turchini che non licenzia, anzi investe, ecc. ecc. ecc.
                                                        Se io produco saponette e il mio dipendente me ne sforna 1000 al mese e mi costa 2500€ (stiamo parlando di COSTO!!! Di quello che resta in tasca al dipndente dopo tasse, contributi, frizzi e lazzi non me ne frega nulla, nè me ne deve fregare alcunchè se siamo in fase di bilancio!) io DEVO vendere ogni saponetta almeno a 2,6€!
                                                        Girala come piffero vuoi è così!
                                                        Se nel ipermercato le saponette le vendono a 1€ io imprenditore avrò 3 scelte:
                                                        1) Chiudo. Fangala! Qualcosa da parte ce l'ho, vado a camminare nei boschi e a farmi la frittura di verdure come Snap! Evviva!
                                                        2) Investo. In cosa? Innovazione! Ottimo... un bel macchinario made in vattelapesca che fa il lavoro di 10 operai. Quindi ne tengo 1 e gli altri 9... in CIG, o forse me li prepensionano (tanto pagano altri no?) al limite li licenzierò. Tanto è licenziamento collettivo per ristrutturazione e con l'art. 18 ci si fanno la birra!
                                                        3) Non ho fondi da investire, non ho risorse per ritirarmi... devo (DEVO!!) inventarmi qualcosa per restare competitivo! Vabbè, mi trasferisco in Serbia, Romania o Cina e se poi l'Italia si avviterà... prenderò casa laggiù!

                                                        Questa è la verità dietro il quadretto!
                                                        Prima ce ne facciamo tutti una santa ragione, prima cominciamo a uscire da questa crisi. Che per me è ancora all'inizio.
                                                        “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                                                        Commenta


                                                        • dove andare sicuramente sembra che non debba andare più da nessuna parte,il giudice su proposta del PM
                                                          mi ha condannato a 18 mesi di reclusione ed a una multa di 45000 €,e dire che c'erano solo 3 pagine da leggere
                                                          mia versione procedevo per la via quando mancavano 200 mt all'incrocio scattava il verde arrivavo all'incrocio
                                                          svoltavo a sinistra appena immesso nell'altra strada udivo un tonfo mi fermavo e notavo che uno su uno scoter
                                                          si era ribaltato,si rialzava alzava la moto e si interessava dei danni,poi col verde riprendeva la marcia dei veicoli
                                                          nel mio senso e intralciavo il passaggio,visto che non mi consideravo minimamente coinvolto riprendevo la marcia

                                                          versione del querelante procedevo appaiato con lo scoter ad un furgone bianco arrivati all'incrocio il furgone non avendo
                                                          messo la freccia improvvisamente svoltava a sinistra io frenavo bruscamente e cadevo per terra,il furgone non si fermava
                                                          e il testimone mi aiutava a rialzarmi
                                                          peccato che la via è stretta ed è a una carreggiata quindi avrebbe dovuto procedere contromano oltretutto all'incrocio c'è
                                                          un spartitraffico che è propio un'imbuto,quindi da quello che dice guida contromano e mi voleva superare all'incrocio

                                                          versione testimone lui sopraggiungeva dalla via opposta eravamo fermi al semaforo io partivo e svoltavo a sinistra senza
                                                          mettere la freccia urtavo lo scoter poi mi fermavo aprivo lo sportello per scendere poi invece richiudevo e partivo
                                                          il nostro zelante cittadino poi mi inseguiva fino a identificare la targa,poi portava il foglio al querelante e dava la disponibilità per
                                                          testimoniare,lo stesso testimone dal Q veniva identificato come quello che l'avrebbe aiutato a rialzarsi dopo l'incidente
                                                          sdoppiamento
                                                          nella deposizione appare anche un'ambulanza che si ferma?forse opportunamente mandata via per evitare i rilievi dei vigili,
                                                          poi invece il Q và al pronto soccorso col propio mezzo e gli danno 5 giorni

                                                          questa è la giustizia italiana cari giustizialisti veloce distratta e incompetente,che stritola i cittadini nei suoi ingranaggi
                                                          farò opposizione per conservare almeno per il momento la patente mi guarderò dal fare il rito abbreviato e speriamo
                                                          che sia fatta giustizia,ma ormai i limiti di sopportazione sono raggiunti

                                                          spettacolo indecente della politica le 3 maggiori forze,stanno giocando una partita a scacchi sulla nostra pelle
                                                          come in libano rischiamo che alla fine delle lotte rimangono solo macerie
                                                          la piazza non vuole l'inciuccio,ma dietro la piazza c'è chi pensa a ridateci er puzzone

                                                          Commenta


                                                          • Ho detto una grigliata di verdure.... Sono d'accordo che l'imprenditore non è istituzionalmente peggiore, ci sono però numerosi esempi di gestione piuttosto discutibile. Il problema non è produrre saponette sfruttando al massimo chi lavora sia esso bianco, giallo o nero. Si tratta di cambiare il modello. Il ripensamento dei rapporti sociali. Lavorare è un diritto perché ciascuno di noi si realizza anche attraverso l'attività che può essere manuale o intellettuale o un po' di una e un po' dell'altra. Anche l'idea della specializzazione per cui uno per tutta la vita fa la stessa cosa senza sapere nulla del resto non è detto che sia la più efficace per la preservazione della specie. Proviamo a staccarci dall'immediato, per cambiare bisogna fare programmi a medio e lungo termine, altrimenti l'agenda la troviamo già scritta.
                                                            :rain:L'uomo ha scoperto la bomba atomica, però nessun topo costruirebbe una trappola per topi.
                                                            (Albert Einstein):preoccupato:

                                                            Commenta


                                                            • Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                                                              Se non riuscite ad uscire da questi schemi propagandistici non approderete a nulla!
                                                              Non esiste ALCUN imprenditore che abbia reale scelta nell'alternativa che proponi!
                                                              Probabilmente mi sono espresso male io: per imprenditore mi riferivo alle persone che gestiscono le imprese, siano essi AD, direttori, dirigenti, manager. E' vero che bisogna fare distinzioni caso per caso.
                                                              ES: la telecom prima di licenziare i centralinisti poteva diminuire i compensi degli amministratori di qualche milione.
                                                              Altra considerazione. Io provengo da una scuola tecnica, in cui mi insegnarono :"imprenditore è colui che si assume il rischio d'impresa, e ha diritto per questo alla remunerazione". Ora, quando un imprenditore scarica il rischio di non avere lavoro sui dipendenti, è a loro che spetta la remunerazione del rischio d'impresa, mentre all'imprenditore spetta una paga fissa. Invece cosa è successo? Che il grande imprenditore più la ditta è in crisi più compensi e più "flessibilità a minor costo" ottiene. Il piccolo imprenditore invece è costretto a rinunciare alla sua paga e continua a dover pagare lo stesso i due/tre/dieci operai che lavorano per lui. La piccola imprenditoria ha pagato e sta pagando i privilegi della grande.

                                                              Io sono d'accordo sulla flessibilità totale. Ma a questo punto, i lavoratori partecipano agli utili. Valorizzo il lavoro, come dice la decrescita. Se sei un imprenditore che non lavora, non hai diritto a remunerazione.

                                                              La decrescita aiuta l'imprenditore "turchino" con il concetto di "consumo consapevole". So che le saponette da 1 euro sono prodotto in Cina con sfruttamento di minori, nessun diritto lavorativo, materiali scarti, inquinamento da lavorazione e da trasporto, concentrtazione dell'utile a uno o due soggetti... non le compro, scelgo il sapone dell'imprenditore turchino che così può continuare a vivere e lavorare in Italia.

                                                              Chi afferma che siamo in decrescita sbaglia. Siamo in recessione, punto. Il programma dei partiti politici è desolante: usa gli stessi strumenti di crescita in un periodo di recessione. Il M5S è l'unico, tra i programmi, che includendo idee della decrescita offre soluzioni diverse. La tutela delle PMI, ad esempio, è figlia del discorso che stiamo facendo.

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X