Potrebbe essere Cornelius Castoridias (es. L'istituzione immaginaria della società, Boringhieri 1975) la democrazia radicale come autoistituzione della società (passando per una liberazione dell'immaginario asservito).
Nicholas Georgescu-Roegen (Bioeconomia, Boringhieri, 2003)
Oppure, meglio, Jacques Ellul (es. IL sistema tecnico, Jaca Book 2004) la tecnica come sistema autonomo, autogeneratosi e autoprogrammato, del tutto cieco e bruto. Che governa le nostre vite. (su questo, ovviamente, anche Heidegger e Foucault).
E Ivan Illich (tra gli altri: Disoccupazione creativa, Baroli 2005; Esperti di troppo, Erickson 2007, La convivialità, Baroli, 2005).
Del sacerdote Illich, riporto, ad esempio, uno dei passaggi che mi ha più colpito (Esperti di troppo, p. 48-9):
"Alcuni già vivono, ed altri sono in grado di andare, oltre l'età delle professioni disabilitanti e i suoi scintillanti centri commerciali di beni e servizi. I giorni dei politici che promettono pacchetti di servizi sempre più completi sembrano contati. Presto riceveranno la stessa accoglienza in precedenza accordata ai partiti clericali e alle verbosità degli epigoni del marxismo. ... Presto l'incipiente ethos post-professionale mostrerà la gabbia d'acciaio della loro nudità. Gli spacciatori professionali di sanità, istruzione, assistenza sociale e pace della mente hanno avuto bisogno di quasi venticinque anni per stabilire il loro controllo su chi doveva fare che cosa e perchè. Per lungo tempo ancora, essi, probabilmente saranno in grado di determinare chi farà che cosa e a quale costo, agendo come dei gangster. Ma a loro insaputa la credibilità acquisita sta sbiadendo velocemente.
... Migliaia di individui e gruppi possono sfidare il dominio che le professioni hanno imposto su di loro e le condizioni socio-tecniche nelle quali si trovano a vivere. ... E' vero sono ancora un mucchio di gente disparata, che vede ancora poco chiaro, come attraverso una nebbia, ma essi cominciano a riconoscere ciò che debbono abbandonare per vivere. ...
Queste minoranze non ideologizzate possono trasformarsi in una forza politica. L'Era delle Professioni Disabilitanti potrà veramente chiudersi quando queste minoranze silenziose saranno in grado di rendere chiaro il senso filosofico e giuridico di quello che tutte insieme non vogliono. I vantaggi della gioiosa austerità vissuta per scelta da queste persone potranno acquisire una forma politica e avranno un loro peso solo quando si combineranno con una teoria generale che pone la libertà di stare entro dei limiti fissati pubblicamente al di sopra delle richieste di pacchetti di diritti sempre più costosi." (grassetto nel testo, corsivo mio)
Il testo è del 1977.
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Nicholas Georgescu-Roegen (Bioeconomia, Boringhieri, 2003)
Oppure, meglio, Jacques Ellul (es. IL sistema tecnico, Jaca Book 2004) la tecnica come sistema autonomo, autogeneratosi e autoprogrammato, del tutto cieco e bruto. Che governa le nostre vite. (su questo, ovviamente, anche Heidegger e Foucault).
E Ivan Illich (tra gli altri: Disoccupazione creativa, Baroli 2005; Esperti di troppo, Erickson 2007, La convivialità, Baroli, 2005).
Del sacerdote Illich, riporto, ad esempio, uno dei passaggi che mi ha più colpito (Esperti di troppo, p. 48-9):
"Alcuni già vivono, ed altri sono in grado di andare, oltre l'età delle professioni disabilitanti e i suoi scintillanti centri commerciali di beni e servizi. I giorni dei politici che promettono pacchetti di servizi sempre più completi sembrano contati. Presto riceveranno la stessa accoglienza in precedenza accordata ai partiti clericali e alle verbosità degli epigoni del marxismo. ... Presto l'incipiente ethos post-professionale mostrerà la gabbia d'acciaio della loro nudità. Gli spacciatori professionali di sanità, istruzione, assistenza sociale e pace della mente hanno avuto bisogno di quasi venticinque anni per stabilire il loro controllo su chi doveva fare che cosa e perchè. Per lungo tempo ancora, essi, probabilmente saranno in grado di determinare chi farà che cosa e a quale costo, agendo come dei gangster. Ma a loro insaputa la credibilità acquisita sta sbiadendo velocemente.
... Migliaia di individui e gruppi possono sfidare il dominio che le professioni hanno imposto su di loro e le condizioni socio-tecniche nelle quali si trovano a vivere. ... E' vero sono ancora un mucchio di gente disparata, che vede ancora poco chiaro, come attraverso una nebbia, ma essi cominciano a riconoscere ciò che debbono abbandonare per vivere. ...
Queste minoranze non ideologizzate possono trasformarsi in una forza politica. L'Era delle Professioni Disabilitanti potrà veramente chiudersi quando queste minoranze silenziose saranno in grado di rendere chiaro il senso filosofico e giuridico di quello che tutte insieme non vogliono. I vantaggi della gioiosa austerità vissuta per scelta da queste persone potranno acquisire una forma politica e avranno un loro peso solo quando si combineranno con una teoria generale che pone la libertà di stare entro dei limiti fissati pubblicamente al di sopra delle richieste di pacchetti di diritti sempre più costosi." (grassetto nel testo, corsivo mio)
Il testo è del 1977.
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