Confronto tra pipe in tank, bollitore e scambiatore a piastre su impianto a legna - EnergeticAmbiente.it

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Confronto tra pipe in tank, bollitore e scambiatore a piastre su impianto a legna

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    Originariamente inviato da max.c Visualizza il messaggio
    Queste le realtà oggettive.
    se ne sei convinto, buon per te
    ti ricordo che un/i puffer si scelgono e si dimensionano in base a svariate cose, non alla fantasia
    se non si sa la differenza prestazionale o perchè si usa un pit o una piastra o un boiler, non posso farci nulla..... (se non consigliare di informarsi bene e magari, se non basta, studiare un pò)

    magari 2.000 interi non ci stanno
    magari 2.000 sono pochi o tanti in base alla caldaia
    magari 2.000 sono troppi se vuole abbinare un solare
    magari 600 lt sono pochi in base all'impianto e alla caldaia

    magari informarsi su che tipo di impianto farà AntonelloM no ? sai, di solito..... si "dovrebbe" fare prima di dare consigli a caso.....

    come già detto sopra, ci saranno casi in cui va bene un pit, in altri dove va bene la piastra, in altri ancora dove va bene il boiler, ecc ecc

    le realtà oggettive sono che oramai, purtroppo, tutti vogliono sapere quello che non sanno
    wwww la libertà di espressione, sempre.

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  • renatomeloni
    ha risposto
    Ciao a Tutti..
    Io ho un Sanicube PIP da 500 lt. collegato ad un pannello da 30 tubi HP e integrazione invernale con termocamino Legna/pellet policombustibile. L'impianto è in funzione dal 2013, MAI avuto problemi!
    Fornisce ACS per 4 adulti (di cui 3 Donne.... ) e funziona perfettamente anche se manca la corrente. La piastra è leggermente più efficiente ma ha dei costi di impianto più alti, inoltre hai una pompa dedicata solo per fare ACS.
    Oltre ai problemi di manutenzione il sistema con piasra presenta anche dei consumi di corrente che, anche se bassi, vanno comunque messi a bilancio.
    Saluti

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  • max.c
    ha risposto
    E si riparte con vestiti su misura.. .sedili in pelle... etc etc... poveri noi...

    Diciamo le cose come stanno con un pit e 1000L si risparmia un po' di soldini e probabilmente ricarica anche dopo 2 giorni o magari 3 in base ai consumi.
    Se non ha spazio per metterlo mette un 600L a piastre.
    Se poi vuole caricare 1 volta a settimana come dice Moreno un pit da 2000L fa al caso suo.
    Queste le realtà oggettive.

    Se ho sbaglio correggete pure.

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    ci sono soluzioni in cui è meglio la piastra, in altre il pit e in altre ancora il boiler
    dipende sempre dall'impianto, come un vestito........ le misure e il taglio, dipendono...... da chi lo indossa

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  • max.c
    ha risposto
    Non ci sono pompe nel pit.
    Se hai acqua di acquedotto o autoclave la doccia la fai senza problemi e il pit alla fine costa molto meno di quello a piastre.

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    Originariamente inviato da Raucedine Visualizza il messaggio
    in caso di blackout anche la pompa non funzionerà e l'acqua calda del PIT non ti arriverà
    in un pit per produrre acs non servono pompe
    funziona con la normale pressione dell'acquedottto

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  • Raucedine
    ha risposto
    in caso di blackout anche la pompa non funzionerà e l'acqua calda del PIT non ti arriverà

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    Originariamente inviato da AntonelloM Visualizza il messaggio
    Lo scambiatore però in caso di blackout ti lascia a piedi
    cosa fanno tutti i milioni di famiglie che producono acs con la caldaia a metano se manca l'energia elettrica?

    esiste una piastra che funziona senza energia elettrica, ma ha costi elevati e serve pressione di impianto alta

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  • max.c
    ha risposto
    Ciao Antonello per me se carichi con caldaia a legna già con 800 litri sei a posto, se proprio vuoi metti un 1.000L ma sarebbe già sovradimensionato.
    Inoltre così non dovrai mettere più di 2-3 pannelli solari per l'estate.

    Come puoi vedere qui sotto io lo carico il mio PIT(che trovi in firma) con una pdc a 52-53° probabilmente potrei caricare anche sotto i 50° ma per non rischiare la ripartenza pdc lascio così con 1 solo carico al giorno
    Il pit serve 2 abitazioni con 6 persone, a differenza di te essendo 2 case separate ci sono 2 cucine, 6 bagni insomma sicuramente dovrei consumare di più di te a livello di acs.
    Tu che carichi con la legna a temperatura più alta per me ti dura anche 2/3 giorni.
    File allegati

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  • rrrmori53
    ha risposto
    Sei persone necessitano di una bella quantita di ACS...................
    Non saprei quanto un 1000 possa durare, non so se sia un "volume" adatto
    Io andrei su volumi piu alti o bollitore dedicato.......................per avere almeno "piu margine"

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  • AntonelloM
    ha risposto
    Un pit da 2500 di acqua sanitaria ne dovrebbe produrre in abbondanza, l'unico problema su un volume del genere sarebbe il dimensionamento eventuale solare, a nord dove abito io servirebbero se non sbaglio sui 6 pannelli. Mi chiedo se un 1000 riesca a produrre su per giù la stessa quantità su per giù di ACS

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  • rrrmori53
    ha risposto
    Se "posso" risponderti con l'esperienza che ho................................................
    In famigli abbiamo un PIT da 2500 litri realizzato su misura, su specifiche Herz, in 5 anni mai avuto problemi in 4 persone, in estate un'accensione a settimana
    Io produco ACS con caldaia a metano con bollitore/accumulo, da 15 anni no problem
    Lo scambiatore a piastra non saprei, se dimensionato a dovere, dovrebbe essere quello che sfrutta di piu il calore residuo dell'acqua tecnica, ed è l'unico che in caso di blackout ti lascia a piedi, e insieme al bollitore necessita di piu impiantistica
    Per maggiori dettagli nel forum sono presenti piu esperti di Me

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  • Confronto tra pipe in tank, bollitore e scambiatore a piastre su impianto a legna

    Ciao a tutti, visto i mille pareri su questi tre sistemi di produzione ACS vorrei capire meglio quali sono i punti di forza e i limiti di questi sistemi, tenendo conto che la mia configurazione prevede caldaia a legna di fascia alta a fiamma rovesciata e integrazione con solare termico per utenza famigliare (6 persone). Più che altro non capisco se il classico bollitore (a doppia serpentina) abbia solo il vantaggio di essere la soluzione più economica delle tre oppure se a livello prestazionale regga il confronto con gli altri due sistemi. Chiedo questo perchè molti installatori lo propongono come migliore sistema di produzione ACS, asserendo che gli altri sistemi sono solo modi di altri venditori per spillare soldi agli utenti oppure idraulici che vogliono fare prima a realizzare l'impianto. Ho letto la discussione del PIT contro lo scambiatore e mi sembra di aver capito che a livello prestazionale lo scambiatore abbia un certo vantaggio rispetto al PIT. Lo scambiatore però in caso di blackout ti lascia a piedi, mentre con il PIT si avrebbe un po di autonomia per quanto riguarda l'ACS, questa è una mia (banale) osservazione.
    Non ho messo metrature, stime di consumi e dati vari, non voglio un dimensionamento dell'impianto, vorrei solo capire quali sono le situazioni in cui questi sistemi rendono al meglio e quali sono invece quelle in cui possono andare in crisi?
    Ciao e grazie.
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