Lo supponevo anch'io, ma come scritto se una maggior potenza mi aiuta a restare senza ACS allora chiudo un occhio sulla minore efficienza
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Riciclare il puffer da 1250l per la PDC
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Devi considerare che il riscaldamento sono 180 giorni circa per 14/16 ore contro un 2 ore giorno di Acs
Conviene sacrificare una macchina per 2700 ore per recuperare il lavoro di 360?????????????
secondo me NOUn pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. John Belushi.
Utente EA dal 2009
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Originariamente inviato da rrrmori53 Visualizza il messaggioIl regime di lavoro ottimale non credo sia al minimo della potenza e neppure al massimo
posso anche sbagliareUltima modifica di fedonis; 08-11-2023, 19:15.[SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]
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Buonasera a tutti, mi allaccio a questa discussione avendo una situazione per certi versi simile:
Nel 2014 ho ristrutturato di sana pianta una casa autonoma di due piani (180mq), facendo cappotto da 10cm, e come impiantistica ho fatto radiante a pavimento alimentato da 3 fonti di calore:
nello specifico ho un boiler di 600lt di acqua tecnica diretto sull'impianto con miscelatrice in climatica e su questo scarica in diretto un termocamino legna+pellet.
Poi il puffer ha una serpentina bassa per il solare termico, e una serpentina alta su cui agisce una caldaia a condensazione, che parte se la mandata scende sotto livello.
ACS generata da scambiatore esterno a piastre.
Nel 2020 ho installato 5,25kwp di fotovoltaico: annualmente ho circa produzione 6500kwh, consumo domestico 4,4kwh (2,18kwh dalla rete e 2,26kwh di autoconsumo).
Alla luce di questo, avrei molta voglia di abbandonare le spese fisse del gas (considerate che ho un consumo di gas di circa 250mc annui con una spesa attorno ai 350-380€); la domanda duplice è:- l'impianto dopo anni di aggiustamento è relativamente efficiente, mi scaldo principalmente con la legna (comunque la compagnia del camino mi piace e per ora non mi pesa) e se proprio sono svogliato vado a pellet, per me il gas resta un back-up. L'investimento per una pompa di calore, senza andare a scomodare marche precise o quant'altro, a livello spannometrico mi costerebbe 10.000€, forse con detrazione al 50% -> 5000€. Li ammortizzerò mai?!
- Sarebbe efficiente una PDC su impianto così progettato? converrebbe farla funzionare nel puffer (magari facendola funzionare nel diurno con COP più alti e FV in possibile esubero) oppure metterla in diretto in modo che si escluda il puffer se freddo con delle 3 vie motorizzate? O 3 ipotesi metterla in uscita dal puffer, così che riceve l'acqua preriscaldata da questo e si accende se T troppo bassa? In tutto ciò però cmq andrebbe rivisto il funzionamento, probabilmente la miscelatrice motorizzata dopo la PDC richiederebbe un compensatore di portate. no?
Qualcuno saprebbe darmi un consiglio? In primis se fare qualcosa o rimanere come sto....
ps. la manutenzione della caldaia sta diventando un calvario: tra bollini e pezzetti che ogni tanto vanno cambiati, quasi 150€ l'anno mi partono
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@dr_capins
Ovvio che se metti la pdc per non usarla, non la ammortizzi mai. Detrazioni o non detrazioni. E a tenerla ferma si rovina anche.
Il gas puoi abbandonarlo, tanto hai il pellet. Metti il piano cottura a induzione e via.
La PDC se la metti non deve lavorare sul puffer ma in diretta. Il puffer lo escludi tramite apposita valvola motorizzata e deve essere riempito (in diretta, non tramite serpentina altrimenti non rende) solo quando la pdc genera acs. Poi devi vedere se lo scambiatore per ACS lavora con acqua a meno di 50°C perchè spesso gli scambiatori per sistemi a legna sono piccoli perchè tanto l'acqua in ingresso è molto calda.
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