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Collettore complanare fonte di inefficienza

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  • Collettore complanare fonte di inefficienza

    Buonasera, sono Filippo,
    vi propongo una questione intrigante...
    Il collettore complanare può essere una fonte inefficienza in un sistema a pompa di calore?

    Se inquadriamo la domanda in un contesto dove l'impianto è formato da:
    pompa di calore + radiatori dove è presente un collettore complanare monoblocco (per 6 - 8 radiatori)
    Temperatura di mandata 40 gradi e delta T 10-15 gradi

    Penso che il collettore complanare può essere visto come un scambiatore di calore, dato che è fatto in metallo e ci sono tubi uno dentro l'altro dove c'è abbastanza superficie per lo scambio di calore.
    Perciò, parte di energia che dovrebbe arrivare ai radiatori ritorna subito indietro alla poma di calore sul ritorno, incidendo sul COP e sulla capacità di riscaldare gli ambienti.

    Nessuno prima di me ci ha pensato? Ci sono dati delle case produttrici che coprono questo argomento?
    Potrebbe essere una soluzione fare i collettori complanari in materiale "plastico" in modo che trasmettano meno calore?

    Aspetto le vostre considerazioni

  • #2
    finchè il collettore "scambia" calore tra andata e ritorno impianto, non ci sono problemi e /o perdite. diverso è se non è isolato e scalda inutilmente l' ambiente dove è collocato.

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    • #3
      Ciao athxp ,
      comprendo il tuo ragionamento.

      Io però consideravo la perdita di efficienza della pompa di calore, perchè per continuare ad immettere la stessa potenza termica nelle stanze deve alzare la temperatura in mandata e perciò il COP si abbassa.

      Es.
      Se c'è uno scambio di calore sul collettore, l'acqua che entra nei termosifoni non sarà più a 40 gradi, ma ad esempio a 37-38, perciò la potenza resa sarà inferiore.
      Per ovviare a questo problema, la PdC innalzerà (o chi per lei: sistema di controllo, termostato, curva climatica, HA,...) la temperatura di mandata e perciò il COP si abbasserà.

      Ovviamente, il COP non passerà da 4 a 3, però forse si andranno a perdere alcuni decimi. Nulla di catastrofico, anche se con una semplice sostituzione del collettore si potrebbero recuperare.

      Se non ho sbagliato i calcoli, la perdita di un grado di temperatura dovuta allo scambio di calore nel collettore, ad una portata di 1000 l/h, costituisce una perdita di calore di 1100 Wh, che secondo me non è poco.

      Per questo chiedevo se già altre persone si erano poste questo problema.

      Grazie
      ​​​​​​​Ciao

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      • #4
        il tuo discorso filerebbbe, ma una pdc (come anche le caldaie) lavorano sul delta T tra andata e ritorno.
        quindi, i due o tre gradi che ti sembra di perdere in mandata te li ritrovi poi sul ritorno che sarà di 2 o 3 gradi più alto. e quindi la pdc consumerà meno perchè partirà da una temperatura maggiore per arrivare ai 40 gradi.

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        • #5
          Si ma a te serve scambiare in casa... non scaldare il collettore che magari è nel locale tecnico fuori casa.

          I collettori complanari si sa dai tempi dei tempi che sono fonte di inefficienza nel senso che non tutto il calore viene consegnato dove serve, in casa. Certo che se sono isolati il calore poi non si perde, va a scaldare il ritorno... quindi è accettato per pura comodità installativa.
          Per questa loro inefficienza per esempio non si usano per grandi impianti.. dove conta consegnare il calore alle utenze.

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