Vorrei fare un ragionamento dati alla mano. La coibentazione la si fa da un lato per trattenere il calore il più a lungo possibile in inverno, calore che per forza è generato da un sistema di riscaldamento (i cicli di alternanza ore calde / ore fredde in autunno e in inverno non sono sufficienti, infatti, a riscaldare da soli in modo adeguato l'abitazione coibentata), dall'altro per rallentare l'ingresso del calore nell'abitazione in estate (stagione dove è posibile contrare su una alternanza caldo - fresco tra le ore diurne e quelle notturne: se tale alternanza viene a cadere ed è caldo anche di notte, per forza servono dei climatizzatori di adeguata potenza).
Ciò premesso, la mia situazione estiva con la coibentazione della soletta dice che, misure alla mano, la soffitta tende a surriscaldarsi nelle ore diurne, poichè essendo un ripostiglio, non è possibile aprire e chiudere le finestre, inoltre le tegole e le tavelle, su cui batte il sole estivo, si surriscaldano e si comportano da enormi termosifoni che scaldano tutta l'aria della soffitta. In particolare se fuori siamo sui 35 °C di temperatura ambiente, a massimo surriscaldamento si arriva a 40 °C nel sottotetto, con temperatura delle tavelle (superficie lato interno alla soffitta) che arriva fino a 47°C (misure eseguite lo scorso 20 luglio, intorno alle 18). Ok, la soffitta si surriscalda perchè sulle falde c'è poco. E' questo un problema? A conti fatti non molto, infatti nelle stanze coibentate, mentre sopra, nel sottotetto, c'erano quelle temperature, al disotto ho rilevato circa 28°C a circa 1 metro di altezza dal pavimento delle stanze, e temperature alla soletta (lato coibentato) sui 28,5°C, non oltre i 29°C, più che giustificati a mio avviso dallo strato di aria calda che tende a salire verso l'alto. Il tutto senza climatizzatori accesi, ovviamente. Pertanto io potrei anche andare a coibentare le falde sotto le tegole, ma che vantaggio ne ricaverei, dal momento che già nelle ore di punta la temperatura della soletta, lato coibentato, non è eccessiva? Semmai converrebbe curare le pareti esterne, oppure le finestre (casa mia ha ancora i vetri singoli anni '70 e i cassonetti non coibentati). Se coibento le falde per me non ne ricavo nulla, stante i 14 cm di coibente già posizionati sulla soletta, il lavoro sporco lo fanno loro.
Veniamo al discorso invernale. Sicuramente è preferibile coibentare la soletta, altrimenti si tende a scadare un volume vuoto e inutile, quello della soffitta. Perchè dovrei pagare il riscaldamento per far fuggire verso l'alto il calore? Non è sempre e comunque meglio fermarlo prima il più possibile, cioè trattenerlo all'interno dell'abitazione? Questo, ovviamente, per una soffitta non riscaldata, come la mia, il discorso delle mansarde abitate e riscaldate è invece l'opposto (vanno coibentate le falde). Anche perchè il coibente è un ritardo, non è una manna magica... Se la soffitta non è riscaldata e se ho già 14 cm di isolante sulla soletta, la povera soffitta non potrà far altro che avere sostanzialmente la temperatura media dell'esterno, c'è poco da fare, dal momento che in pieno inverno praticamente minime e massime non si discostano di molto tra loro (al contrario dell'estate) e sono drammaticamente al disotto delle temperature sopportabili dall'essere umano.
Quindi per me, nel mio specifico caso, avendo già l'isolante termico in soletta con quegli spessori, non è giustificato in alcun modo coibentare le falde, non darebbe alcun vantaggio. Semmai si può e deve recuperare efficienza da altre parti dell'involucro dell'edificio. Sono venuti di recente a fare dei lavori sul tetto, vedendo che era composto da soli tavelloni senza neppure la guaina impermeabilizzante, hanno cercato di convincermi che mettendola avrei migliorato il comfort dell'edificio sia in estate che in inverno, che poi sarebbe stato ancora meglio coibentando le falde. Io li ho lasciati dire, poi ho ho mostrato la coibentazione della soletta, che diciamo li ha zittiti nelle loro supposizioni... Con quello strato siamo già a posto, nei confronti del tetto, stante la destinazione d'uso della mia soffitta.... L'impermeabilizzante, intendiamoci, è un lavoro (costoso!) che vorrei fare il prossimo anno (magari cambiando anche le tegole) ma per evitare le infiltrazioni di acqua, non certo per il comfort dell'edificio. Tra l'altro è dimostrato che con punte di 35°C quest'anno a luglio, senza alcun climatizzatore in casa, al massimo ci sono stati sui 28 °C, sempre che ci sia opportuno calo delle temperature notturne per raffrescare l'edificio all'interno, altrimenti nessuna coibentazione potrà mai aiutare....
Ciò premesso, la mia situazione estiva con la coibentazione della soletta dice che, misure alla mano, la soffitta tende a surriscaldarsi nelle ore diurne, poichè essendo un ripostiglio, non è possibile aprire e chiudere le finestre, inoltre le tegole e le tavelle, su cui batte il sole estivo, si surriscaldano e si comportano da enormi termosifoni che scaldano tutta l'aria della soffitta. In particolare se fuori siamo sui 35 °C di temperatura ambiente, a massimo surriscaldamento si arriva a 40 °C nel sottotetto, con temperatura delle tavelle (superficie lato interno alla soffitta) che arriva fino a 47°C (misure eseguite lo scorso 20 luglio, intorno alle 18). Ok, la soffitta si surriscalda perchè sulle falde c'è poco. E' questo un problema? A conti fatti non molto, infatti nelle stanze coibentate, mentre sopra, nel sottotetto, c'erano quelle temperature, al disotto ho rilevato circa 28°C a circa 1 metro di altezza dal pavimento delle stanze, e temperature alla soletta (lato coibentato) sui 28,5°C, non oltre i 29°C, più che giustificati a mio avviso dallo strato di aria calda che tende a salire verso l'alto. Il tutto senza climatizzatori accesi, ovviamente. Pertanto io potrei anche andare a coibentare le falde sotto le tegole, ma che vantaggio ne ricaverei, dal momento che già nelle ore di punta la temperatura della soletta, lato coibentato, non è eccessiva? Semmai converrebbe curare le pareti esterne, oppure le finestre (casa mia ha ancora i vetri singoli anni '70 e i cassonetti non coibentati). Se coibento le falde per me non ne ricavo nulla, stante i 14 cm di coibente già posizionati sulla soletta, il lavoro sporco lo fanno loro.
Veniamo al discorso invernale. Sicuramente è preferibile coibentare la soletta, altrimenti si tende a scadare un volume vuoto e inutile, quello della soffitta. Perchè dovrei pagare il riscaldamento per far fuggire verso l'alto il calore? Non è sempre e comunque meglio fermarlo prima il più possibile, cioè trattenerlo all'interno dell'abitazione? Questo, ovviamente, per una soffitta non riscaldata, come la mia, il discorso delle mansarde abitate e riscaldate è invece l'opposto (vanno coibentate le falde). Anche perchè il coibente è un ritardo, non è una manna magica... Se la soffitta non è riscaldata e se ho già 14 cm di isolante sulla soletta, la povera soffitta non potrà far altro che avere sostanzialmente la temperatura media dell'esterno, c'è poco da fare, dal momento che in pieno inverno praticamente minime e massime non si discostano di molto tra loro (al contrario dell'estate) e sono drammaticamente al disotto delle temperature sopportabili dall'essere umano.
Quindi per me, nel mio specifico caso, avendo già l'isolante termico in soletta con quegli spessori, non è giustificato in alcun modo coibentare le falde, non darebbe alcun vantaggio. Semmai si può e deve recuperare efficienza da altre parti dell'involucro dell'edificio. Sono venuti di recente a fare dei lavori sul tetto, vedendo che era composto da soli tavelloni senza neppure la guaina impermeabilizzante, hanno cercato di convincermi che mettendola avrei migliorato il comfort dell'edificio sia in estate che in inverno, che poi sarebbe stato ancora meglio coibentando le falde. Io li ho lasciati dire, poi ho ho mostrato la coibentazione della soletta, che diciamo li ha zittiti nelle loro supposizioni... Con quello strato siamo già a posto, nei confronti del tetto, stante la destinazione d'uso della mia soffitta.... L'impermeabilizzante, intendiamoci, è un lavoro (costoso!) che vorrei fare il prossimo anno (magari cambiando anche le tegole) ma per evitare le infiltrazioni di acqua, non certo per il comfort dell'edificio. Tra l'altro è dimostrato che con punte di 35°C quest'anno a luglio, senza alcun climatizzatore in casa, al massimo ci sono stati sui 28 °C, sempre che ci sia opportuno calo delle temperature notturne per raffrescare l'edificio all'interno, altrimenti nessuna coibentazione potrà mai aiutare....
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