ho partecipato alla discussione qualche anno addietro, complice un infortunio che mi tenne a casa per circa 3 mesi. Raccontai che ero possessore di una 600 elettra , appartenuta alla provincia di Varese e ritirata con neanche 2 mila chilometri, dopo circa 2 anni di uso venne fermata a causa dell'esaurimento delle batterie. Ma la mia rispetto a quella di Bonanno era nuova (se no col cavolo che riuscivo a convincere mia moglie ad acquistarla). Ho seguito (purtroppo poco) le Vostre vicissitudini per problemi di lavoro. E mi complimento con voi per il lavoro svolto nel frattempo. La 600 è ancora ferma e non ho il coraggio nè di venderla (come insiste mia moglie) nè di aggiornarla con il Litio (un pò per i costi e un pò per la paura che non riesca a farla andare con le mie forze) . Io come voi, ho provato le stesse emozioni (se non è proprio amore , sicuramente è affetto verso la mia Elettra) , la trovavo divertente e rilassante da guidare. Rispetto a Bonanno , Riccardo e forse a tutti, voi sono un dilettante. Sono purtroppo giunto ad un bivio : o la metto a posto o la dovrò vendere (sigh). Purtroppo ho bisogno di una seconda auto affidabile e sicura (ho una figlia di 20 anni). A costi, percorrenze e durata batterie e gestione delle batterie con BMS e colloquio con i restanti organi della BMS, a che conclusione siete arrivati?. Vi saluto tutti (p.s. Non sarò costante nella partecipazione e me ne scuso in anticipo). Grazie dell'attenzione
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FIAT Seicento Elettra: La rinascita della mia Elettra - Restauro e conversione al Litio -
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Bah... per me è una terza auto, anche se prima come percorrenza cittadina. Ma noi siamo in 4 patentati.
Guai pochi, ma è necessario tanto lavoro e tanti controlli, specie se come me ti limiti al "minimo sindacale", cioè un BMS fatto in casa (forse migliore di tanti comprati però )
Ad oggi 45000 km, una media di 175 Wh/km... se non hai fotovoltaico bisogna fare i conti con le tariffe elettriche in arrivo, che dovrebbero essere un po' più convenienti.
Ma io tempo fa avevo stimato che servono almeno 50000 km per "andare a pari", si può rifare il calcolo ma l'ordine di grandezza è quello.
Quindi... se fai pochi km/anno (meno di 10000) è probabile che prima di rientrare possa arrivare qualche guaio serio, parliamo comunque di un'elettronica che ha già 15 anni di età.I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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ahahaha fox cos'è sta ondata di amarezza?
Effettivamente a ripensare oggi al lavoro fatto mi viene male. Diciamo che le alternative moderne e abbordabili ora ci sono...quindi dedicarsi ad una Elettra manifesta, più di qualche anno fa, una notevole turba mentaleI miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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Peccato con neanche 17.000 chilometri era praticamente nuova, provo a venderla.
Bravi comunque per l'impegno profuso. Se non fosse arrivato Marchionne penso che avremmo visto una 600 elettra aggiornata, parlando con un tecnico di Elasis , il centro napoletano da dove era uscita , mi aveva detto che stava girando un prototipo con batterie Bollorè... Poi sappiamo come è andata.
Comunque vada, vi seguo.
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Il vano batterie
Rieccomi dopo una lunga pausa... complici il freddo e le festivita Natalizie.
Tornando alla mia conversione...
vi ho lasciati con lo studio sulla disposizione delle mie celle all'interno del cassone centrale.
In teoria non avrei dovuto avere particolari difficolta ma in pratica ho scoperto che le 72 celle non entravano nel cassone senza fare qualche modifica..
Per prima cosa per guadagnare spazio ho dovuto praticare dei fori da 50mm ed eliminare le protuberanze di lamiera, secondariamente ho eliminato anche i convogliatori dell'aria posteriori ma questo purtroppo non è stato sufficente..
così ho iniziato ad elaborare l'idea di "allungare" un pò la punta del cassone al fine di poter sfruttare tutto lo spazio disponibile sottoscocca.
In questo modo, disponendo orizzontalmente ulteriori 3 celle avrei raggiunto le 72 unità. Restava solo da rimuovere la punta...
Ogni cosa è passione...!!
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Per la realizzazione della modifica ho reperito al brico un paio di fogli di lamiera da 0,6mm.
Opportunemente tagliata secondo il modello ho proceduto alla sagomatura ottenendo così uno scatolato.
Mi restava solo stabilire con quale tecnica fissare questo nuovo pezzo al vecchio cassone... considerate che parliamo lamiera sottilissima.Ogni cosa è passione...!!
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Per fissare tra loro le lamiere, dopo svariate valutazioni, ho deciso di utilizzare una saldatrice a punti... stabilito l'acquisto mi son dovuto scontrare con i prezzi improponibili dell'utensile tanto da valutarne l'autocostruzione..
così dopo qualche tutorial, il recupero del necessario ed una manciata di ore di lavoro ho realizzato la mia "puntarice fai da te"
e dopo aver stabilito con esattezza lo spazio occupato dalle celle...
..ho proceduto alla saldatura e all'assemblaggio del nuovo pezzo sul cassone.
Ogni cosa è passione...!!
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Complimenti anche da parte mia , non ti spaventa nulla! Ricordati di mettere degli isolanti in poliuterano per evitare che le batterie si possano muovere rompendo i punti di attacco dei poli o solo per evitare corti circuiti duranti i sobbalzi. Ricorda che la vecchia BMS controllava anche l'isolamento della scocca , staccando eventualmente i telerrutori . Non trascurare la ventilazione tra le batterie sia in trazione che in ricarica, come sappiamo tutti la vita delle batterie è vincolata anche a questo fattore. Io per sicurezza le ventole metterei tutte e 5 nell'unico cassone, a che sei in ballo.... .
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io invece le ventole le ho eliminate...le litio non scaldando in maniera apprezzabile per lo meno nella mia esperienzaI miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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da visualizzare in auto? Bene sarà interessante. Sensori ce ne sono già 4, che interagiscono con CB e inverter. Ma lo scopo è modificare carica o scarica in caso di temperature molto alte o basse (temp ambiente)I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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Certamente Riccardo.. I vecchi sensori purtroppo non restituiscono la temperatura o meglio non c'è un modo per interfacciarsi con l'elettronica e leggerne i relativi dati...li userò, come te, per gestire la ricarica.Ogni cosa è passione...!!
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Originariamente inviato da BonannoM Visualizza il messaggioGrazie per i complimenti ragazzi...
Riccardo grazie per il suggerimento.. tentai di asportare i mattoni centrali ma poi preferii lasciar tutto cosi.. raggiungo bene i bulloni e mi sento più sicuro quando sto sotto.
Per quanto riguarda l'altezza delle rampe in effetti è appena sufficente, per il pacco centrale nessun problema ma per quello anteriore fui costretto a dividerlo in due..
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Originariamente inviato da redmax Visualizza il messaggioStavo rileggendo questa interessante discussione. Ma come hai fatto a dividere in due il cassone anteriore prima di smontarlo?
dopo aver scollegato tutti i connettori elettrici dovrai iniziare a smontare da sopra, togliere il vaso di espansione da sopra il vano e rimuovere le viti del coperchio superiore.. dopo averlo svuotato delle batterie dovrai sollevare la macchina almeno 25 cm da terra, smontare il paraurti anteriore ed i longheroni sotto al vano inferiore.
Supportando il vano con un sollevatore dovrai allentare da sotto le viti di ancoraggio poste a sinistra e a destra del pacco e calarlo piano piano fino a terra.. a questo punto potrai accedere alle viti che tengono unite la parte superiore con quella inferiore e dopo averle rimosse separare i vani sfilando prima quello inferiore.
Spero le istruzioni siano comprensibili..Ogni cosa è passione...!!
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Modifiche alla carrozzeria
Il cassone cosi modificato, aimè, non rientrava più nella sede originale per cui è stato necessario procedere con altre piccole modifiche..
Come si vede in foto la nuova struttura, durante la risalita, urta la carrozzeria per pochi millimetri.
..dopo un primo studio su carta..
ho proceduto a segnare le linee guida
e ad effettuare il taglioOgni cosa è passione...!!
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un altro piccolo aggiornamento...
in considerazione dell'altezza delle nuove batterie, dei relativi collegamenti elettrici e volendo mantenere i coperchi originali ho deciso di modificare il cassone rialzando di 2cm le paratie laterali..
per raggiungere l'obiettivo ho utilizzato delle strisce di lamiera da 0,6mm alte 4 cm.
ed ecco il risultato finale..
il cassone così modificato per non andare in battuta nel vano della 600 dovrà restare 2cm più basso, per cui utilizzerò un profilato quadro di alluminio da 2 cm per spessorare nel punto in cui andranno le viti.Ogni cosa è passione...!!
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Bonanno scusa ma sento di doverti mettere un freno, anche se ormai è troppo tardi...
Ma chiedere prima no? Già la prolunga anteriore non mi convinceva, ora hai stravolto il cassone, che è una parte strutturale!
Sarà che i miei figli guidano male, ma la mia Seicento ha già toccato sotto, abbassando il cassone temo ti succederà troppo facilmente ed è pericoloso!
Inoltre è una modifica visibile che se notata farebbe bloccare revisione, o peggio in caso di incidente...
Per come l'hai stravolto tanto valeva sperimentare questa idea con un cassone fatto ex novo.
Ma proprio non capisco, con minime modifiche io ho fatto stare le 60Ah e mi è avanzato mezzo cassone anteriore...tutto sto sforzo per lasciare davanti vuoto ed avere un'auto bassa come una F1?I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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se, però per contro , ...
a fronte di soli 2 cm di abbassamento , probabilmente in gran parte riassorbiti dall'alleggerimento della della macchina, (credo almeno 130 kg in meno)
con conseguente estensione degli ammortizzatori e auto che si distanzia da terreno.
avrà tutte le celle equidistanti, e montate in maniera compatta in un unico cassone.
secondo me valeva la penna farlo.
Io sulla teener ho dovuto ammorbidire tutta la corsa degli ammortizzatori,
prima con 180kg di pb-gel erano quasi al massimo della compressione , ora con soli 100kg delle litio, sono al limite opposto e se non fosse finito il filetto sarei andato oltre...
è vero la mia è un giocattolo al confronto della seicento, ma se alleggerisci cosi tanto secondo me l'assetto andrà comunque rivisto.Ultima modifica di gugli; 25-02-2017, 23:28.
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No chiedo scusa non avevo capito...lui ha rialzato solo i coperchi, non ha tagliato il cassone come m'era sembrato.
Io avevo risparmiato qualche cm sostituendo i coperchi con pannelli di policarbonato... comunque 2 cm sono tanti e si potrebbero evitare, e le minime cadute di tensione sui cavi non sono un problemaI miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
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Studio della prima ricarica delle celle Winston
Rieccomi quì per un piccolo aggiornamento...
(purtroppo a causa di un susseguirsi di impegni i lavori sulla 600 procedono a rilento)
Di seguito potete vedere la foto dell'installazione di tre passacavo (grazie a Gugli per il suggerimento) sulla nuova struttura del cassone, necessari per portare fuori in sicurezza i 72 fili per il monitoraggio delle singole celle.
Nell'attesa dei preparativi per la riverniciatura del cassone mi ricordai che è quasi passato un anno dall'acquisto delle celle e che è necessario effettuare una ricarica delle stesse. Le celle erano tutte allineate a 3,26/3,27Volt. La prime ad essere ricaricate sono state le due celle in più (la n° 73 e la 74) che userò per adesso come celle Test.
Documentantomi in giro per la rete ho appreso che le celle nuove vengono caricate e scaricate dalla casa produttrice ad una tensione di stoccaggio (ovvero a circa metà carica) e che prima del loro utilizzo è necessario effettuare una ricarica iniziale fino al voltaggio massimo ammissibile.. una specie di reset iniziale.
Questa notizia mi ha lasciato un pò perplesso per cui ho scritto a Ev-Power per avere conferma circa la veridicità di queste informazioni.
Dopo qualche giorno ricevevo l'attesa risposta dove mi confermavano che prima del loro utilizzo è indispensabile ricaricare le celle fino alla tensione max di 4,00V.
Leggendo i veri post su questo forum so che in molti pur non avendo effettuato questa procedura non avete riscontrato particolari inefficenze delle celle ma la curiosità mi ha spinto a documentarmi ancora di più in merito trovando una serie di documenti/faq sul sito GWL-POWER
Dopo aver letto i documenti ed essermi confrontato con Gugli ho deciso diseguire le indicazioni fornite da Ev-Power.
Tra i vari consigli vi era quello di effettuare la ricarica di più celle in parallelo per cui ho deciso di suddividerle le mie 72 celle in 2 paralleli da 6 celle e 6 paralleli da 10Ogni cosa è passione...!!
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La prima ricarica..
Suddivise le celle come da indicazioni ho iniziato la carica con il CB da 3,6V 20A...
al CB ho collegato un Wattmeter per tenere conto degli Ah caricati ed un Tester per monitorare costantemente i Volt, questo per farmi un'idea di quanti Ah potessero entrare dentro al parallelo..
Vi risparmio tutte le misurazioni su Volt, Ah e tempi ... ma vi dico che la ricarica è stata molto lunga e travagliata..
Terminata la carica a 3,60V ho collegato un alimentatore da laboratorio preventivamente settato a vuoto a 4,00V e 5A Max .. e nella foto che segue potete vedere il momento che precede lo Stop di carica di un parallelo da 10, quando le celle ancora assorbono mediamente circa 0,01A cadauna.
Terminata la carica dei paralleli ho lasciato riposare le celle in attesa del "parallelo gigante"...
....Ogni cosa è passione...!!
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