Rispondo a bedi #115, BrightingEyes #118 e #119, arpagone #120
Mi sento stimolato dal fatto che questa discussione sia stata posta in evidenza nel forum.
Ovviamente ciò mi dà una responsabilità che, come potete supporre dai miei documenti allegati a #116 e #117, non è mia abitudine evitare.
Spero però che si sentano richiamati a tale responsabilità anche gli altri interlocutori di questa discussione.
Le sfide concrete possono solo essere complesse, o insignificanti. Mai impossibili.
Confezionare (tipico lavoro del progettista) e rendere comprensibile la PED è certamente tra le sfide complesse, quindi stimolanti.
Per capire come il funzionamento della PED sia possibile a livello nazionale e mondiale, è bene esaminare come può funzionare una sua specifica versione in un ambito delimitato.
Come ha ben fatto notare BrightingEyes una caratteristica specifica della PED (in comune con il conto energia) è che stimola nel senso voluto i soggetti di un preciso insieme senza modificare i rapporti complessivi di quell'insieme con il resto delle interazioni sociali.
Il fatto che gli ambiti siano ristretti presume e permette la conoscenza tra i soggetti tra cui la PED enfatizza la concorrenza (e combatte i monopoli) nell'offrire prodotti a più basso uso (diretto ed indiretto) di composti minerali del carbonio.
Le prepoteneze delle grandi multinazionali, generalmente fondate sulla non conoscenza pubblica delle filiere produttive reali, già così sono piuttosto spuntate.
Una differenza fondamentale della PED dalla carbon tax è proprio che la CT, per non creare gravi squilibri economici tra gli Stati sovrani, dovrebbe essere applicata uguale a livello globale.
E sulla difficoltà d'accordo tra gli Stati contano le multinazionali per continuare a non render conto a nessuno del loro operato.
La PED funziona invece altrettanto bene a livello globale che a livello condominiale (vedi capitoli 18, 19, 20 di 2009a.pdf; allegato all'intervento #117).
Perciò cerco di spiegare la fattibilità della PED partendo da piccoli e piccolissimi ambiti (territoriali o produttivi).
Per chi affrontasse il tema solo ora, una sintetica descrizione della PED a livello nazionale è contenuta nell'intervento # 440 della discussione
http://www.energeticambiente.it/disc...nazionale.html
Ho invece cominciato a descrivere la PED in ristretti ambiti territoriali nell'intervento #86 di questa discussione.
Negli interventi #91, #97, #98, #99, #100, #108 ho descritto come stimolare verso "acquisti verdi" gli enti pubblici che sono attivi sul territorio e che gestiscono circa il 40 % delle risorse economiche del territorio.
Si vede che tale stimolo alla Pubblica Amministrazione presente sul Territorio (PAT) si estende facilmente anche ad altri soggetti attivi sul territorio.
Nell'intervento #102 ho delineato la possibilità di responsabilizzare un territorio nel suo complesso rispetto ad altri territori.
Naturalmente entro uno Stato sovrano e senza modificare il bilancio statale.
Rimanendo per ora entro i limiti della gestione locale delle risorse energetiche e dei vettori energetici commerciali, intendo mostrare come un accordo territoriale analogo alla PED può agire per crescere espressamente anche l'efficienza energetica dei residenti nel territorio.
Naturalmente senza intaccare i bilanci dell'Ente Locale, né oberare i residenti di burocrazia, o di tasse.
Mi sento stimolato dal fatto che questa discussione sia stata posta in evidenza nel forum.
Ovviamente ciò mi dà una responsabilità che, come potete supporre dai miei documenti allegati a #116 e #117, non è mia abitudine evitare.
Spero però che si sentano richiamati a tale responsabilità anche gli altri interlocutori di questa discussione.
Le sfide concrete possono solo essere complesse, o insignificanti. Mai impossibili.
Confezionare (tipico lavoro del progettista) e rendere comprensibile la PED è certamente tra le sfide complesse, quindi stimolanti.
Per capire come il funzionamento della PED sia possibile a livello nazionale e mondiale, è bene esaminare come può funzionare una sua specifica versione in un ambito delimitato.
Come ha ben fatto notare BrightingEyes una caratteristica specifica della PED (in comune con il conto energia) è che stimola nel senso voluto i soggetti di un preciso insieme senza modificare i rapporti complessivi di quell'insieme con il resto delle interazioni sociali.
Il fatto che gli ambiti siano ristretti presume e permette la conoscenza tra i soggetti tra cui la PED enfatizza la concorrenza (e combatte i monopoli) nell'offrire prodotti a più basso uso (diretto ed indiretto) di composti minerali del carbonio.
Le prepoteneze delle grandi multinazionali, generalmente fondate sulla non conoscenza pubblica delle filiere produttive reali, già così sono piuttosto spuntate.
Una differenza fondamentale della PED dalla carbon tax è proprio che la CT, per non creare gravi squilibri economici tra gli Stati sovrani, dovrebbe essere applicata uguale a livello globale.
E sulla difficoltà d'accordo tra gli Stati contano le multinazionali per continuare a non render conto a nessuno del loro operato.
La PED funziona invece altrettanto bene a livello globale che a livello condominiale (vedi capitoli 18, 19, 20 di 2009a.pdf; allegato all'intervento #117).
Perciò cerco di spiegare la fattibilità della PED partendo da piccoli e piccolissimi ambiti (territoriali o produttivi).
Per chi affrontasse il tema solo ora, una sintetica descrizione della PED a livello nazionale è contenuta nell'intervento # 440 della discussione
http://www.energeticambiente.it/disc...nazionale.html
Ho invece cominciato a descrivere la PED in ristretti ambiti territoriali nell'intervento #86 di questa discussione.
Negli interventi #91, #97, #98, #99, #100, #108 ho descritto come stimolare verso "acquisti verdi" gli enti pubblici che sono attivi sul territorio e che gestiscono circa il 40 % delle risorse economiche del territorio.
Si vede che tale stimolo alla Pubblica Amministrazione presente sul Territorio (PAT) si estende facilmente anche ad altri soggetti attivi sul territorio.
Nell'intervento #102 ho delineato la possibilità di responsabilizzare un territorio nel suo complesso rispetto ad altri territori.
Naturalmente entro uno Stato sovrano e senza modificare il bilancio statale.
Rimanendo per ora entro i limiti della gestione locale delle risorse energetiche e dei vettori energetici commerciali, intendo mostrare come un accordo territoriale analogo alla PED può agire per crescere espressamente anche l'efficienza energetica dei residenti nel territorio.
Naturalmente senza intaccare i bilanci dell'Ente Locale, né oberare i residenti di burocrazia, o di tasse.
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