Originariamente inviato da Leo1
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Ciao Leo,
infatti, concordo con Te che la discussione verta su come si possa far legalmente quadrare quanto proposto.
Conosco i bandi, gli ho letti e tra i due c'e' una sostanziale differenza.
Solo nel caso delle scuole con superfici piccole e frammentate sono fattibili (solo perche' e' un Comune che lo propone) queste tre opzioni :
1. In caso di immissione diretta in rete di tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, il comodato d’uso sarà oneroso e la ditta dovrà indicare il valore di questo ultimo inserendo nella proposta l’offerta di locazione annuale. Sarà a carico della ditta la realizzazione di un ulteriore punto di connessione (di cui sarà unico responsabile la ditta stessa) dove avverrà l’immissione in rete.
2. In caso di cessione di energia al Comune, la ditta dovrà divenire unico responsabile dell’unico punto di connessione esistente (come da disposizione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) e garantire alla struttura ove ubicato l’impianto fotovoltaico la fornitura dell’energia 24 h su 24 tutti i giorni dell’anno. In questo caso il comodato d’uso sarà gratuito e l’offerta della ditta dovrà contenere il valore di sconto sulla tariffazione
dell’energia ceduta al Comune rispetto alla tariffazione in vigore per gli edifici di cui all’allegato A al momento di tale bando.
3. Nel caso di impianti realizzati in servizio di “scambio sul posto” la ditta dovrà divenire unico responsabile dell’unico punto di connessione esistente (come da disposizione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas) e garantire alla struttura ove ubicato l’impianto fotovoltaico la fornitura dell’energia 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno. In questo caso il comodato d’uso sarà gratuito e l’offerta della ditta dovrà contenere il valore di
sconto sulla spesa sostenuta dal Comune per l’energia consumata annualmente dalla struttura ove ubicato l’impianto fotovoltaico avvalendosi della cessione gratuita di energia prevista dalle norme vigenti che regolano il servizio di scambio sul posto.
Nel bando del parcheggio c'e' solo il punto 1.
Cio' cosa sta a significare?
Intanto che se potevano inserire le altre condizioni l'avrebbero messe; evidentemente sono fuori legge, poi, nel caso delle scuole, gli impianti sono piccoli e sotto ai 20 kW con possibilita' di autoconsumo, mentre per quello dei parcheggi con potenze decisamente superiori, nn e' previsto autoconsumo ma solo la vendita dell'energia.
Quello che mi preme far notare e' che nella situazione dei parcheggi hanno fatto esattamente cio' che ho indicato nel mio messaggio precedente mentre per la scuola ci sara' una qualche forma legale per regolare il rapporto tra pubblico e privato (come tra banca e privato) ma i problemi secondo me, nn sono in questo tipo di bandi (nessun comune andrebbe contro legge) ma nei rapporti tra privati.
Qui, tra privati, ho seri dubbi che si possa applicare cio' che ha fatto Pesaro con le scuole.
Un'altro elemento importante per i grandi impianti sono i diversi sistemi che si vanno perseguendo per vendere l'energia a terzi (esempio: il soggetto A affitta da B un lastrico, A costruisce l'impianto e vende a B l'energia prodotta ad un prezzo intermedio tra quello del GSE e quello pagato da B all'ENEL)
Queste cose nn si possono legalmente fare.
Ogni patto o condizione fuori legge e' nullo e perseguibile penalmente.
Ma tra noi nel forum c'e' chi sostiene il contrario.
ciao car.boni
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