Faccio una ipotesi di impianto in scambio sul posto, dove valuto distintamente:
- energia auto-consumata;
- energia scambiata con la rete;
- energia in eccedenza;
- detrazione fiscale.
Consumo Energia famiglia Rossi: 3.000 kWh/annui (classica famiglia media italiana)
Impianto FV da 2,4 kWp (10 moduli da 240 Wp): produzione 3.400 kWh/annui (siamo al Sud Italia)
Costo impianto: 6.000 € i.i.
Energia auto-consumata 30%: 1.020 kWh/annui
Energia scambiata con la rete 70%: 2.380 kWh/annui
Energia in eccedenza: 0 kWh/annui
Detrazione fiscale 50% (fino al 30/06/2013): 300 €/annui per i primi 10 anni
Vita utile impianto: 30 anni
La prima è quella, come dice la parola stessa, che consumo nello stesso istante di produzione, ossia che non transita nella rete, e che mi provoca una riduzione della bolletta in misura. Ad esempio nel caso delle ultime tariffe indicate dall'AEEG che lei stesso ha allegato avremmo un risparmio in bolletta di € 299 (0,2927x1.020).
La seconda riguarda il contributo in conto scambio del quale ometto il calcolo ma che per noi della Sicilia si aggira intorno a 15 centesimi, quindi avremmo circa € 357 (0,15x2.380). Questo valore dei 15 centesimi, comunque è un pò sottostimato, ma proviamo ad essere cauti.
Nell'esempio che sto facendo non ci sono eccedenze, poiché l'eccedenza è remunerata ad un prezzo molto più basso (le tengo per gli anni successivi così compenso la perdita di performance dei moduli)
Detrazione fiscale, già indicata prima, pari ad € 300 (ma solo per i primi 10 anni).
Quindi a fronte di una spesi di 6.000 euro, avremmo un beneficio annuo minimo (visto che il costo dell'energia aumenta in ordine del 5% per anno, qui non considerato) di € 956 (periodo di ritorno dell'investimento pari a 6 anni). Nei 30 anni si ha un beneficio di ben 22.680 euro. Praticamente in 30 anni quadruplico quasi il capitale investito il cui risultato è molto migliore del conto energia prima e seconda versione dove solo per i grandi impianti ci si avvicinava, nei 20 anni, al triplo del capitale investito.
Va aggiunta una grande snellezza procedurale (niente GSE se non per l'SSP, niente autorizzazione comunale se non semplice SCIA o DIA o addirittura 115/2008, ecc.) che permette di gestire amministrativamente una moltitudine di impianti con una struttura organizzativa anche modesta.
Cioè, se come indicato consideriamo l'impianto durare 30 anni ho un cumulo economico (non finanziario, quindi comprensivo anche del risparmio in bolletta) tale da far costare il kWh autoprodotto meno di 9 €cent (8.000 euro di costo impianto, comprese due sostituzioni di inverter, a fronte di una produzione nei 30 anni di circa 90.000 kWh).
Secondo me si apre una nuova frontiera per il FV italiano...
- energia auto-consumata;
- energia scambiata con la rete;
- energia in eccedenza;
- detrazione fiscale.
Consumo Energia famiglia Rossi: 3.000 kWh/annui (classica famiglia media italiana)
Impianto FV da 2,4 kWp (10 moduli da 240 Wp): produzione 3.400 kWh/annui (siamo al Sud Italia)
Costo impianto: 6.000 € i.i.
Energia auto-consumata 30%: 1.020 kWh/annui
Energia scambiata con la rete 70%: 2.380 kWh/annui
Energia in eccedenza: 0 kWh/annui
Detrazione fiscale 50% (fino al 30/06/2013): 300 €/annui per i primi 10 anni
Vita utile impianto: 30 anni
La prima è quella, come dice la parola stessa, che consumo nello stesso istante di produzione, ossia che non transita nella rete, e che mi provoca una riduzione della bolletta in misura. Ad esempio nel caso delle ultime tariffe indicate dall'AEEG che lei stesso ha allegato avremmo un risparmio in bolletta di € 299 (0,2927x1.020).
La seconda riguarda il contributo in conto scambio del quale ometto il calcolo ma che per noi della Sicilia si aggira intorno a 15 centesimi, quindi avremmo circa € 357 (0,15x2.380). Questo valore dei 15 centesimi, comunque è un pò sottostimato, ma proviamo ad essere cauti.
Nell'esempio che sto facendo non ci sono eccedenze, poiché l'eccedenza è remunerata ad un prezzo molto più basso (le tengo per gli anni successivi così compenso la perdita di performance dei moduli)
Detrazione fiscale, già indicata prima, pari ad € 300 (ma solo per i primi 10 anni).
Quindi a fronte di una spesi di 6.000 euro, avremmo un beneficio annuo minimo (visto che il costo dell'energia aumenta in ordine del 5% per anno, qui non considerato) di € 956 (periodo di ritorno dell'investimento pari a 6 anni). Nei 30 anni si ha un beneficio di ben 22.680 euro. Praticamente in 30 anni quadruplico quasi il capitale investito il cui risultato è molto migliore del conto energia prima e seconda versione dove solo per i grandi impianti ci si avvicinava, nei 20 anni, al triplo del capitale investito.
Va aggiunta una grande snellezza procedurale (niente GSE se non per l'SSP, niente autorizzazione comunale se non semplice SCIA o DIA o addirittura 115/2008, ecc.) che permette di gestire amministrativamente una moltitudine di impianti con una struttura organizzativa anche modesta.
Cioè, se come indicato consideriamo l'impianto durare 30 anni ho un cumulo economico (non finanziario, quindi comprensivo anche del risparmio in bolletta) tale da far costare il kWh autoprodotto meno di 9 €cent (8.000 euro di costo impianto, comprese due sostituzioni di inverter, a fronte di una produzione nei 30 anni di circa 90.000 kWh).
Secondo me si apre una nuova frontiera per il FV italiano...
Commenta