Aiuto
Ciao Carlo e ciao a tutti
Forse non mi sono espresso correttamente e non ho capito come hai connesso la tua cella al gruppo elettrogeno.
Ricapitolo le cose che ho inteso io:
1) la cella viene alimentata dalla batteria del G.E. che continuamente viene ricaricata dal G.E. stesso;
2) La tua cella che produce idroxy ( non il voltametro di Hoffman) la colleghi al tubo della benzina lasciando aperto il condotto di aspirazione (lato filtro aria).
3) Se invece utilizzi il voltametro di Hoffman, l’idrogeno lo immetti dal tubo della benzina mentre l’ossigeno dal condotto di aspirazione.
Purtroppo ci sono delle cose che non mi quadrano, cerco di esprimerle di seguito con delle domande:
Normalmente, i carburatori possono avere lo spillo conico oppure l’ugello di precisione.
Se hanno lo spillo conico non e’ questo molto piccolo per il passaggio dell’idroxy?
Se invece ha il sistema con l’ugello e quindi la valvola a farfalla dovrebbe essere possibile l’alimentazione dal tubo della benzina, tu sai il tipo di carburatore che monta il tuo G.E.?
Sarebbe piu’ logico realizzare una sorta di diffusore ( vedi vecchi impianti a gpl) realizzato con ugelli appositi che si adatta perfettamente alla presa dell’aria del carburatore (dove si vede anche la valvola dell’aria per la prima partenza a freddo) essendo l’idroxy gia’ miscelato?
Bisogna comunque evitare l’ingresso dell’aria poiche l’aspirazione del motore risucchierebbe oltre all’idroxy anche l’aria, da considerare che l’idroxy cosi’ com’e’ dovrebbe far picchiare in testa il motore, l’ideale sarebbe rendere un po’ piu” “ grassa” di carburante la miscela idroxy ( bisognerebbe trovare il modo di ridurre l’ossigeno, ma questo e’ un problema secondario che risolveremo dopo).
Relativamente la punto 1) devo fare un’osservazione relativamente al bilancio energetico totale, e’ vero che i G.E. si autosostiene per 40 minuti ed e’ una cosa eccezionale, ma la vera prova va effettuata prendendo il carico diretto dal G.E. senza batteria, mettendo per esempio degli interruttori di potenza tra batteria e G.E. in modo che dopo l’avviamento risulti facilmente isolare la batteria, solo in queste condizioni qualsiasi “Professore” non avrebbe da dire anche se il sistema si autosostine per soli 5 minuti altro che 40 minuti … farebbe saltare dalla sedia chiunque.
Scusatemi purtroppo sono ignorante su questa parte del progetto, cerco di capire solo la soluzione ottimale per non commettere errori e non fare danni.
p.s. l’impianto in realizzazione ha anche uno scopo scientifico ben preciso, cioe’ quello di valutare i rendimenti delle celle in funzione della geometria, della tensione di alimentazione della frequenza poiche’ bastera’ sostituire solo le celle, per cui sara’ un vero e proprio strumento di laboratorio dal quale partira’ poi la realizzazione del dispositivo da montare sull’auto.
Saluto tutti con stima ed affetto
Ciao Carlo e ciao a tutti
Forse non mi sono espresso correttamente e non ho capito come hai connesso la tua cella al gruppo elettrogeno.
Ricapitolo le cose che ho inteso io:
1) la cella viene alimentata dalla batteria del G.E. che continuamente viene ricaricata dal G.E. stesso;
2) La tua cella che produce idroxy ( non il voltametro di Hoffman) la colleghi al tubo della benzina lasciando aperto il condotto di aspirazione (lato filtro aria).
3) Se invece utilizzi il voltametro di Hoffman, l’idrogeno lo immetti dal tubo della benzina mentre l’ossigeno dal condotto di aspirazione.
Purtroppo ci sono delle cose che non mi quadrano, cerco di esprimerle di seguito con delle domande:
Normalmente, i carburatori possono avere lo spillo conico oppure l’ugello di precisione.
Se hanno lo spillo conico non e’ questo molto piccolo per il passaggio dell’idroxy?
Se invece ha il sistema con l’ugello e quindi la valvola a farfalla dovrebbe essere possibile l’alimentazione dal tubo della benzina, tu sai il tipo di carburatore che monta il tuo G.E.?
Sarebbe piu’ logico realizzare una sorta di diffusore ( vedi vecchi impianti a gpl) realizzato con ugelli appositi che si adatta perfettamente alla presa dell’aria del carburatore (dove si vede anche la valvola dell’aria per la prima partenza a freddo) essendo l’idroxy gia’ miscelato?
Bisogna comunque evitare l’ingresso dell’aria poiche l’aspirazione del motore risucchierebbe oltre all’idroxy anche l’aria, da considerare che l’idroxy cosi’ com’e’ dovrebbe far picchiare in testa il motore, l’ideale sarebbe rendere un po’ piu” “ grassa” di carburante la miscela idroxy ( bisognerebbe trovare il modo di ridurre l’ossigeno, ma questo e’ un problema secondario che risolveremo dopo).
Relativamente la punto 1) devo fare un’osservazione relativamente al bilancio energetico totale, e’ vero che i G.E. si autosostiene per 40 minuti ed e’ una cosa eccezionale, ma la vera prova va effettuata prendendo il carico diretto dal G.E. senza batteria, mettendo per esempio degli interruttori di potenza tra batteria e G.E. in modo che dopo l’avviamento risulti facilmente isolare la batteria, solo in queste condizioni qualsiasi “Professore” non avrebbe da dire anche se il sistema si autosostine per soli 5 minuti altro che 40 minuti … farebbe saltare dalla sedia chiunque.
Scusatemi purtroppo sono ignorante su questa parte del progetto, cerco di capire solo la soluzione ottimale per non commettere errori e non fare danni.
p.s. l’impianto in realizzazione ha anche uno scopo scientifico ben preciso, cioe’ quello di valutare i rendimenti delle celle in funzione della geometria, della tensione di alimentazione della frequenza poiche’ bastera’ sostituire solo le celle, per cui sara’ un vero e proprio strumento di laboratorio dal quale partira’ poi la realizzazione del dispositivo da montare sull’auto.
Saluto tutti con stima ed affetto
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