fusione fredda elettrolitica - parte seconda - EnergeticAmbiente.it

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fusione fredda elettrolitica - parte seconda

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  • In questa immagine ho solo sostituito gli elettrodi di alluminio puro al 99,5 %, diametro 4 mm e lunghi 15 cm.
    Per quanto riguarda la riga spettrale del deuterio a 327,384349 MHz, non mi compare sempre, ma comunque non ho notato una relazione con gli elettrodi, quanto nell'elettrolita.

    Fammi sapere cosa ti ispirano questi due spettrogrammi; ti comunico che come ho già detto altre volte, se non è presente un metallo nell'elettrolita, come in questo caso (HCOOH), non vuole partire il plasma al catodo.
    Ho dovuto riscaldare fino quasi all'ebollizione, ho rabboccato dell'altro acido, finchè dopo circa 15 min ha cominciato a fare qualche lucciola che poi sono aumentate di numero e di intensità, ma con 350 Vcc non si è innescato un vero plasma.
    Con gli elettrodi da 4 mm la cosa è peggiorata, non voleva sapere di accendersi una lucciola, faceva solo l'elettrolisi dell'acqua.
    Ho dovuto ridurre l'immersione del catodo a 1/2 cm, contro 1 cm del catodo da 3 mm, fino a chè ha cominciato a fare si delle lucciole, ma erano a singhiozzo; comunque ho notato, come tu puoi ben vedere che l'intensità dei disturbi elettromagnetici è aumentato di intensità rispetto al 3 mm, ed è aumentata la gamma di frequenza coperta. il picco a 327 MHz è appena visibile, ma si vedono altri picchi, spero che tu riesca a correlarli a qualche cosa di interessante.
    Mi raccomando, quando rifate delle analisi, rendete pubblico il nome e l'indirizzo del laboratorio, deve essere visibile una firma del responsabile del suddetto e deve riportare il nome del committente, solo così si può affermare che l'esperimento ha rigore scientifico.
    P.S. lasciando raffreddare la soluzione si innesca il plasma, senza raggiundere i 660 °C di fusione dell'alluminio, questo poi cala con l'aumentare della temperatura, fino a scomparire oltre i 90 °C; di solito succedeva il contrario.
    Saluti di buon lavoro

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Edited by remond - 14/12/2004, 07:27

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    • CITAZIONE (remond @ 12/12/2004, 11:09)
      Rispondendo ad ag smith

      Una radio ad onde medie, viene disturbata dalla emissione elettromagnetica della fusione fredda elettrolitica, per un raggio di alcuni metri.

      Rispondendo a scasti

      Carissimo, i calcoli che tu hai presentato nell'allegato sono giusti, sono calcoli riportati in letterature scientifica, però ti sei visto il filmato ffweb1? Presente sul sito:
      http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
      Questo filmato lo definisco propedeutico per capire questo fenomeno, da questo filmato devi capire il perchè quei calcoli che hai fatto, valgono solo per il catodo e non per l'anodo; infatti su tutti e due gli elettrodi sono presenti 350 volt, solo che immergendo l'anodo non si riscalda, mentre immergendo il catodo si riscalda.
      Ora tutti noi ti chiediamo di spiegarci questo, punto e basta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      Un abbraccio

      Renzo Mondaini (Ravenna)

      Ciao Remond,

      I calcoli che ho fatto relativi alla potenza dissipata come P = R x Iquadro (oppure, e' lo stesso, P=VxI), il modo per determinare la temperatura di equilibrio e l'esempio relativo ai fusibili e la loro modalita' di funzionamento erano applicati alla cella nel suo complesso, per confutare quanto affermavi che la sola variabile che rende conto del riscaldamento era la corrente.

      Non mi hai pero' risposto se ti sei convinto di questa cosa ...

      Se poi vogliamo valutare come, all'interno della cella, si distribuiscono le temperature allora secondo me l'insieme anodo-soluzione-catodo si puo' modellizzare come tre resistenze in serie (Rtot=Ran+Rsol+Rcat).

      Al momento dell'innesco del plasma al catodo (-) si inserisce un ulteriore elemento nella serie, che diventa anodo-soluzione-interfaccia-catodo (Rtot=Ran+Rsol+Rint+Rcat). Probabilmente e' l'interfaccia ad avere la resistenza piu' elevata, cosicche' e' in corrispondenza all'interfaccia che avviene la dispersione maggiore di potenza (Pint=Rint x Iquadro) che provoca la fusione del catodo stesso.

      Una conferma a questa ipotesi si potrebbe avere per via sperimentale. Mi aspetterei che alla comparsa dell'interfaccia (che dovrebbe determinare un aumento della resistenza complessiva pari ad Rint) , cioe' fino all'accensione del plasma o poco prima si verifichi un calo della corrente (alimentatore a tensione costante) od un aumento della tensione (alimentatore a corrente costante), che potrebbe essere graduale o brusco, ma si dovrebbe concludere comunque con il plasma a regime.

      Sul perche' il plasma si innesca al catodo si potrebbero fare delle ipotesi. In situazioni standard (pensando ancora una volta alla saldatura ad arco) l'arco scocca in corrispondenza ai punti dove il campo elettrico e' piu' forte (il che si verifica dove elevata e' la "concentrazione" di elettroni, cioe' al catodo in corrispondenza alle punte od agli spigoli).

      Il plasma potrebbe in teoria anche verificarsi all'anodo, ma in tal caso la superficie "ricca" di elettroni verrebbe ad essere la soluzione, e non un solido. La soluzione, per proprie caratteristiche fisiche non presenta punte o spigoli. Qualcosa di equivalente a punte o spigoli potrebbe essere ottenuto se vi fossero particelle in sospensione (e' un ipotesi), o magari riducendo la superficie di liquido in contatto con l'anodo (aumentrebbe il flusso di corrente) ...

      Un saluto,


      Scasti

      Ps. con questi scambi di vedute mi stai facendo rispolverare nozioni ormai abbandonate da quasi dieci anni ... interessante!

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      • Carissimo Scasti

        Quando verrà il giorno in cui vedrai con i tuoi occhi dal vero, una rezione di fusione fredda elettrolitica, sarai tu stesso a prendere queste spiegazioni che hai pubblicato, ed a gettarle nel cestino dei rifiuti.
        Non so se ti sei reso conto che ci stai riproponendo la legge di ohm, legge che molti di noi masticano da decenni, e che non riesce a spiegare quello che i nostri occhi vedono.
        Ti ringrazio comunque per l'impegno che hai messo nell'aiutarci a capire il fenomeno, ma credo che lo sforzo richiesto, per una piena comprensione, debba essere maggiore; suvvia di nuovo al lavoro!

        Per i nuovi visitatori:

        Sono molti quelli che visitano per la prima volta questo forum, non avendo tempo di leggersi tutte le numerose pagine sull’argomento, pongono dei quesiti cui è stato già risposto tempo addietro; per questo motivo mi sento di dover fare un riassunto di che cosa è la fusione fredda elettrolitica.
        Vi prego di leggervi il presente allegato qui sotto.

        Renzo Mondaini (Ravenna)

        Edited by remond - 14/12/2004, 23:41

        Download attachment
        Fusione_fredda.doc ( Number of downloads: 33 )

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        • Caro Remond, sono veramente dispiaciuto di dover constatare che tu non hai la minima capacita’ di riconoscere I filosofi dai soffiatori di vetro, l’oro dalla pietra, il nobile dal volgo, il vero dal falso. L’amico Scasti stava cercando di rendersi utile centrando perfettamente i problemi che stanno alla base di questo percorso sperimentale entusiasmante.
          Colgo l’occasione di salutare Scasti esprimendo nei suoi confronti il mio piu’ elevato riconoscimento della sua sapienza. Intanto, consiglio a Scasti e a quanti possano essere interessati, di leggere con maggiore dettaglio le relazioni (PDF) rilasciate dagli amici Campani che definiscono ampiamente i concetti che l’amico Scasti ha illustrato ed inoltre spiegano la ragione della scarica catodica.
          Non sono pero’ molto d’accordo sul fatto degli elettroni, caro Scasti, Infatti, la scarica puo’ anche avvenire all’anodo ma, solo se si verificano certe particolari condizioni.
          Un saluto a tutti e scusatemi.

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          • Caro Scasti,
            complimenti per la tua analisi. Le conclusioni a cui giungi, pur conoscendo solo teoricamente il fenomeno, sono veramente formidabili .
            La tua deduzione sull'innesco del plasma causata da un elevato campo elettrico locale è impeccabile. Tuttavia, tale campo elettrico (oltre a essere innalzato dalla presenza di spigoli e altro) diviene elevato a causa di un fenomeno che abbiamo chiamato effetto condensatore. Tale effetto è spiegato nel pdf scaricabile dalla home page di www.progettomeg.it. L'innalzamento del campo elettrico fa partire il plasma, l'aumento di temperatura genera un aumento della quantità di elettroni emessi termoionicamente che arricchiscono il plasma. Se tale condensatore si dovesse formare all'anodo, allora lì avremo esattamente gli stessi effetti che si presentano al catodo. E cioè plasma, calore ecc.
            La formazione di tale condensatore è dovuta alle caratteristiche ioniche del sale utilizzato in soluzione. Per il carbonato di potassio, esso si forma al catodo a causa della presenza del catione K+ che si approssima ad esso ma non vi si deposita (deve lasciare il posto all'idrogeno che ha un minore potenziale redox).
            Stesso discorso si può fare per l'anodo. Per avere anche lì un condensatore virtuale che innali il campo elettrico e determini l'innesco di un plasma, basta trovare un anione che non si scarica.

            In ogni caso, scarica il pdf e poi ne parliamo. E' un vero piacere confrontarsi con te. Questo forum ha bisogno della tua rigorosità scientifica.

            x Remond: gli elettroliti hanno un ruolo fondamentale nelle emissioni elettromagnetiche del plasma. E fin qui, siamo d'accordo. Tuttavia, tale ruolo è dato dal fatto che sono proprio tali elettroliti che fissano le caratteristiche del condensatore virtuale e dell'induttanza di plasma (vedi "Resoconti sperimentali"). Condensatore e induttanza determinano l'instaurarsi di un circuito LC in parallelo che, oltre ad avere una sua frequenza di risonanza, emette anche onde elettromagnetiche. Sicuramente un ruolo (prevalentemente di "antenna emettitrice") è conferito anche dalle dimensioni del catodo.
            Ma pretendere di voler vedere i picchi del deuterio in tali emissioni o la frequenza di risonanza della molecola dell'elettrolita, è una pazzia
            In pratica è come pretendere di vedere i picchi di emissione del rame, utilizzato per i circuiti di una stazione radio, ascoltandone una trasmissione.

            Ciao ciao
            e speriamo bene.

            Edited by Quantum Leap - 15/12/2004, 16:47
            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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            • Un saluto a tutti gli amici del forum . Poco fa ho tentato per la prima volta a dare tensione alla cella elettrolitica....Subito le prime bollicine....Il primo minuto, ho potuto osservare una normalissima elettrolisi, che, via via la temperatura della soluzione aumentava, gli ampere diminuivano, ed il processo aumentava di intensità. (purtroppo non ho terminato il cirtuito del variac elettronico, mancano i trasformatori, a cui domani provvederò ) Dopo questo intenso minuto, e gli ampere calati drasticamente, ho potuto notare alcune scariche arancione, via via più intense, finchè la parte immersa del catodo non rimaneva completamente ricoperta di un bagliore arancione-giallo. Solo per pochi istanti ho potuto notare una colorazione molto vicina al bianco. Il tungsteno comunque non si è fuso, ed il plasma è stato molto vago, molto instabile. Dopo aver notato una certa diminuzione dell'intensità del fenomeno, che pur rimaneva considerevolmente, ho tolto la tensione. Con stupore ho potuto, dopo 4 o 5 secondi circa, sentire il raffreddamento del catodo. E' davvero un effetto molto particolare di questa reazione. Come soluzione ho utilizzato 400cc di acqua demineralizzata, una decina di grammi di bicarbonato di sodio. Come copricatodo(tungsteno puro), ho utilizzato la copertura in ceramica di una resistenza (l'ho forata con un trapano).. Ho utilizzato unicamente il circuito raddrizzatore + diodi, visto che avevo a disposizione un ponte identico a quello necessario e tre condensatori da 670uF 400WV... Ho posto tra me e la cella 3,4 cm di plexiglass(costoso eh?), ed ho utilizzato una delle tante ventole che scovo qua e là per allontanare e disperdere i vapori. Più tardi se ho tempo provo delle altre configurazioni di soluzione, esposizione catodo, forma e materiale anodo(tungsteno x ora, sostituiro per tentare avvolgimenti di varie dimensioni attorno al catodo a forma di molla con ferro). Esperimenti che tutti avranno provato immagino, ma sono cose che voglio vedere e catalogare di persona. (Non che non mi fido si intende ) Dispongo dell'intero laboratorio di chimica della mia scuola, quindi potrò provare diversi sali disciolti (Evitando quelli che producono gas o liquidi pericolosi). Ok ok ho finito questi sono i miei intenti ed i miei primi risultati, a presto e sperò con novità!
              Saluti

              Riccardo

              Edited by rikk_s4 - 15/12/2004, 19:47

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              • ciao a tutti
                oggi(non avendo niente da fare) ho provato la mia pseudocella era composta da un grosso bicchierono a vetro spesso acqua e la prima prova con bicarbonato la seconda con sale da cucina
                e come elettrodi ho usato uno di ferro e' l'altro l'o cambiato prima con uno in grafite grossa poi con uno in grafite finissima poi con uno in alluminio e poi con uno di filo del telefono isolato(l'unica parte non isolata era dove l'ho tagliato)

                purtroppo non avevo i raddrizzatori quindi ho provato il tutto a corrente alternata(190v) a basso amperaggio(mezzo ampere suppongo, suppongo perche il mio tester si e' sballato e dopo l'esperimento ho provato con una fonte di corrente ad alto amperaggio e mi diceva sempre mezzo ampere)

                cmq con l'alluminio partiva una normale elettrolisi a causa della grande superficie dell'ettrodo (ho visto solo poche scintille quando muovevo l'elettrodo)

                con la grafite finissima partivano sintille e fiamme rosse in acqua in ogni posizione

                con la grafite di una matita partiva il plasma solo se immergevo solo la punta(se immergevo di piu partiva una normale elettrolisi)

                con il filo del telefono partiva il plasma in ogni caso

                dal momento che il wattaggio era bassissimo(140w) non ho usato lo schermo in metacrilato(perche non l'ho trovato nel mio paese)

                altra cosa la mia radio posizionata a circa 2 metri non avvertiva nessun disturbo(la radio era messa sulle frequenze fm 103,5)

                altra cosa per non essere abbagliato dalla luce rossa ho usato occhiali da sole(ma gli occhi mi bruciano un po lo stesso)

                cmq ho notato che col sale da cucina partiva molto meglio del biarbonato
                forse perche e' piu solubile

                a dimenticavo l'acqua si e' annerita(una specie di schiuma nera)



                spero di non essere stato fuori tema anche sta volta

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                • ... Ciao eccomi di nuovo!oggi è la giornata della fusione?.. Ho continuato con diverse prove (poveri i miei occhi) ho testato l'avvolgimento dell'anodo costituito da fil di ferro con diametro 3cm con quattro spire distanti l'una dall'altra 1 cm e catodo nel mezzo. Le prove si diversificavano in base alla quantità di bicarbonato di sodio (non ho testato con quello da cucina, domani avrò più tempo) partendo da un cucchiaino, aggiungendone uno ogni prova, mescolando fino ad ottenere acqua limpida. Ho eseguito così diverse prove, dopo circa sette-otto cucchiaini (400ml H2O). La prima prova ha sporcato l'acqua di un azzurro-blu, che ho provveduto a rimuovere cambiano acqua. Penso sia dovuta a residui sul fil di ferro (che si è annerito, quindi l'ho ripulito), ricominciando, la consistenza del plasma è stata di molto maggiore rispetto alla prova con entrambi catodi di tungsteno, e ho potuto osservare come aumentava il fenomeno aggiungendo un cucchiaino alla volta. La cosa particolare è che con l'ultimo cucchiaino, la reazione è stata talmente potente da produrre diversi scoppi (! ho controllato non fosse un corto circuito, infatti non lo era! ho dovuto asciugare tutta l'acqua spruzzata qua e là. La luminosità sopratutto alle ultime prove è divenuta di un bianco intenso, con dei picchi di luminosità da eguagliare il flash della mia macchina fotografica...Dopo aver aspettato diversi minuti, (l'acqua ancora fumava.....) ho estratto il catodo. Ho trovato diverse strisce colorate.Oro e renio che riesco a riconoscere in base a quanto detto negli altri post. Ma verde e gli altri cosa possono essere? Rimango comunque stupito dalla potenza raggiunta dalla reazione che non avevo visto in nessun altro video. Il becker si spostava addirittura sul tavolo, a causa delle vibrazioni, nonostante il peso del'acqua, cavi elettrici e pinze in plastica che tenevano in posizione fil di ferro e tungsteno. Pensavo di utilizzare un oscilloscopio collegato ad un cavo elettrico in funzione di antenna per ricevere le cosidette emissioni, può funzionare?e, sopratutto può essere utile?da quanto ho letto si, se viene giustamente interpretato..

                  Edited by rikk_s4 - 15/12/2004, 23:40

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                  • Ciao a tutti voi.
                    Caro agsmith e sicuro che erano scintille quelle che hai visto? E molto strano, con la corrente alternata non dovrebbe formarsi plasma per ragioni elettrochimiche note.Una domanda hai visto per caso una contesa del plasma fra anondo e catodo?Perche potrebbe dipendere dal cambio di semionda ...... e molto strano.Cmq quello che tu hai ottenuto e solo forse l'inizio di un pre-innesco ma instabile per via dell'alternata niente a che vedere con la stabilita plasmatica e tutto il resto che ben sai...
                    Compra un bel ponte radrizzatore 25A 800V un paio di cond. elettrolitici adeguati e vai tranquillo......sara tutto un altro plasma.....
                    Volevo cogliere l'occasione di intervenire sulla questione della frequenza di risonaza del deuterio....caro remond oggi e venuto un amico col suo bel analizzatore di spettro della Panasonic.....la dimensione catodica /anodica funge da circuito risonante..Quello che tu capti puo essere emesso da un'armonica spuria di una frequenza diversa.
                    Inoltre la sonda di input(come gli oscilloscopi) dello spettrometro dovrebbe essere con un impedenza ben precisa e schermata da E.M. superiori alla portata dello strumento che potrebbero alterare le misure in output.
                    E' possibile che cmq che tu possa rilevare deuterio; ma sei sicuro che provenga della cella?Anche se piccolissima percentuale, il deuterio e presente in natura, e magari e proprio quello che rilevi......o forse e solo un frequenza spuria?
                    Buona sperimentazione

                    Fernando

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                    • allora non ho assistito alla contesa di plasma perche un elettrodo(quello di ferro) aveva una grande superfice rispetto all'altro(e si faceva l'elettrolisi) e quindi a un elettrodo c'era il plasma che andava e veniva sotto forma di lampeggi rossi i migliri risultati li ho avuti con la mina da o,1 mm per matitatoio e meglio ancora col filo del telefono

                      cmq mettendo solo la punta dell'elettrodo a contatto col pelo dell'acqua il plasma eccitava l'aria circostante e gli faceva emettere luce rossa(sembrava una fiamma trasparente e luminosa ma rossa)

                      cmq il mio problema e' che apparte andare a scassare qualche vetrina in plexiglass
                      non so chi mi venda il plexiglass

                      cmq per risparmiare avevo pensato ti comprare piu strati da qualche millimetro che costa molto meno ed e' piu reperibile di quello da 3 cmq

                      cmq leggevo l'altra volta che l'acqua e' un ottimo schermo e quindi pensavo di mettere il bicchierone dentro una vasca d'acqua in modo da schermare

                      cmq il mio plasma era piccolissimo solo una 8ina di millimetri

                      Commenta


                      • Io il plexyglass l'ho acquistato in parte in ferramenta in parte l'ho trovato fuori da un ufficio vicino al muro, tutto solo pronto da essere buttato... Cmq mi pare che o vanno a kili con il plexiglass oppure fanno bene i conti per farti pagare ugualmente anche se fai più strati!Volevano farmi spendere 50€!Alla fine con 7,50€ e un po di materiale riciclato ce l'ho fatta...Il problema principale è stato tagliarlo, poi con un pò di inventiva ho risolto..

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                        • CITAZIONE (rikk_s4 @ 15/12/2004, 23:59)
                          Io il plexyglass l'ho acquistato in parte in ferramenta in parte l'ho trovato fuori da un ufficio vicino al muro, tutto solo pronto da essere buttato... Cmq mi pare che o vanno a kili con il plexiglass oppure fanno bene i conti per farti pagare ugualmente anche se fai più strati!Volevano farmi spendere 50?!Alla fine con 7,50? e un po di materiale riciclato ce l'ho fatta...Il problema principale è stato tagliarlo, poi con un pò di inventiva ho risolto..

                          tagliarlo e' flacilissimo basta mettersi all'aperto(tagliandolo a caldo fa puzza) scaldare fino all'arroventamento un coltello e poi il plexiglass si tagòlia come burro

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                          • Salve ragazzi indaffarati

                            é così che si fà, si riproduce, quello che non si riesce a capire.
                            Il plexiglass comunque lo vendono i fabbricanti di insegne luminose; per ag_smith, usa corrente continua, è tutta un'altra musica!
                            Confermo anche io che il vaso saltella sul tavolo quando dò manetta, 350 Vcc.
                            Continuate così
                            P.S. non capisco perchè questo sito su alcune parole costruisce un rilancio web, come in questo caso sulla parola "usa" voce del verbo usare e non USA nazione.

                            Renzo Mondaini (Ravenna)

                            Edited by remond - 16/12/2004, 07:25

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                            • Rispondo a Rikk_s4

                              Le colorazioni che possono essere trovate sopra un elettrodo metallico sottoposto al plasma, dipendono in larga misura da fenomeni di interferenza luminosa che si generano sugli strati alterati del reticolo cristallino. Quindi quasi sempre non c'e' assolutamente niente di niente.

                              Un abbraccio a tutti

                              Commenta


                              • Salve a tutti,
                                sono nuovo di questo forum ed ho dato una scorsa a questa discussione per curiosita', essendomi appassionato da tempo alla fusione fredda classica.
                                Potrete sicuramente rimproverarmi di aver chiesto o suggerito cose gia' discusse ma sinceramente non ho avuto tempo di leggere una discussione cosi' complessa come questa in maniera completa
                                .
                                Volevo fare solo alcune osservazioni:

                                - Avete provato ad utilizzare un rilevatore di radiazioni, ad esempio un contatore geiger (cosi' si scrive?) per vedere se si sviluppano emissioni alfa, beta o gamma? I neutroni purtroppo penso che siano mal rilevabili se

                                non con metodi indiretti come l'attivazione dell'oro.
                                In ogni caso, nel dubbio, vi consiglio di usare schermature ben piu' imponeti di una lastra di plexiglass specialmente in presenza di raggi gamma (i Curie ci sono gia' morti....) ed eseguire gli esperimenti a distanza

                                dall'apparato e sotto cappa (o all'aperto) visto che si potrebbero formare tracce di elementi tossici.

                                - Io sto studiando Chimica all'universita' (a livello amatoriale, come mi piace dire) e ho dovuto pure sostenere due esami di Fisica di base, poca roba comunque; se mi avessero posto una situazione sperimentale del

                                genere senza avere l'input del contesto "fusione-fissione fredda" avrei pensato a tutt' altro: facendo avvenire un' elettrolisi a densita' di corrente sugli elettrodi cosi' alta immagino che si sviluppi una temperatura enorme

                                sugli elettrodi, specialmente se non immersi completamente. A questo punto visto che nel reattore si sviluppa idrogeno ed ossigeno in maniera tumultuosa mi sembra abbastanza normale che si possano formare delle

                                fiamme del tipo che ho visto nei video scaricati (ATTENTI puo' anche esplodere, mi e' successo in laboratorio!). I colori penso gia' sappiate che possono essere dati da sali presenti anche in tracce (primo, secondo

                                gruppo, rame, ed anche molti altri). Inoltre molti metalli riscaldati ad alta temperatura possono reagire con l'acqua sviluppando idrogeno... insomma, il fenomeno sia sopra che sotto l'acqua potrebbe essere una

                                semplice combustione dell'idrogeno, innescata dal calore e colorata da impurezze metalliche.
                                Il fatto che poi nella fiamma siano presenti atomi e molecole ionizzate formanti un plasma nelle vicinanze dell'elettrodo (e che rendono possibile la conduzione) non implica che li' si abbiano reazioni nucleari!
                                Io proverei ad eseguire l'esperimento in modo da tenere separate le zone di produzione di idrogeno ed ossigeno (per esempio con un ponte salino) e a chiudere ognuno dei due sistemi in maniera che non possa entrare

                                aria (un semplice gorgogliatore proporzionato al sistema ed un sistema di autoregolazione della pressione): cosi' potrebbe essere esclusa questa ipotesi.

                                - Anche l'emissione di radiofrequenze mi sembra una cosa normale per un sistema descritto da quello che ho scritto: poiche' la corrente che circola nel circuito non fluisce costantemente, si ha una produzione di onde

                                elettromagnetiche sulle frequenze di risonanza del circuito oscillante (tra l'altro quelle tra 50 150 MHz sono spudoratamente delle armoniche). Sarebbe interessante vedere a parita' di materiali usati nella cella se

                                cambiano le frequenze radio emesse al cambiare della geometria del circuito, delle dimensioni del Becker di reazione (cambiano cosi' resistenze, induttanze e capacita'), dello stadio di alimentazione, ecc.
                                Inoltre non capisco bene a cosa sarebbero associabili queste emissioni nel range delle microonde ed onde radio: attenzione, le microonde possono essere pericolose se di intensita' troppo alta (vedi il fornetto a

                                microonde!).
                                (Qualcuno mi potrebbe spiegare a cosa si riferiscono quei dati di letteratura relativi all'astronomia???)

                                -Sarei anche curioso di sapere come sono stati fatti i conti dell'energetica del sistema. Uno studio certo di questa (se esce piu' energia di quella che entra), insieme alla rilevazione di eventuali radiazioni puo' gia' essere

                                una buona dimostrazione che quello che sta succedendo e' qualcosa di speciale! Ma il calcolo sarebbe molto complicato perche' si dovrebbero considerare anche tutte le reazioni chimiche che avvengono e

                                quantificarne l'entita' nonche' stimare le perdite in calore ed idrogeno ed ossigeno,ecc !

                                Via, adesso vi lascio, devo andare a studiare una parte molto interessante della chimica fisica, sto iniziando la meccanica quantistica in maniera seria!
                                Vi saluto sperando di non avervi scocciato ma di aver contribuito a chiarire la situazione.

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                                • Caro Jamesjameson

                                  leggiti prima tutto poi ne parliamo............

                                  Commenta


                                  • Ciao Ennio,
                                    tu cosa ne pensi di quello che ho scritto?
                                    Speravo che qualcuno postasse qualche riflessione che potesse contraddire, confermare o completare le mie ipotesi; scusami se ho detto banalita', secondo te ma a me sembrano precisazioni fondamentali, specialmente quelle sull'emissioni radiaottive e sull' energetica del sistema: la conferma sicura e' fondamentale.
                                    Potrei consigliarvi anche un'analisi elementare della soluzione una volta fatta avvenire la reazione per molto tempo.
                                    O meglio, si potrebbe confrontare l'analisi del sistema prima e dopo l'applicazione della corrente sugli elettrodi: prendendo un campione di ogni elettrodo e della soluzione prima della reazione e dopo (e solubilizzandoli).
                                    Se comparissero nuovi elementi avreste una conferma fondamentale, se non comparissero una smentita totale.
                                    Un'analisi potente e globale puo' essere fatta tramite la "spettrometria di massa" con la quale potreste conoscere l'esatta composizione elementare e l'eventuale presenza di elementi esotici con sensibilita' molto alta ed in un solo botto.
                                    In ogni caso dovreste farvi consigliare da esperti sulla procedura migliore per eliminare ogni dubbio.
                                    Sperando ancora di aver contribuito produttivamente, vi saluto tutti!

                                    Commenta


                                    • Ciao a tutti! Allora Ennio mi dici che la colorazione, non è dovuta a nuovi atomi risultanti, ma ad una modifica del reticolo cristallino...Mi pareva di aver letto in vecchi post che alle analisi dopo la reazione sono stati trovati nuovi materiali, che prima non si potevano trovare ne sul catodo e nemmeno nella soluzione.. Ho tentato la reazione con normalissimi 220vac, quindi ho eliminato il raddrizzatore. l'effetto, è stato simile a quello riscontrato utilizzando una soluzione troppo povera di sale. Il plasma non riusciva ad innescarsi, e "singhiozzava" (scusate il termine poco adatto) ad una frequenza simile anzi probabilmente uguale a quella di rete. Mi ha stupito però, lo stato del catodo, (nuovo di zecca) già fuso e perfettamente appuntito.Essendo l'anodo in ferro e molto lungo, avvolto a molla attorno al catodo (spunto preso dagli esperimenti di remond) non ho potuto vedere la contesa del plasma. Comunque ora sto modificando la cella elettrolitica per tapparne la parte superiore, con due fori per gli elettrodi, ed uno per lo sfogo dei gas (altrimenti...booom! ) questo sistema potrebbe essere utile anche per diversi altri test. Eseguirò qualche prova con catodo uguale in tutto e per tutto all'anodo (superficie esposta, materiale...) in AC e credo che vedrò una contesa del plasma, xke ho notato che si innesca anche in codizioni piuttosto avverse se si eseguono diversi tentativi, e con la tensione alternata di rete i tentativi al secondo sono 50..., poi proseguirò con i test in DC.

                                      Ps i collegamenti alle parole chiave come "USA" "VIDEO" che aprono il fastidiosissimo sito ntseach, devono essere rimossi dal webmaster o dall'utente?! Cioè è uno spyware o qualcosa di simile nel mio browser come credo io, oppure è dovuto al vostro server?

                                      Buona sperimentazione a tutti, saluti

                                      Riccardo

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                                      • Cari amici e da tempo ormai che cerchiamo io ,Ennio,Quantum....di spiegare,che le colorazioni derivano dalle ossidazioni del wolframio con i vari tipi di elettroliti.
                                        Rosso per il potassio,blu per il sodio ecc...
                                        I nuovi elementi ritrovati sul catodo non hanno niente a che vedere con quello visibile........sull'elettrodo catodico.
                                        L'osmio, il renio, il tulio, l'oro ed altri elementi prodotti(in precise condizioni di regime )sono rilevabili tramite microscopi a scansione o x......e.......si parla di pochi ppm....
                                        L'unica cosa che si puo affermare,la collocazione dei nuovi elementi sul catodo. Ad es. , nella zona cristallina di colorazione rossa(con potassio)si e rilevata una presenza di renio....poi es. l'osmio, lo ritroviamo in una zona esterna al plasma, quindi priva di ossidazione e di colorazione cristallina e cosi via....
                                        Quindi non dobbamo fare confusione, ad associare il colore al materiale........ma, si potrebbe associarlo alla collocazione dell' elemento stesso.
                                        Un consiglio a rikk s4:
                                        Ho notato che sei molto preso dalla sperimentazione e noi tutti ne siamo felici.. ..pero lo sarei di piu , se lasciassi stare per il momento l'idea della cella adiabatica(chiusa)per motivi di sicurezza.....con l'idrogeno e l'ossogeno non si scerza!!!!!
                                        .....anche perche non basterebbe solo un foro di sfogo per i gas, ma avresti bisogno anche di una pompa di aspirazione+una ventola per la diluizione dei fumi aspitarati......naturalmente il tutti gli apparecchi dovranno funzionare con l'alternata per evitare di innescare pericolose scintille stechiometricamente esplosive!!! !!!!!Un bel casino vero?Pensa bene a quello che fai prima di fare degli errori stupidi.....

                                        Saluto tutti affettuosamente

                                        Area51

                                        Edited by Area51 - 16/12/2004, 23:27

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                                        • dear amici , purtroppo ho avuto molto da fare e uultimamene non ho seguito il dibattito,
                                          però , se la confusione sotto il cielo è molta , le cose vanno bene e prima o poi troveremo qualche solluzione
                                          per remond
                                          forse l'eccezzionale coincidenza della riga trovata con l'emissione del deuterio ci ha fatto andare un pò fuori strada

                                          probabilmente dopo le tue ultime ricerche possiamo inferire che le emisioni sono
                                          dovute alle armoniche delle scariche dei condensatori vari che si formano e sono presenti nel complesso circuito della cella
                                          comunque hai scoperto l'effetto remond di produzione di microonde nella cella,
                                          fondamentale per l'innesco del plasma e quindi...va bene lo stesso

                                          ora schiantiamo la storia della potenza dissipata, in un conduttore è la quantita di corrente nel tempo che produce calore,
                                          la quantità di elettroni che nella sezione del conduttore lo percorrono, saltando da un orbitale all'altro degli atomi ,questa attività produce eccitazione negli altri elettroni in orbitale, che eccitano gli orbitali degli altri elettroni, aumentano le fasi degli orbitali e poi ricadono emettendo fotoni, che sono il calore ....ecc..
                                          ecc.. ecc,... borh ha già studiato la faccenda...
                                          quindi se abbiamo 350 V e 10 A, la potenza è di 3500w,
                                          ma non fondiamo un conduttore di ferro di sezione 7mm,
                                          per farlo dobbiamo come minimo avere 35V e 100A,(stessa potenza)
                                          se non misuriamo questi valori, qualcosa di strano succede...
                                          leggo che qualcuno si è messo a studiare quantistica, auguri, solo che deve studiare almeno la QDC e QED fino a Salam, e poter confrontare le teorie di Cooper e Laughlin,...
                                          auguri...

                                          e per spiegare la formazione di elementi diversi dobbiamo andare a toccare la quantum....
                                          dura veramente dura
                                          invidio la calma di vocirzio, purtroppo io non sono un credente.....
                                          e invidio la frenesia degli sperimentatori, remond, quantum, area,
                                          ed i nuovi interessanti ......con ll'alternata...
                                          beh che dire....debbo studiare ancora molto purtroppo...

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                                          • Caro JamesJameson,
                                            Se dico che devi leggere, vuol dire che le precedenti conversazioni di questo forum piu' i documenti allegati, rispondono perfettamente al 99% delle domande che hai fatto.
                                            Non possiamo su questo forum continuamente ripetere le stesse cose, anche nel rispetto dei ricercatori che vi dialogano e di quelli che ci leggono. Ho letto attentamente quello che hai scritto e ti dico, che le risposte le hai gia' davanti agli occhi basta leggere.

                                            Per Rikk_54
                                            Caro Amico, nella maggior parte dei casi e' proprio come dico. Se vuoi posso spiergarti meglio il fenomeno ottico. Ovviamente, se invece si verificano precisi depositi (osservabili anche con un semplice microscopio ottico) e' tutta un'altra cosa. In ogni caso, giustamente come dice Area51, le eventuali deposizioni di elementi trasmutati non solo, sono piuttosto rare (infatti, si verificano solo in determinate condizioni), ma, le quantita' sono cosi esigue da essere di difficile determinazione. Solo tramite un SEM e' possibile determinarle.

                                            Per Rabazon.
                                            Io non credo alle persone che dicono di non essere credenti, poiche' se questo fosse vero, essi rinnegherebbero se stessi, la loro stessa esistenza. Rifletti amico
                                            mio la forza che tiene uniti i due quark UP con il quark Down e' il respiro di Dio.
                                            Solo un uomo di fede riuscira' a perforare il confine del tempo.

                                            Un meraviglioso saluto e un buon lavoro a tutti.

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                                            • Ciao a tutti, spero che da voi non ci sia il tempaccio che imperversa sulla mia casa (solitamente si limita al mio cortile... ).. Oggi ho portato a termine diverse prove, delle quali posso descrivere alcuni risultati.. (Non so se altri hanno già tentato e descritto l'esperimento, quindi mi scuso della ripetizione in questo caso....) Avevo l'impressione che qualcuno fosse interessato alla reazione prodotta dalla corrente alternata..Comunque quello che supponevo si è verificato, cioè mi sono ritrovato ad osservare il tentativo di accensione dei plasmi su entrambi gli elettrodi (entrambi al tungsteno puro, diametro 2,4.) L'elettrodo con più superficie esposta, passava dalla semplice elettrolisi allo stadio "luminoso" con minor facilità, mentre a parità di superficie, all'accensione di uno l'altro rimaneva inattivo. Immergendo completamente un elettrodo quello con minore superficie esposta si illuminava con frequenza doppia.

                                              La soluzione utilizzata: 400ml acqua distillata + 4 cucchiaini bicarbonato di sodio (sfortunatamente non dispongo di una bilancia di precisione )..

                                              La tensione utilizzata: 110vac

                                              X Area51:
                                              Ho tenuto conto di questo importante fatto, infatti non mi riferivo (per ora) ad una cella adiabatica perchè comunque non riuscirei per ora a sfruttarne il mantenimento termico.. Mi riferivo invece ad una copertura per evitare gli schizzi, e comunque ho praticato un foro abbastanza grande per areare, e per limitare gli schizzi ho alzato il bordo aggiungendo un tubo in vetro lungo 2 centimetri. Comunque ho già rinunciato ad utilizzare questo copri-becker perchè non resiste alla temperatura, nonostante sia in vetro, le giunture cedono. Non preoccuparti comunque starò attento cmq grazie.. Sono sempre ben accetti i consigli! Anzi sono qui per scambiarceli.. Cmq è proprio un bel casino..Quindi dovrei trovare il tutto in alternata? Comunque più avanti preparerò anche quella adiabatica, una specie di calorimetro..

                                              X Ennio:
                                              Beh ne sono convinto di quello che dici .. Sopratutto dopo aver letto i tuoi post.... Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sul reticolo cristallino e l'effetto ottico... "la forza che tiene uniti i due quark UP con il quark Down " li ho già sentiti questi due nomi, se non sbaglio il quark è qualcosa di molto pericoloso..

                                              Un saluto a tutti, buona sperimentazione!

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                                              • Cari amici ciao a tutti ,
                                                x rikk S4: molto interessanti i tuoi esperimenti con l'alternata. Il fatto che, nonostante la presenza di corrente di segno variabile, si inneschi il plasma comunque su UN SOLO elettrodo è una importante controprova del fatto che il plasma, oltre ad una capacità e una resistenza, presenta anche una induttanza, giustificabile con l'inerzia degli ioni che comunque innescano un solo plasma alla volta. Spero che al più presto tu possa ottimizzare il tuo sistema in modo da poter fare anche delle misure energetiche con le quali potersi confrontare.
                                                x Ennio: interessanti le tue osservazioni sui quark e sul modello standard. Ma nel campo della fusione fredda, come il (mai troppo) compianto Giuliano Preparata ci ha inseganato, i modelli basati sulla libertà asintotica NON valgono .
                                                x Rabazon: le microonde nel plasma non le ha scoperte Remond. Ne parlano già Mizuno e Ohmori nella relazione pubblicata negli atti dell'ICCF-7 scaricabile dalla home page di www.progettomeg.it. Ti consiglio di darle un'occhiata. Oltre ad essere interessantissima, è anche l'inizio di tutto .
                                                x james jameson: le tue osservazioni sono ESTREMAMENTE interessanti. Soprattutto quella riguardante la possibilità che parte della luminosità del plasma sia data dalla ricombinazione di Idrogeno e Ossigeno. In effetti, durante la fase di plasma, la produzione di idrogeno per idrolisi cala bruscamente. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che, ricombinandosi con l'ossigeno, si ritrasforma in acqua.Tuttavia questo tuo modello, seppur interessante, non giustifica gli eccessi di energia misurati e la presenza di nuovi nuclidi rilevati strumentalmente sugli elettrodi. Ti consiglio di scaricare dalla home page di www.progettomeg.it il nostro pdf per poi discuterne insieme. In esso è spiegato in maniera dettagliata il modo in cui facciamo le misure con tutte le formule e i modelli su cui ci siamo basati. Spero tu lo legga. Il rigore che metti dietro le tue osservazioni mi fa intuire che sei un tipo in gamba .

                                                Un saluto a tutti, in particolare al caro Area 51 e alla sua straordinaria tenacia .
                                                ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                • CITAZIONE (Area51 @ 16/12/2004, 23:22)
                                                  Cari amici e da tempo ormai che cerchiamo io ,Ennio,Quantum....di spiegare,che le colorazioni derivano dalle ossidazioni del wolframio con i vari tipi di elettroliti.
                                                  Rosso per il potassio,blu per il sodio ecc...  

                                                  ciao Area51,
                                                  voglio riportare la mia esperienza, il mio elettrodo di tunsteno puro
                                                  dopo una manciata di secondi presenta una colorazione del tutto
                                                  simile a quella di renzo.
                                                  color oro nella parte alta poi rosso e infine blu- blu viola.
                                                  ho sempre ed esclusivamente usato carbonato di sodio (soda).
                                                  un osservazione che posso fare è che la parte che fuoriesce dal
                                                  copricatodo è blu, la parte appena coperta è rossa e ancora più in alto oro.
                                                  capisco che non è un fattore importante, lo riporto solamente come constatazione.
                                                  immagino perciò che la differenza di colorazione sia dovuta anche alla diversa
                                                  temperatura superficiale del catodo.

                                                  buona sperimentazione a tutti.

                                                  Commenta


                                                  • cmq il fatto che la conesa dei plasmi non ce' e che il plasma ce' solo sull'elettrodo con minor superfice lo avevo gia capito con la mia prova a corrente alternata a 190 volt ac
                                                    cmq la reazione a corrente alternata non assorbe mai una quantita di energia cosi elevata il massimo a cui e' arrivato e' 1 ampere
                                                    cmq non sono sicuro del valore esatto dal momento che penso che le onde elettromagnetiche abbiano fatto impazzire il mio multimetro ma ipotizzo il valore di un ampere perche avevo messo un fusibile da 1 ampere che non si e' mai fuso ne surriscaldato


                                                    cmq prima di tornare alla corrente continua vorrei fare ancora prove a corrente alternata ma variando frequenza penso che aumentandola a dismisura si riesca a "ingannare" il plasma in modo che essendo pochissimo il tempo(1 secondo/(almeno)10alla5) tra una fase si accensione e l'altra il calore non si disperde e il plasma resti acceso
                                                    il problema e' che non ho ne un generatore d'onda ne un circuito per aumentare la frequenza della corrente e sinceramente non so come si possa fare
                                                    ma le prove sarebbere da farsi e magari cercare di fare accendere il plasma su tutti e due gli elettrodi (forse aumenterebbe il cop (questa cosa tra parentesi e' una stupidaggine ma spero che sia vero )) e vedere che succede

                                                    altra cosa oggi sono andato in una ferramenta e di metacrilato avevano solo quello fino va bene lo stesso se attacco piu pannelli insieme o dovrei aumentare lo spessore?

                                                    cmq ho notato che minore e' la superfice dell'elettrodo in cui parte il plasma prima parteil plasma

                                                    Commenta


                                                    • Carissimi amici

                                                      Mi sono deciso di fare analizzare il liquido che uso come elettrolita nella fusione fredda; il costo non è proibitivo, alcune centinaia di euro, a seconda del numero di metalli che si vuole ricercare; per fare ciò ho messo 2 litri di acqua depurata, acquistata in farmacia, in un vaso; ho iniziato a far partire la reazione di plasma e quando l’acqua evaporava, e ne rimaneva solo un litro nel vaso, prendevo una nuova bottiglia e cominciavo a versarla.
                                                      Ne ho già versate alcune in 8 ore, e voglio dirvi cosa ho notato di strano; ho notato che dopo avere versato il liquido nuovo, si ha come una ripresa di vigore della reazione, perché nel frattempo si era affievolita, con un plasma sull’arancione, invece con liquido fresco appena aggiunto sento la reazione più rumorosa, il plasma riprende il colore bianco più intenso, tutto il contrario di quello che mi aspettavo; infatti aggiungendo acqua si ha una diluizione della concentrazione di sale, quindi mi aspettavo un calo di attività plasmatica.
                                                      Da questa constatazione, ne ricavo un indizio ulteriore, che il fenomeno sia mantenuto dal deuterio contenuto nell’acqua, che io rinvigorisco aggiungendo quello che è stato bruciato nella reazione.
                                                      Dopo un’ora che non ho aggiunto acqua, il contenuto si è dimezzato ma non si spegne completamente il plasma; questo è anche una conferma di quanto affermato da rabazon, il quale dice che il deuterio può essere autoprodotto dalla reazione di fusione fredda.
                                                      Ditemi cosa ne pensate.
                                                      Per chi stà usando corrente alternata, comunico che si accendono entrambi gli elettrodi, perchè entrambi diventano catodi alternativamente 50 volte al secondo, seguendo la sinusoide della tensione.
                                                      Invito inoltre i nuovi sperimentatori a pubblicare una foto della loro cella accesa; vi comunico ancora il sito dove scaricare i miei video: http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond

                                                      Un saluto grande da

                                                      Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                      Edited by remond - 17/12/2004, 22:38

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                                                      • X Quantum leaP:
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                                                        Saluto tutti, continuate così!

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                                                        • CITAZIONE (remond @ 17/12/2004, 22:26)
                                                          Carissimi amici

                                                          Mi sono deciso di fare analizzare il liquido che uso come elettrolita nella fusione fredda; il costo non è proibitivo, alcune centinaia di euro, a seconda del numero di metalli che si vuole ricercare; per fare ciò ho messo 2 litri di acqua depurata, acquistata in farmacia, in un vaso; ho iniziato a far partire la reazione di plasma e quando l?acqua evaporava, e ne rimaneva solo un litro nel vaso, prendevo una nuova bottiglia e cominciavo a versarla.
                                                          Ne ho già versate alcune in 8 ore, e voglio dirvi cosa ho notato di strano; ho notato che dopo avere versato il liquido nuovo, si ha come una ripresa di vigore della reazione, perché nel frattempo si era affievolita, con un plasma sull?arancione, invece con liquido fresco appena aggiunto sento la reazione più rumorosa, il plasma riprende il colore bianco più intenso, tutto il contrario di quello che mi aspettavo; infatti aggiungendo acqua si ha una diluizione della concentrazione di sale, quindi mi aspettavo un calo di attività plasmatica.
                                                          Da questa constatazione, ne ricavo un indizio ulteriore, che il fenomeno sia mantenuto dal deuterio contenuto nell?acqua, che io rinvigorisco aggiungendo quello che è stato bruciato nella reazione.
                                                          Dopo un?ora che non ho aggiunto acqua, il contenuto si è dimezzato ma non si spegne completamente il plasma; questo è anche una conferma di quanto affermato da rabazon, il quale dice che il deuterio può essere autoprodotto dalla reazione di fusione fredda.
                                                          Ditemi cosa ne pensate.
                                                          Per chi stà usando corrente alternata, comunico che si accendono entrambi gli elettrodi, perchè entrambi diventano catodi alternativamente 50 volte al secondo, seguendo la sinusoide della tensione.
                                                          Invito inoltre i nuovi sperimentatori a pubblicare una foto della loro cella accesa;  vi comunico ancora il sito dove scaricare i miei video: http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond

                                                          Un saluto grande da

                                                          Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                          mi spice ma ti devo contraddire

                                                          nella mia cella a corrente alternata si accende il plasma a un solo elettrodo perche penso che stia succedendo l'effetto condensatore dal momento che un elettrodo ha una superficie 100 volte superiore all'altro e quindi il plasma si accende su no solo nell'altro ce una normle elettrolisi

                                                          mentre nella cella di rikk si accendono alternativamente 50 volte al secondo 2 plasmi perche usa elettrodi con la stessa superfice o qualntmeno con superfici simili o con differenze sull'ordine delle 10 volte mentre il mio differenze dalle 100 allemille volte

                                                          buoni esperimenti a tutti ag_smith

                                                          Edited by ag_smith - 17/12/2004, 23:17

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                                                          • Per Quantum Leap:
                                                            Caro Quantum non prendermi troppo alla lettera, Quello che dicevo dei Quark era una frase in codice rivolta unicamente a rabazon. Sono cero che lui ha capito il senso.

                                                            Per AQ_smith
                                                            Per quanto riguarda lo spessore di metacrilato: si certamente va bene aggiungere più laminati in serie. Lo schermo migliore è il polietilene e la paraffina. La paraffina inoltre puo essere facilmente sagomata. Non scordare di mettere all’esterno anche un po di piombo.
                                                            Mi raccomando anche le altre norme di sicurezza.

                                                            Per Rikk-s4
                                                            Interessanti le osservazioni che hai fatto in corrente alternata, vedrai che in corrente continua è più affascinante. Per quanto riguarda le colorazioni catodiche esse possono formarsi per tanti motivi. Volendo discutere solo di quelle che si producono per semplice effetto ottico basta ricordarsi il fenomeno della benzina che si deposita sopra una pozzanghera d’acqua. Come tutti sanno, gli spessori variabili del velo di benzina che si sovrappone alla superficie dell’acqua, determina il noto effetto di scomposizione della luce nei colori dell’iride.

                                                            Sul elettrodo di tungsteno che si consuma durante l’elettrolisi si verificano alterazioni del reticolo cristallino che si manifestano principalmente in spessori variabili di atomi che si vanno progressivamente assotigliandosi fino all’interno del copricatodo. La temperatura inoltre, gioca un ruolo fondamentale nel ridistribuire i claster cristallini superficiali. Tutte queste cose producono quindi nei confronti della luce interferenze che producono le ben note colorazioni che vengono osservate.

                                                            Stiamo parlando, ovviamente come ho già detto, di una delle possibilità , che lo sperimentatore non deve trascurare. Non sto dicendo che tutte le colorazioni sono prodotte da effetti ottici. Quelle ottenute da Area51 per esempio, in base a quello che mi ha detto Quantum Leap, sono interessanti e sono la manifestazione di un composto a base di potassio ossigeno e tungsteno non ancora ben studiato in base alla sua struttura stechiometrica.

                                                            Sia ben inteso poi, che se vengono raggiunte le condizioni descritte in precedenza da quantum leap e compagni, le trasmutazioni si devono verificare e queste trasmutazioni possono successivamente modificare la superficie del metallo. Tuttavia, è onesto sottolineare che non sono ancora completamente chiari i principi che stanno alla base del fenomeno. Le considerazioni di Remond sul deuterio sono infatti, interessanti e si dovrebbero studiare. Non bisogna tralasciare niente. Per esempio: conoscete la teoria di Randell Mills sul Hydrino ? L’hydrino è un atomo di idrogeno molto più piccolo. Anche questa può essere una strada interessante per circoscrivere questo straordinario fenomeno. Leggete qualcosa a tale proposito,….poi ne parliamo.

                                                            Voglio salutare tutti voi con un abbraccio fortissimo e un augurio per le vosttre attività di ricerca. Ma mi raccomando, …….leggete.

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                                                            • dear amici,
                                                              interessanti fenomeni con l'alternata.. bisognerebbe individuare se producono trasmutazioni anche loro e in che quantità...
                                                              per remond,l'individuazione dell'effetto microonde in un circuito che apparentemente non dovedva produrle, e trovare che dipendono da variabili degli elettrodi è stata una grande scoperta,anche se siamo andati fuori strada pensando di poter aver visto un effetto del deuterio, e lo dico anche dopo essermi andato a rivedere le esperienze di mizuno, che ha aperto la strada a tutti

                                                              per enio,
                                                              se credere è essere consapevoli dell'enorme e meravigliosa complessità del nostro universo, posso anche essere credente,ma mi sfuggono molti passaggi filosofici ...dopo

                                                              per quantum, tutti sbagliamo, lo dimostra la cappellata che ho fatto sulle microonde del deuterio,ma anche preparata sbagliava di brutto sullla libertà asintotica
                                                              anche se capisco la sua insoddisfazione di fisico per la rinormalizzazione e per i procedimenti solo matematici che sono usati per spiegarla
                                                              ma la fusione fredda conferma la libertà asintotica pienamente,
                                                              sono in contatto con altri ricercatori come santilli , ma anche lui è totalmente fuori strada , non ammettte l'esistenza dei quark...
                                                              quindi nessuno ha la verità in tasca e non basta chiamarsi quantum per avere buoni argomenti
                                                              saluti

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