trasmissione di energia - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

trasmissione di energia

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #61
    CITAZIONE (leon73 @ 7/10/2007, 09:19)
    se continui a parlare di teorie insegnate dalla fisica , vai sempre piu fuori da quello che cerco di farti capire , prova ,pratica , pratica e molto diverso dalla teoria e da come parli si vede benissimo che sei teorico , purtroppo se continuate cosi deviate le persone dalla verita .

    Già nel 1975 si è riusciti a trasmettere 30kW su distanze dell'ordine di 2 km sfruttando le microonde. Alla base del funzionamento di quest'apparato c'è l'elettromagnetismo classico.

    Commenta


    • #62
      beh, per la verità so per certo che in moltissimi laboratori in tutto il mondo,
      ci sono esperimenti sul teletrasporto quantistico di informazione...

      non so se e quando ci saranno applicazioni pratiche...

      il trasporto di energia elettrica senza fili avviene senza contravvenire nessun principio di conservazione...

      il punto è che se si riuscisse a trasmettere energia a lunghissime distanze con rendimenti accettabili,
      potremmo utilizzare quell'enorme ed insuperabile reattore naturale che è il sole ...
      che produce circa 10+18 Gw,aggratis,
      e colonizzare l'intero sistema solare...oltre che a risolvere i problemi energetici...

      per il problema dell'inquinamento ,tipo effetto forno a micronde,
      bisogna connsiderare che ...
      per esempio...se avessimo una macchina che usa 1 Mw, dobbiamo avere una trasmittente a 2 Mw,nell'ipotesi di rendimenti di trasmissione del 50%,,,ebbene il Mw perduto si disperderà mediamente nello spazio in tutte le direzioni, e diluirà mediamente in energia a bassissimo potenziale
      e quindi basterà tenere lontano, l'antenna da personale, mediamente penso che alcune decine di metri sia sufficiente...
      il Mw ricevuto, andrà praticamente tutto utilizzato nella macchina,basteranno pochi cm di distanza o un isolamento leggero,
      per non avere problemi di forno......
      almeno è questo che penso...
      diverso è un fascio di microonde concentrate,che colpisce indistamente l'area di irraggiamento...
      qui si tratterebbe di scambio energetico solo tra due antenne debitamente coerenti....

      Commenta


      • #63
        CITAZIONE (iperabazon @ 8/10/2007, 02:24)
        ebbene il Mw perduto si disperderà mediamente nello spazio in tutte le direzioni

        Solo se il radiatore è isotropico, caso alquanto raro per quanto riguarda la trasmissione di potenza a microonde.

        Commenta


        • #64
          vero...ma non stiamo parlando di trasmissione di energia su semplice fascio di microonde,
          che deve essere concentrato sul bersaglio....per non disperdere troppo...
          e che ha effetti da forno a micronde....

          qui si parla di scambio tra due antenne in risonanza......(forse e solo con onde evanescenti)
          quindi addirittura la direzione non dovrebbe influire molto...
          lo scambio è isotropico per tutte le antenne che non sono in risonanza...

          anzi,penso che solo due possano essere in risonanza in maniera accettabile contenporaneamente.....
          ma queste sono solo considerazioni molto di massima...
          ripeto...non so se è possibile ...
          io dicoosto che....

          (forma dialettale centroitalica ,in italiano corretto significa -
          ammesso ma non concesso-
          i padani mi perdonino....

          Commenta


          • #65
            Due antenne possono essere in risonanza ma se la RX è in una direzione di nullo del diagramma di radiazione della TX, essa non riceve un bel niente (ovviamente mi riferisco in spazio libero).
            Utilizzare onde piane evanescenti mi sembra alquanto inefficiente, dato che esibiscono decadimento esponenziale con la distanza.
            Se però parlate di propagazione in cavità, siccome mi pare d'aver letto "risonanza di Schumann", allora il tipo di propagazione è sostanzialemente differente da quella in spazio libero.

            Commenta


            • #66
              beh,
              le prove di laboratorio al MIT sembrano essere su onde evanescenti a piccolissime distanze...
              a relativa bassa efficienza,,,

              per le cavità,interessante...ma non vorrei ricadere nelle problematiche della amplificazione alla tesla,
              che secondo me non c'è....
              e che incorrono in problemi con la conservazione d'energia.......ecc..ecc...

              Commenta


              • #67
                CITAZIONE (iperabazon @ 8/10/2007, 02:24)
                beh, per la verità so per certo che in moltissimi laboratori in tutto il mondo,
                ci sono esperimenti sul teletrasporto quantistico di informazione...

                non so se e quando ci saranno applicazioni pratiche...

                il trasporto di energia elettrica senza fili avviene senza contravvenire nessun principio di conservazione...

                il punto è che se si riuscisse a trasmettere energia a lunghissime distanze con rendimenti accettabili,
                potremmo utilizzare quell'enorme ed insuperabile reattore naturale che è il sole ...
                che produce circa 10+18 Gw,aggratis,
                e colonizzare l'intero sistema solare...oltre che a risolvere i problemi energetici...

                per il problema dell'inquinamento ,tipo effetto forno a micronde,
                bisogna connsiderare che ...
                per esempio...se avessimo una macchina che usa 1 Mw, dobbiamo avere una trasmittente a 2 Mw,nell'ipotesi di rendimenti di trasmissione del 50%,,,ebbene il Mw perduto si disperderà mediamente nello spazio in tutte le direzioni, e diluirà mediamente in energia a bassissimo potenziale
                e quindi basterà tenere lontano, l'antenna da personale, mediamente penso che alcune decine di metri sia sufficiente...
                il Mw ricevuto, andrà praticamente tutto utilizzato nella macchina,basteranno pochi cm di distanza o un isolamento leggero,
                per non avere problemi di forno......
                almeno è questo che penso...
                diverso è un fascio di microonde concentrate,che colpisce indistamente l'area di irraggiamento...
                qui si tratterebbe di scambio energetico solo tra due antenne debitamente coerenti....

                Quello che ti sfugge è:
                - il rendimento. Sei troppo ottimista, il 50% è tantissimo. il rendimento cala all'aumentare della distanza, vedi sotto
                - ma soprattutto: Le EM diminuiscono quadraticamente all'aumentare della distanza. Mettiamo che entro qualche centinaio di metri sia possibile un sistema del genere. Andando sui km, o adirittura decine di km serve una quantità ENORME di energia, tanto che il rendimento si abbasserà sempre di più. E questo comporta uno spreco incredibile di energia e un inquinamento elettromagnetico enorme.

                In pratica la tua idea ha poco senso perché servirebbe una quantità di energia infintamente più grande di quella realmente utilizzata.

                Commenta


                • #68
                  Gli esperimenti di madrid ,sono in cavita (risonanza di shumann),io non ho mai parlato di onde evanescenti ,li concordo con schrodinger,non posso dire piu di tanto , ma credetemi i primi esperimenti non ce neanche l'ombra di elettomagnetismo , eco perche vi dico che bisogna provare , perche ce pocchissima pratica su questo argomento ,se leggete bene il brevetto di tesla e molto chiaro parla di cavita , e secondo lui basterbbe una sola fonte per alimentare il mondo intero , forse io sono meno scettico di voi però comincio ad avere dei dubbi , non dico che la fisica sia sbagliata ,dico soltanto che non se ne occupano per dare delle risposte corrette .

                  Ps: se mi spiegate come si fa a caricare un pdf vi carico il brevetto in italiano sulla scoperta delle cavita da parte di tesla .

                  Commenta


                  • #69
                    Credeteci o no, la Terra si comporta come un enorme circuito elettrico. L’atmosfera è in realtà un debole conduttore e se non ci fossero fonti di carica, la sua carica elettrica si disperderebbe in circa 10 minuti. C’è una “cavità” situata tra la superficie terrestre e il limite interno della ionosfera a 55 chilometri di altezza. In qualsiasi momento, la carica totale che si trova in questa cavità è di 500.000 Coulomb.

                    C’è un flusso di corrente verticale tra la terra e la ionosfera di 1 – 3 x 10^-12 Ampere per chilometro quadrato. La resistenza dell’atmosfera è di 200 Ohm. Il potenziale di voltaggio è di 200.000 Volt. In qualsiasi momento, ci sono circa 1000 temporali nel mondo. Ciascuno di essi produce da 0.5 a 1 Ampere e collettivamente rendono conto del flusso della corrente misurata nella cavità “elettromagnetica” terrestre.

                    Le Risonanze Schumann sono onde elettromagnetiche quasi permanenti che esistono in questa cavità. Come le onde di una sorgente, non sono presenti in ogni momento, ma devono essere “eccitate” per poter essere osservate.

                    Non sono provocate da qualcosa di interno alla Terra, dalla sua crosta o dal suo centro. Sembra che siano connesse all’attività elettrica dell’atmosfera, specialmente durante periodi di intensa attività di fulmini. Hanno luogo a diverse frequenze tra i 6 e i 50 cicli al secondo; in particolare 7,8, 14, 20, 26, 33, 39 e 45 Hertz, con una variazione giornaliera di circa +/- 0,5 Hertz. Fino a quando le proprietà della cavità elettromagnetica terrestre rimangono abbastanza costanti, queste frequenze restano invariate. Presumibilmente c’è qualche cambiamento dovuto al ciclo solare della macchia solare dato che la ionosfera terrestre cambia con un ciclo di 11 anni dell’attività solare. Le risonanze Schumann si vedono più facilmente tra i 2000 e i 2200 UT.

                    Dato che l’atmosfera terrestre conduce una carica, una corrente e un voltaggio, non è sorprendente trovare tali onde elettromagnetiche. Le proprietà risonanti di questa cavità terrestre furono preannunciate per la prima volta dal fisico tedesco W.O. Schumann tra il 1952 e il 1957 e rilevate per la prima volta da Schumann e Konig nel 1954. La prima rappresentazione spettrale di questo fenomeno fu preparata da Balser e Wagner nel 1960. La maggior parte della ricerca degli ultimi 20 anni è stata condotta dal Dipartimento della Marina che studia la comunicazione a Frequenza Estremamente Bassa con i sottomarini.

                    Per ulteriori informazioni, vedi: "Handbook of Atmospheric Electrodynamics, vol. I", di Hans Volland, 1995 pubblicato dalla CRC Press. Il capitolo 11 è interamente dedicato alle Risonanze Schumann ed è scritto da Davis Campbell del Geophysical Institute, University of Alaska, Fairbanks AK, 99775. C’è anche una storia di questa ricerca e una bibliografia estensiva.





                    PS:non so piu cosa pensare di haarp . forse ci stanno prendendo proprio in giro .

                    Commenta


                    • #70
                      Forse era meglio se citavi l'autore, così come l'hai presentata sembra quasi una risposta tua:

                      link originale

                      Commenta


                      • #71
                        Non centra l'autore , centra il suco , spero tu abbia capito il punto .

                        Commenta


                        • #72
                          molto interessanti ilink di leon...
                          me li studierò...

                          per scrodi...
                          hai ragione ,gli effetti di attenuazione esponenziale con la distanza sono propio quelli che non permettono di poter trasmettere con efficienza energia elettrica senza fili,

                          mentre vanno bene per l'informazione ...
                          cioè la radio-tv ecc....

                          ma per ora si tratta di studiare se ,posto che, si possono aggirare gli effetti di dispersione.......

                          certamente una efficienza del 50% di trasmissione,su lunghe e lunghissime distanze....
                          è mooolto ottimista...come già detto...posto che ..si possa raggiungere...avremmo un'enorme leva energetica...


                          Commenta


                          • #73
                            link utili per ricerche...

                            link sulla ricerca del mit

                            http://arxiv.org/ftp/physics/papers/0611/0611063.pdf

                            http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0709/0709.1250v2.pdf

                            e questo sulla trasmissione d'energia
                            http://arxiv.org/ftp/physics/papers/0701/0701058.pdf

                            Commenta


                            • #74
                              Ciao , quello che volevo spiegare, e che non interessa che crediate quello che io dico , quello che interessa e che ce qualcosa che non quadra , le info che ho avuto da questi spagnoli e che la perdita in cavita e bassisima , la cosa strana che dicono e che si propaga e si stimola la ionosfera e accedi ha un fiume di energia , con la stimolazione di una sola fonte , la domanda é perche non proviamo a fare delle prove pure noi a me non interessa chi ha trovato un link o meno , interessa arrivare a delle cose prattiche , voglio andare a fondo di questa storia insieme a chi vorra comentare costruttivamente , in fondo perche non cominciare a raggionarci su .ciao leon

                              ps:grazie iperbazon

                              Commenta


                              • #75
                                ciao leo...

                                il punto è che già abbiamo un enorme serbatoio d'energia..
                                che non ha rivali...il sole...
                                il punto è come riuscire ad utilizzare questa energia...
                                ebbene,anche trasmissioni a distanza con rendimenti del 45%,sarebbero più che sufficienti per utilizzare questa energia...
                                ora non conosco bene l'energia della ionosfera,ma di certo non è superiore a quella solare....
                                a questo punto,l'unica logica è che sia di più facile utilizzo....
                                e poi...magari posta qualcosa,un progetto...
                                se non è possibile...bene..come non detto...
                                oppure iniziamo di nuovo con la storia di complottoni,,,ecc..ecc..?

                                Commenta


                                • #76
                                  Ciao iperabazon, non ce nessun complotto , dicono che stanno seguendo i brevetti di tesla , solo che hanno dovuto capire cose apositamente modificate per mantenere la segretezza ( si pensa sia stato lo stesso tesla ) una cosa e certa , trasmissione in cavita (onde di shumann )70 % di eficenza non 95 % come diceva tesla , forse ha mentito per dare piu credibilita a quello che diceva ,l'unica cosa della quale sonon stupiti è che non ce tracia di elettromagnetismo , e basta una fonte per alimentare piu lampade , e come se si amplificase l'energia , spero di riuscire fra due settimane ad avere qualcosa da postare , pensa ,una cosa del genere non ha piu bisogno di cavi , e in piu basta una sola centrale elettrica molto potente per alimentare tutto il mondo ,per fino la mobilita cambierebbe , e comploti aparte fine del petrolio , ma anche grande crisi mondiale .......penso.

                                  ps : mi spiegheresti come si fa ha caricare un pdf ? grazie leon

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Ragazzi questo spammer sta compromettendo la sicurezza del forum... bannatelo per cortesia.
                                    I link reindirizzano su url di elevata discutibilità.

                                    Commenta


                                    • #78
                                      articolo interessante...
                                      costruire un'antenna di piccole radio....

                                      Mille volte più piccola di un capello
                                      costruita la nano-radio del futuro

                                      NEW YORK - Provate ad immaginare un oggetto davvero minuscolo, migliaia di volte più piccolo del diametro di un capello umano. In un futuro non remoto, quella potrebbe essere la vostra radio. Sono proprio paragonabili a quelle, infatti, le dimensioni del primo prototipo di nano-radio realizzata da un gruppo di scienziati americani. L'impresa, descritta oggi sull'edizione online della rivista "Nano letters", mensile dedicato alle nanotecnologie dell'American Chemical Society, è riuscita, in particolare, ad un dottorando dell'università della California a Irvine: Chris Rutherglen per la prima volta ha sviluppato un sistema che riceve onde radio in modalità wireless e le converte in segnali radio attraverso un minuscolo apparecchio in nanotubi in carbonio. E funziona.

                                      L'ultima applicazione delle nanotecnologie nell'ambito radio segna un progresso importante, dicono gli scienziati, ed una evoluzione di rilievo nel campo della nano-elettronica. Potrebbe in futuro portare alla creazione della prima nano-radio completa e perfettamente funzionante, la più piccola al mondo.

                                      Rutherglen, insieme al professor Peter Burke, co-autore dello studio, ha ideato il nano-demodulatore in nanotubi al carbonio, in grado di trasformare le onde radio AM in suoni. L'apparecchio è stato sperimentato in laboratorio, incorporandolo in un sistema radio completo ed è stato in grado di trasmettere musica classica da un iPod ad altoparlanti distanti alcuni metri.

                                      E' la prima volta che la microapparecchiatura viene montata in un sistema radio completo e funziona. I suoi creatori sono molto soddisfatti e dicono che la scoperta schiude un ventaglio di possibili applicazioni in campo commerciale, medico ed industriale. Ma qualcuno fa notare che è un po' difficile eccitarsi tanto per qualcosa di così infinitesimale e remoto rispetto alla vita quotidiana delle persone comuni. Barnaby J. Feder sul New York Times si chiede quale possa essere il vantaggio reale per il consumatore di un simile progresso tecnologico. In parte sembra d'accordo anche il professor Burke, che ha coordinato il lavoro di ricerca all'università della California. "Non ci è del tutto chiaro che cosa si possa fare con una radio talmente piccola che non si riesce neppure a vedere", ha ammesso. Un po' come nel film di Coppola, Peggy Sue si è sposata - ricorda Feder nel suo blog di nanotecnologie sull'edizione online del New York Times - quando Peggy, tornata indietro nel tempo, spiega ad un suo compagno di scuola che nel futuro tutte le apparecchiature tecnologiche ed i gadget per l'intrattenimento diventano più piccoli, miniaturizzati: "Tutte tranne le radio, che per qualche strano motivo diventano enormi", dice. Il progetto, comunque, è finanziato dal dipartimento della Difesa.

                                      (18 ottobre 2007)

                                      beh, se si deviano le onde,si possono anche focalizzare.....

                                      Giù per il tubo invisibile
                                      Un modello matematico, messo a punto alla Rochester University, guiderà la realizzazione di un tunnel, trasparente a tutte le onde elettromagnetiche

                                      Oggetti che scompaiono e si 'rimaterializzano' altrove. Stando alle dichiarazioni di Allan Greenleaf, professore di matematica all'University of Rochester, non si tratta di un'ipotesi fantascientifica, ma di un fenomeno effettivamente realizzabile. Il gruppo di ricerca, da lui guidato, ha infatti messo a punto nuove teorie matematiche, pubblicate su Physical Review Letters, in grado di fornire l'impianto teorico per la costruzione di un tunnel invisibile tra due punti nello spazio.
                                      “Immaginate di avvolgere un tubo con il mantello di Harry Potter, qualunque oggetto vi entrasse scomparirebbe durante il tragitto per poi ricomparire all'uscita” dice Greenleaf.
                                      Per dar vita a questa prodigiosa galleria servirebbero dei metamateriali, composti da strati di più materiali, in grado di deviare le onde elettromagnetiche di tutte le frequenze in modo da ottenere la scomparsa di un oggetto dal campo visivo (finora si è riusciti rendere gli oggetti invisibili solo alle microonde e non a quelle del campo del visibile).

                                      Siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di un prototipo del genere, ammettono i matematici della Rochester, ma già se ne intravedono i possibili vantaggi. In una sala operatoria, per esempio, potrebbe rivelarsi utile far “sparire” gli strumenti chirurgici, mantenendo a vista solo le loro estremità, per evitare interferenze tra questi e gli apparecchi utilizzati per la risonanza magnetica per immagini. Tra le future applicazioni c'è anche una televisione a tre dimensioni: gli autori dello studio immaginano migliaia di piccoli tubi di altezze diverse, in grado di curvare tutte le lunghezze d'onda della luce visibile, che escano fuori da una sorta di scatola. I tubicini che trasportano la luce sarebbero invisibili e i punti di uscita avrebbero l'effetto di migliaia di pixel di uno schermo 3D.

                                      Non è la prima volta che Greenleaf e la sua equipe si addentrano nel suggestivo mondo dell'invisibile. In un lavoro precedente si erano preoccupati di comprendere quali leggi fisiche e matematiche incontreremmo se ci nascondessimo sotto un mantello invisibile. Cosa per esempio potremmo vedere del mondo esterno? Secondo i ricercatori è probabile che non riusciremmo a scorgere che l'immagine di noi stessi. All'interno del tubo invece, guardando verso una delle estremità, potremmo imbatterci in miscuglio di figure emisferiche (a occhio di pesce in termine tecnico) o in scenari molto confusi alla Escher. (g.d.o.)

                                      Commenta


                                      • #79
                                        articolo interessante
                                        http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/0710/0710.3761v1.pdf

                                        Commenta


                                        • #80
                                          articolo interessante

                                          Imaging chimico
                                          Verso la nanoscansione

                                          La nanoantenna produce un “pennello” di luce di dimensioni nanometriche - da 5 a 100 volte più piccolo della lunghezza d’onda del laser – in grado di scandire un campione fornendo immagini con una risoluzione spaziale eccezionale
                                          È stato battezzato nanoantenna laser a cascata quantistica il nuovo dispositivo messo a punto dagli ingegneri della Harvard University che potrebbe avere numerose applicazioni nella manipolazione chimica di sistemi microscopici, quali per esempio l’interno di una cellula.

                                          Dovuto alla creatività di Nanfang Yu e Ertugrul Cubukcu, sotto la guida di Federico Capasso, docente di fisica applicata della Harvard’s School of Engineering and Applied Sciences, l’oggetto si è guadagnato la copertina dell’ultimo numero della rivista “Applied Physics Letters" ed è attualmente valutato dall’Ufficio brevetti degli Stati Uniti.

                                          Il laser consiste di due barre di oro separate da un nanometro (un dispositivo noto come antenna ottica) combinato con un laser a cascata quantistica, che emette radiazione infrarossa con lunghezza d’onda di 7 micron, cioè in una parte dello spettro elettromagnetico in cui è presente la maggior parte delle frequenze di assorbimento delle molecole.
                                          La nanoantenna produce un “pennello” di luce di dimensioni nanometriche - da 5 a 100 volte più piccolo della lunghezza d’onda del laser – in grado di scandire un campione e fornire così immagini chimiche della superficie con una risoluzione spaziale notevole.

                                          “Attualmente c’è un grande interesse a realizzare potenti microscopi da tavolo con risoluzione spaziale molto piccola che possano fornire immagini dei materiali, in particolare campioni biologici, con informazioni chimiche su scala nanometrica,” ha spiegato Federico Capasso.

                                          Nel caso dei microscopi a infrarossi, basati sullo spettro di assorbimento molecolare, già disponibili sul mercato e ampiamente usati per conoscere la composizione chimica dei materiali, la risoluzione spaziale è limitata dal range dalle sorgenti luminose e dalle ottiche utilizzate.

                                          Allo stesso modo, i cosiddetti microscopi infrarossi a campo vicino, che si basano su una punta di metallo estremamente fine che scandisce la superficie di un campione a distanze nanometriche, può fornire una risoluzione spaziale molto buona ma finora le applicazioni sono state fortemente limitate dall’uso di pesanti e ingombranti laser difficili da “accordare” e con un range di lunghezze d’onda molto limitato.

                                          “Combinando i laser a cascata quantistica con la nanotecnologia delle antenne ottiche, abbiamo realizzato per la prima volta un dispositivo molto compatto che permetterà di realizzare nuovi microscopi con una risoluzione spaziale ultrafine per l’imaging chimico su scala nanometrica su un’ampia gamma di materiali e campioni biologici,” ha concluso Capasso. (fc)


                                          ***

                                          Commenta


                                          • #81
                                            Questo è il brevetto di tesla sulla trasmissione di energia tramite la terra (onde di schuman ) notate come parla di corrente e non di altro e rimane adirittura stupito.

                                            LA TRASMISSIONE DI ENERGIA ELETTRICA SENZA FILI
                                            di Nikola Tesla
                                            Electrical World and Engineer, 5 marzo 1904
                                            E’ impossibile resistere alla tua cortese richiesta porta sull’occasione di tale momento nella vita del tuo giornale. La tua lettera ha vivificato la memoria dell’inizio della nostra amicizia, di primi tentativi imperfetti e insuccessi ingiusti, di cortesie e incomprensioni. E’ stato portato dolorosamente alla mia mente la grandezza delle prime attese, il breve volo del tempo, e ahime! la piccolezza dei riconoscimenti. Le seguenti righe che, se non fosse stato per tua iniziativa, potrebbero non essere date al mondo ancora per un lungo tempo, sono un’offerta nello spirito di amicizia d’una volta, e i miei migliori auguri che la tua fortuna futura le accompagni.
                                            Verso la fine del 1898 una ricerca ordinata, portata avanti per molti anni con l’intento di perfezionare un metodo di trasmissione di energia elettrica attraverso il “Natural Medium” (mezzo naturale), mi portò a riconoscere tre importanti necessità: primo, sviluppare un Trasmettitore di grande potenza; secondo, perfezionare gli strumenti per individuare e isolare l’energia trasmessa; e terzo, accertare che le leggi di propagazione delle correnti attraverso la terra e l’atmosfera. Varie ragioni, fra le quali non ultima quella di aiutare il mio amico Leonard E. Curtis e la Colorado Springs Electric Company, mi portarono a scegliere per le mie indagini sperimentali il vasto altopiano, duemila metri sopra il livello del mare, nella vicinanza di quell’incantevole luogo di villeggiatura, che raggiunsi dopo a maggio nel 1899. Non ero là che da pochi giorni quando mi congratulai con me stesso per la scelta felice e cominciai il lavoro, per il quale mi ero preparato a lungo, con una sensazione gradevole e pieno di speranza ispiratrice. L’eccellente purezza dell’aria, l’ineguagliabile bellezza del cielo, la vista imponente di una serie di alte montagne, la calma e tranquillità del luogo – tutto intorno contribuiva a rendere ideali le condizioni per le osservazioni scientifiche. A questo era aggiunta la tonificante influenza di uno splendido clima e di una affilatura unica della coscienza. In queste regioni gli organi passano attraverso percettibili cambiamenti fisici. Gli occhi assumono una limpidità straordinaria, che migliora la vista; le orecchie si asciugano e diventano più sensibili al suono. Là gli oggetti possono essere chiaramente distinti a distanze tali che preferisco siano giudicati da qualcun altro, e ho sentito -questo posso osare provare per- gli scoppi di tuoni lontani sette ed ottocento chilometri. Potrei aver fatto ancora meglio, non essendo noioso aspettare che arrivino i suoni, ad intervalli definiti, come annunciato precisamente dagli apparati elettrici che lo mostrano – quasi un’ora prima.
                                            A metà giugno, mentre le preparazioni per altri lavori procedevano, sistemai uno dei “Trasformatori Riceventi” con l’intento di determinare in un modo nuovo, sperimentalmente, il potenziale elettrico del globo terrestre e studiare le sue oscillazioni periodiche e casuali. Questo costituiva un progetto accuratamente pianificato anticipatamente. Un dispositivo molto sensibile, auto-rigenerativo, che controllava uno strumento registratore, era incluso nel Circuito Secondario, mentre il Primario era collegato a terra e ad un terminale di capacità regolabile. Le variazioni di potenziale davano origine a sovratensioni elettriche nel Primario. La terra fu scoperta essere, letteralmente, “viva” (sotto tensione) con vibrazioni elettriche, e presto fui assorbito profondamente nell’interessante investigazione. Il Colorado è una regione famosa per le dimostrazioni naturali di forze elettriche. In quella atmosfera secca e rarefatta i raggi del sole picchiano gli oggetti con violenta intensità. Generai vapore, ad una pressione pericolosa, in serbatoi riempiti con soluzione salina concentrata, e il lamierino di stagno di alcuni dei miei morsetti elevati si accartocciò in una vampata fiammeggiante. Un Trasformatore sperimentale ad alta tensione, incautamente esposto ai raggi del sole al tramonto, aveva la maggior parte dei composti che isolano sciolti ed era reso inutilizzabile. Favorita dalla secchezza e dalla rarefazione dell’aria, l’acqua evapora come in una caldaia, e
                                            l’elettricità statica si sviluppa in abbondanza. Le scariche dei fulmini sono, di conseguenza, molto frequenti e alle volte di violenza inconcepibile. In una occasione, approssimativamente milleduecento scariche avvennero in due ore, e tutte in un raggio senza dubbio inferiore ai cinquanta chilometri dal laboratorio. Molti di questi assomigliavano a giganteschi alberi di fuoco con il tronco su o giu. Non ho mai visto “sfere di fuoco” (fulmini globulari NdT), ma in compenso alla mia delusione riuscì poi nel determinare il modo della loro formazione e nel produrli artificialmente.
                                            Sul finire dello stesso mese notai diverse volte che i miei strumenti erano influenzati energicamente molto più da scariche (fulmini) che avevano luogo a grandi distanze che da quelle (che avvenivano) qui vicino. Questo mi rese molto perplesso. Qual’era la causa? Un numero di osservazioni provarono che ciò non poteva esser dovuto alla differenza nella intensità delle singole scariche, e prontamente accertai che il fenomeno non era il risultato di una relazione variabile fra gli intervalli dei miei circuiti riceventi e quelli delle scariche terrestri. Una notte, mentre stavo passeggiando verso casa con un assistente, meditando su tutte queste esperienze, fui improvvisamente scosso da un pensiero. Anni prima, mentre scrivevo un capitolo delle mie Lezioni per il Frannklin Institute e la National Electric Light Association, si presentò a me, ma lo accantonai come assurdo e impossibile. Lo scacciai di nuovo. Ciononostante, il mio istinto era stato risvegliato e in qualche modo sentivo che mi stavo avvicinando ad una grande rivelazione.
                                            Era il 3 luglio –la data che non potrò mai dimenticare- quando ottenni la prima decisiva prova sperimentale di una verità di una vertiginosa importanza per il progresso dell’umanità. Una densa massa di nuvole fortemente caricata si ammassò ad ovest e verso il pomeriggio una violenta tempesta scatenò un finimondo che, dopo aver speso molta della sua furia sulle montagne, si dirigeva via a gran velocità sulle pianure. Grandi e lunghi archi persistenti si formavano quasi ad intervalli di tempo regolari. Le mie osservazioni furono ora grandemente facilitate e rese più accurate dalle esperienze già acquisite. Ero capace di maneggiare i miei strumenti velocemente ed ero preparato. Essendo correttamente regolato l’apparato di registrazione, le sue indicazioni diventavano sempre più deboli con l’aumentare della distanza della tempesta, fino a quando smettevano del tutto. Stavo osservando in una impaziente attesa. Abbastanza naturalmente, in breve tempo le indicazioni cominciarono di nuovo, aumentarono sempre di più e, dopo il passaggio attraverso un massimo, gradualmente diminuivano e cessavano ancora una volta. Diverse volte, in intervalli che si ripresentavano regolarmente, gli stessi effetti erano ripetuti fino a quando la tempesta che, come ovvio da semplici calcoli, si stava muovendo con velocità quasi costante, si era ritirata ad una distanza di circa trecento chilometri. Non solo questi strani effetti non si fermano allora (a tempesta allontanata NdT), ma continuavano a manifestarsi con forza non diminuita. Successivamente, osservazioni simili furono fatte anche dal mio assistente, Mr Fritz Lowenstein, e poco dopo svariate mirabili opportunità si mostrarono, le quali misero in evidenza, ancora più efficacemente e inconfondibilmente, la vera natura dello stupefacente fenomeno. Non rimase assolutamente dubbio: stavo osservando onde stazionarie.
                                            Come la sorgente delle perturbazioni andava via, il circuito ricevente si imbatteva successivamente nei suoi nodi e cicli. Impossibile così come sembrò, questo pianeta, a dispetto della sua vasta estensione, si comportava come un conduttore di dimensioni limitate. Lo straordinario significato di questo fatto nella trasmissione di energia attraverso il mio impianto mi era già diventato completamente chiaro. Non solo era effettuabile inviare messaggi telegrafici a qualsiasi distanza senza fili, come avevo riconosciuto molto tempo prima, ma anche applicare sopra l’intero globo le deboli modulazioni della voce umana, molto di più, trasmettere energia, in quantità illimitate, a qualsiasi distanza terrestre e pressoché senza perdita.
                                            Con queste stupende possibilità in vista, e la prova sperimentale davanti a me che la loro realizzazione era d’ora in poi meramente una questione di conoscenza pratica, pazienza e abilità, intrapresi energicamente lo sviluppo della mio Trasmettitore di Aumento (o Trasmittente Moltiplicatrice), ora, tuttavia, non tanto con l’originale intenzione di realizzarne uno di grande potenza, quanto con lo scopo di imparare come costruire il migliore. Questo è , essenzialmente, un circuito di auto-induzione molto elevata e piccola resistenza che nella sua disposizione, modo di eccitazione e funzionamento, può esser detto di essere diametralmente opposto di un circuito di trasmissione tipico della telegrafia attraverso l’irraggiamento Hertziano o elettromagnetico. E’ difficile formulare una idea adeguata della meravigliosa potenza di questo dispositivo unico, attraverso l’aiuto del quale il globo sarà trasformato. Essendo ridotte le radiazioni elettromagnetiche ad una quantità insignificante, e mantenute le condizioni esatte di risonanza, il circuito si comporta come un enorme pendolo, immagazzinando indefinitivamente l’energia del Primario che provoca impulsi e impressioni sulla messa a terra del Primario che provoca impulsi e impressioni sulla terra e la sua atmosfera che conduce oscillazioni armoniche di intensità che, come hanno mostrato i test veri e propri, possono essere spinti così lontani tanto da sorpassare quelli ottenuti nella visualizzazione naturale dell’elettricità statica.
                                            Simultaneamente a queste attività, gli strumenti di individuazione e isolamento furono gradualmente migliorati. Grande importanza fu assegnata a questo, perché fu scoperto che una semplice messa a punto non era sufficiente ad affrontare le vigorose condizioni vere e proprie. L’idea fondamentale di impiegare un numero di elementi peculiari, associati co-operativamente, per lo scopo di isolare l’energia trasmessa, risale direttamente al mio esame accurato della Chiara e suggestiva esposizione del meccanismo dei nervi umani di Spencer. L’influenza di questo principio sulla trasmissione delle informazioni, e dell’energia elettrica in genere, non può essere ancora calcolato, perché l’arte è ancora allo stato embrionale; ma molte migliaia di messaggi simultanei telegrafici e telefonici, attraverso un singolo canale conduttore, naturale o artificiale, e senza interferenze reciproche preoccupanti, sono certamente praticabili, mentre milioni sono possibili. D’altro canto, qualsiasi grado desiderato della individuazione può essere assicurato dall’uso di un grande numero di elementi co-operativi e variazione arbitraria delle loro caratteristiche peculiari e ordine della successione. Per ovvie ragioni, il principio sarà anche di gran valore nell’estensione della distanza della trasmissione.
                                            Il progresso benché di inevitabilità lento era stabile e sicuro, perché gli obiettivi miravano a, ed erano in, una direzione di mio studio costante ed esercizio. Non è, perciò, stupefacente che prima della fine del 1899 completai il lavoro intrapreso e raggiunsi i risultati che ho annunciato nel mio articolo nel Century Magazine of June, 1900, ogni parola del quale era accuratamente pesata.
                                            Molto è stato già fatto verso il rendere il mio impianto commercialmente disponibile, nella trasmissione dell’energia in piccole quantità per scopi specifici, come pure su una scala industriale. Il risultato raggiunto da me è dimostrato dal mio progetto (stratagemma NdT) di trasmissione intelligente, per il quale è stato suggerito il nome di “Telegrafia Mondiale”, facilmente realizzabile. Stabilito, credo, nel suo principio di funzionamento, mezzi impiegati e capacità produttiva dell’applicazione, un radicale e fruttuoso distacco da quanto è stato fatto prima d’ora. Non ho alcun dubbio che si dimostrerà molto efficiente nell’illuminare le masse, particolarmente nei paesi selvaggi e regioni meno accessibili, e che si aggiungerà materialmente alla sicurezza generale, comfort e convenienza, e nel mantenimento delle relazioni pacifiche. Implica l’impiego di una quantità di impianti, tutti capaci di trasmettere segnali specifici ai più remoti confini della terra. Ognuno di essi (impianti) sarà preferibilmente situato vicino qualche centro importante di civiltà e le informazioni che riceve attraverso qualsiasi canale saranno proiettate a tutti i punti del globo. Un dispositivo semplice ed economico, che potrebbe essere portato in una tasca, potrà poi essere impostato in un posto qualsiasi su mare o terra, e indicherà le notizie del mondo o così tanti
                                            messaggi quanto può essere designato a fare. Di conseguenza l’intera terra sarà convertita in un enorme cervello, così come era, capace di risposta in ognuna delle sue parti. Da allora in poi un singolo impianto di tuttavia cento cavalli vapore può gestire centinaia di milioni di apparecchi, l’impianto avrà una capacità di lavoro in pratica infinita, e deve essere necessario a facilitare immensamente e ridurre i costi della trasmissione di informazioni.
                                            Il primo di questi impianti centrali dovrebbe essere già completato se non fosse stato per dei ritardi imprevisti che, fortunatamente, non hanno niente a che fare con le sue caratteristiche puramente tecniche. Ma questa perdita di tempo, sebbene fastidiosa, può, dopo tutto, dimostrarsi essere una benedizione in un travestimento. Il miglior progetto di cui sono a conoscenza è stato adottato, e il Trasmettitore emetterà un’onda complessa di totale massima attività di dieci milioni di cavalli vapore, l’uno per cento dei quali è ampiamente sufficiente a “circondare il globo”. Questo enorme ammontare di distribuzione di energia approssimativamente due volte quello delle cascate combinate del Niagara, è ottenibile solo dall’uso di certi stratagemmi, i quali renderò noti in corso debito.
                                            Per una grande parte del lavoro che ho fatto così a fondo sono grato alla nobile generosità di Mr J Pierpoint Morgan, che era tanto più benvenuto e stimolante, quanto più era teso in una sola volta dato che, coloro i quali avevano promesso molto, erano i più grandi degli scettici. Devo ringraziare anche il mio amico, Stanford White, per la sua grande assistenza disinteressata e di gran valore. Questo lavoro è ora molto avanzato, e sebbene i risultati possano essere in ritardo, sicuramente stanno per arrivare.
                                            Nel frattempo, la trasmissione di energia su una scala industriale non è stata dimenticata. La Compagnia Canadese Niagara Power mi ha offerto uno magnifico incentivo, e il prossimo successo da compiere per amore dell’arte, mi darà la più grande soddisfazione rendendo la loro concessione finanziariamente redditizia per loro. In questo primo impianto di energia, che ho progettato per lungo tempo, propongo di distribuire dieci milioni di cavalli vapore sotto una tensione di cento milioni di volts, la quale sono ora capace di produrre e maneggiare in sicurezza.
                                            Questa energia sarà raccolta in tutto il globo preferibilmente in piccole quantità, in un range da una frazione di uno, sino a pochi cavalli vapore. I relativi usi dell’impianto principale saranno l’illuminazione delle case isolate. Prende molta poca potenza illuminare un’abitazione con tubi vuoti funzionanti attraverso correnti ad alta frequenza e in ogni caso un terminale (antenna NdT), uno piccolo sopra il tetto sarà sufficiente. Un’altra preziosa applicazione sarà far funzionare gli orologi ed altri apparecchi simili. Questi orologi saranno straordinariamente semplici, non necessiteranno assolutamente alcuna assistenza e indicheranno rigorosamente il tempo esatto. L’idea di applicare sulla terra l’orario americano è affascinante e molto probabilmente diverrà popolare. Ci sono innumerevoli dispositivi di tutti i generi che attualmente né sono impiagati, né possono essere alimentati, e facendoli funzionare in questa maniera sarò capace di offrire una gran convenienza al mondo intero con un impianto di non più di dieci mila cavalli vapore. L’introduzione di questo sistema darà opportunità per l’invenzione e fabbricazione come non si era mai presentata prima.
                                            Conoscendo l’importanza del lontano raggiungimento di questo primo tentativo e il suo effetto sullo sviluppo futuro, lo farò procedere lentamente e accuratamente. L’esperienza mi ha insegnato a non darmi un termine alle iniziative il compimento delle quali non è completamente dipendente dalle mie proprie capacità e sforzi. Ma sono fiducioso che queste grandi rivelazioni non sono lontane, e so che quando questo primo lavoro sarà completato si conformeranno con certezza matematica.
                                            Quando la grande verità verrà accidentalmente rivelata e poi confermata empiricamente, tutti ammetteranno che questo pianeta, con tutta la sua immensità spaventosa, va a corrente elettrica, in pratica non più di una piccola sfera di metallo, e da questo ne deriveranno tante opportunità per noi, ognuna delle quali, di conseguenza indefinibile, confondendosi con l'immaginazione, sarà assolutamente di sicuro completamento; quando il primo progetto sarà aperto al pubblico mostrando che un messaggio telegrafico, come un segreto e come un pensiero non afferrabile, potrà essere trasmesso a qualsiasi distanza terrestre, che il suono della voce umana con tutte le sue intonazioni e le sue inflessioni, sarà riproducibile fedelmente e immediatamente sino a qualsiasi altro punto del globo, che l'energia di una cascata sarà disponibile per produrre luce, calore e forza motrice dovunque - su mare o terra o in aria - l'umanità sarà come un mucchio di formiche che si mescola su un bastone : vedremo il caos arrivare!

                                            Commenta


                                            • #82
                                              mah,su tesla non ho propio nessun commento....

                                              articoletto interessante
                                              Guarda come corrono
                                              Pubblicati su Nature i risultati delle prime osservazioni dirette sul trasporto delle particelle in un solido, effettuate alla risoluzione di un attosecondo
                                              Gli elettroni eccitati da un fascio di luce si muovono in un cristallo di tungsteno a velocità differenti a seconda del proprio stato energetico iniziale: Ferenc Krausz del Max-Planck-Institut fur Quantenoptik e collaboratori di vari istituti tedeschi e spagnoli pubblicano su Nature i risultati di uno studio che dimostra piccole ma significative differenze nel tempo impiegato dagli elettroni ad attraversare il metallo.
                                              La corsa di un elettrone attraverso un solido si svolge in uno spazio di tempo infinitesimale, dell’ordine di decine o centinaia di attosecondi (miliardesimi di miliardesimi di secondi). Questo è il primo esperimento effettuato sul trasporto degli elettroni con un sofisticato sistema di rilevamento spettrometrico - chiamato Atr (Attosecond Transient Recorder) - in grado di effettuare osservazioni con una risoluzione alla scala degli attosecondi.
                                              Secondo l’effetto fotoelettrico, descritto da Heinrich Rudolf Hertz alla fine dell’ottocento e interpretato alcuni anni dopo da Albert Einstein, una sostanza colpita da una radiazione luminosa emette elettroni (fotoemissione). L'elettrone colpito da un quanto di luce passa da uno stato a bassa energia, o fondamentale, a uno stato eccitato ad alta energia. I ricercatori hanno ora trovato che la velocità con cui questa particella si muove dipende non solo dall’energia del fotone che lo ha colpito, ma anche da quella dello stato in cui inizialmente si trovava.
                                              L’Atr emette un fascio di luce nella gamma dell’infrarosso vicino (Nir), seguito da un secondo fascio nell’ultravioletto estremo (Xuv) che induce la fotoemissione vera e propria.
                                              Contrariamente a quanto si osserva nei singoli atomi, la materia condensata presenta diversi stati energetici di base che rendono gli esperimenti più complessi. In un cristallo di tungsteno, per esempio, si possono riconoscere almeno due livelli energetici in cui si trovano gli elettroni allo stato fondamentale: uno stato denominato 4f e un altro, a maggiore energia, che viene popolato dagli elettroni in seguito all’emissione del primo fascio di luce Nir.
                                              L’esperimento ha dimostrato che gli elettroni 'che partono' dallo stato localizzato 4f vengono emessi dalla superficie del cristallo con 100 attosecondi di ritardo rispetto agli altri.
                                              Lo studio è il primo effettuato sulla dinamica degli elettroni nella materia solida tramite un rilevatore con una risoluzione così elevata, precedentemente impiegato soltanto per osservare atomi isolati in fase gassosa.
                                              I ricercatori ritengono che la capacità acquisita nel descrivere il comportamento degli elettroni nei solidi potrà essere utilizzata nello sviluppo di tecnologie avanzate nei capi dei semiconduttori, dell’elettronica molecolare, dell’optoelettronica e del fotovoltaico. (s.s.)


                                              Commenta


                                              • #83
                                                gente nessun mistero. Cercate i testi di k meyl su google e scoprirete che l'energia a distanza è stata dimostrata proprio nello stile tesla ,cioè onde elettromagnetiche longitudinali.Ha verificato il trasferimento di energia con un efficienza di circa il 150% e senza neanche usare la cavità di schuman , che è solo un modo per riuscire a trasmettere in ogni parte del globo. Non ci credete? Xke l'efficienza è oltre il 100%? semplice.il sistema estrae energia dall'ambiente sotto forma di coerenza con i neutrini ( così asserisce meyl ) .Se avete una cultura tecnica adeguata , e conoscenza dell'inglese potrete farvi la vostra opinione.Infatti di questo c'è l 'evidenza sperimentale con ripetibilità del 100% del fatto che a tot energia trasmesse si ottiene il 150 % di energia ricevuta.

                                                Commenta


                                                • #84
                                                  Trae energia dall'ambiente? da cosa esattamente? dai neutrini? Mi linkeresti qualche sito attendibile scientificamente che conferma ciò? Grazie.

                                                  Commenta


                                                  • #85
                                                    CITAZIONE (eversor77 @ 7/11/2007, 23:28)
                                                    gente nessun mistero. Cercate i testi di k meyl su google e scoprirete che l'energia a distanza è stata dimostrata proprio nello stile tesla ,cioè onde elettromagnetiche longitudinali.Ha verificato il trasferimento di energia con un efficienza di circa il 150% e senza neanche usare la cavità di schuman , che è solo un modo per riuscire a trasmettere in ogni parte del globo. Non ci credete? Xke l'efficienza è oltre il 100%? semplice.il sistema estrae energia dall'ambiente sotto forma di coerenza con i neutrini ( così asserisce meyl ) .Se avete una cultura tecnica adeguata , e conoscenza dell'inglese potrete farvi la vostra opinione.Infatti di questo c'è l 'evidenza sperimentale con ripetibilità del 100% del fatto che a tot energia trasmesse si ottiene il 150 % di energia ricevuta.

                                                    Mi segnaleresti gentilmente i link?
                                                    grazie <img src=">

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      CITAZIONE (eversor77 @ 7/11/2007, 23:28)
                                                      gente nessun mistero. Cercate i testi di k meyl su google e scoprirete che l'energia a distanza è stata dimostrata proprio nello stile tesla ,cioè onde elettromagnetiche longitudinali.Ha verificato il trasferimento di energia con un efficienza di circa il 150% e senza neanche usare la cavità di schuman , che è solo un modo per riuscire a trasmettere in ogni parte del globo. Non ci credete? Xke l'efficienza è oltre il 100%? semplice.il sistema estrae energia dall'ambiente sotto forma di coerenza con i neutrini ( così asserisce meyl ) .Se avete una cultura tecnica adeguata , e conoscenza dell'inglese potrete farvi la vostra opinione.Infatti di questo c'è l 'evidenza sperimentale con ripetibilità del 100% del fatto che a tot energia trasmesse si ottiene il 150 % di energia ricevuta.

                                                      Trovati.
                                                      oggi stesso ordino gli strumenti per le prove...
                                                      http://www.meyl.eu/go/index.php?dir=50_Exp...ge=1&sublevel=0
                                                      Grazie



                                                      Commenta


                                                      • #87
                                                        Cosa è sucesso ,nessuno ne parla piu ?, come mai una cosa cosi importante come il post precedente , non venga comentata da nessuno ? dove siete ? se è vero come mai una cosa gia provata da questo professore , non viene alla luce a livello mondiale ?

                                                        Ho capito , forse e una bufala anche questa .

                                                        Commenta


                                                        • #88
                                                          CITAZIONE (leon73 @ 16/11/2007, 13:46)
                                                          Cosa è sucesso ,nessuno ne parla piu ?, come mai una cosa cosi importante come il post precedente , non venga comentata da nessuno ? dove siete ? se è vero come mai una cosa gia provata da questo professore , non viene alla luce a livello mondiale ?

                                                          Ho capito , forse e una bufala anche questa .

                                                          Una delle tante...

                                                          O meglio, non è proprio una bufala perché il sistema funziona, ma è un'applicazione assurda di leggi fisiche che si conoscono già da anni.

                                                          Commenta


                                                          • #89
                                                            Leon73,
                                                            forse tu non hai le conoscenze matematico-fisiche sufficienti (per sufficienti intendo un corso universitario tipo Analisi Matematica II e un corso di base di Campi Elettromagnetici o di Propagazione in spazio libero ) per confutare il Dott. Prof. Ing. PhD. K. Meyl, però io non riesco a non tacere su alcune - secondo me - sviste direi "monumentali".
                                                            1) Qui http://www.k-meyl.de/go/60_Primaerliteratur/Scalar-Waves.pdf si chiama il termine grad(div(E)) come "parte scalare" la quale dà luogo ad onde scalari... Ebbene, la divergenza di un campo vettoriale ritorna uno scalare, quindi div(E) è un campo scalare. Tuttavia il gradiente di un campo scalare ritorna un campo vettoriale, cioè grad(div(E)) è un campo vettoriale. Quindi grad(div(E)) è un campo vettoriale, non scalare.
                                                            2) L'equazione delle onde:
                                                            Laplaciano(E) = (1/c2)·(dp2 E/dp t2) ,
                                                            dove "dp" sta per "derivata parziale", è un particolare caso dell'eq. delle onde cui si perviene partendo dalle eq. di Maxwell. Infatti, quand'è che vale? Quando il mezzo di propagazione è privo di sorgenti sia elettriche sia magnetiche e quando il mezzo è senza perdite (ovvero ha conduttività nulla: sigma=0). Quest'eq. delle onde quindi la si può usare come buona descrizione dei fenomeni elettromagnetici in un mezzo quando siamo contemporaneamente a grande distanza dalle sorgenti e in un dielettrico pressoché perfetto (o comunque per dimensioni del mezzo propagativo tali per cui esso sia considerabile un buon dielettrico).
                                                            Nel seguito del documento Meyl parla sempre di fenomeni radiativi e addirittura c'è un paragrafo rigurdanate il "campo vicino". Be', usare l'eq. scritta sopra per anche solo cercare d'interpretare il campo vicino di un radiatore è come pretendere di fare l'astronomo senza usare un telescopio! Ricordo a tutti (Meyl compreso) che l'eq. d'onda completa per il campo elettrico è:
                                                            Laplaciano(E) = rot(Mi) + mu·(dp Ji/dp t) + grad(qev)/epsilon + mu·sigma·(dpE/dp t) + mu·epsilon·(dp2 E/dp t2) ,
                                                            non mi dilungo a spiegare i vari termini; l'ho solo trascritta affinché vi rendiate conto che le cose sono un po' più complicate di come invece le pone Meyl.
                                                            3) Sempre in riferimento al documento linkato al punto 1), E = - grad(V) solo quando i campi sono statici, ovvero non variano nel tempo. Nel caso dinamico, E dipende dai potenziali vettori elettrico e magnetico secondo un'espressone ben più complicata di questa (non sto a riscriverla).

                                                            Concludo con una domanda: chi ha insegnato Elettromagnetismo al Dott. Prof. Ing. K. Meyl?
                                                            Ciao!

                                                            Commenta


                                                            • #90
                                                              CITAZIONE
                                                              Concludo con una domanda: chi ha insegnato Elettromagnetismo al Dott. Prof. Ing. K. Meyl?

                                                              ----------------
                                                              Credimi il miglior maestro è il laboratorio di ricerche e una buona capacità di osservazione e di riflessione ! ! !

                                                              ciao a tutti
                                                              leo48
                                                              -Ogni problema ha sempre almeno due soluzioni basta trovarle
                                                              -La forza dei forti è saper traversar le traversìe con occhio sereno

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X