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che sta succedendo nel mondo del pellet e biomasse in genere?

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  • biomassoso
    ha risposto
    fa caldo parlare di pellet con sto caldo, comunque per chi ancora crede che debba costare molto poco deve capire che questo è l'unico sistema per "forse" trovarlo a prezzo simil regalo

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolor_it Visualizza il messaggio
    Dipende tutto se sei privilegiato, che qualche volta prende, o chirografario, che puoi dimenticartelo. Del resto se uno ha i soldi per pagare anche i chirografari mica va in concordato/fallimento.
    Quel 21% e quel 15% che hai visto sulla proposta di concordato si è mai, per curiosità, trasformato in bonifico bancario?
    Perché, ma sarò sempre sfortunato io, a me è sempre capitato che il 20% proposto si è sempre dimostrato aria fritta. Del resto se confidano di pagare il 20% ipotizzando di vendere un immobile a X e poi l'effettivo realizzo è un ventesimo di X, a distanza di dieci anni e con enorme aggravio di spese di asta aggiuntive è logico che sia così.
    .
    Ma infatti stiamo dicendo la stessa cosa, concordato o fallimento sempre in cul.o lo si prende.... solo che una volta si riusciva ad intuire abbastanza quando l aria girava a tempesta, invece con i concordati si passa dal periodo così cosi al concordato, dalla sera alla mattina...
    Cambiamo discorso dai....

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  • paolor_it
    ha risposto
    Originariamente inviato da bu$ine$$ Visualizza il messaggio

    si scusa mi è venuto in mente dopo che avevo fatto invia e non avevo voglia di modificare...tanto si capiva cmq...
    noi i due che abbiamo in ballo da 100 k l'uno di concordati, uno abbiamo firmato a dicembre 2015 per prendere il 21% in 24 rate a partire dal 2018 mi pare e l'altro se non sbaglio sempre fine 2015 proponevano il 16% metà dopo sei mesi e resto da rateizzare, potrei sbagliarmi perchè ogni volta che sentivo che ne parlavano uscivo per non mangiare nervoso
    i fallimenti lassa sta....se prendi il 2% è tanto...ogni tanto arrivano le raccomandate di andare a prendere 150 euro per dei fallimenti da 2 3 4000 di 15 anni fà....
    secondo me ora hanno esagerato e i tribunali stanno un filo più attenti...o almeno mi sembra di vederne meno...e mi tocco...
    Dipende tutto se sei privilegiato, che qualche volta prende, o chirografario, che puoi dimenticartelo. Del resto se uno ha i soldi per pagare anche i chirografari mica va in concordato/fallimento.
    Quel 21% e quel 15% che hai visto sulla proposta di concordato si è mai, per curiosità, trasformato in bonifico bancario?
    Perché, ma sarò sempre sfortunato io, a me è sempre capitato che il 20% proposto si è sempre dimostrato aria fritta. Del resto se confidano di pagare il 20% ipotizzando di vendere un immobile a X e poi l'effettivo realizzo è un ventesimo di X, a distanza di dieci anni e con enorme aggravio di spese di asta aggiuntive è logico che sia così.

    @ FaGa, certo che anche il curatore costa ma almeno col fallimento si paga solo quello anziché pagare prima una botta di commissario Giudiziale nel concordato e poi pagare un'altra botta di curatore fallimentare. Che poi è risaputo che l'unico motivo (tranne rare eccezioni) per cui si fanno i concordati è metterla in quel posto ai creditori evitando penale e azioni di responsabilità ai vertici aziendali.

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
    ma che congelati...si presenta una proposta al tribunale..che se i creditori approvano (a maggioranza) e il Tribunale omologa..vale per tutti.
    Ne ho visti che propongono il 3% ai chirografari...

    si scusa mi è venuto in mente dopo che avevo fatto invia e non avevo voglia di modificare...tanto si capiva cmq...
    noi i due che abbiamo in ballo da 100 k l'uno di concordati, uno abbiamo firmato a dicembre 2015 per prendere il 21% in 24 rate a partire dal 2018 mi pare e l'altro se non sbaglio sempre fine 2015 proponevano il 16% metà dopo sei mesi e resto da rateizzare, potrei sbagliarmi perchè ogni volta che sentivo che ne parlavano uscivo per non mangiare nervoso
    i fallimenti lassa sta....se prendi il 2% è tanto...ogni tanto arrivano le raccomandate di andare a prendere 150 euro per dei fallimenti da 2 3 4000 di 15 anni fà....
    secondo me ora hanno esagerato e i tribunali stanno un filo più attenti...o almeno mi sembra di vederne meno...e mi tocco...

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  • FaGa86
    ha risposto
    E la percentuale del curatore fallimentare dove la mettiamo ?Tolta quella rimane ben poco .

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  • paolor_it
    ha risposto
    Originariamente inviato da marcober Visualizza il messaggio
    ma che congelati...si presenta una proposta al tribunale..che se i creditori approvano (a maggioranza) e il Tribunale omologa..vale per tutti.
    Ne ho visti che propongono il 3% ai chirografari...
    La banca di solito vota sempre afavore..perche meglio 1 uero oggi che zero domani..per cui di solito passano..
    Beh sul "meglio 1 euro oggi" non ci farei molto affidamento.
    Non ho mai visto un chirografario (e spesso le banche lo sono) portare a casa soldi dai concordati. Sarò sfortunato io.
    Le banche sanno già che è da mettere a perdita il credito chirografario, loro vanno a rincorrere i fidejussori.
    Molto meglio far cadere il concordato, che prima o poi il fallimento arriva, e se hai il tribunale o il curatore di quelli giusti fanno un culo tanto agli amministratori e soci occulti con le azioni di responsabilità, e quasi sempre ci scappa anche il penale.
    Il concordato è da approvare per questioni "etiche" solo quando ci sono posti di lavoro "veri" e entità aziendali "vere" da salvaguardare. Per il resto sono truffe legalizzate. Per non parlare dei compensi vergognosi/stratosferici liquidati ai commercialisti, che solo con quelli ci si potrebbe pagare tanti ma tanti debiti.
    Scusate la digressione.

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  • renatomeloni
    ha risposto
    ....in pratica chi rimane col cerino in mano è SEMPRE l'utente finale......

    Io ho sempre consigliato ad amici e parenti di: prima provare il prodotto per alcuni giorni (meglio almeno una settimana, che certe magagne le scopri dopo alcuni giorni); poi fare ordine con pagamento alla consegna.
    Se lo "spacciatore" è serio saprà dotarsi anche di lettore POS GSM/WIFI (oltre al contante) per non cascare pure LUI in clienti poco seri che non pagano.
    Purtroppo in Itaglia il credito non è tutelato a 360° e l'UNICA modalità per non prendere sonore fregature (da ambo le parti) è solo quella di: prima vedere e provare cammello...... POI ti pago!!

    Saluti

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  • marcober
    ha risposto
    Originariamente inviato da Lore_ Visualizza il messaggio
    Ciao business,

    dicesi concordato preventivo in continuità aziendale e dilaga in tutti i settori, però i debiti sono "congelati" non è che sono "tagliati"
    ma che congelati...si presenta una proposta al tribunale..che se i creditori approvano (a maggioranza) e il Tribunale omologa..vale per tutti.
    Ne ho visti che propongono il 3% ai chirografari...
    La banca di solito vota sempre afavore..perche meglio 1 uero oggi che zero domani..per cui di solito passano..

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  • Lore_
    ha risposto
    Ciao business,

    dicesi concordato preventivo in continuità aziendale e dilaga in tutti i settori, però i debiti sono "congelati" non è che sono "tagliati"

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
    ed intanto per rimanere in tema 3D la Ecopellet continua indisturbata a vendere pellet sempre a CORCIANO (PG) con pagamento anticipato ed il suo ex direttore commerciale ha aperto un impianto per fare pellet giusto al di là dell'Adriatico = povera itaGlia, sei sempre più mal messa

    Nemici per la "pellet" - Video | Striscia la Notizia
    Che pietà....
    Da noi ormai vanno a bomba i concordati con proseguimento dell attività...praticamente tagli i debiti e via come prima..

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    WWWWWWWWWWWWWWWW L'ITAGGGGGGGGGGGGGGGGGLIAAAAAAAAAAAAAAA
    che schifo di paese....(per certi aspetti).....

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  • biomassoso
    ha risposto
    ed intanto per rimanere in tema 3D la Ecopellet continua indisturbata a vendere pellet sempre a CORCIANO (PG) con pagamento anticipato ed il suo ex direttore commerciale ha aperto un impianto per fare pellet giusto al di là dell'Adriatico = povera itaGlia, sei sempre più mal messa

    Nemici per la "pellet" - Video | Striscia la Notizia

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  • giuggiolo0107
    ha risposto
    Originariamente inviato da paolor_it Visualizza il messaggio
    Bravo FaGa, hai fatto centro.
    Settore agricolo = zero tasse, se poi ci aggiungi la parola magica "contributi comunitari" si spiegano molte cose...
    senti..... non entriamo in polemica....generalizzato poco.....che i veri agricoltori non se la passano benissimo....cerchiamo di non confondere i contadini con gli industriali mascherati,!!!

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  • paolor_it
    ha risposto
    Originariamente inviato da FaGa86 Visualizza il messaggio
    buongiorno a tutti ,
    ho conosciuto la realtà della Italiana pellet e indirettamente l'amministratore di cui si parla che operava già prima dell'operazione pellet nel contesto agricolo : riserva di caccia e intermediazione di foraggio .
    mi rivolgo a business , che se non erro scrive anche su Tractorum : mi spieghi come mai se il mondo del foraggio è allo sbando o per lo meno si continua a sbandierare che non dà reddito , un investimento del genere può avere senso ?
    forse come azienda agricola e la tassazione dell'agricoltura può avere un senso .
    allora in Italia , per andare meglio , dovremmo tutti essere tassati come le aziende agricole ?
    altrimenti , problematiche + complesse a parte , facciamo tutti la fine dell'Italiana pellet , ad eccezione delle aziende fuori Italia , vedi Fiat e tante altre .
    Bravo FaGa, hai fatto centro.
    Settore agricolo = zero tasse, se poi ci aggiungi la parola magica "contributi comunitari" si spiegano molte cose...

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  • paolor_it
    ha risposto
    Complimenti per la chiarezza cristallina, non avrei saputo esprimere meglio gli stessi concetti

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    scusa per il ritardo nella risposta, io ti posso dire quello che noto e penso io, nel campo dove opera l'azienda per cui lavoro siamo al massimo in 7 8 a livello italiano, visto che siamo rimasti solo noi dopo pesantissimi tagli, fallimenti, concordati e via discorrendo bisognerebbe sedersi a un tavolo e dire....dove vogliamo arrivare? andiamo avanti così finchè ne rimane solo uno? oppure bisognerebbe accordarsi e non scendere ALMENO sotto al prezzo di costo...e invece no...tutti furbi, facciamo la guerra dei poveri....facendo solo la felicità dei clienti che ormai ci comandano manco fossimo i loro schiavi, ci contestano i lavori a piacimento e ci tocca pure fargli da banca con i pagamenti...con la solita minaccia...se non ti và bene vado altrove
    altro discorso è quello della filiera...non sò voi ma noi non riusciamo a creare un giro di clienti/fornitori seri, ne avevamo un po' ma poi quancuno è stato cancellato dal mercato, altri han deciso di cambiare mercato/visione e altri ancora han ben pensato di farci le scarpe....se ci fosse un po' di serietà saremmo un gran paese....
    x vende le stufe (e solo le stufe) y fà l'impianto e segue la manutenzione e h vende il pellet
    invece no....x da venditore di stufe se aggancia lui il cliente dice a y di fargli l'impianto tirando il prezzo e già che c'è gli offre il pellet che sa che h è un po' tirato con i soldi e gli può tirare il prezzo e via discorrendo
    oppure y ha il cliente che deve fare l'impianto, al posto di prendere la stufa da x compra uno stock su internet di dubbia provenienza o modello vecchio, per il pellet se lo fò consegnare da h, poi magari con l'offerta di pagarglielo "così" prezzo ribassato anche li
    tutti vogliono guadagnare tanto su tutto...a quel punto non c'è fiducia tra i vari attori connessi e succede questo
    perchè se il cliente vuole solo risparmiare è giusto che si prenda le inculate
    ma se il cliente è disponibile a pagare quel di più...è giusto che trovi il buon servizio...al giusto prezzo

    ps: con i motori a olio vegetale stessa cosa...motori a iosa...contratti fideiussioni filiera ecc ecc....sacco di inculate e gente che ci mette dentro l'oliva pur di far kw...che noi strapaghiamo...quando non è fermo perchè chi gli ha fatto l'impianto è scappato o gli ha fatto un impianto...coi piedi..

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  • FaGa86
    ha risposto
    ciao Business ,
    mi fa piacere trovare qualcuno che la pensa e scrive come la penso io .
    da " esperto" di biomassa legnosa posso dirti questo sugli impianti che hai menzionato .
    In Italia il settore cippato và male per le solite motivazioni " politiche " e non di uso della testa vera e propria .
    se i risicoli guadagnano con il riso come possiamo pensare che impiantino pioppi ? la resa è di 1 a 20 ?
    al loro posto cosa fareste ? scegliereste resa 1 o resa 20 ?
    la risposta mi pare ovvia .
    le centrali a cippato dovrebbero essere solo ed esclusivamente in zone dove realmente esiste legname da ardere e non la fantasia sulla carta .
    Mossi e Ghisolfi è + o meno la stessa solfa .
    sta solo facendo la felicità di quelle poche segherie che resistono ancora e che mentre prima pagavano per smaltire lo scarto di lavorazione , ora invece vengono pagati per lo stesso .
    queste operazioni , poi , non fanno crescere il mercato del domestico perchè la mentalità del materiale per grandi centrali e piccole è completamente diverso .
    gli Inglesi hanno installato un sacco di caldaie a cippato , oltre che favoriti dagli incentivi , anche dal fatto che i rivenditori delle caldaie sono diventati filiera con produzione seria di cippato secco e magazzino dello stesso .
    In Italia questa è utopia attualmente .
    per l'imprenditorialità italiana ritengo che siamo troppo imbalsamati dai troppi e costosissimi dirigenti delle varie associazioni e enti : il loro cadreghino è PGR ( per grazia ricevuta ) .
    L'importante è salvaguardare il loro seggiolino a scapito degli altri .
    quando poi vedi che si sfruttano gli extracomunitari per le varie raccolte a 2,5 € ora se va bene , non dobbiamo scacciare questi ma dobbiamo far chiudere le aziende che li assumono .
    un costo orario così basso non è sicuramente positivo nei confronti della manodopera italiana che a quei prezzi e con i nostri costi sociali non vive e non può vivere .
    forse è ora di scegliere se chiudere l'Italia oppure no .
    Ultima modifica di FaGa86; 07-10-2016, 09:43.

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    buongiorno, si esatto scrivo anche di la (e se possono interessare altri argomeni sono anche uno dei veterani del forum di finanza on line ) e devo dire che non sono molto ottimista della situazione italiana in generale...salvo alcuni settori che tuttavia devono battersi come tutti noi con una burocrazia e un pessimismo generalizzato che mi fà alzare la mattina già con il piede sbagliato...ma questo è un altro discorso...
    L'idea che mi sono fatto del fare impresa in italia è molto complesso, vedo che c'è voglia di fare e competenze ma poca imprenditorialità, abbiamo un tessuto imprenditoriale che secondo me può benissimo stare tra i primi 5 al mondo ma stiamo precipitando con punte da terzo mondo... basti pensare ai nuovi schiavi che raccolgono arance o pomodori per 2 euro l'ora....questo a 5 ore di macchina da casa, non al di la del mediterraneo!
    scusate l'ot, per quanto riguarda l'ex stabilimento che dire...sappiamo solo la cifra e poco altro, 2 800 000 così su due piedi potrebbero essere meno di una nocciolina se si pensa al solo immobile e agli impianti, ma non sappiamo se ci sono contratti di leasing, che tipo di danni hanno fatto l'incuria e i ripetuti furti o anche solo il fermo prolungato dei macchinari...
    per il discorso foraggio sono piuttosto a secco di info, ho letto in giro che arabia e altri paesi del golfo comprano terre per fare foraggio in mezzo mondo, produrre per loro sarà conveniente? su che base di prezzo? provenienza della materia prima? mi sembra strano che girino risaie o ettari di mais o frumento per fare medica...però pensavo lo stesso del mais o sorgo da biogas..
    devo dire che a Olevano la maxi centrale a biomassa che dovrebbe reperire la materia prima nel giro di 70km qualcosa in campo agricolo ha smosso...a parer mio ben poco perchè hai voglia a fare x ton giorno di pioppo da dargli in pasto...infatti da google maps si vede che hanno un gran bel deposito di tronchi...che non sò da dove arrivino....però li intorno sono ancora tutte risaie...
    sul discorso tasse non ci metto il becco....dai è venerdì...non farmi passare il week end incazzato
    non mi ricordo se su questo forum avevo letto della chiusura dello zuccherificio di casei gerola, certo che quello ha dato una bella botta, e nemmeno l'impianto della mossi & ghisolfi pare abbia fatto granchè, anche per gli agricoltori si è ristretto il campo sulle semine, rimangono 3 4 prodotti a ben vedere che danno il giusto mix lavoro / ritorno economico, anche se loro piangono sempre, quando con una manciata di pertiche a riso e un trattorino ci facevano campare tutta la famiglia piangevano miseria, ora con ettari su ettari e qualche milione di attrezzatura sotto al capannone vai in fiera e a sentirli fan fatica a tirare fine mese....

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  • FaGa86
    ha risposto
    buongiorno a tutti ,
    ho conosciuto la realtà della Italiana pellet e indirettamente l'amministratore di cui si parla che operava già prima dell'operazione pellet nel contesto agricolo : riserva di caccia e intermediazione di foraggio .
    mi rivolgo a business , che se non erro scrive anche su Tractorum : mi spieghi come mai se il mondo del foraggio è allo sbando o per lo meno si continua a sbandierare che non dà reddito , un investimento del genere può avere senso ?
    forse come azienda agricola e la tassazione dell'agricoltura può avere un senso .
    allora in Italia , per andare meglio , dovremmo tutti essere tassati come le aziende agricole ?
    altrimenti , problematiche + complesse a parte , facciamo tutti la fine dell'Italiana pellet , ad eccezione delle aziende fuori Italia , vedi Fiat e tante altre .

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    <header> Venduta ex fabbrica di pellet, in 16 a casa

    Lo stabilimento di Corana comprato per 2 milioni e 800mila euro, produrrà foraggio essiccato. Riassunti 8 dei 24 addetti di Roberto Lodigiani
    </header>

    Venduta ex fabbrica di pellet, in 16 a casa - Cronaca - La Provincia Pavese

    bhe non pensavo....da notare che han messo come amministratore anche un ex responsabile commerciale di italiana pellets....

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  • biomassoso
    ha risposto
    EVVAI, com'era facilmente prevedibile visto che la stava tirando avanti da mesi e mesi anche questo è andato lasciando sul campo diversi inkia@@ttati che hanno pagato anticipato diversi container e che mai vedranno un centesimo indietro

    ""19-05-2016
    Oggi telefonando al Sign. xxxx mi è stato detto che se entro oggi non risolve domani porterà i libri contabili al tribunale.......come a dire parola fine!!!!!!! Qualcuno ha riscontro di ciò?????? Saluti a tutti, in fondo la salute è fondamentale per superare anche queste esperienze...quindi auguri di buona salute a tutti......""


    Note di Moderazione:
    eliminato nome per motivi di privacy. Eroyka


    Ultima modifica di eroyka; 20-05-2016, 09:45.

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    osteria, vero !!!
    mancava forse quanti grammi di zucchero c'era nella fetta da 164 gr .....

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  • marcober
    ha risposto
    Guarda che gli scarafaggi sono stati autorizzati dalla comunità europea come cibo...quindi lo avranno chiuso perché aveva un formaggio di fossa o una torta fatta in casa senza la lista ingredienti nel menù...

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  • Dott Nord Est
    ha risposto
    e chi lo dice che non è più ora?
    ieri sera hanno chiuso un ristorante perchè aveva scarafaggi.... con questo non devo più uscire a magiare da nessuna parte ?

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  • Another
    ha risposto
    Quindi? Non è più ora di installare pellet? io ci stavo pensando..

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  • biomassoso
    ha risposto
    i sequestri saranno sempre di più, che ora con la "due diligence" con cui si deve certificare la sostenibilità e provenienza della materia prima i controlli preventivi avvengono TUTTI sulla carta, quindi se quel certificato non convince, o come spesso accade NON esiste proprio, quel pellet rimane in banchina e poi andrà COSTOSAMENTE in discarica (sempre se nel frattempo non se lo saranno fregato)

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  • marcober
    ha risposto
    Pellet al piombo, sequestrate 28 tonnellate in arrivo dall'Albania

    ecco come mai poi aziende italiane chiudono...

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  • Avatar ospiti
    Replica dell'ospite
    Non essendo un operatore del settore posso anche sbagliare.
    Il boom delle Biomasse/Rinnovabili si sta o è gia sgonfio, prima prezzi elevati, poi un calo a dir poco preoccupante, il mio impianto Fv 5000 euro/kw.................
    Adesso la stabilizzazione con installazioni di routine e conseguente calo di vendite e rendimenti, qualcuno deve per forza uscire dal mercato..............................è fisiologico
    Col petrolio a 100 euro installi rinnovabili..............................e adesso che il greggio è a 30/35???........................sicuri che non esiste una relazione??, e se fosse tutto calcolato??
    P.s. a pensar male........................

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  • bu$ine$$
    ha risposto
    anche il solare sotto tiro pesantissimo
    UTILITY - SUNEDISON SI PREPARA A PRESENTARE ISTANZA DI BANCAROTTA 18/04/2016 14:18 - ALN

    [FLASH] Dopo la spagnola Abengoa, un altro grosso gruppo attivo nel settore delle energie rinnovabili e' sull' orlo del fallimento. Si tratta della statunitense SunEdison, che secondo alcune indiscrezioni di stampa avrebbe presentato relativa istanza. Anche in questo caso i creditori stanno trattando con i vertici della societa' del Maryland per trovare un accordo sulle attivita' che devono essere cedute nell' ambito della procedura concorsuale. Recentemente il top management di SunEdison ha dichiarato di aver bisogno di circa 310 milioni di dollari (circa 275 milioni di euro) per poter proseguire l' attivita' .



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  • bu$ine$$
    ha risposto
    secondo me si sta facendo un po' di confusione, i prezzi dei trasporti variano esageratamente in base a tantissimi fattori, sono ultra d'accordo con Marco che prendere una sterile tabella vale sotto zero...ma proprio sotto tanto...
    se parliamo di collettame iniziamo a divedere tra espresso o gestito da gente che fà la linea e che quindi consegna dai 3 ai 5 7 gg lavorativi, se parliamo di "completi" motrici normali, bilici, camio rimorchi e/o granvulume è un altro discorso...
    nel secondo caso il prezzo può anche triplicare, incidono l'urgenza, il carico/scarico, il tipo di merce, il peso e via discorrendo... dalla sponda al transpallet, dal centinato al temperatura controllata alla distanza del punto di carico/scarico dal casello autostradale.....poi è ovvio che quello dei trasporti è un ambiente pesante....tra la malavita(non lo dico io, lo dicono i giornali e le inchieste), gli stranieri e i disperati si trova di tutto...da quello che ti fa un terzo ocio a cosa arriva, a come arriva e soprattutto se arriva
    calcolate che un bilico farà si e no i 2/3 con un litro di gasolio, l'uomo a 35 e/h(regalato), l'ammortamento e la gestione del mezzo...fate un po' voi i conti...e l'autostrada non la regala nessuno...

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