CITAZIONE (Fede1975 @ 7/8/2007, 00:17)
A mio modo di vedere dire che qualcuno fa propaganda o dire che le sue affermazioni sono cretine, significa offenderlo.
Se la tua affermazione si dimostra cretina e tu continui a sostenerla come la produzione intellettuale al massimo delle tue possibilità convengo che ti potresti sentire coinvolto dalla valutazione.
Affermare che il regime sovietico disprezzava la vita umana, a differenza degli occidentali, di cui fanno parte gli USA, i Francesi, i Tedeschi, gli inglesi, gli Italiani (chiediti come considerano la vita umana dei bambini Irakeni o Afgani o Serbi o Somali o Etiopi o Nigeriani o Nigerini o anche statunitensi o di Granada o di Panama o del Cile) è una palese contraddizione e quindi si può considerarla come limite intellettuale frutto di carenze di carattere o genetico o patologico. Fare affermazioni di pura propaganda e prive di un minimo di senso critico è partecipare ad una discussione fornendo elementi falsi e quindi inutili o controproducenti.
CITAZIONE
Sta il fatto che quella centrale era pericolosa e più con più sono stati commessi gravi errori che hanno portato all'irreparabile. A riprova di questo, lasciando stare la statistica degli incidenti a loro sfavorevole (al limite potrebbe anche essere stato un colpo di sfortuna, anche se personalmente non ci credo), cito il fatto che l'Europa ha pagato fior di quattrini (nostri tra l'altro) per ottenere la definitiva chiusura di Chernobyl e di altre centrali costruite con la stessa tecnologia nell'Europa Orientale, in alcuni casi aiutandoli a costruire nuove centrali atomiche a patto che dismettessero le loro. Delle due, una: o a Bruxelles si sono bevuti il cervello, oppure non è vero che, come afferma il mio interlocutore che mi accusa di fare propaganda, i rischi di incidenti nelle centrali sovietiche e occidentali sono equivalenti. Se questo ragionamento vi pare propaganda, a voi il giudizio.
Non solo è propaganda ma sono notizie molto false e prive di riscontro. Il fatto che la centrale fosse più pericolosa lo hanno affermato tutte le agenzie occidentali terrorizzate dall'effetto che l'incidente (Three Miles Island) aveva prodotto nei piani nucleari meno di dieci anni prima.
La centrale di Cernobyl ha chiuso subito solo il reattore 4, quello coinvolto nell'incidente, gli altri hanno continuato a funzionare ancora per anni.
In Russia e nei paesi ex patto di Varsavia le centrali del tipo di quella di Cernobyl hanno continuato a funzionare tranquillamente. La polemica sul contenitore si dimostrò, anche allora, piuttosto debole come argomentazione. Tra l'altro molte centrali occidentali non ce l'hanno, ti ho fatto l'esempio di Latina.
La fusione del nocciolo può facilmente produrre una bolla di idrogeno che esplodendo fa saltare il contenitore amplificando gli effetti. Inoltre la fusione è particolarmente preoccupante per lo sprofondamento della massa fusa e a questo punto in contenitore non aveva alcuna funzione sulla sicurezza.
Sprofondando il nocciolo fuso e incontrando la falda acquifera produce un disastro di proporzioni enormi. A Cernobyl, i lavori per impedire che il nucleo del reattore sprofondasse hanno prodotto molti più contaminati che la realizzazione del sarcofago di cemento armato.
L'incidente di Cernobyl era perfettamente compatibile con gli standard di sicurezza occidentali. Data la sommatoria delle probabilità di incidente di tutte le centrali nucleari installate nel mondo, ai livelli di sicurezza americani, un incidente con fusione del nocciolo era previsto ogni 20 anni ed era considerato un rischio accettabile.
Comunque, tanto perché noi siamo più furbi, L'Enel ha acquistato l'anno scorso una centrale di costruzione sovietica in Cekia.
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