buon giorno
Da abbonato di altroconsumo , ricevo tutti i mesi le loro inchieste
nel numero di febbraio segue una interessante inchiesta .. dal titolo :" Fai la spesa giusta"
" eseguita con la collaborazione di Consumers international ed altre associazioni consumatori , l'inchiesta è stata finanziata dalla Commissione europea"
questa tende a dimostrare quale potrebbe essere una politica commerciale e socio economica giusta per le grandi distribuzioni,per i consumatori per i lavoratori etc.. e a sottolineare il "dietro le quinte" delle promozioni/offerte .. purtroppo o fortunatamente questa politica possiamo indirizzarla noi consumatori anche se ne siamo in molti casi inconsapevoli.
il "dietro le quinte" è fatto da una lunga catena di persone..... , come sono trattate?, come sono pagate? .. quali sono i costi ambientali e sociali dei beni che mettiamo nel carrello?
bene in teoria dovremmo premiare le insegne che mostrano una maggior responsabilita' sociale ,che pagano i fornitori il giusto prezzo del bene , capace di garantire un salario dignitoso ai loro dipendenti ed altresi' si impegnano per contenere l'impatto ambientale
i supermarket giocano la carta del risparmio ,attirando a se' i clienti ,cercando di far piazza pulita dei loro concorrenti ..abbassando i prezzi..
questo tipo di politica commerciale socioeconomica fa' ricadere i costi sui fornitori che ne pagano i costi( non hanno potere contrattuale), non potendo chiedere al supermarket di condividerli .
il cane che si morde la coda
nel senso che i fornitori per stare nei prezzi di mercato imposti come prima cosa riducono i salari dei lavoratori e guardano meno alla qualita' del prodotto stesso, puntando su prodotti piu' economici e con maggior impatto ambientale e sociale .
nel tempo questa politica si ripercuote sui consumatori stessi che avranno prodotti di inferior qualita' e di impatto ambientale maggiore ..
questo perche' i fornitori riducono l'offerta per sostenere i prezzi imposti di conseguenza non investono piu' sull'innovazione ,sulle condizioni di lavoro(sempre peggiori) con salari + bassi.
Altroconsumo quindi consiglia non di abolire le promozioni , ma di concordarle e condividerle con il fornitore.
questo si puo' ottenere partendo da un prezzo iniziale + equo e non tenuto alto per far sembrare maggiore la riduzione .
inoltre l'inchiesta (svolta su 6 grandi distribuzioni) fornisce dei pareri su chi sia meglio come grande distribuzione e quali gruppi adottano delle politiche maggiormente sostenibili ..
qui fa' i nomi ...io sinceramente non me la sento di farli (non vorrei rischiare possibili azioni legali da tali aziende )
cordialita'
Francy
Da abbonato di altroconsumo , ricevo tutti i mesi le loro inchieste
nel numero di febbraio segue una interessante inchiesta .. dal titolo :" Fai la spesa giusta"
" eseguita con la collaborazione di Consumers international ed altre associazioni consumatori , l'inchiesta è stata finanziata dalla Commissione europea"
questa tende a dimostrare quale potrebbe essere una politica commerciale e socio economica giusta per le grandi distribuzioni,per i consumatori per i lavoratori etc.. e a sottolineare il "dietro le quinte" delle promozioni/offerte .. purtroppo o fortunatamente questa politica possiamo indirizzarla noi consumatori anche se ne siamo in molti casi inconsapevoli.
il "dietro le quinte" è fatto da una lunga catena di persone..... , come sono trattate?, come sono pagate? .. quali sono i costi ambientali e sociali dei beni che mettiamo nel carrello?
bene in teoria dovremmo premiare le insegne che mostrano una maggior responsabilita' sociale ,che pagano i fornitori il giusto prezzo del bene , capace di garantire un salario dignitoso ai loro dipendenti ed altresi' si impegnano per contenere l'impatto ambientale
i supermarket giocano la carta del risparmio ,attirando a se' i clienti ,cercando di far piazza pulita dei loro concorrenti ..abbassando i prezzi..
questo tipo di politica commerciale socioeconomica fa' ricadere i costi sui fornitori che ne pagano i costi( non hanno potere contrattuale), non potendo chiedere al supermarket di condividerli .
il cane che si morde la coda
nel senso che i fornitori per stare nei prezzi di mercato imposti come prima cosa riducono i salari dei lavoratori e guardano meno alla qualita' del prodotto stesso, puntando su prodotti piu' economici e con maggior impatto ambientale e sociale .
nel tempo questa politica si ripercuote sui consumatori stessi che avranno prodotti di inferior qualita' e di impatto ambientale maggiore ..
questo perche' i fornitori riducono l'offerta per sostenere i prezzi imposti di conseguenza non investono piu' sull'innovazione ,sulle condizioni di lavoro(sempre peggiori) con salari + bassi.
Altroconsumo quindi consiglia non di abolire le promozioni , ma di concordarle e condividerle con il fornitore.
questo si puo' ottenere partendo da un prezzo iniziale + equo e non tenuto alto per far sembrare maggiore la riduzione .
inoltre l'inchiesta (svolta su 6 grandi distribuzioni) fornisce dei pareri su chi sia meglio come grande distribuzione e quali gruppi adottano delle politiche maggiormente sostenibili ..
qui fa' i nomi ...io sinceramente non me la sento di farli (non vorrei rischiare possibili azioni legali da tali aziende )
cordialita'
Francy
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