L'argomento pare essere divisivo, in quanto sono state chiuse ben due discussioni sullo stesso. Ma confido che l'apertura di una apposita discussione su 5G e altri micidiali pericoli per la salute permetta agli ipocondriaci elettromagnetici di sfogarsi là e lasciare in pace una discussione sui diversi aspetti con cui questa pandemia ha cambiato il mondo.
Intanto qualche riflessione su letalità e mortalità.
I dati generali li vediamo ogni giorno. Ma in realtà i contagiati sono certamente un numero ben diverso dai positivi al tampone. Quindi il dato di 237.500 attuale è con ogni probabilità da moltiplicarsi per un fattore che, secondo gli studi, varia ed in media è sui 10. Quindi non è azzardato pensare che ci siano almeno 2 milioni di persone che hanno già contratto e superato la malattia.
A fronte di questo numero abbiamo l'altro grande dato ""certo"". E cioè i morti. Che in realtà non è certo affatto, in quanto nella fase esplosiva molte persone decedute in casa o in RSA non sono state registrate come morte per Covid-19 (e lo erano in realtà) ed ora molte persone che muoiono in ospedale sono registrate con concausa Covid come se fosse quella la causa di morte (e non lo è in realtà).
Ammettendo che le due imprecisioni si elidano a vicenda teniamo per buono il dato dei 34.405 deceduti attuali.
Questo porta a una letalità generale provvisoria di 1,7%. Cioè molto inferiore anche alla previsione OMS di febbraio che stimava in 3% circa la mortalità reale.
Ovvio che per una stima più precisa serviranno i risultati della campagna di screening di massa anticorpale che si sta mettendo in atto. Se (come ritengo probabile) il dato dei 2 milioni di infettati e guariti dovesse rivelarsi prudenziale (alcuni parlano di almeno 5-6 milioni di italiani già positivi agli anticorpi) la letalità reale si attesterebbe sui livelli della suina o molto vicino. Ben lontana dalle drammatiche letalità di Sars o Mers.
La particolarità del Covid19 è però l'estrema polarizzazione nella letalità. La malattia, ormai è evidente, resta poco pericolosa per le persone sotto i 50 anni. Qui il tasso di letalità reale appare davvero confrontabile con le influenze "banali". E con molta probabilità rimarrà ben sotto l'1 per mille. Cosa che NON significa che siamo in presenza di una malattia innocua come un raffreddore, sia chiaro! Se si ammalano 10.000 giovani e il tasso è dell'1 per 10.000.... UNO morirà! E per quello non si potrà certo parlare di "malattia banale"!
Ma è OVVIO a questo punto che per le fasce giovani di popolazione NON esiste in alcun modo un rischio che possa giustificare le misure estreme a cui i governi sono stati costretti.
Arriviamo quindi alla domanda delle domande!
COSA FARE in autunno se la seconda ondata rifarà capolino e il vaccino non sarà ancora disponibile in massa??
Ovvio che un secondo lockdown generale, con magari pure una bella riproposizione della serrata industriale, è del tutto improponibile! L'economia non lo sopporterebbe e comunque la reazione della gente sarebbe peggiore di qualsiasi rischio.
La seconda ondata perdipiù salirebbe proprio nel pieno della crisi economica, che si sta dipanando ora, ma i cui effetti per ora restano mascherati dall'emergenza.
In realtà i medici sono ora abbastanza fiduciosi che il controllo capillare possa circoscrivere velocemente i focolai. Ma già la per me incomprensibile ritrosia degli italiani a dotarsi della famosa app immuni qualche dubbio lo lascia! Ben il 52% dichiara che "non la scaricherebbe mai". E se la scarica solo uno su 3... ovviamente non servirà a un tubo!
E se io, con l'app attiva e funzionante, scopro di dovere la mia infezione a te che hai deciso di non scaricarla e per quel motivo non sei stato contenuto e sei diventato un untore?? A chi devo chiedere il risarcimento del danno se non a te??
Perchè mai un'app del tutto innocua, che non registra alcun dato sensibile, che non permette alcun hackeraggio, che è utilizzata da decine di paesi qui suscita tanta angoscia???
Qualcuno sa dare spiegazioni?
Intanto qualche riflessione su letalità e mortalità.
I dati generali li vediamo ogni giorno. Ma in realtà i contagiati sono certamente un numero ben diverso dai positivi al tampone. Quindi il dato di 237.500 attuale è con ogni probabilità da moltiplicarsi per un fattore che, secondo gli studi, varia ed in media è sui 10. Quindi non è azzardato pensare che ci siano almeno 2 milioni di persone che hanno già contratto e superato la malattia.
A fronte di questo numero abbiamo l'altro grande dato ""certo"". E cioè i morti. Che in realtà non è certo affatto, in quanto nella fase esplosiva molte persone decedute in casa o in RSA non sono state registrate come morte per Covid-19 (e lo erano in realtà) ed ora molte persone che muoiono in ospedale sono registrate con concausa Covid come se fosse quella la causa di morte (e non lo è in realtà).
Ammettendo che le due imprecisioni si elidano a vicenda teniamo per buono il dato dei 34.405 deceduti attuali.
Questo porta a una letalità generale provvisoria di 1,7%. Cioè molto inferiore anche alla previsione OMS di febbraio che stimava in 3% circa la mortalità reale.
Ovvio che per una stima più precisa serviranno i risultati della campagna di screening di massa anticorpale che si sta mettendo in atto. Se (come ritengo probabile) il dato dei 2 milioni di infettati e guariti dovesse rivelarsi prudenziale (alcuni parlano di almeno 5-6 milioni di italiani già positivi agli anticorpi) la letalità reale si attesterebbe sui livelli della suina o molto vicino. Ben lontana dalle drammatiche letalità di Sars o Mers.
La particolarità del Covid19 è però l'estrema polarizzazione nella letalità. La malattia, ormai è evidente, resta poco pericolosa per le persone sotto i 50 anni. Qui il tasso di letalità reale appare davvero confrontabile con le influenze "banali". E con molta probabilità rimarrà ben sotto l'1 per mille. Cosa che NON significa che siamo in presenza di una malattia innocua come un raffreddore, sia chiaro! Se si ammalano 10.000 giovani e il tasso è dell'1 per 10.000.... UNO morirà! E per quello non si potrà certo parlare di "malattia banale"!
Ma è OVVIO a questo punto che per le fasce giovani di popolazione NON esiste in alcun modo un rischio che possa giustificare le misure estreme a cui i governi sono stati costretti.
Arriviamo quindi alla domanda delle domande!
COSA FARE in autunno se la seconda ondata rifarà capolino e il vaccino non sarà ancora disponibile in massa??
Ovvio che un secondo lockdown generale, con magari pure una bella riproposizione della serrata industriale, è del tutto improponibile! L'economia non lo sopporterebbe e comunque la reazione della gente sarebbe peggiore di qualsiasi rischio.
La seconda ondata perdipiù salirebbe proprio nel pieno della crisi economica, che si sta dipanando ora, ma i cui effetti per ora restano mascherati dall'emergenza.
In realtà i medici sono ora abbastanza fiduciosi che il controllo capillare possa circoscrivere velocemente i focolai. Ma già la per me incomprensibile ritrosia degli italiani a dotarsi della famosa app immuni qualche dubbio lo lascia! Ben il 52% dichiara che "non la scaricherebbe mai". E se la scarica solo uno su 3... ovviamente non servirà a un tubo!
E se io, con l'app attiva e funzionante, scopro di dovere la mia infezione a te che hai deciso di non scaricarla e per quel motivo non sei stato contenuto e sei diventato un untore?? A chi devo chiedere il risarcimento del danno se non a te??
Perchè mai un'app del tutto innocua, che non registra alcun dato sensibile, che non permette alcun hackeraggio, che è utilizzata da decine di paesi qui suscita tanta angoscia???
Qualcuno sa dare spiegazioni?
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