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Misura dell'etere tramite onde radio

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  • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
    Forse non mi sono espresso bene. Ci riprovo. Allora, le due frasi seguenti dicono cose ben diverse.

    B) La direttività dipende dal numero di lunghezze d'onda percorse dall'onda radiata.

    In altri termini, la B) implica che la direttività di un'antenna dipenda dalla distanza della ricevente, nonostante sia fissata la direzione di radiazione. Ciò è assurdo: non è vero nella pratica ma nemmeno nella teoria. Presa un'antenna, fissata la direzione di radiazione e la frequenza, la direttività è sempre la stessa, sia che la ricevente sia a 10 km, sia che sia a 100 km.
    Ovvio che si.
    La direttivita' di un'antenna dipende dalla sua grandezza espressa anche come numero di lunghezze d'onda.
    Forse era questo che intendeva. Spezzando una lancia ....

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    • arrampicati pure!

      Vai a leggerti qualcosa che imparerai.
      Il percorso che fa un'onda SUL CONDUTTORE, non nell'aria!

      Ovvio che nell'aria non succede nulla, ma se quell'onda intercetta - scusami la bestemmia - il vento dell'etere...
      Comunque vedo che non sai rispondere.

      Note di Moderazione:
      Ora che la discussione e' ritornato su un binario meno polemico e interessante, cerchiamo di non provocare inutilmente. Grazie

      Ultima modifica di sandro-meg; 29-10-2010, 15:55. Motivo: provocazione

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      • Ho visto ,molto interessante ,e spero che dal vivo mi spiegherai meglio le lacune che ancora ho sul tuo sistema di misura.(abbi pazienza te e' da anni che lo studi...)
        Ma ritornando alla direttivita' si puo' pensare di eseguire un esperimento che possa confermare la direzionalita' dell'interferometro di MM ?
        Per il mio punto di vista il ragionamento di Maxw e' esatto, ma logicamente servirebbe una verifica sperimentale ad hoc.
        Qualche idea ?

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        • Originariamente inviato da Elektron Visualizza il messaggio
          La direttivita' di un'antenna dipende dalla sua grandezza espressa anche come numero di lunghezze d'onda.
          Ok, sono d'accordo perché quel che dici è infatti vero per alcune antenne. Però non mi pare che Maxwelliano intendesse ciò.

          Originariamente inviato da maxwelliano Visualizza il messaggio
          Il percorso che fa un'onda SUL CONDUTTORE, non nell'aria!
          Ovvio che nell'aria non succede nulla
          Maxwelliano, allora ti stai contraddicendo da solo. Cito dal tuo pdf Pressione e vento dell'etere
          Nell’esperimento Michelson Morley, essendo la lunghezza d’onda della luce emessa dalla lampada al sodio di circa 0,5 micron, in un metro si avranno ben due milioni di lunghezze d’onda, per cui la direttività di quel raggio, applicando la (16), ponendo k=0,707, sarà di
          ? = arccos( k^(1/(2n)) ) = 0,021° per metro
          Nell'esperimento di Michelson-Morley la luce si propaga appunto nell'aria. Sia che tu usi il sodio, sia che tu usi un laser. Non c'è nessun conduttore attraversato dalla luce. Ma questo è vero pure indipendentemente dall'esperimento di Michelson-Morley. Qual è quel conduttore che si lascia attraversare dalla luce? Una lastra di rame? Una trave d'acciaio?
          A me pare che tu stia calcolando la direttività proprio sulla base del numero di lunghezze d'onda percorse; il che non ha nessun riscontro nell'elettromagnetismo classico.

          Un'altra cosa. La definizione di direttività che tu dài nel pdf non è quella esatta. Infatti, si definisce direttività il rapporto fra l'intensità di radiazione [W/sr] in una certa direzione e l'intensità di radiazione media.

          Un'altra cosa ancora. La tua equazione
          ? = arccos( k^(1/(2n)) ) = 0,021° per metro
          ha le dimensioni sbagliate. A primo membro hai gradi e a secondo membro hai gradi/metro. Dal punto di vista fisico la tua equazione è errata perché non è omogenea, cioè la dimensione del primo membro non è uguale a quella del secondo.

          Originariamente inviato da sandro-meg Visualizza il messaggio
          Ma ritornando alla direttivita' si puo' pensare di eseguire un esperimento che possa confermare la direzionalita' dell'interferometro di MM?
          Le funzioni di direttività per campi elettromagnetici emessi da fenditure sono già state calcolate e verificate. Se ne avete bisogno, ve le cerco.

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          • che testa dura!

            ripeto le domandine:
            1- SE, e sottolineo se, ci fosse il Doppler - non fermarti a questa ipotesi - il vento agirebbe costantemente sulle onde. Ci siamo?
            2-Se agisce costantemente, ad ogni onda sommerebbe il suo effetto.
            3-Dopo un numero n di onde l'effetto sarebbe moltiplicato n NELLA DIREZIONE DEL VENTO;

            Domanda : con angolo diverso che effetto avrebbe?

            Sempre se; per "assurdo", così, per divertirsi un pò.

            Perchè ti rifiuti di rispondere?
            Hai messo in piazza la tua confusione mentale di nozionista. Ma credo che tu non capisca nemmeno questo termine....

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            • il "per metro"

              quel "per metro" sta ad indicare un percorso della luce! Un raggio di luce che percorre un metro ha quella direttivita'.
              ma che errore dimensionale, và......

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              • x Sandro Meg

                mi chiedi se è possibile fare l'esperimento per l' MM: Credo proprio di no: è semplicemente IMPROBABILE intercettare la direzione giusta.
                Facendo una ricerca di 24 ore della volta celeste con un raggio di 0,5 metri di lunghezza, ponendo che si esplori lentamente a 0,021° al minuto, ci vorrebbero 17.142 minuti per fare il giro dell'orizzonte...
                ma nel frattempo la Terra si è mossa di parecchio e la probabilità ritorna sempre daccapo. Ed il resto della volta dove lo mettiamo?...

                Solamente Silvertooth , con un tubo fatto costruire apposta , ed artifici che non mi sono chiari, facendo fare un percorso microscopico al raggio, mi pare abbia intercettata la direzione esatta. Ma non scriveva e non ha lasciato eredi...

                L'unica via è con le microonde: Io ho CONSTATATO la direttività con le mie guide. (Non parlo mai a vanvera).
                Faro un lobo con una guida di 60 cm basculante (per vedere solo il Doppler) e lo confronterò con quella di 15 cm.
                Nel pdf c'è il raffronto fra le due registrate simultaneamente ma non erano basculanti perciò quello che si vede è pressione in gran parte.; il Doppler è piccolo piccolo.

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                • Originariamente inviato da maxwelliano Visualizza il messaggio
                  il vento agirebbe costantemente sulle onde. Ci siamo?
                  Se agisce costantemente, ad ogni onda sommerebbe il suo effetto.
                  Se il vento d'etere agisse costantemente, allora perché postuli che agisca solo dopo una lunghezza d'onda? Perché non può agire dopo mezza? O dopo un decimo? O dopo due lunghezze d'onda? Questo non lo spieghi...

                  Inoltre, ti faccio presente che tu hai detto che hai preso a prestito dalla teoria delle antenne il concetto di direttività. Ma come la mettiamo col fatto che la direttività non dipende mai, in tutta la teoria delle antenne, dal numero di lunghezze d'onda percorse dall'onda radiata?
                  E la direttività non può proprio dipendere dal numero di lunghezze d'onda percorse dall'onda radiata. Il motivo è insito nella definizione di funzione di direttività, che però non è quella che hai scritto tu nel tuo pdf. Bastava riportare la definizione corretta per capirlo.

                  Originariamente inviato da maxwelliano Visualizza il messaggio
                  Un raggio di luce che percorre un metro ha quella direttivita'
                  Adesso stai anche sbagliando la dimensione della direttività. T'informo che, in elettromagnetismo, la direttività è una quantità adimensionale (si deduce molto banalmente dalla definizione che t'ho riportato precedentemente).

                  Comunque ribadisco che la tua equazione è sbagliata dimensionalmente. Vediamo se con un esempio si capisce meglio. Diresti mai che 1 pera = 1 mela ? che 1 fiume = 1 medico ? che 1 gallina = 1 albero ?
                  Ecco, in fisica è la stessa cosa! 1 grado non è uguale a 1_grado/1_metro.

                  P.S. Ti ricordo una regola del regolamento del forum.
                  Regola n.3: I titoli delle discussioni e dei messaggi e i loro contenuti devono essere chiari e significativi.
                  Il tuo titolo "che testa dura!" non mi sembra il massimo come significatività.

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                  • mi spiego meglio

                    "...E la direttività non può proprio dipendere dal numero di lunghezze d'onda percorse dall'onda radiata"...
                    Quel "radiata" l'hai messo te.

                    Allora ripeto:

                    -Il dipolo risonante, che presenta solo resistenza di radiazione quando ha una lunghezza di MEZZA lunghezza
                    d'onda o di suoi MULTIPLI. Ci sei? Il percorso lo fa nel metallo ovviamente, non in aria!
                    (ovvio che la velocità di propagazione nel metallo è diversa che in aria...).

                    -Se è lungo solo mezza lunghezza d'onda IRRADIA il vettore E sul piano orizzontale - nell'aria, per forza! -
                    con un lobo di radiazione massimo a 0° e zero a 90°. Sul piano verticale il vettore H sarà eguale in tutte le direzioni.
                    Il lobo prescinde dalla potenza irradiata ed è una funzione adimensionale che moltiplica la potenza.
                    Se poniamo il massimo eguale ad 1, per angoli diversi per il dipolo la funzione sarà il coseno dell'angolo.

                    Ora segui il ragionamento seguente:

                    -se il dipolo è lungo 2 lunghezze d'onda o più, oppure ne affianchi due o più, o metti in fila n dipoli messi ad una certa distanza e alimentati in fase o sfasati,
                    IL LOBO DI RADIAZIONE - ovvio IN ARIA! - SARA'LA COMBINAZIONE DEI LOBI, secondo la lunghezza del percorso dell'onda nel metallo. Ci sei?
                    L'ingegneristica dei lobi è piuttosto complessa, e inutile per questo ragionamento.

                    Ora la sensibilità di un rivelatore di DOPPLER, come il dipolo di cui sopra, sarà massima nella direzione del "vento" e zero a 90°. E per angoli diversi
                    varierà col coseno dell'angolo. QUINDI COME IL DIPOLO. E qui finisce l'analogia col dipolo.

                    Il vento agisce continuamente, quindi anche su multipli - più frazioni di lunghezze d'onda (scusami se ho tralasciato le frazioni,
                    dato che il raggio di luce in un metro ha milioni di onde, ma per te si deve scrivere anche la virgola ....).
                    Come pensava Maxwell - sbagliando secondo te , ma Michelson si basò su quell'"errore"! - su ogni onda agisce il vento costante dell'etere , allungandola o
                    accorciandola secondo il verso.
                    Ma se per una onda si allunga di x, dopo n onde la variazione sarà nx. Ma questo solo vale per la direzione esatta.
                    Se il vento dell'etere ha un angolo z, l'allungamento non sarà più il cos z di una singola onda : cosa mai sarà?
                    Le funzioni di ogni onda si moltiplicano , cioè sarà cos(z)^n .

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                    • pardon!

                      ho sbagliato la parentesi,
                      invece di cos(z)^n
                      è (cos z)^n

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                      • Originariamente inviato da maxwelliano Visualizza il messaggio
                        1) Quel "radiata" l'hai messo te.
                        2) Il dipolo risonante, che presenta solo resistenza di radiazione quando ha una lunghezza di MEZZA lunghezza
                        d'onda o di suoi MULTIPLI. Ci sei?
                        3) Se poniamo il massimo eguale ad 1, per angoli diversi per il dipolo la funzione sarà il coseno dell'angolo.
                        4) (scusami se ho tralasciato le frazioni, dato che il raggio di luce in un metro ha milioni di onde, ma per te si deve scrivere anche la virgola ...).
                        1) L'ho messo sulla base delle tue formule. Mica mi sono inventato.
                        2) Questo è falso. Anche il dipolo di Hertz ha la sua bella resistenza di radiazione. Più in generale, ogni antenna degna del suo nome ha la sua resistenza di radiazione, sennò non irradierebbe.
                        3) Anche qui ti sbagli. Stiamo parlando del dipolo a mezz'onda. Dunque, t'informo che la direttività del dipolo in mezz'onda è
                        1,639*[cos( (?/2)*cos(?) )]^2 / (sen(?))^2
                        Mai vista questa formula? Sta sui libri di antenne che m'inviti a leggere...
                        4) No, non ti scusare con me. Piuttosto con l'analisi matematica. Non credo che sia possibile trascurare allegramente un'infinità di termini frazionari...
                        Comunque, alla fine hai sempre ragione tu, neh?

                        Commenta


                        • Nell'esperimento di Michelson-Morley la luce si propaga appunto nell'aria.
                          Si ma attraverso l'etere che simula il 'conduttore'. Capisco che e' dura da accettare ed e' per questo che chiedevo se si puo' pensare di eseguire un esperimento di conferma sulla possibile influenza dell'etere su questo fatto.
                          Per esempio eseguendo un esperimento simile a quello di Fizeau ma con angoli diversi rispetto alla direzione dell'acqua. In quel esperimento fu infatti confermato il trascinamento della luce grossomodo quanto aspettato teoricamente.
                          Oppure conosci gia' qualche esperimento che possa negare questa supposizione di Maxw ?

                          X Maxw

                          Ringrazio pubblicamente Fabio che mi hai dato la possibilita' di vedere il suo laboratorio e delle spiegazioni sulle misure da lui eseguite.
                          Spero che la prossima volta che ci incontreremo le misure possano essere a prova di bomba.

                          Commenta


                          • "...1) L'ho messo sulla base delle tue formule. Mica mi sono inventato...."
                            ed hai alterato il concetto! ...sulla "base" poi: la mia base è il COMMON SENSE che non conosci neppure.

                            "...2) Questo è falso. Anche il dipolo di Hertz ha la sua bella resistenza di radiazione. Più in generale, ogni antenna degna del suo nome ha la sua resistenza di radiazione, sennò non irradierebbe...."

                            ho premesso RISONANTE! Alla risonanza diventa resistivo, santa pazianza. Irradia di meno, certo che irradia.

                            "....3) Anche qui ti sbagli. Stiamo parlando del dipolo a mezz'onda. Dunque, t'informo che la direttività del dipolo in mezz'onda è
                            1,639*[cos( (?/2)*cos(?) )]^2 / (sen(?))^2
                            Mai vista questa formula? Sta sui libri di antenne che m'inviti a leggere..."

                            Si , ma non sono un pedante come te, ma hai sbagliato di copiare. Quel ^2 l'hai aggiunto te che NON CAPISCI LE FORMULE, e non sai interpretarle.
                            La formula viene semplificata in K cos theta.
                            (pag. 697 del Reference Data for Radio Engeneers citato)
                            A me , per il concetto, basta il cos theta (ma come fai a mettere le formule così belle, con le lettere greche, me lo puoi spiegare?)

                            "....4) No, non ti scusare con me. Piuttosto con l'analisi matematica. Non credo che sia possibile trascurare allegramente un'infinità di termini frazionari..."

                            Si, hai ragione, scusami che ho trascurato le frazioni sul milione! Ma cambia qualcosa poi? Il concetto è entrato nella tua zucca, o è troppo piena per afferrarne di nuovi?

                            "...Comunque, alla fine hai sempre ragione tu, neh?..."

                            (Neh? Sei piemontese forse?)
                            LA RAGIONE L'HANNO SEMPRE I FATTI, non io.
                            Ricordati che parto dall'esperimento, non da una laurea o tesi di dottorato come te.
                            Mi frega nulla che tu mi dia ragione, mi basterebbe che tu capissi...ma credo sia impossibile.
                            La scienza, la Fisica, è comunicabile a chiunque, non è un concorso a premi , un Lascia o raddoppia, come sembra la vedi te.

                            xSandro-meg
                            ok, caro Sandro. Ma ho scoperto stassera che il registratore su carta non funziona bene. Quella deriva di continua era sua! )sempre una nuova, e non ho ne lo schema ne la scheda di prolunga per capire...
                            Neppure l'altro registratore va bene alle alte sensibilità: quello ha va ancora peggio...

                            Comunque, malgrado questa deriva , sono riuscito a vedere l'anisotropia sul piano orizzontale.

                            Dovrò sospendere gli esperimenti sinchè la ditta non mi avrà riparato.
                            Ne approfitterò per sistemare meglio la meccanica, e per irrigidire quel cavo come hai giustamente suggerito te.
                            Ciao

                            "... chiedevo se si puo' pensare di eseguire un esperimento di conferma sulla possibile influenza dell'etere su questo fatto.
                            Per esempio eseguendo un esperimento simile a quello di Fizeau ma con angoli diversi rispetto alla direzione dell'acqua. In quel esperimento fu infatti confermato il trascinamento della luce grossomodo quanto aspettato teoricamente..."

                            Effettivamente si potrebbe. Una vasca di vetro circolare, ad esempio, in cui su fa scorrere l'acqua , ma dovrebbe scorrere senza vortici - e qui sta la difficoltà secondo me. La luce dovrebbe attraversare l'acqua dapprima in senso contrario alla corrente, quindi con angolazione diversa: le righe d'interferenza dovrebbero subito spostarsi non appena si sposta l'angolo. Dovrebbe essere inalterata a 90° dalla corrente, questo sono certo. Poi tutto d'un tratto spostarsi.
                            Qualcuno lo vuole fare?

                            usando un tubo grosso, e incernierando la luce e riflettore solidali. Spostando l'angolo anche di poco si dovrebbe notare bene.
                            Ultima modifica di sandro-meg; 31-10-2010, 09:08. Motivo: unione post

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                            • Scusa Fabio ma 'a prova di bomba' lo intendevo non per farti una critica nei tuoi confronti. Non penso che sia facile far cambiare idea alle persone(se non appunto con test molto significativi,a prova di bomba) sulla RR o contrazione di Lorentz dopo le numerose conferme (ma anche alcune lacune) sperimentali che ci sono. Bisogna eseguire dei test che non lascino spazi a dubbi che il fenomeno sia dovuto ad altri motivi rispetto l'etere.Tutto qui....

                              Per quanto riguarda Fizeau non penso che sia troppo complicato, anzi...il discorso e' di capire di quanto si devono spostare le frange dopo aver dato un certo angolo alla luce rispetto al movimento dell'acqua. Ho trovato una bella tesi appunto sulla diversa interpretazione dell'esperimento di Fizeau :Dall’etere alla teoria della relatività
                              Un puntatore laser c'e' l'ho, basta una bella pompa e due tubi trasparenti e via.....ma mi chiedo se magari non e' necessario poiche' esiste qualche altro esperimento simile che negherebbe questa tua congettura.

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                              • L'ho letto.

                                Ho letto quel link. Ne sono profondamente deluso. Nemmeno una parola sulla scoperta di Maxwell che la luce è un'onda elettromagnetica... E' fermo alla concezione di Fresnel che era ancora giocoforza meccanica.
                                Ecco perchè certi fisici ancora parlano di "durezza" dell'etere per affermare che è un assurdo
                                Maxwell invece concepì un etere elettromagnetico, composto di elettricità e magnetismo che si propagano nello stesso mezzo, appunto quest'etere (che resta misterioso , ma che indubbiamente c'è).
                                Addivenne a questo volendo misurare a che velocità si propagavano sia il campo elettrico che il magnetico, e - dopo la scoperta fondamentale di Gauss che una corrente produceva un campo magnetico, e che un campo magnetico VARIABILE produceva un campo elettrico, cioè le due forme di energia si potevano trasformare l'una nell'altra - introdusse un'analogia estremamente fruttifera con le due forme di energia note sin da Newton, quella cinetica e quella potenziale.

                                Ma resta solo UN'ANALOGIA , perchè l'elettricità ed il magnetismo sono altre forme di energia. Comunque li volle trattare COME SE fossero equivalenti alle vibrazioni meccaniche che si propagano nell'aria. Sostituì l'aria con l'etere, l'inerzia con il magnetismo, l'elasticità con l'elettricità, applicò le formule della meccanica e... scoprì che la velocità era quella della luce!
                                Da quel momento capì che la luce era un'onda , ma non meccanica, bensì elettromagnetica.

                                Tutto questo in quella tesi NON C'E'.

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                                • do qui un testo a favore dell'etere

                                  "...gli esperimenti “nulli” possono venire coerentemente interpretati anche all’interno della teoria dell’etere come fu mostrato all’epoca. Diamo un breve cenno su queste interpretazioni che furono avanzate da perso­nalità scientifiche di chiara fama internazionale.
                                  Tra i più autorevoli citiamo Hicks, Sutherland e Righi. Le loro analisi portano a concludere:
                                  a) Le stesse osservazioni sperimentali di Michelson, se interpretate in modo leggermente diverso da come fecero Michelson e Morley, autorizzano la conclusione che il risultato non è “nullo”.
                                  b) Anche ammesso che l’esperimento di Michelson possa essere interpretato come risultato “nullo”, ciò sarebbe ancora in perfetta armonia con le predizioni della teoria ondulatoria dell’etere e del principio di Huygens.
                                  Scrive Hicks:31
                                  “Nelle pagine seguenti mi propongo di riconsiderare in dettaglio la teoria gene­rale degli esperimenti con la quale i signori Michelson e Morley cercarono di decidere la questione della quiete o del moto dell’etere, quando un corpo materiale si muova attraverso di esso.
                                  La teoria non è semplice, come potrebbe apparire, essendo essa collegata diret­tamente all’effettiva riflessione del raggio luminoso su di una superficie in moto.
                                  La correzione dovuta all’alterazione dell’angolo di riflessione è stata introdotta da Lorentz ed è stata tenuta in conto nel lavoro di Michelson e Morley (1887).
                                  Ma la riflessione produce anche un cambiamento nelle lunghezze d’onda dell’onda riflessa…
                                  …Il presente lavoro intende presentare in modo corretto tutte queste correzioni…
                                  Il principale risultato delle correzioni è che nell’esperimento di Michelson e Morley l’effetto da attendersi è esattamente contrario a quello predetto dagli autori …in base a ciò voglio ora mostrare che, invece di un risultato nullo, i dati numerici pubblicati nel loro articolo mostrano una chiara evidenza di un effetto che ci si dovrebbe aspettare in base alle analisi che abbiamo condotto”.
                                  Scrive, a sua volta, Sutherland:32
                                  “L’eperimento di Michelson e Morley, descritto in Phylosophical Magazine (1887), ha posto un dilemma nella fisica dell’etere; a causa del quale la tendenza generale è quella di pensare ad una completa indipendenza dell’etere nelle immediate vicinanze della terra dal moto della stessa.
                                  Si è supposto che questo celebrato esperimento provi definitivamente che la superficie della terra e l’etere adiacente non siano in moto relativo.
                                  Io mi propongo di mostrare come un piccolo cambiamento nel punto di vista della teoria dell’esperimento rende manifesto che, tenendo in conto i particolari ag­giustamenti che sono stati fatti all’apparato ottico utilizzato da Michelson e Morley, esso in effetti è stato reso inadatto a decidere sulla questione posta…
                                  In definitiva, se l’osservazione che qui abbiamo fatto è corretta, appare chiaro che il fallimento dell’esperimento di Michelson e Morley è dovuto all’assenza di una particolare precauzione che si rende necessaria per dare allo strumento la sensibilità che da esso si pretende e non mai ad un presunto fallimento della teoria dell’etere”.
                                  Michelson e Morley criticarono le analisi di Hicks.33 Ma non risulta che siano state opposte obiezioni all’analisi di Sutherland, che a me è sembrata inattaccabile.
                                  Le obiezioni del Sutherland furono riprese dall’italiano Augusto Righi. 34
                                  L’analisi del Righi, tanto profonda quanto sconosciuta, (vedasi, nei già citati articoli, la polemica che il Righi conduce nei confronti di qualche autore che si serve della sua teoria stravolgendone i risultati) mostra chiaramente come una cor­retta applicazione del principio di Huygens, agli specchi in movimento, dimostra che l’esperienza di Michelson non è in grado di decidere intorno alla questione posta.
                                  Scrive Righi: “Mentre dunque la previsione, formulata da Michelson e fino al dì d’oggi ammessa da tutti, che: si deve osservare uno spostamento di frange passando dal caso in cui la traslazione terrestre si compie parallelamente alla direzione della luce incidente, a quello in cui detta traslazione ha luogo in direzione trasversale, il risultato da me ottenuto è invece questo: che non deve affatto mutare il fenomeno di interferenza passando dall’una all’altra di quelle due orientazioni…
                                  Evidentemente, se questo si fosse saputo prima del 1887 non si sarebbe forse ideata l’esperienza di Michelson, per cui sarebbe probabilmente mancata l’occasione di pensare alla relatività e alla contrazione.”
                                  Si vede dunque come, dal punto di vista dell’interpretazione del risultato relativo all’esperimento di Michelson e Morley, non si avesse unanime consenso. Anzi, molte obiezioni fondamentali, alle quali non fu data un’adeguata risposta, lasciano sospettare che il risultato nullo di Michelson non fosse poi così strano come lo si vuol fare apparire
                                  · W. M. Hicks, On the Michelson - Morley Experiment and the Drift of the Ether, Phil. Magazine, Vol. 3, p. 9 (1902).
                                  · W. Sutherland, Relative Motion of Earth and Ether, Phy. Mag., Vol. 45, p. 23 (1898).
                                  · In Phy. Mag., T. IX, p .680.
                                  · Vedi la I e la II memoria della R. Acc. Dell’Ist. di Bologna, Tomo 6, 57. (1916), ripubblicate nel Nuovo Cimento, rispettivamente negli anni 1919 e 1921.

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                                  • Originariamente inviato da maxwelliano Visualizza il messaggio
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                                    Scusa, e il mezzo quale sarebbe? Mi sembra una definizione un tantino ricorsiva...


                                    campo elettrico che il magnetico, e - dopo la scoperta fondamentale di Gauss che una corrente produceva un campo magnetico, e che un campo magnetico VARIABILE produceva un campo elettrico
                                    Anche uno fisso. Dico di più: uniforme. Basta prendere un conduttore e muoverlo non parallelamente al campo.

                                    Tutto questo in quella tesi NON C'E'.
                                    E dove sta invece?

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                                    • estraggo da Sottile è il Signore di Abraham Pais

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                                      "Senza alcun dub­bio gli spazi interplanetari e interstellari non sono vuoti, ma occupati da una sostanza materiale o da un corpo, che è sicuramente il più grande, e probabilmente il più uniforme che sia a nostra conoscenza";
                                      ci parla di un tentativo fallito di Maxwell stesso di rivelare, con un esperimento ottico terrestre, l'effetto di un eventuale trascinamento dell'etere sul moto della Terra; ci informa, infine, della sua opinione che effetti del secondo ordine in v/c (con v = velocità della Terra rispetto all'etere e c= velocità della luce) siano troppo piccoli per essere rivelabili. Quest'ultima conclusione era dettata dalla constatazione che "tutti i metodi (...) per mezzo dei quali è praticamente possibile determinare la velocità della luce in esperimenti terrestri si basano sulla misura del tempo necessario per compiere il per­corso di andata e ritorno tra un punto di osservazione e un altro", il che comporta un effetto al massimo dell'ordine di (v/c)2, cioè dell'ordine di 108
                                      .
                                      Tuttavia Maxwell sperava ancora che effetti del primo ordine fossero osservabili in campo astronomico. L'esempio che proponeva era la deter­minazione della velocità della luce a partire dalle eclissi dei satelliti di Giove, fatta in momenti in cui Giove viene osservato dalla Terra in punti quasi diametralmente opposti dell'eclittica. Se si adotta la definizione di etere
                                      data da Maxwell,1 oppure, il che è lo stesso, quella di Augustin JeanFresnel (secondo cui l'etere è un mezzo in stato di quiete assoluta rispetto alle stelle fisse, in cui la luce si propaga e attraverso il quale la Terra si sposta come se non opponesse resistenza al suo moto) si vede facilmente che l'effetto relativo a Giove, se effettivamente esiste, è del primo ordine nella velocità relativa del sistema solare rispetto a tale etere.

                                      Maxwell richiese, e ricevette, dati sul sistema di Giove da David Peck Todd, direttore del Nautical Almanac Office di Washington. Il 19 marzo 1879 gli spedì una lettera di ringraziamento nella quale rinviava Todd al proprio articolo sull'Encyclopaedia e, in particolare, ripeteva che gli effetti rivelabili in esperimenti terrestri dovevano essere del secondo ordine in v/c. Questa lettera (che non è riprodotta nella raccolta delle sue opere) fu scritta quando a Maxwell restavano meno di otto mesi di vita e Einstem era nato da cinque giorni. Dopo la morte di Maxwell, la lettera fu inol­trata al segretario della Royal Society, il quale provvide a farla pubblicare sul numero del 29 gennaio 1880 di "Nature" [M2].

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                                      • Maxw non alzare un polverone pure te
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                                        Ora vediamo di vedere se la tua idea (direttivita') puo' essere confermata o negata dalla replica di quel esperimento eseguito in maniera leggermente diversa.
                                        Se avete altre idee ,piu' semplici di Fizeau ,ben vengano.
                                        Ciao

                                        P.S. Il tuo discorso della direttivita' farebbe si che le onde EM viaggerebbero sempre alla velocita' della luce (e quindi nessun stravolgimento ) tranne che per piccolissimi angoli dove si sommerebbe alla velocita' dell'etere.Tutto pero' sarebbe influenzato dalle frequenze in gioco e quindi da una specie di fading alle basse frequenze o per piccole distanze per poi scomparire salendo di frequenza o di distanza (angoli ristrettissimi e quindi difficilmente rilevabili).
                                        Ultima modifica di sandro-meg; 01-11-2010, 10:44.

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                                        • sono testi rari e preziosi...

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                                          Torniamo a noi.
                                          Certo, non si vede nulla tranne nella direzione giusta; ma non capisco la storia delle frequenze...le basse poi; da dove l'hai estratta?

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                                          • La storia delle basse frequenze e' una conseguenza logica della tua teoria.
                                            Basse frequenze implicano lunghezze d'onda elevate....non scappi da li.
                                            Quindi,a parita' di distanza tra tx e rx, il numero delle lunghezze d'onda per coprire la distanza saranno minori a bassa frequenza rispetto a quelle di alta frequenza. Cio' implica maggiore 'fading' (o come vuoi chiamare,tipo i percorsi multipli) rispetto alle alte frequenze poiche' la direttivita' aumenta di conseguenza.(minor angolo utile)
                                            Tutto qui....

                                            P.S.La storia del polverone e' quella di non tirare fuori mille argomenti....si parla di tutto e si perde il filo del discorso senza concludere nulla.Facciamo piccoli passi.

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                                            • ah, giusto!

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                                              In due si ragiona meglio...

                                              Ti aggiorno sull'esperimento: oggi ho aggiustato il registratore su carta - era solo da stringere un pelo le linguette del connettore d'ingresso!
                                              E, cosa molto importante, ho finito il "ruotatore", il congegno cioè che fa ruotare lentamente con costanza lo strumento di modo da poter tracciare il diagramma della direttività sul piano orizzontale.
                                              E puntuale si è inchiodato il generatore proprio mentre stavo tracciando la prima curva ...
                                              Quando il diavolo ci mette la coda ! (e che lunga coda ha!)

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                                              • Quando parlate di Fizeau di quale esperimento parlate di questo:

                                                oppure di questo?:

                                                Leo48
                                                -Ogni problema ha sempre almeno due soluzioni basta trovarle
                                                -La forza dei forti è saper traversar le traversìe con occhio sereno

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                                                • Leo leo..anche tu refrattario a leggere i link Dall'etere alla relativita'
                                                  Comunque e' la seconda opzione, senza trascinare "l'etere" e' difficile verificare la teoria di Maxw.

                                                  X Maxw
                                                  Che sfortuna..... hai anche irrigidito la guida con la resina ?

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                                                  • Tutto sto lavoraccio per dimostrare che l'etere esiste.

                                                    Ma l'etere esiste perché semplicemente la permittività elettrica del vuoto non è zero, e la permeabilità magnetica del vuoto non è zero.

                                                    Infatti la velocità della luce è...

                                                    c=1/ RadiceQuadrata(pe*pm)

                                                    dove...
                                                    c=velocità_della_luce
                                                    pe=permittività_elettrica_del_vuoto
                                                    pm=permeabilità_magnetica_del_vuoto

                                                    Però volevo chiedere a voli esperti: se la velocità della luce dipende dalla permettività e permeabilità; allora nell'acqua la velocità della luce dovrebbe essere minore perchè quei parametri sono maggiori !
                                                    o no ?
                                                    mi sto sbagliando ?


                                                    e ancora...
                                                    la luce prodotta nel nucleo del sole impiega centinaia migliaia di anni ad uscire dalla stella, ma la velocità della luce non è quasi 300 mila km/sec ?

                                                    Forse che nel nucleo del sole la permittività elettrica e permeabilità magnetica sono maggiori ? e allora la velocità della luce è minore ?
                                                    i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                                                    • prova di anisotropia

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                                                      Ho quindi potuto registrare questo grafico per dimostrare che le variazioni di fase del mio interferometro non sono provocate dallo "sbattimento", come sospettato da vari critici (benvenuti , ovvio): fermando il basculamento la fase rimane ferma al punto in cui era lo strumento.

                                                      x Leo: è il secondo.

                                                      x uforobot: si, la densità del mezzo rallenta la velocità di propagazione. Ma se sai le formule dovresti sapere anche questi semplici concetti... ahimè, la scuola.
                                                      Però per questi dubbi c'è il sito it.fisica free di google.
                                                      Non è così semplice la questione se ci debba essere o no l'etere, dato che finora nessuno aveva rilevato il Doppler girando la direzione della luce, e con le microonde a nessuno era venuto in mente di farlo.


                                                      La scoperta nuova è che l'anisotropia massima è sulla verticale.
                                                      Allego questa misura a dimostrazione

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                                                      • dimostrazione che non è un abbaglio

                                                        quindi non sto prendendo lucciole per lanterne...
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                                                        • direttività sulla verticale

                                                          ieri sera ho ri-registrato la risposta dell'interferometro basculante inclinando la guida svuotata di 10° ogni passo, eppoi facendolo ruotare con moto continuo attorno allo Zenith.
                                                          Erano le ore 21
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                                                          • Maxw hai irrigidito la guida ?
                                                            Ho riguardato quello che proponi per la direttivita' e cioe'(cos ?)^n
                                                            e non mi va ancora....se
                                                            ?'=?(1+- (V cos ?) /c ) (13)
                                                            se abbiamo piu' lunghezze d'onda :
                                                            n ?'=n ?(1+- (V cos ?) /c )
                                                            quindi cos ? rimane quello tranne se usi il Doppler di secondo ordine che allora diventa al quadrato.
                                                            Riesci a spiegarci meglio la tua idea ? Per quanto mi piace il concetto di direttivita' che hai suggerito,mi trovo ancora nella difficcolta di capirti.
                                                            Ciao

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                                                            • per ora espongo altre misure

                                                              te lo spiegherò in altro momento.
                                                              Per ora guarda queste misure fatte oggi.

                                                              Si. ho messo l'apparato nel cemento bianco (costa poco).
                                                              Ci tornerò sopra e ti richiamerò.
                                                              Per ora ho il problema del Gigatronix che fa le bizze. Dev'essere una ROM o EPROM , da quello che mi ha detto la ditta. Il bello è che NON hanno ricambi... consumismo anche lì! Vorrebbero che comperi l'ultimo modello (solo 20.000 Euro, sai...).
                                                              Mah...Quest'informatizzazione rende comode le misure però preferivo i vecchi strumenti.
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