QUOTE (emc2 @ 16/1/2008, 13:03)
QUOTE (leo48 @ 16/1/2008, 12:11)
ciao emc2
si questo fenomeno l'ho notato . . .
si questo fenomeno l'ho notato . . .
Ciao Leo48, ora vedo se posso complicarti un po di più la vita "> ,
altro pensiero cattivo . . . tempo fà avevo effettuato esperimenti con il picco di Lenz, su normali bobine, per misurarne l'intensità, riguarda molto, molto tempo fà, ora non ricordo bene, ma mi sembra che esso si presentava con polarità invertita rispetto a quella dell'alimentazione, quindi anche il campo magnetico prodotto, si invertiva, ora se questo è vero (potresti verificare), allora potresti ottenere un'altro miglioramento, cioè se quando interrompi l'alimentazione, applichi un leggero periodo "vuoto" detto Duty-Cicle, il campo che si manifesterà, nell'istante che prelevi il Lenz, ti farebbe spostare il campo dei magneti dalla parte opposta, senza che consumi nulla, oltretutto stai recuperando energia dal Lenz, quindi un doppio guadagno, uno spostamento gratuito del campo ed un recupero di Watt dal Lenz sul condensatore.
Chiaramente a questo punto stai lavorando sul filo del rasoio, quindi la precisione della fase e la durata del Duty-Cicle, sono determinanti.
Bye e buon lavoro.
emc2
No sono d'accordo ... se il circuito e' aperto (e si origina il picco di tensione) non vi puo' essere nessun campo magnetico, o meglio il campo puo' essere sostenuto solo se si pone un diodo freeweeling cioe' un diodo in parallelo alla bobina. I recuperatori dello schema di Leo riversano sulla tensione di alimentazione il "picco di Lenz" aumentando cosi' l'efficienza ... anche il freeweeling aumenterebbe l'efficienza in quanto basterebbe la meta' come larghezza d'impulso (o poco piu') per avere il campo sostenuto per lo stesso periodo di tempo
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