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auto ad idrogeno fai da te

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  • Se usi KOH o NaOH come elettrolita posso spiegarlo così: utilizzando alte correnti sul catodo (negativo) si scaricano gli ioni H+ che formano idrogeno quindi il PH sale anche parecchio in prossimità della piastra. Essendo in soluzione presente una base questa aumentando il pH diventa sempre più indolubile e quindi precipita proprio sulla piastra e dintorni formando il sale bianco, molto compatto che, essendo solubile con difficoltà in ambiente alcalino tende a formare uno strato aderente di discreto spessore. Inoltre se l'acqua contiene calcio e/o magnesio questi precipitano ancora prima degli idrossidi contribuendo alla patina.



    Originariamente inviato da hacqua2o Visualizza il messaggio
    Ciao lukapat!!!!

    Ti voglio proporre un quesito, che interessa un po’ tutti.

    Ho smontato la mia cella formata da 16 piastre inox e collegate tutte in parallelo, ovvero la prima piastra collegata con la terza, la quale a sua volta è collegata con la quinta, ecc.. per la linea positiva.
    Per la linea negativa, la seconda piastra è collegata con la quarta e poi alla sesta, ecc..

    Ho notato che le piastre collegate al positivo erano tutte metallo puro ambo le facce, mentre le piastre collegate al negativo erano ricoperte ambo le facce con materiale di riporto, penso calcite e altra roba.

    Saluti!!!!!!!!!!!!!!

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    • Ciao hacqua2o, nelle celle con collegamento in parallelo il problema non sussiste, anodo e catodo nelle due facce della stessa piastra si avranno nelle celle aventi piastre neutre.
      Ho eseguito qualche prova con piastra in alluminio al positivo e inox al negativo, la piastra di alluminio dopo un po è diventata bianca, con formazione di schiuma sull'acqua, non riesco a capire se vi è corrosione o altro.

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      • Hai realizzato una anodizzazione dell'alluminio, la patina è ossido di alluminio e la schiuma è ossigeno, vi è corrosione ma è molto limitata e difficile da individuare dato che l'ossido di alluminio ha volume superiore all'alluminio e quindi non si nota subito una diminuzione di spessore

        Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
        Ho eseguito qualche prova con piastra in alluminio al positivo e inox al negativo, la piastra di alluminio dopo un po è diventata bianca, con formazione di schiuma sull'acqua, non riesco a capire se vi è corrosione o altro.

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        • Non so perchè, ma continua a venirmi in mente il vecchio sistema Cornish...
          Cornish Hydrogen Generator - KeelyNet 01/10/02

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          • Dear friends
            Ieri m'è arrivato il Gallio, è suppergiù come lo stagno puro, pensavo fosse
            più consistente come quantità, è quanto un sesterzo romano e rimane
            molto freddo al tatto riscaldato con le dita piega e schicchiola come lo stagno tuttavia non liquefa come temevo. Ha la stessa lucentezza del
            mercurio e m'è stato fornito in una bustina zip con tanto di certificazione
            di assoluta purezza. Ho un po di imbarazzo a fonderlo tutto, quindi procedo per piccoli frammenti prossimamente. Dear Livingreen, per la verità conoscevo il sistema Cornish ma mi ero dimenticato, dovrebbe
            funzionare egregiamente penso poichè consiste in una reazione forzata
            dell'alluminio tramite movimento meccanico, credo sia un buon sistema
            il problema potrebbe sorgere dopo, per la rigenerazione dell'alluminio
            esausto con i costi che tu conosci bene avendo lavorato nel settore, è
            un bel rebus. Dear H2O, sii la disposizione delle piastre potrebbe andar
            bene se usi corrente continua pulsata,(PWM) non va bene se usi corrente continua non pulsata, in quest'ultimo caso hai grosse perdite di corrente
            riscaldamento ed imbrattamento dell'acqua, idrolisi non efficiente.
            Lukapat grazie per le tue fresche intuizioni hai risposto per me all'amico
            comune Wfcross, non condivido l'uso di catalizzatori basici per l'idrolisi,
            ho un diverso modo di procedere, l'acqua va leggermente acidificata mantenendola ad un PH 3,5-4 per cui ai morsetti dell'elettrolizzatore
            dovrete porre un desolforatore decalcificatore a commutazione, in maniera tale che se invertite a commutare la polarità a causa dei depositi
            galvanici anche il desolforatore commuta altrimenti ponete al positivo
            del desolforatore un diodo di blocco in maniera tale che non venga alimentato quando si inverte la polarità della cella, serve solo a scrostare
            gli elettrodi da depositi cristallini non dalle saponine. Regards.

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            • Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio
              Ciao hacqua2o, nelle celle con collegamento in parallelo il problema non sussiste, anodo e catodo nelle due facce della stessa piastra si avranno nelle celle aventi piastre neutre.
              Ho eseguito qualche prova con piastra in alluminio al positivo e inox al negativo, la piastra di alluminio dopo un po è diventata bianca, con formazione di schiuma sull'acqua, non riesco a capire se vi è corrosione o altro.
              Ciao ross

              Hai pienamente ragione, mi sono confuso considerando la cella parallela come se fosse una cella in serie.
              Forse non funziona come dovrebbe poichè stai lavorando con corrente continua e non pulsata come giustamente parlava shardana.

              Comunque anche se produce una piccola schiuma bianca non ha importanza, basta che non corrode il materiale, e a parer mio se si forma una patina sopra l'elettrodo, non ci può essere sottrazione di materiale.

              Se noti bene anche con le piastre inox si forma una schiuma scura, ma il materiale non si corrode.

              Saluti!!!!!
              La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
              La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
              In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
              non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
              Albert Einstein

              Commenta


              • Ciao luigi!!!!!!

                Hai rimontato la cella???

                Perchè non fai una prova veloce???

                Dovresti collegare in serie all'alimentazione della cella, una resistenza di pochi milliohm, sarebbe forse meglio una lampadina.

                Con valori giusti di questa resistenza, dovresti avere una diminuzione della corrente, senza intaccare la produzione d'l'idrogeno.

                Io l'ho provato con il carica batterie, senza resistenza leggevo 30 Amper, inserendo pochi centimetri di filo resistivo la corrente schendeva bruscamente a 5A, con la produzione di idrogeno (vista pero tramite fiamma dell'accedino)rimaneva quasi uguale.

                Dovresti provare tu che hai manometri inseriti nella linea di produzione, poi fammi sapere.

                Saluti!!!!!!!
                La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
                La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
                In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
                non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
                Albert Einstein

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                • Noo caro amico Haqua2O
                  Mi trovi dissenziente nel contesto degli assorbimenti, una buona cella deve assorbire al massimo 10 A e dare 7lpm di HHO, col lavoro che stiamo intraprendendo adesso tutti insieme grazie ai vostri apporti, speriamo di poter arrivare entro l'anno od oltre a 10 lpm flow meter alla mano che non sarà la unity ma ci si approssimerà, la strada da percorrere è verticale e posta in salita poichè si presenta sempre un'ostacolo da dover
                  sormontare ed un nodo da dipanare, tuttavia io son ottimista e vedrete
                  che ce la facciamo tutti insieme. Premetto che i disfattisti non verranno
                  informati dei successi che conseguiremo ce li gestiremo gelosamente noialtri. Kind regards.

                  Commenta


                  • Io invece li informerei per farli schiumare di rabbia

                    Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                    Premetto che i disfattisti non verranno
                    informati dei successi che conseguiremo ce li gestiremo gelosamente noialtri. Kind regards.

                    Commenta


                    • Dear friends
                      ho letto con calma ed interesse i post di Lukapat in cui si profila una fusione di ferro nickel alluminio e polvere di grafite o di carboncini di batteria ed ho meditato sul fatto che per me, parlo di me, sarebbe facile creare questa questa amalgama facilmente ma, attenzione potrei produrre delle barrette, dei tondini. Non sono certamente attrezzato
                      alla lamierizzazione e non sto nemmeno pensando alla lamierizzazione,
                      si riesce a fare qualche lamierino col metodo spiegato della cera a perdere inglobata in cemento refrattario. Vi assicuro che è un lavoraccio
                      anche pericoloso, un'avventura. Mi son mal specificato con l'amico Lukapat o perlomeno non ci siamo capiti a vicenda. Io son un hobbista non ho un'industria metallurgica per cui si possa contare su una mia collaborazione in tal senso. Nel proposito ho solo 3 crogioli di grafite
                      delle dimensioni d'una tazzina da caffè, mi pare d'averlo comunicato
                      a suo tempo, non posso realizzare fusioni a livello industriale. Ribadisco
                      invece che fondo con cannello a gas o col cannello HHO e che quest'ultimo fonde qualsiasi metallo senza problemi. La fregatura, chiamiamola così, fu quando acquistai i crogioli in grafite dagli Usa su
                      ebay 3 crogioli se non ricordo male 12€, le misure erano espresse in pollici (misure da me odiatissime) e mi convinse più il costo baratto che andarne a spulciare le dimensioni reali col nostro sistema metrico decimale. Mi aspettavo delle tazze da caffellatte, invece 3 tazzine da
                      caffè per piccole fusioni. Fusioni più grosse le ho sempre fatte con in bossolo di una bomba della 2a guerra mondiale, con una differenza
                      che nei crogioli in grafite il fuso non aderisce alle pareti mentre nel bossolo il fuso aderisce alle pareti creando uno strato inamovibile sino
                      alla fusione successiva, infatti, son in procinto di acquistare un crucible
                      dimensionato in grafite per fusioni da battaglia con metalli umili. Hanno
                      dei costi a tutt'oggi proibitivi almeno per me, tuttavia hanno una certa
                      garanzia di professionalità non rimane una goccia di fuso, son antiaderenti. Stavo pensando Lukapat che viene commercializzato in fogli
                      formato A4 il MU-Metal che è una fusione di ferro e nickel e viene utilizzato da anni come schermo per le onde elettromagnetiche e, non esiste altro schermo più efficiente io ne acquistai due fogli qualche anno fa per esperimenti sulle onde elettromagnetiche verticali e ricordo che la spesa non fu indolore, però mi pare che sia soggetto ad ossidazione poichè si presenta di color grigio scuro quasi nero, non è un metallo brillante tuttavia è essenziale per schermare e definire le onde scalari
                      da quelle orizzontali convenzionali me ne è rimasto qualche quadratino
                      che non ho mai provato in idrolisi, eppure son curioso di provarlo, poi vi farò sapere. Best regards.

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                      • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                        Dear friends
                        ho letto con calma ed interesse i post di Lukapat in cui si profila una fusione di ferro nickel alluminio e polvere di grafite o di carboncini
                        e proviamoci....

                        Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                        fare qualche lamierino col metodo spiegato della cera a perdere inglobata in cemento refrattario.
                        Potresti comperare una base di grafite adatta per farci i lamierini dove buttarci dentro la colata. Te li puoi fare fare dalle aziende di settore o da quella del file allegato

                        Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                        La fregatura, chiamiamola così, fu quando acquistai i crogioli in grafite dagli Usa su ebay 3 crogioli se non ricordo male 12€, le misure erano espresse in pollici (misure da me odiatissime) e mi convinse più il costo baratto che andarne a spulciare le dimensioni reali col nostro sistema metrico decimale.
                        Sempre riguardo alla grafite come detto sopra a Trezzo d'Adda la azienda che produce grafite realizza anche crogioli di grafite di ottima fattura e ti risparmierebbe di andarli a comperare su internet. Un file allegato per vedere sotto




                        Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                        Stavo pensando Lukapat che viene commercializzato in fogli
                        formato A4 il MU-Metal che è una fusione di ferro e nickel e viene utilizzato da anni come schermo per le onde elettromagnetiche e,..............................i me ne è rimasto qualche quadratino
                        che non ho mai provato in idrolisi, eppure son curioso di provarlo, poi vi farò sapere. Best regards.
                        Anche io comincerei con quello che c'è a disposizione; l'alluminio magari puoi accoppiarlo meccanicamente nella parte retro del lamierino tramite laminazione (se ci sono aziende nella tua zona che fanno lamiere sono dotate di laminatoi) dopo aver ben pulito e sgrassato le superfici.
                        Infatti quello che importa a questo stadio è il solo contatto elettrico e la conduzione.

                        aspetto i risultati...
                        File allegati
                        Ultima modifica di lukapat; 21-08-2010, 12:36. Motivo: chiarezza

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                        • Ciao Shardana.
                          Nella fusione dei lingotti di alluminio si usano stampi di colata di comunissima ghisa. Ma sono coperti di grafite, che viene data a spruzzo ogni decina di colate.

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                          • Dear Livingreen
                            Senza niente togliere agli altri ho la convinzione che tu sia la massima autorità sul campo dell'alluminio infatti, ricordai agli avventori che fosti tu
                            l'unica voce fuori dalle curiosità individuali ad allarmare Fedro e nel contempo noialtri da nozionismi speculativi sull'uso dell'alluminio. Senza niente togliere al caro Luigi di cui ho ammirazione per la sua sobrietà
                            e chiarezza esemplificativa, sei tu Livingreen a dover esemplificare, quando si tratta di alluminio tu sei il punto cardinale a cui far riferimento
                            per esperienze personali acquisite in campo. Io non ho problemi a dire
                            sinceramente che son a livelli alchimistici, senza mezzi di conforto come
                            auspica o pensa l'amico Lukapat che si possa spaziare a larghi livelli
                            tecnologici. In Sardegna concepiscono in prevalenza oggettistica rondante intorno alla mungitura di bestiame e trasformazione del latte
                            in formaggi eccellenti che in molti casi assumono la sigla di pecorino
                            romano che romano non è ma, ha nei romani i massimi consumatori.
                            Questa è la realtà sarda, una popolazione rurale senza commistioni con
                            la tecnologia avanzata. I sardi non pensano oltre l'apparato mammografico della pecora, per certi versi ammiro la loro genuinità, per
                            altri versi detesto la loro imbecillità ancestrale relegata ad un modo millenario di procedere dietro il culo pecorino. Regards.

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                            • Comunque, la grafite (vernice, non lubrificante) dovrebbe essere facile da trovare... fai una prova. La riconosci perchè è marroncina, e non nera, ma vale la pena provare anche quella nera che si usava per riverniciare i cinescopi TV. (su quest'ultimo tipo però non garantisco, mai provata sui crogioli)

                              trasformazione del latte in formaggi eccellenti
                              Lo so!
                              Io sono un appassionato stimatore del "fiore sardo"...

                              Commenta


                              • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                Dear Livingreen
                                senza mezzi di conforto come
                                auspica o pensa l'amico Lukapat che si possa spaziare a larghi livelli
                                tecnologici.
                                Beh come già detto in altra occasione faccio parte della scuola Rutherford, ovvero quella in cui con uno spago due bottiglie qualche cucchiaio e altri accessori casalinghi puoi mettere su un laboratorio dove fare scoperte.

                                Ricordo che le grandi scoperte (quelle vere) non sono mai state fatte nei laboratori supertecnologici ma per caso e lavorando spesso su altre cose.

                                Credo che procurarsi due crogioli in grafite tramite internet non sia un grosso problema oggi, neppure in sardegna, pensa che ho proprio un amico sardo superesperto (vero) in computer che mi sta installando via internet un sistema operativo avanzato.

                                La parola chiave è una sola ovvero E N T U S I A S M O

                                Senza questo non andiamo da nessuna parte.

                                Se poi la nostra cosa non è perfetta amen, noi dobbiamo solo trovare un principio che funziona, industrializzarla sarà eventualmente compito d'altri.

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                                • Dear friends
                                  L'entusiasmo non mi manca, ciò che mi manca è l'ordine non delle idee ma
                                  quello dove si ripongono gli oggetti, gli strumenti e mi succede per l'urgenza del momento riacquistare gli stessi oggetti che sai benissimo d'avere ma non ti ricordi dove sono stati riposti, poi magari te li ritrovi
                                  fra gli zebedei quando non ti servono, succede un po a tutti quelli come
                                  noi che lavorano da soli con la radiolina accesa ed in sordina in un laboratorio seminterrato di 130 mq per le lavorazioni prevalentemente
                                  legno e ferro plastica e smontaggio di schede elettroniche per recupero
                                  componenti e stagno di cui ne avrò circa un 6Kg occhio e croce.
                                  Meditando su quanto postato ultimamente da Lukapat e Livingreen
                                  circa i crogioli in grafite mi ha fatto ricordare che devo aver riposto da
                                  qualche parte proprio una bomboletta di grafite che non ricordo bene
                                  per quale motivo mi occorse, forse appunto per l'effetto anticorona dei
                                  televisori. Ma il lume che m'ha colpito fra una chiacchera e l'altra era già
                                  una memoria acquisita e risvegliata dalla conversazione tra Lukapat
                                  e Livingreen. Per stuccare una stufa a legna in ghisa utilizzai una resina
                                  refrattaria in tubetto da dare con la pistola siliconica, parrebbe di ottima tenuta termica, non screpola anche con la stufa arroventata. The crucible
                                  da un litro in grafite compresa la pinza per la colata se non ricordo male
                                  costava 70€ + 36€ per spese di spedizione, assurdo. Sto mettendo da parte i soldi per acquistare una cesoia-calandra-pressa manuale e forse
                                  questo mese ce la faccio ad acquistarla 320€ non vado a spendere 120€
                                  per un crogiolo, che posso costruirmi io usando come stampo un pentolino ben unto in olio per non creare aderenze e resina di cui sopra.
                                  Stessa cosa faccio per laminare mi creo uno stampo in resina poggiandovi
                                  sopra una lastra di vetro ben unta in olio accertando che non rimangano
                                  sacche d'aria. Ovviamente la fusione va fatta in crogiolo tenendo lo stampo su un fornellone sempre caldo ad evitare schizzi. Con la mente
                                  sto già vedendo la situazione e mi pare ben impostata, poi i fallimenti
                                  son sempre dietro l'angolo ed io ne ho collezionato parecchi, tuttavia non mi son mai perso d'animo sopprattutto nella consapevolezza di trovare
                                  amici come Lukapat, Livingreen ed altri che risvegliano quegli scaffali
                                  d'archivio riposti nel cervello di ognuno di noi con quell'imput essenziale.
                                  Grazie di cuore a tutti veramente. Kind regards.

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                                  • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
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                                    L'entusiasmo non mi manca, ciò che mi manca è l'ordine non delle idee ma quello dove si ripongono gli oggetti, gli strumenti e mi ...............cut ..................... non mi son mai perso d'animo sopprattutto nella consapevolezza di trovare
                                    amici come Lukapat, Livingreen ed altri che risvegliano quegli scaffali d'archivio riposti nel cervello di ognuno di noi con quell'imput essenziale.
                                    Bene così ti voglio A T T I V O e se vuoi anche RADIOATTIVO purchè dinamico...
                                    Fallimenti ne avremo da mettere in conto diversi ma finchè c'è entusiasmo coi fallimenti mi ci risciacquo i gioielli personali e vado avanti a testa bassa.
                                    Volere è volare basta farsi spuntare le ali ...
                                    E tutto il resto è noia (come diceva il grande Califano)

                                    Stasera ti invio un brevetto dove hanno utilizzato il Ni di Raney per produrre idrogeno (almeno dichiarano) attraverso l'acido iodidrico e il solfito di sodio.
                                    Secondo me il sistema come è scritto non funziona in quanto l'acido solforico e lo iodio non si spiega come vengono estratti e rigenerati però l'idea del Ni è buona e in linea con quanto vogliamo fare

                                    Potremo in parte ripetere questa esperienza introducendo quello che ci interessa ovvero la corrente.

                                    Piastra di Nichel oppure di Nichel depositato elettroliticamente; la nichelatura è un processo abbastanza semplice e consolidato in galvanica.

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                                    • Ecco il brevetto di cui parlavo
                                      LK
                                      File allegati

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                                      • Sono tutti scomparsi?

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                                        • Non nego vi siano spunti interessanti in questa discussione, ma suggerirei di rileggere, di tanto in tanto, il post n. 1 e di attenersi al tema, per non fare l'ennesima ripetizione di altre discussioni omnicomprensive e di show individuali.
                                          Saluti.

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                                          • Originariamente inviato da gigi0000 Visualizza il messaggio
                                            Non nego vi siano spunti interessanti in questa discussione.
                                            Secondo me è proprio negli spunti nuovi e interessanti che si deve muovere la discussione;
                                            Infatti cosi facendo non solo si potrà perfezionare quanto esiste e dargli solide gambe ma si potrebbe anche arrivare proporre qualcosa di veramente nuovo .... e poi la vivacità dei vari soggetti è fonte di interesse per la cosa.

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                                            • Caro Lupakat, senza alcun desiderio di polemica, la mia osservazione tendeva a significare che, come sempre avviene, se partendo da un presupposto, si tende a spaziare nell'intero scibile umano, difficilmente si raggiungono conclusioni significative sul tema iniziale, conseguendone un'estenuante ripetizione di cose già consunte, nonché sicuramente nuove validissime idee che, però, mai validate da attenta sperimentazione, lasciano il tempo che trovano.
                                              Il mio invito tendeva dunque a rientrare in tema per sviscerare tutte le potenzialità della sperimentazione in atto, prima di passare a congetture sui miglioramenti, o a varianti fantasiose.

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                                              • In effetti il primo post è partito dalla semplice affermazione secondo cui si Luigi è riuscito a far funzionare la sua auto ad idrogeno mediante elettrolisi autoalimentata.
                                                Prima cosa: è vera?
                                                Seconda cosa: è vera ma consuma alluminio o cos'altro? Oppure va proprio ad acqua?

                                                Un riassuntino farebbe comodo.

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                                                • Sii Endymion
                                                  L'alluminio parrebbe un metallo absorbente e la cella ad alluminio di Luigi
                                                  funziona ed è certificato non solo da Luigi ma anche da Quantum Leap e
                                                  che l'alluminio generasse idrogeno per ossidoriduzione era già noto, come era noto che a causa della forte ossidazione si trasforma in ossido
                                                  d'alluminio e si consuma e per recuperare e ritrasformare l'ossido di
                                                  alluminio in nuovo alluminio occorre più energia di quanta ne abbia dato.
                                                  Come faceva osservare Quantum Leap, l'alluminio potrebbe essere sfruttato in scala ridotta, poichè se tutti i motori del mondo fossero alimentati con questo sistema ci troveremmo nel giro di qualche tempo
                                                  in deficit d'alluminio sul pianeta; per tale motivo si sta discutendo con
                                                  degli esperti, (vedi Livingreen ed altri) su come poter lasciare intonse le
                                                  peculiarità dell'alluminio ma nello stesso tempo rivestirlo e proteggerlo
                                                  con altri metalli meno sensibili ad acidi o basi forti, quindi siamo sempre
                                                  in tema, poichè parlassimo solo di alluminio, il discorso si esaurirebbe in
                                                  pochi post. Regards.

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                                                  • Certamente Luigi,
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                                                    In pratica non abbiamo abbandonato l'idea iniziale ma stiamo cercando di prendere gli spunti buoni per migliorarla limitandone gli effetti collaterali o nella migliore ipotesi eliminandoli, il che è a favore della bontà della intuizione iniziale.

                                                    Originariamente inviato da gigi0000 Visualizza il messaggio
                                                    Il mio invito tendeva dunque a rientrare in tema per sviscerare tutte le potenzialità della sperimentazione in atto, prima di passare a congetture sui miglioramenti, o a varianti fantasiose.

                                                    Commenta


                                                    • chiarimenti

                                                      Aggiungo un po' di sintesi.

                                                      Ho visionato le celle di luigi e una l'ho qui con me in laboratorio. Sono completamente in alluminio e le piastre mostrano evidenti segni di corrosione e sono ricoperte da una patina bianca (probabilmente ossido di alluminio).

                                                      Non ho mai visto il sistema in funzione, ma ritengo plausibile la produzione di idrogeno a scapito dell'alluminio avendone avuto esperienza in altri contesti.

                                                      Se e quando vedrò il sistema IN FUNZIONE, potrò dire di più.

                                                      Per ora la cosa è interessante, proprio per la plausibilità delle ipotesi.

                                                      -
                                                      ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                      • Originariamente inviato da Quantum Leap Visualizza il messaggio
                                                        Aggiungo un po' di sintesi.

                                                        Se e quando vedrò il sistema IN FUNZIONE, potrò dire di più.

                                                        Per ora la cosa è interessante, proprio per la plausibilità delle ipotesi.

                                                        -
                                                        Concordo pienamente. Ho anche io delle nuove idee che vorrei sottoporre alla luce di risultati sperimentali

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                                                        • Dear Lukapat
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                                                          Ho pensato che abitando in un centro tecnologico importante come te,
                                                          potresti interessarti e magari trovare nei mercati dell'usato qualche fornetto a fusione frazionata per la separazione e purificazione dei metalli. Mi rendo conto che non è semplice anche da te trovare dispositivi
                                                          del genere. Ho acquistato tempo fa un fornetto ad induzione in UK usato
                                                          meno di 100€ ma non ha funzioni di separazione degli elementi ed arriva
                                                          ad un massimo di 1500°C. Altro problema è quello di micronizzare l'alluminio e renderlo in polvere impalpabile. Ho una betonierina per la lucidatura delle pietre che funziona ad acqua e sabbia e polverizza i metalli finemente nel giro di poche ore o di qualche giorno con questo metodo, polverizzo finemente il Nickel ed altri metalli. Ora, siccome
                                                          L'alluminio reagisce con l'acqua in ossidoriduzione, ho pensato che la polvere d'alluminio estratta (casomai non esploda la betoniera) non sia
                                                          più sfruttabile poichè ha già reagito. Siccome l'alluminio è un metallo molto morbido e malleabile, è impensabile micronizzarlo con una mola
                                                          smeriglio a secco poichè nel giro di pochi secondi la mola si ingomma
                                                          e si riveste di alluminio fuso alle velocità delle mole comunemente usate.
                                                          Così ho pensato di costruire una mola con della cartavetro finissima tipo 0
                                                          da carrozzeria posta dentro una cella stagna in maniera tale che non esali l'alluminio micronizzato e rimanga dentro la cella a secco a bassissimo numero di giri (30 al minuto ed anche meno) poichè anche la
                                                          cartavetro si ingomma di alluminio colloidale e smette le sue funzioni abrasive. Scusatemi tanto, io dispongo di oltre 10Kg di truccioli di alluminio anodizzato ed ho usato il motore d'una gratuggia con PWM (per regolare il numero di giri) per realizzare un'apparato molto rozzo. Tuttavia la cartavetro va sostituita ogni giorno di funzionamento continuo
                                                          poichè diviene scivolosa a causa dei depositi di alluminio colloidale.
                                                          Prima di prelevare l'alluminio micronizzato dal cassetto accertatevi che la
                                                          gratuggia sia ferma almeno 24 ore e prelevatelo con una mascherina ben
                                                          aderente anche in cotone. L'alluminio ionizzato parrebbe essere il corresponsabile di gravi malattie umane quali il Parkinson e l'Alzheimer.
                                                          Tra vedere e non, aspiriamone ed ingeriamone il meno possibile. Regards.

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                                                            Piuttosto, suppongo che cercherai di ricavarlo ed utilizzarlo senza che abbia contatto con acqua, o con la semplice umidità atmosferica.
                                                            Bene, ricordati che l'alluminio anidro in polvere impalpabile è un potente esplosivo, che viene usato anche nei combustibili solidi dei razzi... occhio alle scintille.

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                                                              Dear Lukapat
                                                              Altro problema è quello di micronizzare l'alluminio e renderlo in polvere impalpabile.
                                                              Regards.
                                                              Esiste industrialmente nel settore delle vernici ed anche in altri settori la polvere di alluminio. Si tratta di alluminio polverizzato e protetto con una sostanza organica per prevenire l'ossidazione; credo sia il materiale adatto a te; al momento non mi viene in mente un produttore ma posso interessarmi.
                                                              In tal caso il problema micronizzazione non si pone.

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