Non litighiamo. Sono alla fine solo visioni diverse per un problema che angoscia molti.
Comunque credo anch'io che dal punto di vista economico il vero impatto ancora non si è visto.
Passiamo a notizie più rassicuranti.
Oggi le TI sono praticamente al picco in tutta Italia. In alcune regioni anche rosse hanno iniziato la discesa. Quello delle TI resta la madre di tutti i dati ospedalieri che devono preoccupare. Anche i ricoveri comunque sono in calo nelle regioni più colpite e che sono andate in LD rosso per prime.
Le guarigioni per la prima volta superano il numero dei nuovi positivi (31.000 contro 23.000) quindi il totale degli attualmente positivi torna sotto le 800.000 unità, di cui 760.000 a casa asintomatici o paucisintomatici.
Alla fine di questa settimana probabilmente vedremo allentarsi decisamente la pressione ospedaliera.
Tornando all'economia, sono convinto che entro un paio di settimane la pressione per riaprire la ristorazione salirà notevolmente.
A scongiurare accuse di "facile parlare dopo" dico la mia per chi fosse eventualmente interessato!
La riapertura parziale e con forti misure di distanziamento sarà difficilmente "contenibile". Troppo grave e profonda la crisi. Troppo ingenua la forte accentazione sui dati dei contagi e della pressione ospedaliera per resistervi! Se ieri mi dicevi "ci sono i contagi in crescita esponenziale devi chiudere" è ovvio (ed era prevedibile!) che non puoi domani cambiare le carte in tavola e dirmi "si, vero. I contagi ora crollano e gli ospedali sono in sicurezza... ma abbiamo troppi decessi". Ovviamente e banalmente questo dato, che ormai anche le pietre sanno soffrire di una deriva molto più lunga rispetto agli altri, NON può rappresentare in alcun modo una "emergenza"!
Io resto anche scettico su un calo importante anche a lungo termine dei decessi. Questo perchè il LD light NON protegge in realtà in alcun modo i tantissimi anziani che vivono in famiglia con persone che continueranno ad uscire per lavoro o studio.
Paradossalmente una delle maggiori obiezioni che da sempre si fanno alla proposta di LD per gli ultra70enni, e cioè il fatto che vivono spesso con figli e nipoti e quindi è ""impossibile"" prevedere misure di isolamento solo per loro, si sta risolvendo in un clamoroso boomerang! Ogni giorno parlo con figli e nipoti preoccupatissimi perchè NESSUNO ha detto loro come cacchio devono comportarsi con madre o nonno convivente visto che loro in LD non ci sono e devono uscire!! E la trasmissione intra-famigliare è ormai il secondo grande colpevole della diffusione insieme ai trasporti.
Secondo me si riaprirà molto della ristorazione a metà dicembre. Ma con forti limitazioni, che personalmente mi auguro siano anche FINALMENTE per fascia di età!
Io propongo over60. Rinuncerò comunque volentieri alla cena fra amici e fra questi non conosco nessuno che pretenda di rischiare per garantirsi la "libertà".
Se si riapre il commercio al minuto inserirei precise fasce orarie per NOI anziani.
Sulla discussione ora in atto sul riaprire le stazioni sciistiche posso solo ricordare i dati scientifici. Come non c'erano 70enni in pista nella movida (vabbè, Briatore non fa testo!) non ci saranno prevedibilmente molti over70 in coda allo skilift. Il virus all'aperto NON si trasmette con facilità e basta una mascherina e un po' di distanziamento.
Durante la sciata ovviamente non c'è alcun rischio. Le code si tengono a bada con numero di skipass ridotto e segnalatori di posizione ben distanziati. Ovviamente rifugi e bar chiusi.
In questo modo ricadremmo nella situazione estiva. Con contagi non azzerati (quello è ormai inutile sperarlo), ma con minimo livello di complicazioni. Ed eviteremmo un ulteriore bagno di sangue economico a livello locale.
L'importante è che anche le autorità, anche sanitarie, RICONOSCANO, finalmente, la ben diversa pericolosità di una età media di contagiati di 30 anni rispetto a una di 50-55 come è adesso! E che permettano a chi non rischia di fare un po' di vita (con grande prudenza) e aiutare l'economia.
Comunque credo anch'io che dal punto di vista economico il vero impatto ancora non si è visto.
Passiamo a notizie più rassicuranti.
Oggi le TI sono praticamente al picco in tutta Italia. In alcune regioni anche rosse hanno iniziato la discesa. Quello delle TI resta la madre di tutti i dati ospedalieri che devono preoccupare. Anche i ricoveri comunque sono in calo nelle regioni più colpite e che sono andate in LD rosso per prime.
Le guarigioni per la prima volta superano il numero dei nuovi positivi (31.000 contro 23.000) quindi il totale degli attualmente positivi torna sotto le 800.000 unità, di cui 760.000 a casa asintomatici o paucisintomatici.
Alla fine di questa settimana probabilmente vedremo allentarsi decisamente la pressione ospedaliera.
Tornando all'economia, sono convinto che entro un paio di settimane la pressione per riaprire la ristorazione salirà notevolmente.
A scongiurare accuse di "facile parlare dopo" dico la mia per chi fosse eventualmente interessato!
La riapertura parziale e con forti misure di distanziamento sarà difficilmente "contenibile". Troppo grave e profonda la crisi. Troppo ingenua la forte accentazione sui dati dei contagi e della pressione ospedaliera per resistervi! Se ieri mi dicevi "ci sono i contagi in crescita esponenziale devi chiudere" è ovvio (ed era prevedibile!) che non puoi domani cambiare le carte in tavola e dirmi "si, vero. I contagi ora crollano e gli ospedali sono in sicurezza... ma abbiamo troppi decessi". Ovviamente e banalmente questo dato, che ormai anche le pietre sanno soffrire di una deriva molto più lunga rispetto agli altri, NON può rappresentare in alcun modo una "emergenza"!
Io resto anche scettico su un calo importante anche a lungo termine dei decessi. Questo perchè il LD light NON protegge in realtà in alcun modo i tantissimi anziani che vivono in famiglia con persone che continueranno ad uscire per lavoro o studio.
Paradossalmente una delle maggiori obiezioni che da sempre si fanno alla proposta di LD per gli ultra70enni, e cioè il fatto che vivono spesso con figli e nipoti e quindi è ""impossibile"" prevedere misure di isolamento solo per loro, si sta risolvendo in un clamoroso boomerang! Ogni giorno parlo con figli e nipoti preoccupatissimi perchè NESSUNO ha detto loro come cacchio devono comportarsi con madre o nonno convivente visto che loro in LD non ci sono e devono uscire!! E la trasmissione intra-famigliare è ormai il secondo grande colpevole della diffusione insieme ai trasporti.
Secondo me si riaprirà molto della ristorazione a metà dicembre. Ma con forti limitazioni, che personalmente mi auguro siano anche FINALMENTE per fascia di età!
Io propongo over60. Rinuncerò comunque volentieri alla cena fra amici e fra questi non conosco nessuno che pretenda di rischiare per garantirsi la "libertà".
Se si riapre il commercio al minuto inserirei precise fasce orarie per NOI anziani.
Sulla discussione ora in atto sul riaprire le stazioni sciistiche posso solo ricordare i dati scientifici. Come non c'erano 70enni in pista nella movida (vabbè, Briatore non fa testo!) non ci saranno prevedibilmente molti over70 in coda allo skilift. Il virus all'aperto NON si trasmette con facilità e basta una mascherina e un po' di distanziamento.
Durante la sciata ovviamente non c'è alcun rischio. Le code si tengono a bada con numero di skipass ridotto e segnalatori di posizione ben distanziati. Ovviamente rifugi e bar chiusi.
In questo modo ricadremmo nella situazione estiva. Con contagi non azzerati (quello è ormai inutile sperarlo), ma con minimo livello di complicazioni. Ed eviteremmo un ulteriore bagno di sangue economico a livello locale.
L'importante è che anche le autorità, anche sanitarie, RICONOSCANO, finalmente, la ben diversa pericolosità di una età media di contagiati di 30 anni rispetto a una di 50-55 come è adesso! E che permettano a chi non rischia di fare un po' di vita (con grande prudenza) e aiutare l'economia.
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